
Nel 2025 entra nel vivo l’attuazione del Piano Strategico della PAC 2023–2027 della Polonia. Parliamo di un piano ambizioso, che unisce pagamenti diretti, sviluppo rurale e interventi settoriali, in linea con le priorità ambientali e digitali europee. L’agricoltura polacca è oggi al centro di una trasformazione strategica, e le misure che si stanno attuando in questi mesi avranno un impatto tangibile sul mercato europeo e sulle dinamiche di filiera.
Vediamo cosa sta succedendo in concreto.
Un'agricoltura in piena transizione
Nel 2025, il settore agricolo polacco è ancora fortemente caratterizzato da aziende medio-piccole: sono oltre 1,4 milioni le aziende registrate, con una superficie agricola pari al 52% del territorio nazionale. Ben 15 milioni di cittadini vivono in aree rurali, a testimonianza del peso sociale di questo comparto.
Le produzioni principali – cereali, lattiero-caseario, carne suina, pollame e ortofrutta – sono oggi sostenute da misure economiche e ambientali sempre più selettive.
Pagamenti diretti e sostegni attivi nel 2025
Il 2025 è un anno chiave per i pagamenti redistributivi e le misure per i piccoli agricoltori:
Eco-schemi e pratiche ambientali: il 2025 è l’anno della messa a terra
Nel 2025, la quota del 25% dei pagamenti diretti è riservata agli eco-schemi, cioè pratiche agricole volontarie a beneficio dell’ambiente. Sono attualmente attive le seguenti misure:
L’obiettivo è chiaro: aumentare la qualità ambientale dei suoli, ridurre l’impatto climatico delle pratiche intensive e raddoppiare la superficie biologica entro il 2030.
Energia rinnovabile e investimenti verdi: la spinta 2025
Sul fronte energetico, il Piano prevede nel 2025:
Questi investimenti sono co-finanziati dallo sviluppo rurale e attraggono già numerosi fornitori europei.
Benessere animale: fondi attivi e focus sul suino
Con un fondo complessivo di 1,3 miliardi di euro, il piano promuove nel 2025 pratiche migliorative per il benessere animale. Le misure includono:
Innovazione e formazione: il ruolo di AKIS nel 2025
La Polonia ha puntato molto anche sull'innovazione agricola:
Il sistema AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System) è in pieno sviluppo e sta formando oltre 127.000 operatori, di cui 25.000 specificamente su pratiche ambientali e climatiche.
La digitalizzazione delle aree rurali è un altro obiettivo concreto: l’obiettivo è la copertura al 100% con almeno 100 Mbps entro il 2027.
Cosa significa tutto questo per le aziende italiane?
La modernizzazione dell’agricoltura polacca avrà inevitabili ripercussioni anche sulle imprese italiane, sia in termini di competizione che di opportunità. Ecco alcune riflessioni operative:
1. Competizione più aggressiva sui mercati UE
Il sostegno mirato alle piccole aziende polacche potrebbe consolidare l’offerta nei settori cerealicolo, lattiero e suinicolo, aumentando la concorrenza diretta in Europa, specie sui mercati dell’Est e del Nord Europa.
Le aziende italiane dovranno puntare su differenziazione, certificazioni di origine e qualità, rafforzando la narrazione del valore territoriale dei propri prodotti.
2. Opportunità per chi fornisce tecnologia e consulenza
Tutti gli investimenti attualmente attivi in Polonia aprono spazi per fornitori italiani di:
3. Collaborazioni transfrontaliere
La formazione finanziata tramite AKIS offre possibilità di partnership accademiche, consulenziali e progettuali per enti italiani (università, enti di formazione, studi agronomici, startup).
4. Imprese agri-food italiane con presenza estera
Per chi ha già canali in Polonia o nei Paesi Visegrad, il 2025 rappresenta un anno chiave per cogliere bandi, entrare in reti locali o posizionare nuove soluzioni ad alto valore aggiunto.
In sintesi
La Polonia sta attuando un piano agricolo strutturato, orientato a sostenibilità, energia pulita, benessere animale e rafforzamento delle piccole aziende.
Il 2025 è l’anno in cui molte misure chiave sono diventate operative, e l’effetto sulla filiera agroalimentare europea è già evidente.
Le aziende italiane possono scegliere se subire questa trasformazione o coglierne le opportunità, affermandosi come fornitori, partner o pionieri nel nuovo ecosistema agricolo europeo.
Fonte: Report redatto da European Commission ed elaborato dalla Camera di Commercio e Industria Italiana in Polonia
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.it/notizie/%3Ffield_notizia_categoria_tid%3D1122