Notizie dai mercati esteri - Spagna

Notizie dai mercati esteri - Spagna
Martedì 8 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Spagna

Barcellona investe nella scienza per diventare capitale del talento e della conoscenza

Barcellona sta portando avanti una strategia ambiziosa per diventare una capitale economica e scientifica di riferimento in Europa, puntando su innovazione, ricerca e sviluppo sostenibile. La città ha lanciato un vasto programma di investimenti e progetti per rafforzare il proprio ecosistema scientifico e creare nuove opportunità economiche e occupazionali.

Barcellona ha presentato Barcelona Impulsa, un piano economico che prevede 890 milioni di euro di investimenti nel periodo 2024‑2027, con l’obiettivo di generare 180 000 nuovi posti di lavoro e trasformare 1,8 milioni di m² nell’area metropolitana. Al centro della strategia: la scienza, riconosciuta come pilastro per la diversificazione economica, la creazione di occupazione di qualità e il rafforzamento del ruolo internazionale della città. Barcellona rilancia il proprio impegno nello sviluppo scientifico con una serie di progetti strategici pensati per rafforzare la competitività, promuovere la sostenibilità economica e incentivare il trasferimento di conoscenze tra pubblico e privato.

Principali fattori della trasformazione:

  1. Ecosistema scientifico consolidato: oltre 1 500 imprese, 93 istituti di ricerca e circa 60 000 addetti in Catalogna, con Barcellona quale epicentro.
  2. Infrastrutture all’avanguardia: sei parchi scientifici e tecnologici, il supercomputer MareNostrum, tre università di rilievo internazionale, otto ospedali e istituti di ricerca.
  3. Biomedicina in crescita: il settore vale il 7,6 % del PIL regionale, generando 44,8 miliardi € nel 2023 (+6 %), con oltre 75 000 occupati (+25 % investimenti esteri negli ultimi 5 anni, +1 700 posti).
  4. Leadership farmaceutica: la Catalogna copre il 50 % del settore farmaceutico spagnolo ed è il primo esportatore nazionale di prodotti sanitari; il 94 % delle aziende del comparto è concentrato nell’area metropolitana di Barcellona.
  5. "Eix Salut Diagonal" tra i progetti chiave: progetto che mira a trasformare l’area tra Avinguda Diagonal e Ronda de Dalt in un grande polo per la salute e l’innovazione. L’iniziativa prevede la creazione di nuovi istituti di ricerca, il potenziamento delle capacità scientifiche e la nascita di spazi condivisi tra comunità, scienza e industria.
  6. Ciutadella del Coneixement: progetto che mira a riqualificare tutta l'area attorno al Parc de la Ciutadella in un hub di eccellenza per la conoscenza e la divulgazione scientifica, ospitando circa 2.000 ricercatori.

Con Barcelona Impulsa la città consolida la sua ambizione di diventare una capitale economica guidata da talento e conoscenza, puntando a un ecosistema scientifico di eccellenza che traini innovazione e sviluppo nei prossimi anni. Un investimento a lungo termine per un’economia più resiliente, competitiva e fondata sulla conoscenza, attraverso una visione integrata che unisce investimenti pubblici, infrastrutture strategiche, ricerca applicata e coinvolgimento della cittadinanza.

 

Migrazione verso la Spagna: le ragioni dietro la scelta degli italiani

Negli ultimi decenni, la presenza italiana in Spagna è aumentata in modo significativo, dando forma a un fenomeno migratorio tanto silenzioso quanto rilevante. Secondo il rapporto “Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes, oggi risiedono in Spagna quasi 256 mila cittadini italiani. Tuttavia, i dati ufficiali dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE) raccontano una realtà ancora più marcata: sono infatti oltre 325 mila le persone con passaporto italiano stabilmente presenti nel Paese iberico.

Un incremento impressionante, se si pensa che appena 25 anni fa erano poco più di 24 mila gli italiani residenti in Spagna. Una crescita che non accenna a rallentare, alimentata da motivazioni diverse: lavoro, qualità della vita, affinità culturale, clima, costo della vita più contenuto rispetto ad altre metropoli europee.

A favorire il primo contatto con il Paese è spesso il programma Erasmus, che ogni anno porta in Spagna circa 8 mila studenti italiani, pari a un terzo del totale nazionale. Ma sempre più spesso, quella che nasce come un’esperienza temporanea si trasforma in un progetto di vita.

