Notizie mercati esteri

Venerdì 14 Novembre 2025

Notizie dai mercati esteri - Stati Uniti

Le nuove aziende che scelgono il Texas

Il Texas continua a confermarsi come la destinazione numero uno per le aziende che intendono trasferirsi o espandersi negli Stati Uniti. Le richieste di informazioni da parte di grandi corporation e piccole imprese non accennano a rallentare. La crescita economica costante e le prospettive positive per il futuro mantengono elevato l’interesse da parte degli investitori.
Ecco alcune delle aziende che hanno recentemente annunciato nuovi insediamenti o espansioni nello Stato del Texas:

Tokyo Electron – Austin. Tokyo Electron realizzerà un centro di formazione tecnica e ricerca e sviluppo (R&D) ad Austin, rafforzando la leadership del Texas nel settore dei semiconduttori. L’investimento previsto è di oltre 30 milioni di dollari, sostenuto da un contributo di 3,08 milioni di dollari del Texas Semiconductor Innovation Fund (TSIF).

MGC Pure Chemicals America – Killeen. L’azienda espanderà le sue attività produttive a Killeen, con un investimento di 150 milioni di dollari e un contributo TSIF di 5,3 milioni di dollari.

NTxBio – Plano. NTxBio aprirà un nuovo impianto di biomanifattura a Plano, creando oltre 170 posti di lavoro e 31 milioni di dollari di investimenti. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 1,47 milioni di dollari dal Texas Enterprise Fund (TEF).

JPMS (John Paul Mitchell Systems) – Contea di Dallas. Il marchio di prodotti per capelli JPMS trasferirà la propria sede centrale in Texas, generando 80 nuovi posti di lavoro e 12 milioni di dollari di investimenti. Il progetto è stato sostenuto da un finanziamento TEF di 640.000 dollari.

Prysmian & Encore Wire – McKinney. La multinazionale italiana Prysmian ha avviato un’espansione da 500 milioni di dollari presso lo stabilimento Encore Wire per la produzione di cavi e fili in rame.

GCP Paper USA – New Caney. GCP Paper USA costruirà un nuovo impianto da 400 milioni di dollari, che creerà 250 nuovi posti di lavoro.

Linde – Brownsville. Il gruppo irlandese Linde investirà 100 milioni di dollari in un nuovo impianto a Brownsville, con 90 nuovi occupati.

Inventec – Texas. Il produttore taiwanese di componenti elettronici investirà 85 milioni di dollari per avviare una fabbrica in Texas.

MTU Aero Engines AG – Fort Worth. Il gruppo tedesco MTU Aero Engines AG espanderà le sue operazioni a Fort Worth, creando 1.200 nuovi posti di lavoro e 120 milioni di dollari di investimenti.

Bionova – The Woodlands. Ha inaugurato un impianto per la produzione di cellule del valore di 100 milioni di dollari.

MGM e VanTran – Waco. Le due aziende hanno aperto un nuovo stabilimento di 40.000 m² per la produzione avanzata di trasformatori, creando 700 nuovi posti di lavoro.

Salcomp – Arlington. Il produttore di alimentatori per dispositivi elettronici aprirà la sede statunitense ad Arlington, generando 660 nuovi posti di lavoro.

L&T Technology Services – Plano. Ha lanciato un moderno Engineering Design Center che creerà oltre 350 posti qualificati.

Immatics – Stafford. Ha aperto uno stabilimento di 9.000 m² per la produzione di terapie cellulari, con oltre 200 dipendenti.

Embraer – Fort Worth. Ha inaugurato nuovi impianti di manutenzione MRO presso l’aeroporto Perot Field, con un investimento di 70 milioni di dollari e 250 nuovi posti di lavoro.

VXI Global Solutions – Lubbock. Espansione del centro servizi clienti, con 200 nuovi occupati.

Technofil USA – Humble. Apre un nuovo stabilimento per la produzione di fili metallici, creando 160 nuovi posti di lavoro.

Premier Care Industries – Arlington. Costruirà un impianto per salviette e prodotti igienici monouso, con 150 nuovi posti di lavoro.

Steel Network Inc. – Taylor. Costruirà una fabbrica da 5.500 m² per sistemi di intelaiatura in acciaio.

Saunders – Houston. Aprirà un nuovo impianto da 2 milioni di dollari, trasferendo la produzione dall’Illinois.

Laguna Tools – Grand Prairie. Ha ampliato la sede aggiungendo 6.500 m² di spazi operativi.

FiberLight – Plano. Provider di reti in fibra ottica che ha trasferito il proprio quartier generale dalla Georgia.

FormFactor – Farmers Branch. Aprirà un impianto di produzione per apparecchiature di test nel settore dei semiconduttori.

Happy Trailers – Paris (TX). Costruirà una nuova sede, portando posti di lavoro altamente retribuiti nell’area.

Verdexium – Mansfield. Realizzerà un centro di innovazione e produzione di nuova generazione.

Kandi Technologies Group – Garland. Aprirà uno stabilimento per la produzione di veicoli elettrici off-road.

AppSignal – Austin. L’azienda olandese ha avviato le operazioni statunitensi ad Austin.

MICROOLED – Dallas. Fornitore francese di tecnologie per display, ha aperto la sede USA a Dallas.

Amazon – Belton. Costruirà un nuovo centro di distribuzione da 12.000 m² a Belton.

Pluralsight – Westlake. Trasferirà la sede centrale dallo Utah al Texas.

Nasdaq – Dallas. Aprirà un nuovo quartier generale regionale, rafforzando il settore dei servizi finanziari texano.

TMEIC – Waller County. Costruirà un nuovo impianto per la produzione di sistemi di alimentazione, con 62 posti di lavoro iniziali e 65 milioni di dollari di investimenti, sostenuto da un contributo TEF di 368.838 dollari.

SpaceX – Bastrop. Riceverà un finanziamento TSIF per l’espansione delle attività di ricerca e sviluppo sui semiconduttori. L’investimento supererà 280 milioni di dollari e creerà oltre 400 nuovi posti di lavoro, ampliando di 100.000 m² le strutture esistenti per la produzione dei kit Starlink.

