Notizie mercati esteri

Mercoledì 23 Luglio 2025

Corea del Sud si unisce al programma Ue Horizon per la ricerca

La Repubblica di Corea è diventata ufficialmente il primo Paese asiatico ad associarsi a Horizon Europe, il programma multimiliardario di ricerca e innovazione dell'Ue. I ricercatori e le organizzazioni sudcoreane possono ora partecipare a diverse aree del programma a parità di condizioni con gli Stati membri dell'Ue." E' quanto rende noto la Commissione Ue. "Potranno aderire e dirigere consorzi di ricerca internazionali, accedere ai finanziamenti e collaborare con i principali istituti di ricerca in Europa e altrove per affrontare le sfide globali. La Repubblica di Corea contribuirà inoltre finanziariamente al bilancio del programma. Questo accordo di associazione rafforza l'alleanza geopolitica dell'Ue con i Paesi che condividono la stessa mentalità. L'associazione porterà a maggiori opportunità di approfondimento della ricerca congiunta tra continenti in molti campi, come la transizione digitale, la salute e l'innovazione tecnologica finalizzata alla neutralità del carbonio", si legge nella nota dell'esecutivo comunitario. "E' un grande giorno per la scienza e per le partnership. Il più grande programma di innovazione al mondo, che proponiamo di raddoppiare nel prossimo bilancio dell'Ue. Insieme, daremo impulso alla ricerca d'avanguardia, dal digitale alla tecnologia pulita", ha scritto su X la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Fonte: ANSA

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Mercoledì 23 Luglio 2025
Martedì 22 Luglio 2025

Tecnologie quantistiche in Germania

La Germania è oggi il Paese leader in Europa nello sviluppo del calcolo quantistico. Dal 2020 ha investito oltre 2 miliardi di euro nel settore, risultando l’unico Stato europeo a destinare più del 3% del proprio PIL alla ricerca e sviluppo. Questo impegno ha portato a risultati significativi: nell’ottobre 2024, a Ehningen (vicino a Stoccarda), è stato inaugurato il primo centro dati quantistico IBM in Europa, nonché il primo realizzato fuori dagli Stati Uniti.

Collegato all’IBM Quantum Network, il centro offre accesso a sistemi quantistici avanzati a più di 250 aziende, istituzioni pubbliche e centri di ricerca, rappresentando una risorsa strategica per affrontare sfide complesse in ambiti quali chimica, logistica, sicurezza e intelligenza artificiale.

Nel 2024, il governo ha incaricato Planqc di sviluppare un computer quantistico da 1.000 qubit presso il Leibniz Supercomputing Centre di Monaco, la cui conclusione è prevista tra metà 2025 e inizio 2026.

Università e centri di ricerca extra-accademici: un connubio vincente

Numerosi attori scientifici operano attivamente nello sviluppo delle tecnologie quantistiche, spesso in sinergia con l’industria. Tra i quali menzioniamo, ad esempio, il Max Planck Institute for Quantum Optics (MPQ) il Quantum Applications and Research Laboratory della LMU di Monaco, l’Institute of Functional Matter and Quantum Technologies dell’Università di Stoccarda e la Fraunhofer Gesellschaft.

 

Startup e aziende private

La Germania ospita numerose realtà private dinamiche e innovative:

  • AIRBUS: applicazioni quantistiche per l’aerospazio
  • EleQtron (Siegen): computer quantici a ioni intrappolati
  • HQS Quantum Simulations (Karlsruhe): software per l’industria chimica e accademica
  • Qruise (Saarbrücken): machine learning per la ricerca scientifica
  • Avanetix (Berlino): ottimizzazione della supply chain
  • KEEquant: soluzioni per la Quantum Key Distribution (QKD)
  • JoS Quantum: soluzioni per la finanza e servizi di Research-as-a-Service
  • Kiutra: criostati a ciclo chiuso per temperature sub-Kelvin
  • Quantum Factory: computer quantici a trappole di ioni con alta fedeltà

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italo-tedesca di Monaco di Baviera - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 22 Luglio 2025
Martedì 22 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Stati Uniti

DIGITALIZZAZIONE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: OPPORTUNITÀ PER LE PMI ITALIANE NEL MERCATO DI NEW YORK

L'adozione dell'intelligenza artificiale (IA) sta trasformando il panorama delle piccole e medie imprese (PMI) negli Stati Uniti, con New York al centro di questa evoluzione. Secondo un rapporto dell’Initiative for a Competitive Inner City (ICIC) in collaborazione con Intuit, quasi il 90% delle piccole imprese statunitensi utilizza strumenti basati sull’intelligenza artificiale, con un’adozione crescente di tecnologie generative come chatbot, assistenti alla scrittura e software per la creazione di immagini e contenuti digitali. 

