Notizie mercati esteri

Mercoledì 10 Settembre 2025

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Nuove rotte religiose rinnovano il turismo e la cultura in minas gerais

La Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais si impegna attivamente in iniziative legate al turismo nello stato, organizzando incontri per discutere le opportunità di turismo, come il turismo delle radici, e partecipando ad eventi che celebrano le rotte turistiche presenti in Minas Gerais.

Questa settimana, Minas Gerais ha guadagnato due nuove rotte turistiche ufficiali di carattere religioso, che uniscono il recupero delle tradizioni di fede dello stato con la valorizzazione della cultura e della gastronomia locale. Il progetto è frutto della collaborazione tra Sebrae Minas e la Segreteria di Stato per la Cultura e il Turismo di Minas Gerais.

Le nuove rotte, denominate Caminho da Agonia, nella Serra da Mantiqueira, e Caminhos Franciscanos, nella Valle del Mucuri, sono state presentate al pubblico martedì 19, durante l'evento Travel Next 2025, tenutosi presso l'Expominas, a Belo Horizonte.

L'obiettivo principale dell'iniziativa è promuovere il turismo comunitario, valorizzare i prodotti artigianali di ciascuna regione e incentivare la cultura e la cucina tradizionale di Minas Gerais.

Le nuove rotte turistiche

  • Caminho da Agonia: Con una lunghezza di circa 60 km, questo percorso attraversa quattro città situate nella Serra da Mantiqueira: Cristina, Maria da Fé, Pedralva e Itajubá. È ideale per pellegrinaggi, trekking, cicloturismo e per chi cerca una connessione con la natura.
  • Caminhos Franciscanos: Questa rotta, lunga 42 km, collega le città di Teófilo Otoni, Itambacuri, Lajinha e Frei Gaspar, offrendo un'esperienza ricca di spiritualità e tradizione.

Molte rotte di turismo religioso già esistevano prima delle più recenti inaugurazioni. Percorsi come la Estrada Real Religiosa, il Santuario di Nossa Senhora da Piedade a Caeté e i pellegrinaggi attraverso città storiche come Ouro Preto, Congonhas e Tiradentes attiravano già fedeli e visitatori in cerca di spiritualità, cultura e storia. Questi itinerari uniscono devozione e patrimonio, consolidando lo stato come una delle destinazioni più ricche di turismo religioso in Brasile.

Queste rotte sono state sviluppate attraverso il programma Check-In Turismo, lanciato nel 2021, che ha l'obiettivo di qualificare gli imprenditori locali e promuovere le destinazioni turistiche dello stato di Minas Gerais.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 10 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Hong Kong e la guzi economy

Hong Kong è al centro di un fenomeno culturale e commerciale che sta rivoluzionando il panorama del consumo creativo in Cina: la cosiddetta guzi economy. Il termine “guzi” è la traslitterazione fonetica dal giapponese “グッズ” (guzzu), a sua volta derivato dall’inglese “goods”, e si riferisce a un’ampia gamma di oggetti collezionabili ispirati a personaggi immaginari o universi visivi, tra cui figurine, blind boxes, peluche e accessori.

Nata dal mondo di anime, fumetti, videogiochi e romanzi illustrati (ACGN), la guzi economy si è rapidamente estesa anche a prodotti creati direttamente come oggetti da collezione, spesso ideati da artisti o designer indipendenti, anche senza una storia o un cartone animato alle spalle. Sebbene fino a pochi anni fa fosse il Giappone a dominare questo mercato, la Cina ha assunto un ruolo sempre più rilevante. I dati lo confermano: in Cina, il valore della guzi economy è passato da 16,49 miliardi di dollari nel 2023 a 23,19 miliardi nel 2024, e continua a crescere rapidamente.

Un ruolo da protagonista è giocato da Pop Mart, la catena di negozi di giocattoli con sede a Pechino, ma quotata a Hong Kong. Con le sue bambole della serie “The Monsters” – in particolare la famosissima Labubu – e “Molly”, è riuscita a diventare un brand affermato a livello internazionale. Nel 2024, Pop Mart ha ottenuto ricavi per 1,8 miliardi di dollari (e profitti per circa mezzo miliardo di dollari), con una crescita pari al 106,9% rispetto all’anno precedente. Inoltre, le vendite al di fuori della Cina hanno rappresentato circa il 40% dei ricavi totali, un aumento del 375% rispetto al 2023. Lo scorso 15 luglio, in una comunicazione alla borsa di Hong Kong Pop Mart ha dichiarato di prevedere un aumento dei profitti di almeno il 350% e un aumento dei ricavi di almeno il 200% per i primi sei mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Questa crescita è stata trainata proprio dalle due linee principali: “The Monsters”, che ha registrato un aumento del 726% nelle vendite, e “Molly”, subito dietro come seconda serie più redditizia. 