Schneider Electric – El Paso. Espanderà l’impianto di produzione di apparecchiature elettriche, creando 300 nuovi posti di lavoro e ricevendo 1,5 milioni di dollari dal TEF.

KoMiCo – Round Rock. Riceverà un contributo TSIF per l’espansione dello stabilimento di pulizia e rivestimento di strumenti per semiconduttori, con 70 nuovi posti di lavoro e 36 milioni di dollari di investimenti.

DSM Semichem – Plainview. Espansione del sito produttivo di materiali chimici speciali per un valore di 176 milioni di dollari e 40 nuovi occupati.

NVIDIA – Texas. Costruirà due nuovi stabilimenti per supercomputer, in collaborazione con Foxconn a Houston e Wistron a Dallas.

JCB – San Antonio. Raddoppierà la dimensione del nuovo impianto in costruzione, portandolo a 100.000 m², con 1.500 nuovi posti di lavoro e un investimento di 500 milioni di dollari.

Microsoft – San Antonio. Avvierà un nuovo progetto di data center nella regione, per un valore di quasi 1 miliardo di dollari.

Vesper Energy – Contea di Swisher. Costruirà il nuovo impianto solare Hornet Solar Project, del valore di 590 milioni di dollari.

LS Electric – Bastrop. Investirà 240 milioni di dollari per espandere la produzione di sistemi di alimentazione.

United Airlines – Houston. Investirà 200 milioni di dollari per costruire un centro di manutenzione e formazione tecnica, creando migliaia di posti di lavoro entro il 2026.

Foxconn – Houston. Costruirà un nuovo stabilimento da 142 milioni di dollari per ampliare la capacità produttiva.

Mission Solar – San Antonio. Realizzerà una fabbrica di celle solari, con 265 milioni di dollari di investimenti e 500 nuovi posti di lavoro.

DSV – Laredo. La società logistica danese costruirà un centro di distribuzione da 84.000 m², creando 178 posti di lavoro.

Black Tie Aviation – Granbury. Investirà 60 milioni di dollari per costruire hangar di lusso all’aeroporto locale, generando 50 posti di lavoro in cinque anni.

GEICO – Richardson. Amplierà le operazioni assicurative commerciali, creando 1.000 nuovi posti di lavoro.

Million Air – Austin. Avviata la fase II di espansione all’aeroporto internazionale di Austin-Bergstrom, per un investimento di 50 milioni di dollari.

Oppidan Investment Co. – Temple. Costruirà un nuovo data center da 5 megawatt, con un investimento di 31 milioni di dollari.

RWE Clean Energy – Contea di Bastrop. Costruirà un impianto solare su 900 acri, per un investimento di 26 milioni di dollari e 300 nuovi posti di lavoro.

KFC lascia il Kentucky e si trasferisce in Texas: la catena simbolo del “pollo fritto del Colonnello” cambia casa dopo quasi un secolo

Dopo oltre 90 anni trascorsi nel suo stato natale, Kentucky Fried Chicken (KFC) si prepara a lasciare il Kentucky per trasferire il proprio quartier generale statunitense a Plano, in Texas.

L’annuncio è arrivato martedì direttamente dal gruppo Yum! Brands, che controlla anche Pizza Hut, Taco Bell e Habit Burger & Grill. La decisione rientra in una più ampia riorganizzazione aziendale che prevede la creazione di due sedi operative centrali negli Stati Uniti: una a Plano, dove si concentreranno KFC e Pizza Hut, e una a Irvine (California), che continuerà a ospitare Taco Bell e Habit Burger.

Secondo quanto comunicato da Yum!, circa 100 dipendenti della sede di Louisville verranno trasferiti in Texas nei prossimi sei mesi, ricevendo assistenza per il trasferimento e la transizione. Inoltre, 90 dipendenti statunitensi che lavorano da remoto saranno invitati a spostarsi presso le sedi fisiche dei rispettivi marchi.

Un marchio globale nato in una stazione di servizio

KFC affonda le sue radici nel 1930, quando il Colonnello Harland Sanders iniziò a servire pollo fritto ai viaggiatori nella sua stazione di servizio a Corbin, Kentucky.
Nei successivi nove anni perfezionò la celebre ricetta segreta con 11 erbe e spezie, diventando un’icona globale.

Oggi, il marchio conta oltre 24.000 ristoranti in più di 145 Paesi e territori, e l’inconfondibile volto barbuto del Colonnello rimane uno dei simboli più riconoscibili della cultura americana.

Un nuovo capitolo in Texas

Il CEO di Yum! Brands, David Gibbs, ha spiegato che la decisione punta a favorire “una maggiore collaborazione tra i brand” e a sostenere “una crescita sostenibile nel lungo periodo”.

“Questi cambiamenti ci aiuteranno a servire meglio clienti, dipendenti, franchisee e azionisti,” ha dichiarato Gibbs.

Con il trasferimento a Plano, KFC si unisce a un numero crescente di grandi aziende statunitensi che negli ultimi anni hanno scelto il Texas come nuova base operativa, attratte da una tassazione più favorevole e da un ambiente economico dinamico.

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

Indici della produzione industriale, settembre 2025

La produzione industriale nella Repubblica di Serbia nel mese di settembre 2025 è aumentata del 2,5% rispetto a settembre 2024 e del 4,5% rispetto alla media del 2024.
Nel periodo gennaio–settembre 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, la produzione industriale è aumentata del 2,7%. L’indice destagionalizzato corrente per settembre 2025, rispetto ad agosto 2025, mostra per l’industria complessiva una crescita dell’1,1%, e per l’industria manifatturiera una crescita dell’1,6%.