Tuttavia, un'analisi di Crain's New York Business evidenzia che solo il 3,3% delle PMI a New York ha integrato l'IA nelle operazioni quotidiane, indicando un ampio margine di crescita e innovazione nel mercato locale. 

Per le aziende italiane, questo scenario rappresenta un'opportunità strategica per offrire soluzioni tecnologiche e servizi specializzati. Organizzazioni come il New York Small Business Development Center (NYSBDC) supportano le PMI nell'adozione dell'IA, offrendo consulenza su marketing, gestione finanziaria e automazione dei processi. 

Inoltre, il governatore Kathy Hochul ha annunciato iniziative per sostenere le piccole imprese nello sviluppo dell'IA, inclusi programmi di formazione e investimenti in startup tecnologiche. 

Per le PMI italiane interessate a espandersi nel mercato di New York, collaborare con partner locali e partecipare a programmi di supporto può facilitare l'ingresso e la crescita in un ambiente imprenditoriale dinamico e in evoluzione. 

TRANSIZIONE ENERGETICA: ENEL GREEN POWER GUIDA L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE ANCHE NEGLI STATI UNITI

Enel Green Power North America si conferma protagonista della transizione energetica negli Stati Uniti, con una presenza significativa anche nello Stato di New York. Tra i progetti di rilievo, il Fenner Wind Farm, situato nella contea di Madison, rappresenta uno dei primi impianti eolici operativi nello stato, con una capacità di 30 MW, sufficiente a fornire energia ad oltre 7.800 abitazioni. 

Nel contesto urbano di New York City, Enel X ha implementato soluzioni innovative di storage energetico. Ad esempio, presso il Marcus Garvey Village, un complesso residenziale di 625 unità, è stato realizzato il primo microgrid della città, integrando sistemi di accumulo, pannelli solari e celle a combustibile, migliorando l'efficienza energetica e riducendo le emissioni di gas serra. 

Queste iniziative si inseriscono nel più ampio impegno dello Stato di New York verso l'energia pulita, con l'obiettivo di raggiungere il 70% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030. Tuttavia, secondo quanto riportato da E&E News nel maggio 2025, la Commissione per i Servizi Pubblici dello Stato di New York ha avviato una revisione delle sue politiche energetiche, ammettendo che l’attuale traiettoria non è sufficiente per raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti. Il presidente Rory Christian ha sottolineato la necessità di un approccio più misurato e realista per affrontare le sfide emergenti del settore. 

Per le imprese italiane del settore cleantech, queste dinamiche rappresentano un'opportunità per offrire soluzioni tecnologiche avanzate, partecipare a progetti di storage e collaborare con partner locali. La presenza consolidata di Enel Green Power e le politiche statali favorevoli rendono New York un mercato strategico per l'espansione internazionale nel campo dell'energia sostenibile. 

NEW YORK CITY: UN HUB STRATEGICO PER LE IMPRESE ITALIANE NEI SETTORI AI, GREEN ECONOMY E LIFE SCIENCES

New York City si conferma uno degli ecosistemi imprenditoriali più avanzati al mondo, offrendo opportunità concrete alle imprese italiane interessate ad espandersi negli Stati Uniti. In particolare, i settori dell’intelligenza artificiale, dell’economia verde e delle scienze della vita sono al centro delle strategie di sviluppo economico della città.

Nel 2025, NYC è stata riconosciuta come primo hub mondiale per l’intelligenza artificiale applicata. Con oltre 40.000 professionisti impiegati nel settore e una rete di oltre 1200 venture capital attivi, la città ospita più di 25.000 startup tecnologiche. Iniziative come il lancio della strategia AI di NYC e la piattaforma “AI in NYC” confermano il forte impegno pubblico nel sostenere l’innovazione. Programmi dedicati alla collaborazione tra aziende e centri di ricerca locali aprono spazi di sinergia interessanti anche per le PMI italiane attive nel settore tech. 

Anche il settore della green economy si presenta in forte espansione. New York ospita uno dei maggiori programmi statunitensi per l’energia eolica offshore, con 700 MW già in fase di installazione su un totale autorizzato di 4 GW. La città ha avviato investimenti per oltre 1 miliardo di dollari in infrastrutture per sostenere la crescita delle imprese del settore. Il piano d’azione Green Economy Action Plan, articolato in 63 misure operative, mira alla creazione di oltre 375.000 posti di lavoro entro il 2040. 

Nel comparto life sciences, New York è il primo destinatario nazionale di fondi NIH e si colloca al terzo posto negli USA per investimenti VC in biotech. Con oltre un milione di lavoratori nell’ambito healthcare e 19.000 addetti alla ricerca e sviluppo in ambito biomedico, la città offre un ecosistema altamente competitivo. Il programma LifeSci NYC prevede investimenti pubblici per 1,1 miliardi di dollari per la creazione di un nuovo polo di innovazione e ricerca, incluso il futuristico campus SPARC Kips Bay, che sorgerà a Manhattan. 