È interessante notare come entrambe le serie siano state create da due artisti di Hong Kong, rispettivamente Kasing Lung (The Monsters) e Kenny Wong (Molly), rendendo la regione un punto di riferimento nella creazione di proprietà intellettuali (IP) di successo. E non si tratta di casi isolati: altri esempi provenienti da Hong Kong includono personaggi come Chocolate Rain, McDull e Big Waster, oltre alle originali Mystery Trash Cans ideate da giovani creativi locali per Disneyland Hong Kong. 

Consapevole del potenziale del settore, il governo locale si è già attivato per sostenere e valorizzare l’industria IP. Il Financial Secretary Paul Chan Mo-po ha annunciato nel 2025 un piano per finanziare oltre 30 progetti culturali IP nei prossimi cinque anni, introducendo anche agevolazioni fiscali per le imprese che acquisiscono diritti IP. In parallelo, sono state avviate missioni istituzionali in Cina continentale per approfondire le strategie di aziende come Pop Mart e rafforzare la cooperazione con la National Intellectual Property Administration.

Oltre a promuovere la nascita di nuovi IP locali, Hong Kong può anche trarre ispirazione dai modelli già affermati, come dimostra il caso di Labubu. Secondo Dr. Tingting Fan della HKU Business School, la strategia vincente di Pop Mart – basata su versioni tematiche, narrazione continua e forte impatto visivo – potrebbe essere applicata anche alla promozione del patrimonio urbano e culturale della città. Così come Labubu viene presentato in ambientazioni diverse (yoga, mare, ecc.) per coinvolgere i collezionisti, anche Hong Kong potrebbe sviluppare esperienze turistiche a tema, come “Hong Kong Nite and Day” o “East Meets West”, per raccontare la sua identità sfaccettata. Questo approccio narrativo e modulare permetterebbe non solo di rafforzare l’immagine internazionale della città, ma anche di stimolare l’economia creativa e i settori legati ai servizi e al turismo.

In conclusione, il fenomeno della guzi economy – in cui la Cina sta assumendo un ruolo da protagonista – rappresenta una straordinaria opportunità per Hong Kong. La città, già luogo d’origine di alcuni dei personaggi più amati e riconosciuti a livello globale, può oggi trasformare il proprio patrimonio creativo in un motore di sviluppo economico e culturale, capace di parlare al mondo con voce propria.

 

Fonti: 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Agenzia Nazionale dell’Energia elettrica propone: rinnovo per 30 anni della concessione Enel RJ

Il 19 agosto 2025, l’Aneel (Agência Nacional de Energia Elétrica) ha approvato, con voto di maggioranza, la raccomandazione al Ministero das Minas e Energia (MME) per il rinnovo per 30 anni della concessione della distribuzione elettrica gestita da Ampla Energia e Serviços, ossia Enel Rio de Janeiro, un tassello cruciale nel più ampio contesto delle proroghe contrattuali del settore elettrico brasiliano

La decisione si fonda sui criteri del Decreto federale del 2024, che istituisce i parametri tecnici per le proroghe: continuità dell’approvvigionamento, solidità economico-finanziaria, regolarità fiscale, lavorativa e settoriale, oltre alle qualifiche giuridiche della concessionaria .

Tuttavia, il direttore Fernando Mosna ha espresso dissenso, sostenendo che la valutazione avrebbe dovuto includere ulteriori indicatori operativi come l’Indice di Soddisfazione del Consumatore (IASC), il Tempo Medio di Assistenza alle Emergenze (TMAE) e la percentuale di lavori arretrati .

Il direttore generale Sandoval Feitosa ha replicato che l’Aneel agì conformemente ai parametri stabiliti dal decreto, lasciando al governo la possibilità di introdurre ulteriori requisiti.

Si colloca in questo scenario la pubblicazione, il 26 febbraio 2025, di un nuovo termine aggiuntivo standard, valido per ben 30 anni, approvato dalla stessa Aneel e destinato a 19 concessionarie con contratti in scadenza tra il 2025 e il 2031. Questo modello introduce standard più rigorosi in materia di qualità del servizio, resilienza delle infrastrutture in caso di eventi climatici estremi e nuove modalità tariffarie come pay-per-use, tariffe differenziate per fascia oraria e cashback .

Questa iniziativa normativa rientra in un disegno più ampio volto a rafforzare la stabilità contrattuale, migliorare la modicità tariffaria e stimolare investimenti nella transizione energetica. Già nel luglio 2025 la Aneel aveva raccomandato la proroga per 30 anni anche della concessione della Equatorial Pará, accolta anch’essa come conforme ai requisiti tecnici . In aggiunta, il 17 giugno 2025, è giunta una raccomandazione analoga per RGE Sul (Rio Grande do Sul) e Energisa MS (Mato Grosso do Sul).