Osservando i dati per settore, a settembre 2025 rispetto a settembre 2024 si registrano i seguenti andamenti: estrazione mineraria – crescita dello 0,6%, industria manifatturiera - crescita del 2,4% e fornitura di energia elettrica, gas, vapore e climatizzazione – crescita del 4,5%.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

PAC 2026: Il Piano d’Azione di Nizza per la promozione del turismo sulla Costa Azzurra

Il 3 ottobre, Côte d’Azur France Tourisme ha presentato ufficialmente il suo Piano d’Azione 2026, alla presenza di oltre 350 professionisti del settore turistico azzurro.
Elaborato in modo congiunto con tutti i partner pubblici e privati, e sostenuto dal Dipartimento delle Alpi Marittime, questo piano definisce una strategia condivisa: rafforzare la notorietà e la preferenza per la destinazione, consolidare i mercati strategici e sviluppare un turismo responsabile e attivo durante tutte e quattro le stagioni.

Per quanto riguarda i mercati a lungo raggio, queste clientele sono considerate un vero motore di valore: prolungano la durata media dei soggiorni, aumentano la spesa sul territorio e distribuiscono meglio gli arrivi durante l’anno.
Per consolidare questa dinamica, la strategia si fonda innanzitutto sulla connettività diretta garantita dall’Aeroporto di Nizza Costa Azzurra, e successivamente su operazioni di co-marketing basate sulle performance, con l’obiettivo di trasformare l’intenzione di viaggio in prenotazione effettiva.

A tal fine, a partire da febbraio 2026, un roadshow nordamericano riunirà una quindicina di operatori della Costa Azzurra a Houston, Chicago, Boston e Montréal, accompagnando l’apertura della nuova rotta aerea Boston–Nizza.
Parallelamente, campagne digitali con le OTA (Online Travel Agencies) rafforzeranno la notorietà della destinazione e ottimizzeranno il tasso di conversione.

In continuità con questa linea strategica, il Medio Oriente rimane un asse determinante per il posizionamento di alta gamma.
Una missione “prestige” è prevista tra fine aprile e inizio maggio in Arabia Saudita, in collaborazione con Choose Paris Region e Atout France, articolata attorno a un workshop professionale esclusivo sul tema “Paris–Côte d’Azur”.
Questa iniziativa sarà seguita dalla partecipazione al Salone Marhaba negli Emirati Arabi Uniti.
L’obiettivo è chiaro: strutturare relazioni ad alto potenziale che favoriscano opportunità d’investimento e soggiorni multi-destinazione, promuovendo la Costa Azzurra a livello internazionale.

L’area Asia–Pacifico sarà oggetto di un programma continuo di azioni coordinate.
La partecipazione a ILTM Asia Pacific a Singapore costituirà la porta d’ingresso, seguita da workshop e accoglienze di delegazioni in Cina e Corea.
Per intercettare una domanda con tempi di decisione più lunghi, a settembre 2026 verrà organizzato un workshop virtuale dedicato al turismo di lusso in collaborazione con Travel Associates Australia.
L’insieme di queste iniziative mira a mantenere viva l’ispirazione, qualificare i contatti e convertire le vendite al momento opportuno, in coerenza con la capacità dei collegamenti aerei.

Sul piano della commercializzazione internazionale, l’anno sarà scandito da un evento di rilievo assoluto: il 31 marzo e 1° aprile 2026, Nizza ospiterà “Rendez-vous en France”, il grande salone di Atout France dedicato alla promozione dell’offerta turistica francese.
Per massimizzare l’impatto, saranno organizzati in anticipo pre-tour tematici, con l’obiettivo di allineare l’esperienza sul territorio al posizionamento della destinazione e accelerare la messa a catalogo da parte dei tour operator.

Parallelamente, il PAC 2026 non si limiterà a rafforzare i mercati a lungo raggio.
I mercati di prossimità (Francia ed Europa) e le relazioni tra Paesi frontalieri restano la base della frequenza e della stabilità.
Francia e Italia condividono la consapevolezza dell’importanza strategica da attribuire all’economia digitale e verde, e alla cooperazione tra imprese francesi e italiane in questi ambiti.

Il settore turistico rappresenta infatti un motore economico fondamentale per entrambi i Paesi (nel 2023 ha pesato per il 10,5% del PIL italiano e per l’8,8% del PIL francese).
Nel 2023, 19,8 milioni di viaggiatori francesi e italiani hanno visitato uno dei due Paesi, generando 6,8 miliardi di euro di spesa.
Inoltre, gli eventi internazionali come il Giubileo Vaticano 2025 e le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 contribuiranno al raggiungimento di nuovi record di presenze.

Entro il 2030, il progetto della nuova linea ferroviaria Lione–Torino permetterà di trasferire una parte significativa del traffico merci attraverso le Alpi franco-italiane, riducendo così l’impatto ambientale del trasporto su gomma.
L’Unione Europea aumenterà la sua partecipazione al finanziamento della nuova tratta dal 40% al 55%, all’interno del progetto di rete transeuropea dei trasporti (TEN-T).

Per rafforzare la fidelizzazione dei visitatori e allo stesso tempo raggiungere nuovi pubblici, è prevista per marzo 2026 l’operazione “La Côte d’Azur s’invite à Lyon”, con l’obiettivo di presentare le novità nel settore del tempo libero e dell’ospitalità.
Contemporaneamente, la destinazione consoliderà la propria presenza in eventi aperti al grande pubblico come Paris Rando Nature, Mahana Lyon, Roc d’Azur, Run Experience a Parigi e ID-Week-End a Nizza, con l’obiettivo di promuovere i soggiorni brevi fuori stagione e distribuire meglio la domanda turistica durante l’anno.

Per sostenere l’intero dispositivo, sono previste campagne di comunicazione sotto i marchi “Train2Côte d’Azur” e “Fly2Côte d’Azur”, volte a rafforzare notorietà, considerazione e conversione, mentre azioni stampa saranno attivate a Parigi, Londra, Bruxelles e nei Paesi di lingua tedesca.
L’obiettivo non è solo occupare lo spazio mediatico, ma coordinare un percorso coerente tra ispirazione, pianificazione e acquisto, con messaggi localizzati e obiettivi misurabili per segmento di mercato.