Le imprese italiane che desiderano avviare o espandere la propria attività a New York possono inoltre beneficiare di oltre 70 agevolazioni fiscali e strumenti di supporto. 

In questo contesto, la collaborazione tra la Italy-America Chamber of Commerce e NYCEDC (New York City Economic Development Corporation, che mette a disposizione gli incentivi fiscali per le aziende) apre scenari strategici per valorizzare le eccellenze italiane nei settori più promettenti della transizione tecnologica e sostenibile.

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Martedì 22 Luglio 2025
Martedì 22 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Stati Uniti

Texas investe oltre 7,3 milioni di dollari nella formazione professionale con nuovi finanziamenti

Il Governatore del Texas Greg Abbott ha annunciato oggi l’assegnazione di oltre $ 7,3 milioni in nuovi finanziamenti tramite il programma Texas Talent Connection Grant, a sostegno di 22 progetti innovativi di formazione professionale e inserimento lavorativo attivi in tutto lo Stato.

Dal lancio del programma nel 2015, il Governatore Abbott ha distribuito più di $ 57 milioni in contributi destinati a rafforzare le competenze della forza lavoro texana. Questi finanziamenti mirano a favorire una migliore collocazione lavorativa, aumenti salariali e una maggiore stabilità occupazionale, con particolare attenzione a categorie vulnerabili, tra cui i cosiddetti opportunity youth — giovani tra i 16 e i 24 anni che non studiano né lavorano.

«Il Texas è leader nazionale nella creazione di posti di lavoro grazie al miglior clima per gli affari in America e a una forza lavoro sempre più qualificata», ha dichiarato il Governatore Abbott. «Per sostenere la crescita della nostra economia, stiamo investendo in percorsi di formazione che aiutano i texani a ottenere impieghi migliori e stipendi più alti. Insieme a partner locali e imprenditori, stiamo costruendo la forza lavoro del Texas del futuro.»

I fondi saranno distribuiti attraverso bandi competitivi e supporteranno iniziative educative che coniugano innovazione, inclusività e un forte orientamento ai risultati occupazionali.

 

Ue pronta a introdurre nuovi contro-dazi su prodotti americani: impatti anche per il Texas

La Commissione Europea ha presentato agli Stati membri una nuova lista di beni statunitensi soggetti a possibili contro-dazi per un valore di 72,1 miliardi di euro, nel caso in cui i negoziati con Washington fallissero. Questo pacchetto si aggiunge ai 21 miliardi di euro di dazi già previsti e finora congelati. Se non si raggiungerà un accordo, i primi dazi potrebbero entrare in vigore il 6 agosto 2025.

I settori colpiti riguardano principalmente:

  • Agroalimentare (6,3 miliardi): carni bovine e suine, agrumi della Florida, bourbon del Kentucky, aragoste del Maine, conserve, alcolici, succhi e prodotti ittici.
  • Industria pesante e tecnologica (65,7 miliardi): tra cui componenti aeronautici per Boeing, automotive, dispositivi medici, macchinari, chimica e plastica, tecnologie della Silicon Valley e microchip prodotti in Texas.

Restano escluse le forniture militari, i farmaci, i semiconduttori e alcune materie prime strategiche. Inoltre, l’UE valuta restrizioni all’export europeo verso gli USA per circa 94 milioni di euro, focalizzate su rottami di ferro e alluminio.

Per le aziende texane – in particolare nei settori high-tech, agroalimentare e aerospaziale – si profilano potenziali ripercussioni commerciali in Europa.

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)

Ultima modifica: Martedì 22 Luglio 2025
Martedì 22 Luglio 2025

Il Brasile ha saldato 1,3 miliardi di R$ di contributi verso organizzazioni internazionali nel 2025

Dall’inizio dell’anno, il Brasile ha saldato 1,3 miliardi di R$ di contributi verso organizzazioni internazionali, ha annunciato il 14 luglio il Ministero della Pianificazione e del Bilancio. Secondo il Ministero, il Paese ha saldato le obbligazioni con 62 organizzazioni esterne.

L’importo maggiore è stato versato alle Nazioni Unite (ONU). Secondo il Ministero, il Brasile ha versato integralmente i suoi contributi al bilancio ordinario delle Nazioni Unite e all’International Residual Mechanism for Criminal Tribunals (IRMCT).

Il governo brasiliano ha contribuito anche alle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite.

I pagamenti rafforzano l’impegno del Paese nei confronti del multilateralismo, dell’integrazione regionale e della cooperazione internazionale, in settori quali commercio e finanza, sanità, diritti umani, scienza e tecnologia, ambiente e sviluppo sostenibile”, ha affermato il Ministero in una nota.

Dal 2024, il Brasile è nell’elenco dei Paesi in regola con le Nazioni Unite. Secondo il Ministero, nel 2025 il Paese continuerà a onorare i propri obblighi per riaffermare l’impegno del Brasile nei confronti del sistema multilaterale e il ruolo delle Nazioni Unite in uno scenario globale avverso.