Non mancano, tuttavia, le perplessità: secondo fonti giuridiche e del settore, l’incertezza sul presidio normativo e di enforcement dell’Aneel mette a rischio la reputazione regolatoria del settore elettrico.

In sintesi, il consiglio di Ampla/Enel Rio di proseguire la concessione per altri 30 anni rappresenta una svolta strategica. Da un lato, garantisce continuità del servizio e orizzonti di investimento estesi; dall’altro, solleva interrogativi circa l’effettiva pressione sul miglioramento qualitativo e la tutela del consumatore. Ora la palla passa al MME — la cui decisione finale determinerà se questo nuovo corso regolatorio saprà recepire le istanze di sostenibilità, innovazione e responsabilità pubblica integrate in queste proroghe.

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

 

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Australia leader nell’estrazione di terre rare: opportunità per la filiera italiana

L’Australia sta emergendo come protagonista nel panorama globale delle terre rare, minerali essenziali per la transizione energetica e la digitalizzazione. Con riserve stimate almeno al 4% del totale mondiale, il paese ha avviato un processo di valorizzazione delle proprie risorse attraverso la Critical Minerals Strategy 2023–2030, un piano strategico che mira a sviluppare una filiera nazionale integrata, dalla produzione alla raffinazione, passando per la ricerca e l’innovazione tecnologica. Questo approccio si inserisce in un contesto geopolitico in cui la dipendenza da fornitori unici, come la Cina, è vista come un rischio per la sicurezza economica e industriale dei paesi occidentali. 

Il progetto Nolans, promosso da Arafura Rare Earths con il supporto finanziario pubblico australiano, rappresenta un esempio concreto di questa strategia. Situato nel Territorio del Nord, Nolans mira a diventare il primo impianto integrato di estrazione e raffinazione di terre rare in Australia, con una produzione prevista per il 2028. Il progetto ha ricevuto un investimento pubblico significativo, che include finanziamenti da parte di Export Finance Australia e del National Reconstruction Fund Corporation, oltre a un prestito convertibile da 200 milioni di dollari australiani. Questo investimento sottolinea l’impegno del governo nel sostenere iniziative che rafforzino la capacità produttiva interna e riducano la dipendenza dalle importazioni. 

Parallelamente, l’Australia ha annunciato la creazione di una riserva strategica nazionale di minerali critici, destinata a garantire una fornitura stabile e sicura di terre rare per l’industria locale e per i partner internazionali. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio programma "Future Made in Australia", che prevede investimenti per un totale di 15 miliardi di dollari australiani, destinati a rafforzare la produzione di energia rinnovabile e la lavorazione di minerali critici. Tali misure evidenziano la volontà del paese di diventare un fornitore affidabile e autonomo di risorse strategiche. 

Per le aziende italiane operanti nei settori della raffinazione, dell’ingegneria impiantistica e della lavorazione dei materiali, l’Australia offre opportunità di collaborazione in una filiera in espansione. Le competenze italiane in ambito tecnologico e industriale possono integrarsi efficacemente con le esigenze del mercato australiano, contribuendo allo sviluppo di impianti di raffinazione e a progetti di ricerca congiunta. Inoltre, l’Italia, pur disponendo di risorse di terre rare come cobalto e magnesio, è consapevole della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e di sviluppare capacità di lavorazione proprie, come dimostra l’inaugurazione del primo impianto europeo di recupero di terre rare da rifiuti elettronici a Ceccano, in provincia di Frosinone. 

La cooperazione tra Italia e Australia in questo settore potrebbe quindi rappresentare un modello di partenariato strategico, in cui la complementarietà delle risorse e delle competenze favorisce lo sviluppo di una filiera sostenibile e resiliente. Le sinergie tra i due paesi potrebbero estendersi anche a livello europeo, contribuendo a rafforzare la posizione dell’Unione Europea nella catena globale di approvvigionamento delle terre rare e a ridurre la dipendenza da fornitori esterni.  

La collaborazione tra i due paesi, basata su competenze complementari e obiettivi condivisi, potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore autonomia e sicurezza nelle forniture di risorse critiche, in un contesto internazionale sempre più orientato verso la sostenibilità e l’indipendenza tecnologica. 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Innovazione e Space Economy: collaborazione Italia-Australia in ambito aerospaziale

La Space Economy australiana è in rapida espansione e oggi vale circa 8 miliardi di dollari australiani, con oltre 800 organizzazioni attive e quasi 20.000 addetti. Il governo sostiene il settore attraverso programmi strategici come Moon to Mars e il National Reconstruction Fund, oltre a un quadro regolatorio favorevole che rafforza i rapporti con i partner internazionali, dagli Stati Uniti all’Europa.