In conclusione, il PAC 2026, sostenuto da istituzioni, professionisti, abitanti e imprese, rappresenta la visione condivisa di un territorio che guarda al futuro: far scoprire al pubblico francofono e non solo la straordinaria bellezza della Costa Azzurra, rendendola una destinazione mondiale di riferimento tutto l’anno.

(Contributo editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

 

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

Notizie dai mercati esteri - Argentina

Nuova strategia europea verso l’America Latina: rinnovato interesse per il MERCOSUR

Nel corso dell’ultimo trimestre del 2025, l’Unione Europea ha riaffermato la propria volontà di rafforzare il partenariato strategico con l’America Latina, adottando un approccio rinnovato in ambito commerciale e diplomatico. Tale strategia prevede un aggiornamento delle condizioni dell’accordo con il MERCOSUR, con l’obiettivo di rilanciare la cooperazione economica in un contesto globale caratterizzato da crescente competizione per risorse e mercati.

L’iniziativa europea comprende incentivi alla cooperazione nei settori verde, digitale e tecnologico, insieme a programmi per lo sviluppo di infrastrutture sostenibili nella regione latinoamericana. Per i Paesi europei, e in particolare per l’Italia, l’America Latina rappresenta oggi un partner affidabile per diversificare l’approvvigionamento di materie prime, energia e prodotti agroalimentari di qualità.

Per l’Argentina, questa nuova configurazione delle politiche commerciali europee costituisce una finestra di opportunità per rafforzare il proprio ruolo nel commercio internazionale e migliorare le condizioni di accesso ai mercati europei. In questo scenario, la Camera di Commercio Italiana di Rosario si conferma un ponte istituzionale strategico, capace di promuovere investimenti, favorire l’incontro tra imprese e accompagnare le PMI nel loro processo di integrazione economica e tecnologica con l’Europa.

Crescita industriale nel Chaco: il Gruppo Insuga raddoppia la produzione e presenta la sua linea premium

Il Gruppo Insuga, conglomerato santafesino con oltre 60 anni di storia e leader nazionale nel settore del rendering (trasformazione degli scarti dell’industria della carne in materie prime), ha annunciato un importante investimento volto a potenziare la propria capacità produttiva e ad ampliare la propria offerta verso il segmento premium degli alimenti bilanciati per animali.

Attraverso la sua controllata Insuga Chaco S.A., con sede a Puerto Tirol, il gruppo ha raddoppiato la produzione fino a 1.500 tonnellate mensili, installando una seconda linea di estrusione nello stabilimento del Chaco. Questa espansione è parte di una strategia di crescita che mira ad accedere a nuovi canali commerciali, come la distribuzione retail e le cliniche veterinarie.

 

La nuova linea di prodotti sarà commercializzata con il marchio Austral, sviluppato con la collaborazione dell’Universidad Nacional del Chaco Austral (Uncaus). Si tratta di un alimento di alta gamma con un contenuto proteico fino al 27%, derivato da materie prime di produzione propria, in particolare farina di carne e ossa di origine animale, che garantisce un maggiore valore biologico e un’elevata assimilazione per l’animale.

Oltre ad Austral, il gruppo continua a operare con i marchi Manada e Seguidor, destinati rispettivamente ai segmenti economy e standard. Con questo nuovo lancio, il Gruppo Insuga consolida il proprio percorso di innovazione e integrazione verticale, rafforzando il legame tra industria, ricerca e territorio, e confermandosi come esempio di impresa regionale capace di generare valore aggiunto e occupazione qualificata nel settore agroindustriale argentino.

Accordo energetico tra Argentina e Italia: Eni e YPF insieme per lo sviluppo del GNL da Vaca Muerta

Il 10 ottobre 2025, le società YPF (Argentina) ed Eni (Italia) hanno firmato un accordo di ingegneria per lo sviluppo di un mega-progetto di gas naturale liquefatto (GNL) nel giacimento di Vaca Muerta, con una capacità stimata di 12 milioni di tonnellate all’anno. L’intesa mira a posizionare l’Argentina come nuovo fornitore energetico per l’Europa, nel quadro della strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento successiva alla crisi energetica globale.

L’accordo è stato promosso con il sostegno dei governi di Italia e Argentina, in continuità con quanto previsto dal Piano d’Azione Italia-Argentina 2025-2030. Eni contribuirà con tecnologia, competenze ingegneristiche e logistica per l’esportazione, mentre YPF coordinerà la produzione e lo sviluppo delle infrastrutture locali necessarie.

Per entrambi i Paesi, si tratta di una partnership strategica: l’Italia rafforza la propria sicurezza energetica attraverso una collaborazione con un partner latinoamericano affidabile, mentre l’Argentina consolida la possibilità di aumentare le proprie esportazioni a valore aggiunto. Per la Camera di Commercio Italiana di Rosario, questo accordo rappresenta un’opportunità significativa per promuovere la partecipazione delle PMI argentine e italiane nella catena di fornitura del settore energetico, nei servizi di ingegneria e nelle tecnologie applicate all’energia.

(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario​)

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

Slovacchia: in costruzione 311.400 metri quadrati di nuovi spazi industriali

Nel terzo trimestre del 2025 in Slovacchia sono stati aggiunti circa 28.000 metri quadrati di nuovi spazi industriali distribuiti su cinque edifici, secondo i dati dell’Industrial Research Forum. Attualmente sono in costruzione ulteriori 311.400 metri quadrati, di cui circa il 58% già prelocato. 

La domanda continua a essere trainata dai settori della logistica, dell’automotive e della produzione manifatturiera. Il tasso di sfitto è salito al 7,7%, con un incremento di 1,7 punti percentuali su base annua, raggiungendo il livello più alto degli ultimi cinque anni. I canoni di locazione si attestano intorno a 5,40 euro al metro quadrato al mese. Secondo l’analisi pubblicata da SITA, il volume complessivo della domanda (gross take-up) ha raggiunto circa 58.500 metri quadrati in 14 transazioni, segnando un calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e confermando un rallentamento dell’attività sul mercato. 