Secondo il Ministero della Pianificazione, il Paese ha inoltre versato contributi alle seguenti organizzazioni:

  • Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS);
  • Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC);
  • Corte Penale Internazionale (CPI);
  • Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP);
  • Organizzazione Marittima Internazionale (IMO);
  • Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN), un centro scientifico che conduce esperimenti con subparticelle atomiche.

Mercosur

A livello regionale, il Brasile ha adempiuto ai propri obblighi nei confronti delle seguenti istituzioni:

  • Organizzazione degli Stati Americani (OSA);
  • Segretariato del Mercosur;
  • Associazione Latino-americana per l’Integrazione (ALIA);
  • Organizzazione del Trattato di Cooperazione Amazzonica (ACTO);
  • Organizzazione Latino-americana per l’Energia (OLADE), tra le altre.

Banche multilaterali

Nel settore finanziario, il Brasile ha contribuito pienamente alla International Finance Corporation (IFC), un’istituzione finanziaria collegata alla Banca Mondiale che finanzia gli investimenti privati nei paesi emergenti.

Il pagamento, ha riferito il Ministero, rafforzerà la partecipazione del Brasile alle decisioni dell’istituzione e favorirà il finanziamento di investimenti privati con un impatto socioeconomico positivo, in linea con l’agenda di sviluppo nazionale.

Il Paese ha inoltre iniziato a pagare le rate complete della Banca di Sviluppo dell’America Latina e dei Caraibi (CAF) e del Fondo Finanziario per lo Sviluppo del Bacino di La Plata (Fonplata).

 

Ambiente

Nell’anno in cui ha ospita la 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP 30) a Belém, in Brasile, ha anche onorato i suoi impegni nei confronti delle seguenti organizzazioni per la tutela ambientale. Tra i pagamenti più significativi figurano quelli effettuati alle seguenti istituzioni:

  • Convenzione sulle Specie Migratorie (CMS);
  • Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD);
  • Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie di Fauna e Flora Selvatiche Minacciate di Estinzione (CITES).

Fonte: Agência Brasil

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 22 Luglio 2025
Mercoledì 16 Luglio 2025

Embraer sigla un maxi-contratto con la Danimarca: 45 jet venduti per 21,8 miliardi di reais

La brasiliana Embraer, terzo maggiore costruttore di aeromobili commerciali al mondo, ha annunciato la vendita di 45 jet della famiglia E195-E2 alla compagnia aerea SAS (Scandinavian Airlines), attualmente in fase di ristrutturazione e sotto nuova direzione strategica danese. L'accordo, il più importante mai siglato da SAS per numero di velivoli dal 1996, ha un valore stimato di 21,8 miliardi di reais (circa 4 miliardi di dollari), e rappresenta una delle maggiori commesse internazionali della storia recente dell’industria aeronautica brasiliana.

Secondo quanto comunicato dalla presidenza della Repubblica del Brasile e confermato da fonti ufficiali dell’azienda, l’accordo prevede anche opzioni per ulteriori dieci aeromobili. Le consegne inizieranno nel 2027 e si estenderanno nei quattro anni successivi. I jet E195-E2, noti per la loro efficienza e sostenibilità, saranno equipaggiati con motori Pratt & Whitney GTF, in grado di ridurre il consumo di carburante del 29% e il rumore del 62% rispetto alla generazione precedente. Inoltre, gli aeromobili sono già compatibili con carburanti sostenibili (SAF) fino al 50%, con certificazioni in corso per il 100%.

La transazione arriva in un momento geopolitico delicato: mentre l’industria aeronautica globale guarda con attenzione alle potenziali restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti, in particolare sotto l’amministrazione Trump, Embraer rafforza la propria presenza sul mercato europeo, consolidando legami con un partner strategico e ampliando il proprio portafoglio in una regione che punta sempre più a una transizione verde nell’aviazione.

L'annuncio ha avuto un impatto positivo anche sui mercati finanziari: le azioni di Embraer hanno chiuso la giornata in rialzo alla Borsa di San Paolo, raggiungendo il massimo storico. Per il governo brasiliano, il contratto è stato celebrato come un esempio di diplomazia econômica bem-sucedida e come una prova della competitività della tecnologia nazionale sul mercato internazionale.

Oltre al valore economico diretto, l'accordo è considerato un passo importante nella strategia di SAS di rinnovamento della propria flotta, volta ad aumentare l'efficienza operativa, ridurre l'impronta ecologica e offrire maggiore flessibilità sulle rotte europee. Per Embraer, si tratta di una conferma del ruolo centrale che gli E-Jets di nuova generazione giocano nel mercato dei velivoli regionali, dove la concorrenza si fa sempre più serrata con modelli come l’Airbus A220.