In questo scenario, l’Italia gioca un ruolo di primo piano. L’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Australian Space Agency (2019) ha dato vita a iniziative bilaterali come il progetto SpIRIT, che coinvolge l’Università di Melbourne, INAF e aziende italiane del calibro di Sitael. 
Lanciato il 1° dicembre 2023, SpIRIT segna una tappa storica per la cooperazione tra Italia e Australia. Si tratta infatti del primo satellite costruito in Australia ad ospitare come carico principale uno strumento scientifico di un’agenzia spaziale straniera: il rivelatore HERMES, sviluppato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana insieme alla Commissione Europea, con l’obiettivo di studiare i lampi di raggi gamma, tra i fenomeni più energetici dell’universo.
Oltre al valore scientifico, la missione SpIRIT ha un forte significato industriale e politico. Dimostra infatti la capacità del sistema spaziale australiano di competere a livello internazionale e, allo stesso tempo, consolida il ruolo dell’Italia come partner privilegiato nello sviluppo di nuove tecnologie. Il progetto apre la strada a future collaborazioni bilaterali in settori strategici come l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e le missioni oltre l’orbita terrestre, rafforzando ulteriormente i legami tra i due Paesi nel campo dell’innovazione spaziale.

Grandi gruppi come Leonardo hanno già consolidato una presenza in Australia, mentre le PMI possono trovare nuove opportunità nella componentistica satellitare, nei servizi downstream e nell’integrazione delle supply chain locali.
L’avvicinarsi dell’International Astronautical Congress (IAC), in programma a Sydney dal 29 settembre al 3 ottobre 2025, rappresenta un’occasione unica per le imprese italiane di rafforzare il networking, promuovere le proprie tecnologie e inserirsi nei progetti congiunti che caratterizzano il futuro della Space Economy.

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Notizie mercati esteri - Brasile

Lula firma il Piano Sovrano Brasile, 30 miliardi di R$ per gli esportatori

MP, già pubblicato nella GUU garantisce ancora protezione ai lavoratori

Il 13 agosto, il Presidente Lula ha firmato la Misura Provvisoria (MP) che istituisce il Piano Sovrano Brasile. La misura prevede misure di sostegno per gli esportatori brasiliani al fine di mitigare l'impatto dell'aumento dei dazi doganali statunitensi sui prodotti brasiliani.

Tra le altre misure, il documento prevede una linea di credito di 30 miliardi di R$ per il Fondo di Garanzia per l'Esportazione, volta a finanziare la vendita di prodotti brasiliani all'estero. Il piano prevede inoltre norme ampliate sulla garanzia per l'esportazione, che proteggono i produttori brasiliani da inadempienze o rescissioni contrattuali.

La MP prevede inoltre che i prodotti alimentari tassati possano essere acquistati, in modo semplificato, dall'Unione, dagli Stati e dai comuni, per i programmi di alimentazione scolastica e ospedaliera.

Presente all'evento, il Ministro delle Finanze Fernando Haddad ha affermato che la priorità saranno le "aziende più colpite e quelle più piccole".

Secondo Haddad, la misura provvisoria mitigherà gli impatti dell'aumento dei dazi fino all'entrata in vigore della riforma fiscale nel 2027, a vantaggio degli esportatori.

Trattandosi di una misura provvisoria, il testo dovrà essere votato dal Congresso entro 120 giorni per rimanere valido. Durante la cerimonia della firma al Palacio de Planalto, Lula ha esortato i presidenti del Senato e della Camera dei Deputati ad agire rapidamente.

La misura provvisoria è stata una soluzione trovata dal governo federale per far fronte ai sovrapprezzi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha accusato il Brasile di perseguitare i politici coinvolti nel tentato colpo di Stato dopo la sua sconfitta alle elezioni del 2022. Per Lula, c'è sempre spazio per una negoziazione riguardo all'aumento dei dazi, già in vigore da una settimana, ma la sovranità brasiliana deve essere rispettata.

Il Piano Sovrano Brasile stabilisce tre pilastri fondamentali per l'economia nazionale: il rafforzamento del settore produttivo; la tutela dei lavoratori; la diplomazia commerciale e il multilateralismo. Queste iniziative rafforzano la presenza internazionale del Brasile, ampliano la gamma di destinazioni dei prodotti nazionali e aumentano la protezione dell'economia dalle barriere commerciali unilaterali. Secondo i dati governativi, il Brasile ha aperto 397 nuovi mercati in meno di tre anni.

 

Fonte: Agência Brasil | di Sayonara Moreno - Giornalista della Radio Nazionale

 

"Non possiamo rimandare il dibattito", afferma Haddad sui minerali critici del Brasile

Questo tema ha guadagnato terreno nelle agende economiche e ambientali di diversi Paesi, data la corsa tecnologica e la disputa globale per filiere produttive più sostenibili

Il ministro delle Finanze Fernando Haddad ha sostenuto il 12 agosto che il Brasile dovrebbe avviare urgentemente una discussione strategica sull'utilizzo delle sue riserve di minerali critici, come le terre rare, fattori di produzione essenziali per la produzione di batterie, semiconduttori e tecnologie di transizione energetica. Ha affermato che il dibattito non può più essere rinviato.