Nonostante la crescita dei prezzi di affitto, l’aumento degli spazi disponibili riflette una fase di consolidamento del mercato, con nuovi sviluppi concentrati soprattutto nelle aree logistiche lungo i principali assi di trasporto del Paese.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

Rio de Janeiro riscopre la crescita: +3,1% nel 2025

La città di Rio de Janeiro sta registrando segnali importanti di ripresa e dinamismo economico. Secondo i dati più recenti del bollettino economico dell’amministrazione municipale, l’economia locale ha mostrato una crescita reale del 3,1 % nel primo semestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. 

Questo risultato è particolarmente significativo perché riflette una performance solida in un contesto generale ancora incerto, sia a livello nazionale che internazionale. La crescita è stata trainata dal settore dei servizi, che rappresenta oltre l’86 % dell’economia cittadina e che ha segnato una variazione percentuale identica a quella dell’aggregato economico locale, pari appunto al 3,1 %.

La misura è stata rilevata attraverso l’indicatore IAE-Rio (Indicador de Atividade Econômica do Rio de Janeiro), uno strumento elaborato dall’Secretaria Municipal de Desenvolvimento Econômico do Rio de Janeiro che aggrega dati fiscali relativi alle imposte locali (ISS e ICMS) con le statistiche sui servizi e sul commercio fornite dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística. 

Nel secondo trimestre dell’anno, la crescita rispetto allo stesso periodo del 2024 ha registrato un aumento del 2,3 %.  Il segnale è dunque quello di un’economia che non solo mantiene l’inerzia positiva, ma sembra consolidare uno slancio di medio periodo, in particolare grazie al contributo del comparto servizi, che appare come il vero motore della città.

È importante sottolineare il contesto: Rio de Janeiro, storicamente legata all’estrazione e all’industria petrolifera, sta progressivamente ridefinendo il proprio modello economico puntando su servizi, turismo, cultura e nuove opportunità. Il dato odierno conferma che la transizione è in atto e che l’economia locale sta cominciando a godere dei benefici di questa trasformazione.

Per le donne professioniste e le dirigenti che operano in ambienti corporate e di consulenza, questo scenario apre prospettive interessanti: in un contesto economico in crescita, cresce anche la domanda di competenze manageriali specializzate, di leadership femminile, di posizionamento strategico nei settori in aumento come i servizi, l’innovazione e la progettazione di nuovi modelli di business. Per chi lavora nella formazione, nella consulenza o nello sviluppo di capitale umano, Rio rappresenta oggi un laboratorio sul campo di trasformazione economica e organizzativa.

Tuttavia, è essenziale mantenere una visione critica: la crescita del 3,1 % è positiva ma non spettacolare, e la città dovrà affrontare sfide rilevanti, tra cui la necessità di migliorare infrastrutture, sostenere l’innovazione, attrarre investimenti esteri e garantire che lo sviluppo economico sia inclusivo e sostenibile. In questo senso, la leadership – in particolare quella femminile – e i percorsi formativi diventano leve strategiche per trasformare il vantaggio di crescita in un reale miglioramento delle performance organizzative, della qualità del lavoro e della competitività dei settori in ascesa.

In conclusione, il primo semestre del 2025 segna per Rio de Janeiro una tappa positiva. Il vero esame sarà però la capacità di consolidare queste dinamiche nel lungo periodo, di tradurre la crescita in occupazione di qualità e in nuovi modelli di business, e di fare della città una piattaforma competitiva nella regione latino-americana. Per le donne leader e per le aziende che operano nella città, il momento è favorevole per intervenire con strategie mirate, formazione adeguata e un posizionamento consapevole in uno scenario che evolve rapidamente.

Fonte: Sito ufficiale del Comune di Rio de Janeiro

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

Excelsior Jobs Program – L’incentivo fiscale chiave per le imprese innovative

Investire nello Stato di New York rappresenta oggi una delle scelte strategiche più interessanti per le imprese italiane che vogliono internazionalizzarsi, soprattutto se operano in settori ad alta intensità tecnologica, manifatturiera o legati all’innovazione. In questo contesto, il programma Excelsior Jobs Program, promosso da Empire State Development (ESD), si configura come uno degli strumenti più efficaci a disposizione degli investitori esteri. 

Come riportato da BLS Strategies, Il programma Excelsior è progettato per attrarre aziende che intendono espandersi o stabilirsi nello Stato di New York, offrendo crediti d’imposta rimborsabili legati alla creazione di occupazione, agli investimenti in capitale fisso, alla ricerca e sviluppo, e perfino all’erogazione di servizi legati alla cura dell’infanzia. Le imprese che aderiscono al programma possono beneficiare di una serie di vantaggi fiscali concreti: tra questi, il più rilevante è il credito per la creazione di nuovi posti di lavoro, che può arrivare fino al 6,85% del salario annuo lordo per ciascun nuovo dipendente assunto. A questo si aggiunge un credito fino al 2% sugli investimenti qualificati – percentuale che può salire al 5% nel caso di progetti a impatto ambientale positivo o legati ai semiconduttori, alla tecnologia avanzata o ai servizi per l’infanzia. 

Per le imprese italiane, il programma rappresenta un’occasione concreta di ingresso competitivo nel mercato statunitense, in particolare se operano nei settori della meccanica avanzata, automazione, ICT, tecnologie pulite, moda e design industriale, alimentare ad alta innovazione o dispositivi medici. Questi comparti sono infatti riconosciuti dallo Stato di New York come “industries of strategic importance” e godono di un accesso agevolato agli incentivi.   

Non va trascurato il vantaggio competitivo offerto dall’ecosistema produttivo e formativo di New York. Il territorio offre infrastrutture avanzate, una rete logistica di porti e aeroporti di livello mondiale, una forza lavoro qualificata e multilingue e, non da ultimo, la presenza di università di eccellenza come Columbia University, NYU e Cornell Tech, che favoriscono sinergie tra il mondo accademico e quello industriale. Tutto ciò rende lo Stato una piattaforma ideale per l’innovazione e per la sperimentazione di nuovi modelli di business. 