Con questa nuova commessa, Embraer rafforza non solo la sua presenza in Europa, ma anche la fiducia del mercato nella propria capacità industriale e di innovazione. In un contesto globale incerto, l’industria aeronautica brasiliana dimostra così di poter essere protagonista nello scenario internazionale.

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Mercoledì 16 Luglio 2025
Mercoledì 16 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Slovacchia

Slovacchia, inflazione doppia rispetto alla media UE: cresce il rischio di crisi per le famiglie

La Slovacchia sta attraversando una fase economica difficile, con l’inflazione che cresce a un ritmo tra i più alti dell’Unione europea. Secondo i dati di maggio, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è aumentato del 4,3% su base annua, quasi il doppio rispetto alla media dell’eurozona, ferma all’1,9%. Il Paese figura tra i cinque Stati membri con la maggiore inflazione dell’UE.

L’aumento più marcato ha riguardato alimentari e bevande, i cui prezzi sono saliti dell’1,3% solo nel mese di maggio. Anche altri settori, come l’istruzione, hanno registrato rincari significativi, con costi cresciuti del 10% su base annua. Più contenuti, invece, gli aumenti nel settore dei trasporti. Tra le cause immediate dell’inflazione ci sono recenti interventi di politica fiscale, come l’aumento dell’IVA, l’introduzione di nuove imposte sui pagamenti bancari e una tassa sullo zucchero. La Banca nazionale slovacca avverte che queste misure avranno un impatto ancora più evidente nei prossimi mesi. Per il 2025, la banca centrale prevede un’inflazione media annua del 4,4%, il che significa che le famiglie slovacche dovranno affrontare un’ulteriore erosione del potere d’acquisto. Un acquisto da 100 euro oggi costa in media circa 104 euro rispetto a un anno fa, comprimendo i bilanci familiari e obbligando le persone a ridurre i consumi. Gli analisti non prevedono un miglioramento a breve. Al contrario, ritengono probabile un ulteriore aumento dei prezzi nei mesi estivi, aggravato da una base di confronto più bassa rispetto all’anno precedente.

L’inflazione resta dunque uno dei principali problemi economici per la Slovacchia, dove i consumatori si trovano costretti a ponderare attentamente ogni spesa.

 

Ha un cuore italiano il progetto per portare il nucleare pulito in Slovacchia

La società statale slovacca Javys ha indetto una gara d’appalto del valore stimato di 15 milioni di euro per servizi di consulenza relativi alla costruzione e al finanziamento di una nuova centrale nucleare. Il consulente selezionato assisterà la società nella conclusione dei contratti necessari. Nel frattempo, Javys (51%) ha costituito una joint venture con Newcleo (49%), denominata CVP, con l’obiettivo di costruire quattro reattori nella località di Jaslovské Bohunice, per una capacità installata complessiva di 800 MW. I nuovi impianti produrranno energia elettrica utilizzando combustibile nucleare esausto, segnando un passo importante verso l’economia circolare nel settore energetico. Secondo quanto riportato da OKTE, nel 2023 l’energia nucleare ha rappresentato il 61% della produzione elettrica slovacca, seguita da quella idroelettrica (17%) e da quella a gas (10%).

Grazie a questa composizione, la Slovacchia ha ridotto per la prima volta la propria impronta carbonica sotto i 100 gCO₂/kWh, raggiungendo i 99 gCO₂/kWh, uno dei valori più bassi d’Europa dopo Svezia, Francia e Finlandia. Newcleo, con sede a Torino, punta a chiudere il ciclo del combustibile nucleare e a rivoluzionare il settore con soluzioni sostenibili e replicabili, basate sull’uso di piombo liquido come refrigerante e combustibile riciclato come fonte. Il modello sviluppato per la Slovacchia potrebbe diventare un benchmark europeo per la gestione sostenibile delle scorie e la produzione di energia pulita: un esempio concreto di sinergia tra tecnologia italiana, know-how industriale e cooperazione strategica internazionale. L’azienda di Stefano Buono ha inoltre recentemente firmato, presso la sede della società statale slovacca JAVYS, l’accordo per la creazione del Centro per lo sviluppo dell’utilizzo del combustibile nucleare esaurito (CVP).

Il primo ministro slovacco Robert Fico, durante la cerimonia di sottoscrizione del memorandum d’intesa, ha sottolineato che l’energia nucleare gode del pieno sostegno del governo, ricordando che, nonostante la Slovacchia sia ormai un esportatore netto di energia grazie all’attivazione del quarto blocco di Mochovce, entro il 2040 il fabbisogno nazionale di elettricità potrebbe aumentare fino all’80%.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Mercoledì 16 Luglio 2025
Mercoledì 16 Luglio 2025

Settore pompe di calore in difficoltà in Slovacchia: calano ordini, aumentano le perdite

Il settore delle pompe di calore in Slovacchia sta attraversando una fase di difficoltà a causa della domanda in calo in Europa, nonostante investimenti significativi da parte dei principali produttori tedeschi e di altre aziende europee. 