Il tema ha guadagnato spazio nelle agende economiche e ambientali di diversi Paesi, alla luce della corsa tecnologica e della disputa globale per filiere produttive più sostenibili.

L'Unione Europea, gli Stati Uniti e la Cina considerano la questione strategica per garantire l'autonomia industriale e ridurre la dipendenza esterna. Nel contesto della crisi tariffaria, gli Stati Uniti hanno espresso interesse per l'esplorazione dei minerali brasiliani.

In Brasile, gli esperti avvertono che la semplice esportazione di queste risorse manterrebbe il Paese bloccato nel ruolo di fornitore di materie prime, senza cogliere il valore aggiunto dell'industrializzazione.

"Il Brasile è ricco di terre rare e minerali e deve riflettere su questo aspetto. Lo standard del Brasile è l'esportazione di materie prime. Dovevamo trovare un modo per creare valore aggiunto. La semplice esportazione di minerali non farebbe altro che riprodurre la logica di posti di lavoro di dubbia qualità. Dobbiamo creare valore aggiunto", ha affermato Haddad.

Secondo il ministro, durante l'amministrazione di Joe Biden negli Stati Uniti si sono già svolte discussioni sulla possibilità di creare joint venture nel Paese per la produzione di batterie. Ha affermato di sperare che partnership simili possano essere avviate con Europa e Cina.

"Non possiamo rinviare questo dibattito; dobbiamo accelerarlo. Sono d'accordo che debba essere oggetto di deliberazione da parte dei poteri della Repubblica", ha aggiunto.

Il dibattito interno sui minerali critici riguarda non solo la politica industriale, ma anche la sicurezza nazionale, la transizione energetica e l'integrazione internazionale.

Il Brasile detiene riserve significative di questi input, come niobio, grafite e litio, e potrebbe, secondo gli analisti, posizionarsi come fornitore di prodotti ad alta tecnologia piuttosto che come esportatore di materie prime.

 

Fonte: G1

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Notizie mercati esteri - Serbia

Permessi di costruire rilasciati nel giugno 2025

Nel giugno 2025 sono stati rilasciati 2 402 permessi di costruire, il che segna la crescita di 2,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Del numero totale di permessi rilasciati in giugno, l’83,8% riguarda gli edifici, e il 16,2% le altre costruzioni. Ad osservare solo gli edifici, l'82,0% dei permessi è stato rilasciato per gli edifici residenziali e il 18,0% per gli edifici non residenziali, mentre nelle altre costruzioni la maggior parte riguarda condutture, linee di comunicazione e linee elettriche (il 65,7%).

Secondo i permessi rilasciati nel giugno 2025 nella Repubblica di Serbia, è stata dichiarata la costruzione di 2 960 appartamenti, con la superficie media di 72,4 m². Del numero totale di appartamenti nei nuovi edifici residenziali, il 13,0% degli appartamenti sarà costruito negli edifici con un appartamento, con la superficie media di 141,5 m², e l'85,4% degli appartamenti sarà costruito negli edifici con tre o più appartamenti, e la loro superficie media sarà considerevolmente più piccola e sarà di 60,5 m².

Il valore previsto dei lavori di nuova costruzione nel giugno 2025 è pari all'88,7% del valore totale previsto dei lavori.  Per quanto riguarda le zone, l'attività di costruzione più grande si aspetta nella zona di Belgrado, il 40,4% del valore previsto della nuova costruzione, seguono la zona di Sirmia (il 32,0%), la zona di Bačka Meridionale (il 5,2%) e la zona di Danubio (il 2,7%), mentre le percentuali delle altre zone raggiungono fino al 2,2%.

Fitch conferma il rating della Repubblica di Serbia a livello “BB+” con prospettive positive per un ulteriore aumento

L'agenzia di valutazione del credito e rating Fitch ha confermato il rating creditizio della Repubblia di Serbia a livello “BB+” e ha mantenuto prospettive positive per un ulteriore aumento. Questa decisione segna movimenti positivi nella politica macroeconomica di Serbia, inclusi la gestione responsabile di politica fiscale, il rafforzamento delle riserve valutarie e la crescita del PIL pro capite, la quale è più alta rispetto ai paesi con lo stesso rating creditizio.

Fitch sottolinea nella relazione che prospettive positive per il miglioramento del rating creditizio derivano dalla forte crescita economica guidata dagli investimenti, supportata dal programma “Salto nel Futuro – Serbia Expo 2027”, dall’ulteriore riduzione del debito pubblico, dal rafforzamento della posizione esterna e da una gestione efficace nelle condizioni di crescenti pressioni inflazionistiche.