L’accesso al programma Excelsior richiede la creazione di almeno 5–10 nuovi posti di lavoro entro i primi due anni, oltre a un investimento minimo (variabile in base al settore e alla zona geografica). L’adesione è soggetta ad approvazione da parte di Empire State Development, che valuta la coerenza del progetto con le politiche di sviluppo economico dello Stato. I benefici fiscali, una volta approvati, possono essere percepiti annualmente per tutta la durata del progetto. 

In definitiva, l’Excelsior Jobs Program rappresenta un ponte tra le eccellenze produttive italiane e le opportunità del mercato americano, permettendo alle imprese di operare in un contesto economicamente dinamico e favorevole, riducendo al contempo il carico fiscale attraverso strumenti concreti e accessibili. Per molte PMI italiane innovative, investire a New York oggi non è solo una possibilità: è un passo strategico verso la crescita globale. 

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce)

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Venerdì 14 Novembre 2025

Notizie dai mercati esteri - Francia

Dopo anni di crisi, torna il verde per il biologico

Lo studio di ricerca Circana ha rilevato, nell’agosto 2025, un rinnovato interesse dei consumatori per i prodotti biologici, con una diminuzione dello 0,4% negli acquisti di beni di largo consumo, a fronte di un aumento dello 0,9% nelle vendite di prodotti bio.

Frank Poncet, direttore generale della catena leader dei negozi specializzati Biocoop, ha dichiarato che il mercato del biologico è passato da 5 a 12 miliardi di euro tra il 2014 e il 2024.

Secondo Worldplanet, gli esperti attribuiscono questa crescita soprattutto a un ritorno di attenzione verso il valore degli acquisti, favorito anche da una minore inflazione generale. I prezzi restano sostenuti, ma la ricerca della qualità torna a essere prioritaria.

Tra i fattori che contribuiscono a questa evoluzione si segnalano: la ristrutturazione e riorganizzazione dei marchi specializzati, la fine delle drastiche politiche di razionalizzazione nei grandi supermercati e la crescente preoccupazione dei consumatori riguardo a glifosati e pesticidi.

La strada del biologico non è tuttavia priva di ostacoli. Molti produttori si trovano ancora in una situazione economica precaria e la Francia rischia una nuova riduzione del potere d’acquisto, a causa di possibili nuove imposte che potrebbero frenare il processo di valorizzazione degli acquisti e ridurre di conseguenza l’attrattiva dei prodotti bio.

A ciò si aggiunge il fatto che il settore del biologico soffre da mesi di un progressivo disimpegno da parte delle istituzioni pubbliche.

Biocoop, in piena crescita, investe 10 milioni di euro

La cooperativa Biocoop ha registrato una crescita del 7,5% nel primo semestre dell’anno e intende sfruttare l’onda positiva che attraversa la filiera del biologico, annunciando un investimento di 10 milioni di euro per il suo sviluppo nei prossimi quattro anni.

L’obiettivo è rafforzare la propria identità e differenziarsi dai concorrenti, puntando su un livello di esigenza elevato. Biocoop detiene già una quota del 17% nel commercio equo e del 21% nei prodotti sfusi, e prevede di ampliare ulteriormente la propria offerta.

Entro la fine dell’anno, 200 dei 600 prodotti a marchio Biocoop porteranno l’etichetta governativa “Origine Info”, pensata per garantire la tracciabilità delle materie prime. La cooperativa ha inoltre escluso gli alimenti ultratrasformati dai propri prodotti a marchio e si è posta l’obiettivo che, entro il 2030, tutta la frutta e la verdura venduta — ad eccezione di quella esotica — provenga da coltivazioni francesi.

Dopo il periodo di forte inflazione, Biocoop ribadisce la necessità di rendere il biologico accessibile a tutti, conciliando qualità e prezzi equi. Parallelamente, punta ad aumentare il numero dei punti vendita da 740 a oltre 900, potenziando nel contempo i servizi di click & collect, consegna a domicilio ed e-commerce.

 

NAUTICA : LA BANDIERA FRANCESE IN PERICOLO?

Mentre il settore nautico internazionale sta ritrovando slancio, in Francia, in particolare quello della grande navigazione da diporto, è in difficoltà. Nonostante l’elevato numero di yacht presenti sulle coste francesi, lungo le coste del Mediterraneo (circa 3.000 unità), pochissimi battono bandiera francese: solo 150 secondo le stime. Questo squilibrio comporta gravi conseguenze economiche, turistiche e sociali con una perdita stimata fino a circa 2 miliardi di euro all’anno.

Settembre è tradizionalmente il mese della nautica, con eventi di rilievo come il Cannes Yachting Festival, il Monaco Yacht Show e le Régates Royales di Saint-Tropez. Queste manifestazioni mettono in luce un settore che funge da indicatore dell’economia globale, generando un fatturato di circa 5,9 mld di euro nel 2025; secondo la Fédération des Industries Nautiques (FIN).
Tuttavia, dietro questa facciata positiva si cela la crisi del Registro Internazionale Francese (RIF). Uno dei problemi principali è l’incertezza giuridica legata allo status delle imbarcazioni di grande diporto. Infatti, il concetto stesso di “grande plaisance” (grande diporto) non è definito legalmente in Francia ed é sempre meno adottato a causa di una normativa poco chiara. Questo provoca ambiguità nell’applicazione del diritto del lavoro: i contratti degli equipaggi possono rientrare nel Codice dei trasporti o nel Codice del lavoro, creando un rischio di contenziosi per gli armatori.
Questa situazione rende la bandiera francese poco attrattiva rispetto ad altri paesi che offrono regimi più chiari, flessibili e vantaggiosi (come Italia, Malta o Isole Marshall). Inoltre, alcune recenti normative ambientali, come il divieto di ancoraggio per yacht oltre i 24 metri in certe zone, hanno spinto molti proprietari a preferire altre destinazioni, come i porti spagnoli o italiani.
Per risolvere la situazione, i professionisti del settore chiedono una maggiore chiarezza del quadro giuridico. Tra le proposte: il riconoscimento legale del grande diporto, l’elaborazione di una convenzione collettiva specifica per gli equipaggi e la semplificazione delle procedure di registrazione nel Registro Internazionale Francese (RIF). L’obiettivo è rendere la bandiera francese più competitiva e attrarre una quota maggiore dell’attività economica legata allo yachting internazionale e tornare a essere protagonista in un settore strategico e in crescita.

