Giovedì 18 Aprile 2024
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Il Vice Ministro Krzysztof Bolesta ha sottolineato la necessità di espandere l'infrastruttura di ricarica come prioritaria nello sviluppo della mobilità elettrica. La decisione sulla continuazione del progetto Izera sarà presentata nelle prossime settimane dai ministeri dell'ambiente e degli attivi statali. Bolesta ha sottolineato che la decisione sarà presa in termini di business, non politici, tenendo conto dei cambiamenti sul mercato e dello stato attuale del progetto. Il ministro ha anche escluso che la società ElectroMobility Poland, responsabile di Izera, debba essere posta sotto la supervisione del ministero dell'ambiente per evitare conflitti di interesse. Respindendo le accuse di essere un lobbista per le auto elettriche, Bolesta ha sottolineato che il suo lavoro presso la Fondazione per la Promozione dei Veicoli Elettrici era orientato verso l'elettrificazione dei trasporti, ma non sono mai state condotte attività di lobbying. Il Vice Ministro ha anche evidenziato che la principale sfida non è la mancanza di auto elettriche, ma la mancanza di infrastrutture di ricarica, che rende meno allettante il passaggio alle vetture elettriche. La priorità è garantire un facile accesso alla ricarica, in modo che viaggiare con veicoli elettrici sia altrettanto conveniente quanto con quelli a motore a combustione interna.
Fonte: Polonia Oggi (Gazzetta Italia)
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Si avvicina la fine della possibilità di omologazione, e quindi di produzione, delle piccole auto Fiat nello stabilimento di Tychy. Di conseguenza, l'azienda dovrebbe ottenere nuovamente l'omologazione, il che, alla luce dei mutevoli requisiti di sicurezza dell'UE e dei piani di Stellantis per la produzione esclusivamente di auto elettriche, sembra poco conveniente. Anche se l'auto sarebbe soggetta a un aggiornamento, la presentazione della nuova Lancia Ypsilon, completamente elettrica e prodotta in Spagna, fa immaginare la chiusura della produzione in Polonia. Ciò significa che le Fiat 500 e le Lancia Ypsilon a combustione prodotte a Tychy passeranno alla storia, almeno in Europa. Possono ancora essere prodotte per altri mercati, ad esempio per l'Africa, dove vengono già inviate in forma di kit di montaggio SKD. La produzione di vari modelli Fiat avviene ora nello stabilimento in Algeria. Cosa succederà ai terreni lasciati liberi dalle Fiat 500 e dalle Lancia Ypsilon a combustione? Al momento non ci sono informazioni chiare. Una delle opzioni è il trasferimento di parte della produzione in Italia o un aumento della collaborazione con la società cinese produttrice di auto elettriche, Leapmotor. La produzione di auto elettriche cinesi in Polonia potrebbe essere il primo passo verso una produzione completa di tali veicoli a Tychy. Tuttavia, al momento sono solo speculazioni, anche se l'importanza crescente delle auto elettriche sul mercato europeo rende questa opzione sempre più probabile.
Fonte: Polonia Oggi (Gazzetta Italia)
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Si è concluso il Meet U.S. RoadShow: quattro tappe, dal 18 al 21 marzo, in quattro diverse città italiane (Napoli, Roma, Prato e Treviso), quattro ore per informare e agevolare quelle le PMI italiane che interessate ad esplorare nuove opportunità in uno dei mercati più dinamici al mondo: gli Stati Uniti.
L’evento è stato organizzato dalla Italy-America Chamber of Commerce Southeast in collaborazione con Regione Campania, FederLazio, Assocamerestero, Unioncamere, Confindustria Toscana Nord, CCIAA Treviso- Belluno | Dolomiti e Venice Promex.
Con il supporto di esperti di settore selezionati dalla CCIE di Miami sono stati affrontati gli aspetti relativi alle questioni strategiche, commerciali, doganali, legali e fiscali legate all’espansione di un’attività imprenditoriale sul mercato statunitense.
Al termine di ogni conferenza si è svolto un momento di networking per favorire l’incontro tra le aziende locali partecipanti e i relatori.
Clicca qui per ascoltare l'intervista al Segreterio Generale di Assocamerestero Domenico Mauriello durante la tappa di Roma del 19 marzo.