La nuova fabbrica di Senica del produttore tedesco Vaillant ha chiuso lo scorso anno con una perdita quintuplicata a 46,3 milioni di euro, nonostante un aumento del 54% delle vendite, salite a 243 milioni di euro. Lo stabilimento, entrato in produzione nel 2023 dopo un investimento di 120 milioni di euro, ha ridotto il personale da 560 unità a fine 2023 a 478 un anno dopo. Rimane in sospeso la decisione su un ulteriore investimento da 130 milioni di euro previsto a Palárikovo. Vaillant ha ridotto di 100 unità anche il personale nello stabilimento di Trenčianske Stankovce, sceso a 890 dipendenti. In questa sede, i ricavi sono calati dell’8% a 441 milioni di euro, mentre l’utile netto è cresciuto del 25% a 13,3 milioni di euro. Nello stabilimento di Skalica, i ricavi sono rimasti stabili a 400 milioni di euro, ma l’utile si è dimezzato, scendendo a 15,4 milioni di euro.

Anche il concorrente tedesco Stiebel Eltron ha rivisto i propri piani. L’azienda aveva annunciato un investimento da 26 milioni di euro a Poprad e l’assunzione di 100 nuovi addetti, ma ha invece tagliato 150 posti di lavoro, riducendo la forza lavoro a 350 persone. Le vendite sono diminuite di un terzo a 49 milioni di euro, mentre l’utile si è ridotto di due terzi, fermandosi a 1,4 milioni di euro.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Mercoledì 16 Luglio 2025
Mercoledì 16 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Emirati Arabi

L’Italia diventa il primo esportatore di gioielli negli Emirati Arabi Uniti con 1,22 miliardi di euro di vendite

L’Italia si posiziona come terzo fornitore mondiale e primo esportatore europeo di gioielleria verso gli Emirati Arabi Uniti, con esportazioni che hanno raggiunto i 1,22 miliardi di euro. Solo nel febbraio 2025, l’Italia ha registrato esportazioni di gioielli per 238 milioni di euro verso gli EAU, segnando un aumento del 24% rispetto allo stesso periodo del 2024 e mantenendo una quota del 5% del mercato totale delle importazioni.

A conferma di questo slancio, il Padiglione Italiano alla 55ª edizione del Watch & Jewellery Middle East Show sarà ampliato per ospitare 48 brand, rafforzando la presenza italiana all’interno della fiera.

Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato:

“La gioielleria italiana è molto più che maestria artigianale. È una celebrazione del nostro stile di vita, della nostra creatività e della nostra passione per la bellezza.”

Con l’industria che si orienta verso nuovi standard di sostenibilità, i produttori italiani stanno evolvendo, puntando su trasparenza della filiera e modelli produttivi circolari. Di fronte alla crescente attenzione dei consumatori emiratini verso l’approvvigionamento etico, i brand italiani mettono in risalto il loro impegno verso la responsabilità ambientale, integrando valori moderni con tecniche artigianali secolari.

Con una superficie espositiva complessiva di 708 m², l’Italia si conferma la più grande presenza internazionale dell’edizione 2025 dell’evento, che si tiene dal 28 maggio al 1° giugno presso l’Expo Centre Sharjah.

 

Gli Emirati Arabi Uniti collaborano con una startup italiana per realizzare un supercomputer di intelligenza artificiale

La società tecnologica emiratina G42 ha annunciato di aver stretto un accordo con la startup italiana di intelligenza artificiale iGenius per sviluppare in Italia un importante supercomputer dedicato all’IA, come dichiarato in un comunicato congiunto diffuso venerdì.

L’intesa rientra nel quadro di cooperazione bilaterale annunciato durante il vertice Italia–Emirati dello scorso febbraio, in occasione del quale gli EAU si sono impegnati a investire 40 miliardi di dollari in Italia, come dichiarato all’epoca dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il progetto, denominato Colosseum, prevede la creazione di un data center per l’intelligenza artificiale nel sud Italia, con un investimento di 1 miliardo di dollari in cinque anni, sfruttando tecnologie avanzate sviluppate da Nvidia.

G42 sarà il principale finanziatore della fase iniziale, con l’obiettivo di realizzare quella che le due aziende definiscono la più grande infrastruttura di calcolo per l’IA in Europa.

L'accordo porterà alla nascita di un hub dell’intelligenza artificiale in Italia, ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso durante la conferenza Investopia a Milano, evidenziando le “forti possibilità” che la sede venga realizzata in Puglia.

Tra gli azionisti di G42 figurano il fondo sovrano di Abu Dhabi Mubadala, la famiglia reale degli Emirati e la società statunitense di private equity Silver Lak.

 

Eni e la società di Dubai Khazna uniscono le forze per realizzare un campus di data center in Italia.