LA FRANCIA CONTINUA A PERDERE LE SUE FABBRICHE

Il crollo del settore industriale registrato nel 2024, con un ritorno a un saldo netto negativo in materia di aperture di fabbriche, non si arresta. Secondo i dati raccolti dall’osservatorio Trendeo, tra gennaio e fino giugno 2025 la Francia ha assistito alla chiusura di 23 siti industriali, soprattutto nel comparto automobilistico, della stampa, dei prodotti metallici e dell’agroalimentare. Ad annunciare la loro chiusura alla fine del 2026 sono anche il fornitore di componenti automobilistici FORVIA de Massei (Orne), lo zuccherificio Ouvré a Sappes-sur-Loing e lo stabilimento Plastivaloire nella Sarthe.

Sul fronte occupazionale, tuttavia, i parametri sono ancora positivi. Se si tiene conto delle nuove assunzioni registrate nel semestre, in particolare nei settori dell’energia e in quello dei rifiuti, in forte espansione, il saldo resta pressoché in equilibrio.

Si puo’ notare come il bilancio di metà 2025 risulti comunque meno drammatico rispetto ai mesi passati, quando si contarono 35 chiusure e la distruzione di 2.154 posti di lavoro. Anche sul versante opposto si aggiunge un dato incoraggiante: l’apertura di 60 nuovi stabilimenti, contro i 40 del semestre precedente. Nonostante cio’, l’industria tradizionale resta in evidente difficoltà.

Il 2024 ha rappresentato un punto di svolta. La gigafactory McPhy Energy, dedicata agli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde e a lungo a rischio liquidazione, è stata appena rilevata dal gruppo belga John Cockerill. Allo stesso tempo, aziende come ACC e Verkor hanno ricevuto nuovi finanziamenti europei per affrontare la delicata fase di aumento della produzione.

Il dirigente di Trendeo, David Cosquer, sostiene sia difficile capire come “invertire la rotta”, dal momento che, dopo una prima fase di reindustrializzazione successiva al 2015, la Francia ha infatti chiuso il 2024 con un saldo negativo: 13 stabilimenti hanno cessato l’attività nel corso dell’anno.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

 

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

Notizie dai mercati esteri - Francia

Turismo: Un’estate radiosa in Provenza

Il Comitato Regionale del Turismo (CRT) ha dichiarato che l’estate 2025 è stata la migliore stagione estiva post-Covid per le strutture ricettive della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Nonostante una lieve contrazione del 2% nel settore non commerciale (ospitalità presso amici e parenti, seconde case), il comparto alberghiero ha registrato performance molto positive: il tasso medio di occupazione ha raggiunto l’84%, in crescita rispetto al 2024, con un picco del 96% durante il weekend di Ferragosto. Anche il settore alberghiero all’aria aperta ha mostrato un andamento favorevole, con un incremento del 3% rispetto al 2022.

Secondo un’indagine condotta da Novamétrie per il CRT, l’81% degli operatori turistici ha valutato positivamente la stagione. Permangono tuttavia alcune criticità. L’inflazione persistente e le incertezze internazionali hanno inciso sui comportamenti di spesa dei turisti, che hanno scelto di contenere i costi accessori del soggiorno: molti hanno preferito pasti a domicilio o autogestiti, penalizzando di conseguenza il settore della ristorazione, oppure hanno ridotto la durata media del soggiorno.

Dopo un iniziale aumento dei prezzi, le tariffe sono state ridotte dell’11%, tornando ai livelli del 2023 e favorendo così una ripresa della domanda nel mese di agosto.

Nonostante le difficoltà, il desiderio di viaggiare e il richiamo della regione restano forti. Le prospettive per i mesi successivi sono incoraggianti: si prevede un aumento del 13% della frequentazione in inverno e del 10% nelle stagioni di primavera e autunno, trainato in particolare dalla clientela business.

Turismo d’affari, motore dell’economia regionale

Il turismo d’affari, spesso meno visibile rispetto a quello balneare, si conferma come uno dei pilastri dell’economia della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Attualmente, il 37% dei soggiorni è legato a seminari, congressi e viaggi di lavoro.

Secondo gli ultimi dati, il settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) genera oltre 3 miliardi di euro all’anno nella regione, contribuendo in modo decisivo a stimolare il turismo nei mesi non estivi, in particolare tra settembre e novembre, quando il tasso di occupazione alberghiera raggiunge il 79%.

Il profilo economico del congressista si distingue nettamente da quello del turista tradizionale: un partecipante a un congresso spende in media 268 euro al giorno, contro i 75 euro di un visitatore classico. Solo nella città di Marsiglia, il turismo d’affari genera un indotto di circa 237 milioni di euro all’anno.

A rendere possibile questo sviluppo è un sistema di infrastrutture efficiente e capillare: la regione dispone di 4 aeroporti internazionali e 3 stazioni TGV che collegano Parigi in meno di 4 ore, oltre a 25 centri congressi e più di 400 hotel a 4 e 5 stelle, in grado di accogliere eventi di livello internazionale.

A Marsiglia: Turisti numerosi ma meno propensi a spendere quest’estate

Per l’estate 2025 si temeva un rallentamento del turismo marsigliese, soprattutto dopo due eventi di grande portata come la Coppa del Mondo di rugby del 2023 e i Giochi Olimpici del 2024. Tuttavia, “Marsiglia ha continuato a cavarsela bene”. Il bilancio della stagione estiva risulta globalmente stabile, con una diminuzione delle presenze turistiche limitata al -3% rispetto al 2024 e solo -1% rispetto al 2023.

È dunque il momento di tracciare un quadro complessivo, per individuare gli aspetti da migliorare e i settori in calo.