Gli agricoltori in Polonia continuano la loro protesta. Il loro obiettivo principale è attirare l'attenzione sui problemi legati al flusso incontrollato di prodotti agroalimentari provenienti da fuori dell'Unione Europea. Finora le proteste più intense si sono svolte lungo il confine orientale della Polonia con l'Ucraina, ma la situazione è altrettanto calda lungo i confini con la Germania e la Slovacchia, nonché nel cuore dell'Unione Europea, a Bruxelles. Al confine di Świecko, dove si trova il più grande punto di passaggio tra la Polonia e la Germania, gli agricoltori polacchi e tedeschi hanno organizzato una protesta per mostrare che il problema non riguarda solo un singolo paese, ma tutta l'Europa. Proteste simili si stanno svolgendo anche in altre parti della Polonia, come nelle regioni della Pomerania e dei Carpazi. Non solo in Polonia, ma anche in altri paesi europei, gli agricoltori esprimono il loro malcontento. A Barwinku, al confine con la Slovacchia, gli agricoltori hanno bloccato la strada DK19, ostacolando il traffico sia per le auto private che per i camion. Azioni simili si stanno verificando anche a Bruxelles, dove gli agricoltori belgi protestano contro la politica agricola dell'Unione Europea. Durante gli scontri con la polizia, vengono utilizzate petardi, uova e altri oggetti. Gli agricoltori esprimono le loro preoccupazioni e il loro malcontento riguardo alla situazione attuale, cercando di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità sulla necessità di risolvere i problemi legati al flusso di prodotti agroalimentari nel territorio dell'Unione Europea.
Fonte: Polonia Oggi (Gazzetta Italia)
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Le aziende a conduzione familiare rappresentano da sempre una parte fondamentale del tessuto economico europeo, contribuendo in modo significativo alla creazione di valore, all'occupazione e alla stabilità nel panorama imprenditoriale del continente. In Germania, oltre tre milioni di aziende sono gestite a livello familiare, rappresentando oltre il 78% del totale delle imprese.
OCCUPAZIONE, DIMENSIONE E SETTORI
Lo studio “Aziende Familiari in Italia e Germania” realizzato da Fondazione Aziende Familiari (Stiftung Familienunternehmen) fornisce diversi dati relativi allo stato attuale di questo tipo di imprese.
Innanzitutto, esse giocano un ruolo centrale a livello occupazionale: in Germania oltre il 40% dei lavoratori è occupato in un family business. Dal punto di vista della dimensione aziendale, vi è una prevalenza di PMI nell’ambito: infatti, le imprese a gestione familiare rappresentano l'85% del del totale delle aziende fino a 10 dipendenti e l’80% di quelle fino a 50 dipendenti. Al contrario, solo il 24% delle aziende con oltre 500 dipendenti sono aziende familiari. Ciò nonostante, la quota delle grandi aziende familiari presenti nel Paese è la più alta nella zona EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Ma quali sono i settori principalmente coinvolti? Al primo posto troviamo l’edilizia, al secondo posto troviamo il settore commerciale, seguito dalla logistica.
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE AZIENDE FAMILIARI
L’internazionalizzazione offre alle imprese a conduzione familiare molteplici opportunità, quali: la crescita di fatturato e di profitto, la diversificazione del rischio, l’accesso a nuove risorse e lo sviluppo tecnologico. Al contrario, affacciarsi a mercati esteri risulta essere una sfida per l’azienda, che deve affrontare le differenze culturali, i nuovi quadri regolatori e di diritto e i rischi legati a una diversa valuta.
La Germania, in particolare, è il primo Paese verso cui sono diretti i beni prodotti in Italia: il Paese è infatti stabilmente il primo partner commerciale dell’Italia. Le aziende familiari hanno qui un alto grado di internazionalizzazione, grazie alla spinta data dalle grandi realtà: secondo uno studio condotto da Stiftung Familienunternehmen, le 500 maggiori aziende familiari tedesche sono orientate all’internazionalizzazione e dal 2011 hanno visto una crescita del fatturato prodotto all’estero del circa il 50%.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Nella capitale danese, Copenaghen, la popolazione è in continuo aumento e per sopperire a questo problema l’amministrazione comunale ha proposto un piano di costruzione per circa 40.000 nuove case entro il 2036.