Il gruppo energetico italiano Eni e la società di Dubai Khazna hanno firmato un accordo preliminare per sviluppare congiuntamente un campus di data center da 500 megawatt (MW) nel nord Italia, secondo quanto annunciato dalle due aziende venerdì.

Il campus, che sorgerà nei pressi di Milano, rientra in una più ampia collaborazione tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, finalizzata a potenziare le infrastrutture digitali nazionali, con l’obiettivo di installare fino a 1 gigawatt di capacità IT sull’intero territorio italiano.

Secondo quanto riferito da Eni, il nuovo centro sarà alimentato da energia cosiddetta "blue power", ovvero elettricità prodotta da un impianto a gas dotato di tecnologia di cattura della CO₂, per ridurre le emissioni inquinanti.

Secondo le stime dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, gli investimenti nei data center in Italia raddoppieranno a 10 miliardi di euro nel biennio 2025-2026, rispetto ai due anni precedenti, grazie ai piani di espansione delle grandi aziende tecnologiche.

 

Accordo Italia-Emirati Arabi: 40 miliardi di investimenti nei settori strategici

Il 24 febbraio 2025, Italia ed Emirati Arabi Uniti hanno sottoscritto un accordo di portata storica che prevede investimenti congiunti per un valore complessivo di 40 miliardi di dollari. La partnership punta a consolidare i rapporti economici tra i due Paesi, con particolare attenzione a settori strategici quali intelligenza artificiale, data center, ricerca spaziale, energie rinnovabili e terre rare. L’intesa segna un’importante evoluzione nelle relazioni bilaterali, con l’obiettivo di favorire l’innovazione tecnologica e promuovere uno sviluppo sostenibile condiviso.

L’accordo include oltre 40 intese sottoscritte da enti governativi e aziende private di entrambi i Paesi, coinvolgendo alcune delle principali realtà italiane, tra cui Eni, Enel, Leonardo, Fincantieri, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Intesa Sanpaolo. Le collaborazioni si estendono a numerosi ambiti strategici:

  • Intelligenza Artificiale e Data Center: Eni ha siglato una lettera di intenti con il fondo emiratino MGX e il gruppo G42 per la realizzazione in Italia di data center tecnologicamente avanzati, con l’obiettivo di rafforzare l’infrastruttura digitale nazionale.
  • Energie Rinnovabili: Enel collaborerà con Masdar, leader emiratino nel settore dell’energia pulita, per identificare e sviluppare nuove opportunità di investimento nel campo delle energie rinnovabili a livello globale, a supporto della transizione ecologica.
  • Ricerca Spaziale e Difesa: Leonardo ha firmato un’intesa con EDGE, gruppo emiratino attivo nella difesa, per valutare possibili sinergie in ambito navale, difensivo e aerospaziale, inclusi progetti connessi alla ricerca spaziale.
  • Terre Rare e Minerali Critici: Eni collaborerà con ADQ, fondo sovrano degli Emirati, per definire un quadro comune di ricerca e sviluppo nel settore dei minerali critici, risorse fondamentali per l’innovazione tecnologica e la sostenibilità energetica.

Questo accordo rappresenta un punto di svolta nelle relazioni tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, dando avvio a una cooperazione strutturata e duratura in settori chiave per la crescita economica e tecnologica di entrambi i Paesi.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Mercoledì 16 Luglio 2025
Mercoledì 16 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Brasile | Il Ministero delle Finanze alza la previsione del PIL per il 2025 al 2,5%

Il Ministero delle Finanze afferma che la revisione della crescita del PIL è correlata alla resilienza del mercato del lavoro nel secondo trimestre

Il Ministero delle Finanze ha aumentato le sue previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) brasiliano dal 2,4% al 2,5% nel 2025. La revisione è legata alla resilienza del mercato del lavoro nel secondo trimestre.

Secondo il Ministero, l’andamento del mercato del lavoro nel periodo in esame ha portato ad “aspettative di performance migliori di quelle inizialmente attese per i consumi delle famiglie nei prossimi mesi, nonostante la politica monetaria restrittiva”.

I dati sull’andamento dell’economia brasiliana fanno parte del Bollettino ‘Macrofiscal’ di giugno, pubblicato dalla Segreteria di Politica Economica (SPE) del Ministero delle Finanze, dell’11/07 (6/11).

Macrofiscal è un rapporto bimestrale che pubblica proiezioni a breve e medio termine sull’attività economica e sugli indicatori di inflazione, utilizzati nel processo di bilancio dell’Unione.

Vale la pena notare che le proiezioni non considerano ancora i potenziali impatti dell’aumento dei dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti al Brasile dal 10% al 50%. Il Ministero delle Finanze ritiene che l’impatto della misura sarà concentrato in settori specifici e potrebbe avere “scarsa” influenza sulla stima di crescita per il 2025.