Mentre la clientela francese si è mantenuta stabile, si registra un calo del 10% dei visitatori internazionali rispetto al 2024 (e del 9% rispetto al 2023). Le cause principali sono da ricercare nella riduzione del potere d’acquisto, un problema che tocca tutte le destinazioni turistiche e che richiede soluzioni concrete.

Secondo Maxime Tissot, la strategia più efficace sarebbe quella di attrarre una clientela con maggiore capacità di spesa, meno legata al turismo balneare estivo, in modo da garantire un flusso turistico distribuito lungo tutto l’anno e rafforzare le cosiddette “ali stagionali”.

In questa direzione si muove anche Jean-Pierre Cochet, presidente dell’Ufficio del Turismo, che punta sulla programmazione di eventi ricorrenti – culturali, gastronomici o musicali – capaci di rendere Marsiglia una città “desiderabile” anche in autunno e in inverno.

Un altro ambito da sviluppare è quello del turismo d’affari, che attualmente rappresenta solo un viaggiatore su dieci, ma che potrebbe crescere grazie alla riqualificazione del Parc Chanot, destinato a diventare un polo per congressi ed eventi professionali.

In generale, Marsiglia non necessita di ulteriori campagne promozionali estive, poiché il rischio sarebbe quello di alimentare il fenomeno del sovraffollamento turistico, poco apprezzato dai residenti.

Le crociere restano un tema controverso: da un lato portano grandi numeri, dall’altro sollevano critiche legate all’inquinamento e al sovraturismo, oltre al fatto che molti passeggeri consumano i pasti a bordo, lasciando scarsi benefici economici per i ristoratori locali.

525000 CROCIERISTI SONO APPRODATI A MARSIGLIA QUEST’ESTATE

Quest'estate, Marsiglia ha accolto 525.000 passeggeri, mantenendo il flusso dei crocieristi stabile, con un totale di 2,5 milioni di crocieristi attesi entro dicembre, come l’anno precedente. Nonostante le critiche, il porto continua a essere un punto di riferimento per le crociere, con 116 scali a luglio e agosto. L’industria ha messo in atto misure per garantire un flusso controllato: il 71% delle giornate ha visto solo una o due navi, e il 63% degli scali è avvenuto durante la settimana, riducendo la pressione sui fine settimana. Inoltre, l’80% dei passeggeri ha usato navette per muoversi all’interno del porto, limitando l'impatto sulla città.
Nel 2025, il settore punta sul lusso e sul premium, con metà delle navi che rientrano in queste categorie, e l'obiettivo di sviluppare crociere sostenibili. A partire dal 2026, Marsiglia potrebbe superare Barcellona come terzo porto del Mediterraneo, grazie anche all’introduzione del gas naturale liquefatto (GNL) e all’elettrificazione delle banchine in corso.
Tuttavia, l'incremento delle crociere non entusiasma i gruppi ambientalisti come Stop Crociere, si oppone alla costruzione di un nuovo terminal per navi da crociera di lusso al J4 di Marsiglia, denunciando l’impatto ambientale negativo del settore. La discussione è accesa, con alcuni confronti anche a livello politico, come quello tra il sindaco di Nizza e gli oppositori delle crociere. Il collettivo critica l’incoerenza tra il blocco delle crociere e lo sviluppo dell’aeroporto, e chiede un dibattito serio sul tema alle prossime elezioni comunali. Intanto, la stagione crocieristica prosegue: solo questa settimana sono previsti 19 scali a Marsiglia con oltre 46.000 passeggeri.

DOPO NIZZA ,CANNES VUOLE A SUA VOLTA LIMITARE LA PRESENZA DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA

La città di Cannes ha deciso di limitare la presenza delle grandi navi da crociera all’interno della propria baia. A partire dal 2026, sarà autorizzato l’attracco di una sola nave di grande capacità al giorno (più di 300 passeggeri).

La misura è stata adottata attraverso un impegno contrattuale con la società che gestisce il terminal crociere, formalizzato in un contratto approvato all’unanimità dal consiglio municipale. Secondo tale accordo, il numero di scali di navi di grosse dimensioni verrà ridotto di circa il 50% già dal prossimo anno: si passerà da 34 scali nel 2026 a 31 nel 2027, con un limite massimo di 6.000 crocieristi al giorno, fino a raggiungere — entro il 2030 — una capacità massima di 1.300 passeggeri.

L’obiettivo, spiega il sindaco David Lisnard, è quello di accogliere in futuro solo navi di dimensioni più contenute, più moderne, esteticamente integrate nel paesaggio e soprattutto più rispettose dell’ambiente, in grado di generare un impatto economico reale e positivo per la città.

La decisione ha suscitato la reazione critica della CLIA, l’associazione internazionale degli operatori del settore crocieristico, che considera la misura una restrizione ingiustificata, in contrasto con la Carta per una crociera sostenibile nel Mediterraneo, firmata dalle compagnie con il Ministero dei Trasporti francese.

Dal punto di vista del Comune, invece, il turismo crocieristico di massa porta pochi benefici all’economia locale. La maggior parte dei crocieristi trascorre poco tempo in città; mentre i consumi (pasti, prodotti, servizi) avvengono principalmente a bordo delle navi, i turisti scendono a terra solo per partecipare alle escursioni.

Sulla stessa linea, il sindaco di Nizza e presidente della Metropoli Nizza Costa Azzurra ha annunciato che, a partire da luglio, nella baia saranno autorizzati massimo 65 scali all’anno, con una sola nave al giorno e una capienza massima di 2.500 passeggeri. Inoltre, solo le navi con meno di 450 passeggeri potranno attraccare direttamente al porto di Nizza.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

 

 

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025
Venerdì 14 Novembre 2025

ENERGIA E INNOVAZIONE: EVENTI CHIAVE PER IL FUTURO DELL'INDUSTRIA ENERGETICA IN TEXAS E LOUISIANA

Nel documento allegato si riportano le principali fiere internazionali dedicate al settore dell'energia che si terranno in Texas e Louisiana nel primo semestre 2026.

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)

Ultima modifica: Venerdì 14 Novembre 2025