Nella relazione si afferma anche che i progetti legati a Expo 2027 sono maggiormente in linea con le tempistiche previste, e si aspetta che le investizioni pubbliche e private contribuiranno all’accelerazione della crescita industriale negli anni avvenire – con la crescita prevista di 3,7 per cento nel 2026 e di 4,2 nel 2027.

Il Primo Vicepresidente del Governo della Serbia e il Ministro delle Finanze Siniša Mali ha sottolineato, dopo la pubblicazione della relazione dell'agenzia di valutazione del credito e rating Fitch, che la Serbia, nonostante le pressioni esterne ed interne, conserva la propria stabilità macroeconomica, conduce una politica fiscale responsabile e attua con successo un ampio ciclo di investimenti già avviato.

Secondo la relazione dell’agenzia Fitch, si aspetta che il deficit di bilancio nel 2025 ammonti al tre per cento del PIL, con la tendenza di progressiva riduzione nei prossimi anni. Secondo le proiezioni, il debito pubblico del settore pubblico si riducerà dal 47,5 per cento del PIL nel 2024 al 46,1 per cento nel 2027, che è un livello del debito pubblico inferiore alla media dei paesi con il rating “BB” e “BBB”.

Per quanto riguarda l’inflazione, l’agenzia aspetta che si muovi all’interno della gamma target della Banca Nazionale di Serbia – con la quota media di 4,3 per cento nel 2025 e con un progressivo rallentamento nel periodo successivo.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Strategie per ridurre i costi dei dazi USA

  • Classificazione doganale accurata
    Assicurati che i prodotti siano classificati correttamente secondo il Sistema Armonizzato (SA) statunitense. Una classificazione sbagliata può comportare dazi più elevati. Rivolgiti a esperti per individuare la categoria con il dazio più basso.
  • Approfitta di esenzioni e accordi
    Verifica se i tuoi prodotti rientrano in categorie esenti (es. farmaci, semiconduttori, minerali critici). Usa esenzioni come la franchigia “de minimis” fino a $800 per import di basso valore.
  • Presenza fisica negli USA e magazzini doganali
    Avere stabilimenti o magazzini “bonded” sul territorio americano permette di posticipare il pagamento dei dazi e di migliorare la gestione della liquidità.
  • Tecniche doganali avanzate
    • First Sale Rule: calcola il dazio sul prezzo del primo venditore, spesso più basso del prezzo finale.
    • Valore Doganale Accettato (VDA): utile quando non si può applicare la First Sale Rule, per dichiarare un valore doganale più favorevole.
  • Gestione della liquidità e clausole contrattuali
    Prevedi clausole di hardship per mitigare aumenti tariffari imprevisti e utilizza magazzini doganali (bonded) per posticipare il pagamento dei dazi.
  • Diversificazione strategica
    Valuta di spostare parte della produzione o dell'assemblaggio negli USA o in paesi con accordi preferenziali 

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

Sport e disuguaglianze di genere: confronto tra Italia e Canada tra partecipazione, fondi pubblici e opportunità

Il ruolo dello sport oggi va ben oltre la semplice attività fisica o il semplice divertimento: in un mondo sempre più interconnesso, lo sport viene visto come un fattore essenziale per lo sviluppo economico, sociale e sanitario delle nazioni. Le politiche sportive influenzano la salute pubblica, l’inclusione sociale, l’occupazione giovanile e l’equilibrio territoriale, rendendolo uno strumento prezioso per affrontare sfide sociali e economiche complesse.

In questo contesto, il confronto tra Italia e Canada fornisce spunti rilevanti poiché rappresentano due realtà avanzate con approcci notevolmente differenti. Il Canada ha fatto dello sport una leva strategica nazionale, con investimenti pubblici mirati, politiche di equità e una visione integrata tra sport, salute e sviluppo. L’Italia, pur vantando una grande tradizione sportiva, fatica a trasformare il potenziale del settore in valore economico e sociale diffuso, soprattutto a causa di disuguaglianze territoriali, sottofinanziamento cronico e profonde disparità di genere.

Lo sport come settore economico strategico

Lo sport non è solo un’attività ricreativa o educativa: è un settore economico a tutti gli effetti, capace di generare occupazione, investimenti e crescita del PIL. Secondo la Commissione Europea, lo sport e i settori collegati rappresentano circa il 2,1% del PIL dell’UE e danno lavoro al 2,7% della forza lavoro. In Italia, la filiera dello sport (eventi, infrastrutture, turismo, diritti TV, merchandising) vale oltre 24 miliardi di euro l’anno, pari all’1,4% del PIL nazionale, e impiega più di 400.000 persone tra lavoratori diretti e indotto.