Per la SPE, la lettera di Donald Trump “giustifica la decisione per ragioni puramente politiche, creando grande incertezza”. La segreteria ha inoltre riferito che “l’incertezza sulla direzione dell’economia globale rimane elevata”.

 

PIL

  • Il PIL è la somma di tutti i beni e servizi finali prodotti da un paese, uno stato o una città in un dato anno.
  • Un aumento indica che l’economia sta crescendo a un ritmo sostenuto, mentre un calo implica un calo della produzione economica nazionale.
  • La Banca Centrale (BC) stima la crescita del Brasile quest’anno al 2,1%.
  • Per il mercato finanziario, il PIL brasiliano crescerà del 2,23% nel 2025.
  • Nel 2024, l’economia brasiliana è cresciuta del 3,4%, rispetto al 3,2% dell’anno precedente.

 

PIL del secondo trimestre per il Ministero delle Finanze

L’economia brasiliana è cresciuta dell’1,4% nel primo trimestre, grazie anche alla solida performance del settore agricolo. Il Ministero delle Finanze prevede un rallentamento del PIL nel secondo trimestre rispetto al periodo precedente.

Secondo il Bollettino Macrofiscal, l’economia dovrebbe crescere solo dello 0,6% marginale. “In un confronto trimestrale, si prevede un calo del PIL agricolo, mentre il ritmo di attività nell'industria e nei servizi dovrebbe aumentare”, ha riportato la SPE.

Dal punto di vista della domanda, il Ministero prevede un rallentamento nel ritmo di espansione dell’assorbimento interno, con un calo degli investimenti e un contributo positivo dal settore estero.

 

Altre proiezioni per il 2025 e il 2026

2025 - PIL reale: 2,5%; Inflazione: 4,9%; Inpc (Indice nazionale dei prezzi al consumo) accumulato: 4,7%; Igp-di (Indice generale dei prezzi - disponibilità interna) accumulato: 4,6%

2026 - PIL reale: 2,4%; Inflazione: 3,6%; Inpc accumulato: 3,3%; Igp-di accumulato: 5%

 

Fonte: Metrópolis | di Mariana Andrade

 

Mercosur ed EFTA annunciano un accordo di libero scambio

I paesi sudamericani avranno accesso a un mercato da 1,4 trilioni di dollari

Il blocco economico del Mercosur ha concluso i negoziati per un accordo commerciale con l’Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA), che comprende Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. L’annuncio della conclusione dei negoziati, iniziati nel 2017, è stato dato il 2 luglio, durante il 66° Vertice del Mercosur, a Buenos Aires, in Argentina.

Il Mercosur è composto da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, oltre alla Bolivia, che è in procinto di aderire.

Dopo Singapore nel 2023 e l’Unione Europea nel 2024, il Mercosur ha ora concluso i negoziati con l’EFTA, un blocco che comprende Svizzera, Norvegia, Liechtenstein e Islanda. Un mercato ad alto reddito che garantirà un facile accesso al 100% delle nostre esportazioni industriali. Ci sono voluti otto anni di duro lavoro, ma i risultati dimostrano che il dialogo è la strada giusta per stimolare la nostra economia, generando posti di lavoro e reddito”, ha celebrato il Vicepresidente e Ministro dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio del Brasile, Geraldo Alckmin.

Creata nel 1960, l’EFTA è un’organizzazione intergovernativa con una popolazione di 15 milioni di persone e un Prodotto Interno Lordo (PIL) combinato di 1,4 trilioni di dollari. In termini di PIL pro capite, il Liechtenstein è considerato il secondo Paese più ricco al mondo, con un reddito medio annuo di 186.000 dollari pro capite. La Svizzera è il quarto Paese più ricco, con un reddito medio pro capite di 104.500 dollari. Anche Islanda e Norvegia si classificano tra i paesi con i redditi medi più alti.

“Il mercato dei servizi dell’EFTA è uno dei più grandi al mondo. Nel 2024, il blocco ha importato servizi per 284 miliardi di dollari. Rispetto agli altri paesi, sarebbe il nono importatore al mondo, davanti a India, Giappone, Italia, Corea del Sud e Canada. Nel 2024, il blocco ha esportato servizi per un valore di 245 miliardi di dollari. È stato anche il nono maggiore esportatore, davanti a paesi come Giappone, Spagna, Canada e Italia”, ha sottolineato il governo brasiliano in una nota.

Nonostante la fine dei negoziati, i termini dell’accordo devono essere ratificati internamente da ciascuno dei paesi coinvolti.

Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva si trovava a Buenos Aires, dove ha partecipato a un incontro con gli altri leader del Mercosur la mattina del 3 luglio. Il governo brasiliano assumerà la presidenza pro tempore dell’Unione per i prossimi sei mesi.

 

Fonte: Agência Brasil | di Pedro Rafael Vilela

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 16 Luglio 2025