Nel 2024, secondo i dati Istat, 18.894 italiani hanno scelto la Spagna come nuova destinazione, rendendola il secondo Paese più scelto dopo la Germania. Si tratta di un flusso costante, definito da molti esperti come una vera e propria “migrazione silenziosa”, che sta contribuendo a ridefinire, poco alla volta, il tessuto sociale ed economico delle principali città spagnole.

Un fattore determinante di questa attrattività è il buon momento economico che la Spagna sta vivendo. Il Paese è infatti protagonista di una fase di crescita intensa: il PIL è aumentato del 2,7% nel 2023 e si stima una crescita del 3,2% nel 2024, con proiezioni per il 2025 tra il 2,5% e il 2,7%. Questo slancio è stato sostenuto principalmente dalle esportazioni di beni e servizi, in particolare nei settori finanziario, consulenziale, tecnologico e delle comunicazioni. Cruciale anche lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’adozione di una normativa favorevole alla nascita e crescita di start-up innovative, che rende il Paese sempre più attrattivo per professionisti e imprenditori.

A incentivare ulteriormente l’arrivo di lavoratori qualificati dall’estero contribuisce la cosiddetta “Beckham Law”, un regime fiscale agevolato che prevede, per sei anni, una tassazione fissa al 24% sul reddito percepito da fonti spagnole. Una misura pensata inizialmente per attrarre calciatori professionisti, ma oggi applicata anche a numerosi profili altamente specializzati.

Il fenomeno migratorio, però, non riguarda solo i giovani in cerca di lavoro. Negli ultimi anni si è assistito anche a un vero e proprio “esodo pensionistico”, con molti italiani anziani attratti dai servizi pubblici, dai trasporti agevolati e da un sistema sanitario efficiente. “Conosco tanti pensionati italiani che si sono trasferiti qui per vivere meglio”, racconta Freya, gelataia a Madrid.

Questa nuova ondata migratoria non è fatta di fughe improvvisate, ma di scelte consapevoli. È il segnale di un cambiamento in atto, che merita attenzione e riflessione: perché l’Italia continua a perdere cittadini attivi e formati, mentre la Spagna sembra accoglierli con crescente naturalezza.

Catalunya accelera: startup in testa per raccolta e fatturato

Barcellona, e la Catalogna in generale, si confermano grandi Hub per startups. Dopo due anni di deserto finanziario, infatti, le startup tecnologiche catalane tornano con forza sotto i riflettori degli investitori. Nel 2024 non solo hanno più che raddoppiato i finanziamenti ricevuti nel 2023, ma hanno persino superato il record storico del 2021. La cifra? Ben 1.797 milioni di euro.

Quello fu un anno eccezionale per l’importanza che la tecnologia assunse dopo la pandemia, al punto che fino ad ora non si era riusciti a eguagliare quella cifra. Anzi, dopo quel picco, lo scenario geopolitico iniziò a complicarsi per molte ragioni, spingendo i fondi di investimento ad adottare un profilo più prudente e a sospendere ogni operazione considerata troppo rischiosa. Così il 2023 si è chiuso con meno della metà del capitale investito nelle startup rispetto a due anni prima. 

Tuttavia, secondo il rapporto "Aziende tech e innovative" di Ecosistema Startup (una piattaforma statistica sviluppata dal media specializzato El Referente), la situazione si è ristabilizzata almeno in Catalogna: Le aziende catalane sfiorano i 500 milioni di euro di fatturato totale, con un incremento dell’85% rispetto all’anno precedente.

Questo balzo impressionante dimostra che, anche in un contesto globale ancora incerto, talento e innovazione continuano ad attrarre capitali quando le idee sono valide e i progetti solidi. Quattro grandi operazioni hanno segnato l’anno, ma anche senza di esse il flusso degli investimenti è tornato. La Catalogna si riafferma così, ancora una volta, come un polo tecnologico di riferimento.

Il boom catalano apre scenari di collaborazione: le startup italiane possono guardare a Barcellona non solo come benchmark, ma anche come hub per scalare nel mercato iberico o latinoamericano, vista la forte proiezione internazionale della città.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)

Ultima modifica: Martedì 8 Luglio 2025