Secondo alcune stime la popolazione di Copenaghen arriverà all’incirca a 1.5 mln di abitanti nel 2036, pressappoco 200 mila persone in più rispetto al 2024.
Negli ultimi anni, il comune si è già impegnato riguardo la costruzione di nuove abitazioni, infatti dal 2019 circa 26.800 nuove case sono state costruite e sono nati nuovi distretti, come Carlsberg Byen e Jernbannebyen.
La responsabile della strategia urbana del comune di Copenaghen, Kenneth Schultz Horst-Hansen, precisa: “La popolazione di Copenaghen continuerà a crescere, ed è qualcosa che dobbiamo pianificare.”
Delle future 40 mila abitazioni, 10.000 case saranno pubbliche e 6.000 case verranno destinate agli studenti; esse troveranno luogo nel nuovo distretto chiamato Østhaven e nei quartieri di North Harbor e South Harbor. Mentre, nel distretto di Østhaven è già in corso di costruzione una nuova penisola: Lynetteholm.
Lynetteholm:
Questo fantastico capolavoro di ingegneria sarà composto da un perimetro di circa 2,5 metri sopra il livello del mare, che avrà un ruolo fondamentale per la protezione della penisola e della città stessa dalle mareggiate che provengono dal Nord.
Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per contribuire a proteggere la città dai cambiamenti climatici e dalle tempeste, in unione con lo sviluppo urbano. Verranno create nuove aree verdi e un nuovo accesso al mare. La costruzione sorgerà rispettando il contesto esistente, la linea di vista e lo spazio acquatico, individuando i bordi e i punti più importanti all’interno e all’imboccatura del porto.
Lynetteholm rappresenta il più grande progetto edile della Danimarca, con una durata complessiva di 50 anni (2020-2070), integrando: lo sviluppo urbano, la vita urbana, il tempo, l’economia e la natura, in un approccio multidisciplinare. Quest’importante progetto sta creando e creerà una grossa quantità di posti di lavoro, circa 35.000.
Quali saranno i possibili guadagni che porterà Lynetteholm?
Il Dipartimento di Economia dell’Università di Copenaghen ha analizzato che, a fronte del costo di 20 miliardi di Corone Danesi (circa 2,7 miliardi di euro), il progetto porterà a un guadagno in termini di welfare di 136 miliardi DKK (circa 18,2 miliardi di euro).
L’ espansione metropolitana di Copenhagen:
L'espansione della città di Copenaghen è favorita anche dal prolungamento della linea metropolitana M4, che porta a Nordhavn. Questo renderà più accessibili diverse aree di Copenaghen, nello specifico la parte meridionale, creando una rete di trasporto pubblico ancora più efficiente.
Il prolungamento della metropolitana fino a Sydhavn è stato approvato dal Parlamento danese nel febbraio 2015. Sarà lungo 4,5 km e consisterà in cinque nuove stazioni da Fisketorvet a Ny Ellebjerg. Le cinque stazioni faranno parte di una nuova linea metropolitana che attraverserà il centro storico e terminerà nel prolungamento Nordhavn.
È daevidenziare come la nota artistica della metro non smetta mai di stupire: nelle future stazioni della metropolitana di Sydhavn, l'arte diventa parte integrante dell'architettura dell'edificio. Le opere saranno realizzate con il sostegno finanziario della Obel Family Foundation e della Villum Foundation, mentre la Denmark Arts Foundation si è occupata della selezione di cinque artisti rinomati per la creazione delle opere d’arte all’interno delle stazioni.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il tempo di elaborazione per completare tutti i documenti necessari per l'acquisizione di permessi di lavoro e visti di residenza è stato ridotto da quasi un mese a cinque giorni, grazie alla nuova piattaforma Work Bundle lanciata mercoledì.
La procedura integrata ridurrà anche i documenti necessari da 16 a cinque e il numero di volte in cui ci si deve recare ai centri servizi da sette a solo due, hanno dichiarato i funzionari in una conferenza stampa.