In Canada, l’industria sportiva contribuisce in modo più strutturale all’economia. Già nel 2021 il settore sportivo e ricreativo produceva oltre CA$7 miliardi in output diretto, con un impatto economico complessivo di circa CA$16 miliardi. Inoltre, la partecipazione sportiva è vista come un driver di salute pubblica, riducendo i costi sanitari a lungo termine e migliorando la produttività lavorativa.

Investimenti pubblici nello sport: un elemento chiave per l’economia

Canada: modello strategico e centralizzato Il Canada ha sviluppato un sistema sportivo integrato con il sostegno di Sport Canada, un ramo del Dipartimento del Patrimonio. Il governo federale stanzia ogni anno oltre CA$230 milioni per lo sviluppo sportivo attraverso tre programmi principali:

  • • Sport Support Program (SSP): CA$178,8 milioni per lo sviluppo delle federazioni e l’inclusione;
  • • Athlete Assistance Program (AAP): CA$33 milioni per sostenere direttamente gli atleti d’élite;
  • • Hosting Program: CA$21,6 milioni per attrarre eventi nazionali e internazionali.

Questi investimenti pubblici, mirati e regolari, rafforzano il settore come volano di turismo, innovazione e occupazione, ma hanno anche un effetto redistributivo sul piano sociale.

Italia: sottofinanziamento e frammentazione

In Italia il finanziamento allo sport è storicamente più frammentato, e molto influenzato dal sistema politico. Il budget del Ministero per lo Sport e i Giovani è stato di circa 510 milioni di euro nel 2024, ma solo un’esigua parte è destinata allo sviluppo della pratica sportiva di base.

Le regioni e i comuni hanno competenze dirette, ma spesso con fondi limitati. Manca una strategia integrata che consideri lo sport come asset pubblico, con impatti su salute, inclusione, occupazione e coesione territoriale. Il recente taglio al fondo per lo sport femminile professionistico (11 milioni eliminati dalla legge di bilancio 2025) ha dimostrato l’instabilità delle politiche settoriali italiane.

Disparità di genere: un costo per il sistema Paese

La scarsa partecipazione sportiva femminile rappresenta una perdita economica rilevante. In Italia, solo il 43% delle donne svolge un’attività sportiva, contro il 60% degli uomini, con picchi negativi nel Mezzogiorno (dove le donne che praticano sport sono appena il 20%). Le cause sono molteplici: mancanza di infrastrutture, scarsa rappresentanza nelle federazioni, carenza di incentivi economici.

Questa disparità ha effetti diretti e indiretti:

  • • minori benefici in salute e produttività futura;
  • • minore occupazione femminile nel settore sportivo;
  • • minore rendimento sociale degli investimenti pubblici in impianti;
  • • minore partecipazione delle donne agli eventi economici collegati allo sport (marketing, comunicazione, gestione, ecc.).

In Canada, nonostante un divario ancora esistente (62% di partecipazione maschile vs 49% femminile), sono in atto politiche attive: piani di equità di genere nello sport, supporto a federazioni che promuovono l’inclusione, sostegno economico mirato alle minoranze e alle atlete. In Italia, invece, il professionismo sportivo femminile è stato riconosciuto solo nel 2022, e già nel 2025 sono stati eliminati i fondi di sostegno, segnando un arretramento istituzionale.

Effetti moltiplicatori: salute, istruzione e PIL

Un aumento della partecipazione sportiva, soprattutto tra le donne, produce molteplici benefici economici indiretti:

  • • Riduzione della spesa sanitaria pubblica (es. -30% di incidenza di patologie croniche in persone fisicamente attive);
  • • Migliore rendimento scolastico e inserimento nel mercato del lavoro, soprattutto per le giovani sportive;
  • • Aumento del capitale sociale e del PIL potenziale, grazie alla maggiore coesione e produttività.

Nel lungo termine, gli investimenti nello sport possono avere un effetto moltiplicatore tra 1,5 e 2,5 volte, secondo diversi studi OCSE e WHO. In un contesto come quello italiano, con un PIL stagnante e un tasso di occupazione femminile sotto la media UE, puntare sullo sport come politica attiva per l’inclusione e la crescita sarebbe una scelta razionale, non solo etica.

Conclusione: lo sport come politica economica

Il confronto tra Canada e Italia mette in evidenza due approcci diametralmente opposti alla questione sportiva: strategico e integrato nel primo caso, marginale e incostante nel secondo. L'Italia ha un enorme potenziale inesplorato, sia in termini di partecipazione sia di ritorni economici e sociali, soprattutto se sarà in grado di affrontare le disuguaglianze di genere, investire in modo focalizzato e continuativo, e valorizzare lo sport come fondamento di uno sviluppo economico sostenibile.