Work Bundle integra tutte le procedure per gli enti governativi, come il Ministero delle Risorse Umane e dell'Emiratizzazione (Mohre), l'Autorità Federale per l'Identità, la Cittadinanza, le Dogane e la Sicurezza dei Porti (ICP), l'Autorità Sanitaria di Dubai (DHA), il Dipartimento dell'Economia e del Turismo e la Direzione Generale della Residenza e degli Affari degli Stranieri (GDRFA).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
L’agenzia di rating “Fitch Ratings” ha confermato il rating del credito della Repubblica di Serbia a livello BB+ e ha mantenuto le prospettive per ulteriori miglioramenti valutandole stabili.
L’agenzia sottolinea che il rating del credito della Repubblica di Serbia è sostenuto da un quadro politico macroeconomico credibile, da una politica fiscale disciplinata, nonché dalla crescita del PIL pro capite rispetto alla media dei Paesi con un rating simile. Nel rapporto si evidenzia che la Repubblica di Serbia ha gestito con successo i rischi macroeconomici derivanti dalla crisi energetica.
Sulla base dei dati preliminari, l’agenzia prevede una crescita economica del 2,5% per il 2023, sostenuta dagli investimenti e dal commercio.. Le esportazioni sono aumentate grazie alla capacità generata dai nuovi investimenti diretti esteri, basati sullo sviluppo di progetti infrastrutturali, sull'edilizia e sul settore immobiliare. A sostenere questa crescita è stata anche la ripresa del settore agricolo con una crescita del 9% dovuta alle condizioni meteorologiche favorevoli dopo due anni di siccità. Si stima che la domanda sul mercato interno sarà la fonte principale di crescita nel 2024 e nel 2025, mentre i consumi privati beneficeranno della continua crescita dei salari.
La Repubblica di Serbia continua sulla strada della crescita economica sostenibile, guidata da elevati investimenti diretti esteri. Grazie ai lavori sul progetto attuale più grande della Repubblica di Serbia, la costruzione del complesso “EXPO 2027”, gli investimenti capitali rimarranno ad alto livello. I progetti finanziati da investimenti diretti esteri stimoleranno ulteriormente le esportazioni, così come l’aumento della domanda all’interno dell’Unione Europea, anche se l’effetto sarà piuttosto neutrale data l’intensità delle importazioni per le esigenze di progetti edilizi e infrastrutturali.
Si prevede che la quota degli investimenti sul PIL sarà circa il 26,5% nel 2024 e nel 2025, rispetto al 18,2% registrato nel periodo tra il 2010 e il 2019. L’agenzia Fitch prevede anche una crescita del 3,3% nel 2024 e il 4,2% nel 2025, ed evidenzia che l’Accordo di libero scambio siglato con la Repubblica Popolare Cinese nel settembre dell’anno scorso, il nuovo piano di crescita dell’Unione Europea per i Balcani occidentali, nonché lo sviluppo infrastrutturale in vista dell’“EXPO 2027”, insieme sostengono una crescita elevata per il prossimo periodo.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
Nella Repubblica di Serbia, nel gennaio 2024, rispetto a gennaio 2023, il numero degli arrivi dei turisti è aumentato dell’8,3%, mentre il numero di pernottamenti è aumentato del 3,9%.
Nel gennaio 2024, rispetto a gennaio 2023, il numero di pernottamenti dei turisti nazionali è aumentato del 6,4%, mentre il numero di pernottamenti dei turisti stranieri è aumentato dell’1,2%.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
La produzione industriale nella Repubblica di Serbia nel gennaio 2024 è aumentata del 6,9% rispetto a gennaio 2023, mentre rispetto alla media del 2023 risulta inferiore del 4,1%.
L’attuale indice destagionalizzato per gennaio 2024, rispetto a dicembre 2023 mostra una crescita dello 0,1% per l’industria nel suo insieme e un calo dell’1,3% per l’industria manifatturiera.
Osservati per settore, nel mese di gennaio 2024, rispetto a gennaio 2023, si sono registrati i seguenti andamenti: il settore Minerario – un calo dell’1,1%, il settore dell’industria Manifatturiera – un aumento del 6,7% e il settore Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e climatizzazione – un aumento dell’11,7%.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)