Un approccio macroeconomico allo sport richiede un cambiamento di mentalità: non più spesa accessoria, ma investimento produttivo e inclusivo. Gli investimenti fatti da un Paese per promuovere lo sport all’interno della nazione sono essenziali anche per il capitale umano, la salute collettiva, la coesione sociale e per il futuro della propria economia.

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Canada - West)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025
Martedì 9 Settembre 2025

EduForum e il sistema educativo in Thailandia: progressi, innovazioni e prospettive positive

Grandi riforme, percorsi di apprendimento flessibili e collaborazioni

Negli ultimi anni il sistema educativo thailandese sta vivendo una fase di grande trasformazione. Non si tratta di piccoli aggiustamenti, ma di un vero e proprio cambiamento nell’approccio, con riforme, collaborazioni e nuovi metodi di insegnamento pensati per rendere la scuola più accessibile e vicina alle competenze necessarie per il futuro. Un esempio importante è il programma “Thailand Zero Dropout” del Equitable Education Fund (EEF), che nel 2025 punta a riportare a scuola almeno 55.000 ragazzi che avevano abbandonato gli studi. Per farlo, sono stati riconosciuti tredici diversi modelli di apprendimento alternativi: lezioni a casa, formazione sul posto di lavoro, attività comunitarie nelle fattorie, nei centri culturali o persino nei saloni da barbiere. Questo approccio sta già dando i suoi frutti: il numero di bambini fuori dal sistema scolastico è sceso da oltre un milione nel 2024 a 880.000 nel 2025. I risultati evidenziano che gli studenti che affiancano lo studio ad attività pratiche e culturali imparano sia nozioni fondamentali che abilità concrete. Il tutto è reso possibile grazie ad una rete di partner che va dalle istituzioni educative alle aziende private nei settori del cibo, dell’intrattenimento e dell’agricoltura.

Riconoscimento delle università e innovazione

Anche le università stanno vivendo un momento positivo. Nelle classifiche internazionali Times Higher Education Impact Rankings 2025, cinque atenei thailandesi sono entrati nella Top 100 mondiale per il loro contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Spiccano Chulalongkorn e Chiang Mai University al 44° posto, Mahidol e Thammasat University al 64°, e Walailak University al 93°, prima al mondo per uguaglianza di genere. L’innovazione è un altro pilastro della nuova scuola thailandese. Al FutureEd Fest 2025 il tema era incentrato sull’ apprendimento guidato dall’intelligenza artificiale, ma con al centro l’essere umano. Sono stati mostrati esempi di insegnamento su misura grazie all’AI, di attività artistiche e progetti in cui gli studenti sviluppavano e realizzavano strumenti per affrontare sfide sociali e migliorare la vita nelle comunità.

Crescita delle scuole internazionali e cambiamenti nelle politiche

Il settore delle scuole internazionali è in piena espansione: oggi ce ne sono oltre 250, concentrate soprattutto nelle grandi città. Offrono programmi di alta qualità a costi molto inferiori rispetto allo studio all’estero, con un’attenzione particolare alle discipline scientifiche, alla programmazione e all’intelligenza artificiale. Sul fronte delle politiche, l’attenzione è sempre più rivolta all’equità e a un’istruzione basata sulle competenze. Il governo punta a concedere maggiore autonomia alle scuole, personalizzare i percorsi di apprendimento e sfruttare la tecnologia, come l’IA, per individuare in anticipo gli studenti a rischio di abbandono.

Ovviamente, restano ancora delle sfide: l’inglese è un punto debole (la Thailandia è al 106° posto nel mondo per competenza linguistica), ma si sta lavorando anche su quest’ aspetto, con riforme mirate ad implementare la formazione degli insegnanti, insieme a metodi immersivi e aule tecnologiche per gli studenti. Complessivamente, il sistema educativo thailandese si sta evolvendo rapidamente. L’apprendimento flessibile sta riducendo l’abbandono scolastico, le università stanno ottenendo riconoscimento a livello globale e l’innovazione sta promuovendo nuove competenze.

L’Education Forum 2025 della CCIE Bangkok

In questo contesto, la Camera di Commercio Italo-Thailandese (TICC) è orgogliosa di presentare l’Education Forum 2025, che si terrà sabato 4 ottobre 2025, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione thailandese. Questo forum si inserisce perfettamente nella trasformazione educativa in corso in Thailandia, offrendo una piattaforma per presentare modelli di apprendimento innovativi, l’integrazione della tecnologia e iniziative guidate dalla comunità. L’evento mette in contatto insegnanti, esperti del settore e studenti, fornendo gli strumenti più recenti per un apprendimento personalizzato e lo sviluppo di competenze globali. L’Education Forum 2025 rappresenta uno sforzo congiunto per costruire un sistema educativo inclusivo e pronto per il futuro, che prepari gli studenti thailandesi al successo sia nel proprio paese sia all’estero.

(Contributo editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Martedì 9 Settembre 2025