Notizie mercati esteri

Martedì 26 Marzo 2024

Il PIL portoghese è cresciuto del 2,2% su base annua e dello 0,8% su base trimestrale - 4° trimestre 2023

Nel quarto trimestre del 2023, il PIL in volume del Portogallo ha registrato una variazione annua del 2,2%, in aumento rispetto all'1,9% del trimestre precedente. La domanda interna ha contribuito maggiormente alla crescita annuale del PIL, con un accelerazione dei consumi privati e un rallentamento gli investimenti. Inoltre, la domanda estera netta ha dato un contributo positivo alla variazione annua del PIL, con un aumento delle esportazioni superiore a quello delle importazioni, portando il saldo commerciale a un livello positivo.

Rispetto al terzo trimestre del 2023, il PIL è aumentato dello 0,8% in volume nel quarto trimestre, dopo essere diminuito dello 0,2% nel trimestre precedente. La domanda interna ha contribuito in modo più significativo alla crescita trimestrale del PIL, mentre il contributo della domanda estera netta è rimasto negativo ma meno intenso rispetto al trimestre precedente.

Complessivamente, nel 2023 il PIL del Portogallo è cresciuto del 2,3% in volume, rispetto all'incremento del 6,8% nel 2022. La domanda interna ha continuato a contribuire positivamente alla variazione annuale del PIL, sebbene con un rallentamento dei consumi privati e degli investimenti. Anche il contributo della domanda estera netta è stato positivo, ma meno marcato rispetto all'anno precedente, riflettendo un rallentamento sia delle esportazioni che delle importazioni di beni e servizi in volume. In termini nominali, il PIL è aumentato del 9,7% nel 2023, raggiungendo circa 266 miliardi di euro.

In termini nominali, il PIL è aumentato del 9,7% nel 2023, raggiungendo circa 266 miliardi di euro.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 26 Marzo 2024

Per il terzo anno consecutivo, l’export traina la crescita dell’economia portoghese

Nel 2023, l'economia portoghese ha segnato una crescita del 2,3% del PIL, superando la media della zona euro per il secondo anno consecutivo. Questo risultato, secondo i dati dell'INE - Istituto Nazionale di Statistica, ha portato il PIL nominale del paese a 265,7 miliardi di euro, con un aumento del 9,7% rispetto all'anno precedente.

Le esportazioni hanno giocato un ruolo chiave nella crescita economica del Portogallo nel 2023, registrando un aumento del 4,2% rispetto all'anno precedente e rappresentando il 47,4% del PIL complessivo, con un aumento totale di 4,0 miliardi di euro.

Dopo tre anni di deficit, nel 2023 il Portogallo ha registrato una bilancia commerciale esterna positiva, con un surplus di 2,3 miliardi di euro. Si tratta di un significativo cambio di rotta, indice di una maggiore competitività economica e un rafforzamento della posizione commerciale del paese sul mercato globale.

Secondo le informazioni della Banca del Portogallo (BdP), inoltre, alla fine di dicembre 2023 la posizione degli Investimenti Diretti Esteri in Portogallo (IDE) ammontava a 180,4 miliardi di euro. Pertanto, il peso degli IDE nell'economia era del 67,9% nel 2023, mentre il peso degli IPDI era del 24,2%.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 26 Marzo 2024

Ripresa Economica e Crescita: Prospettive Positive per la Repubblica Ceca

Il panorama economico della Repubblica Ceca offre segnali di ripresa e prosperità in diversi settori chiave. Secondo l'Associazione Bancaria Ceca (ČBA), il settore immobiliare registra un notevole aumento delle vendite nel quarto trimestre del 2023, indicando un miglioramento tangibile. Inoltre, le valutazioni e le previsioni delle agenzie di rating come Fitch confermano una tendenza positiva, con un outlook del paese rivisto da negativo a stabile, mantenendo una valutazione di livello AA-. La Borsa di Praga ha recentemente raggiunto livelli massimi non visti dal 2008, segnalando un ulteriore ottimismo nell'ambiente economico.

  • Il settore immobiliare della Repubblica Ceca sta già mostrando segni promettenti di ripresa, secondo l'Associazione Bancaria Ceca (ČBA). Nel quarto trimestre del 2023, le vendite di case di nuova costruzione hanno registrato un raddoppio rispetto al periodo precedente. Questo trend positivo si è esteso anche alle vendite di appartamenti e case familiari, con un aumento rispettivamente del 49% e del 45%. La ripresa delle vendite è stata inoltre sostenuta dal ritorno della domanda di mutui a scopo abitativo.

    L'analisi condotta dall'associazione bancaria ha evidenziato che, nonostante la pandemia, il calo dei prezzi degli immobili è stato inferiore alle stime precedenti. L'economista della ČBA, Jakub Seidler, ha indicato che l'anno scorso ha portato una leggera correzione nei prezzi degli appartamenti, che negli anni passati avevano registrato aumenti superiori alla crescita dei redditi. Si prevede inoltre una lieve ripresa dei prezzi nel complesso per l'anno in corso.

  • Un altro segnale positivo per l'economia ceca è arrivato dall'agenzia di rating Fitch, che ha rivisto l'outlook del paese da negativo a stabile, mantenendo la valutazione a livello AA-. Questa decisione è stata motivata dalla capacità dimostrata dalla Repubblica Ceca di superare la pandemia da COVID-19 e di gestire l'incremento dei prezzi dei beni energetici senza compromettere le prospettive di crescita a lungo termine.

    Nonostante un rallentamento temporaneo a causa degli impatti della pandemia, Fitch esprime fiducia nel recupero dell'attività economica nel prossimo futuro, con una previsione di investimenti robusti che forniranno un solido supporto all'economia. L'agenzia ha inoltre apprezzato la manovra di consolidamento messa in atto dal governo ceco per ridurre il deficit sotto il 3% nei prossimi due anni, mantenendo l'indebitamento del paese al di sotto della media dei paesi con rating AA-.

    Tuttavia, Fitch ha anche evidenziato alcuni rischi potenziali per l'economia ceca, come la perdita di disciplina fiscale o una diminuzione della competitività. Questi fattori, se non gestiti attentamente, potrebbero minare la posizione stabile attuale del paese.

  • La Borsa di Praga ha recentemente raggiunto livelli massimi non visti dal 2008, con il principale indice azionario che ha superato la soglia dei 1500 punti. Questo trend positivo è stato trainato principalmente dai titoli bancari, ma l'andamento futuro potrebbe dipendere in larga misura dalle performance dei titoli del gruppo energetico ČEZ, il cui futuro è attualmente oggetto di incertezza.

    Nonostante ciò, gli investitori esteri sembrano mostrare un crescente interesse nei titoli di stato cechi, con una quota detenuta che ha raggiunto il 35,5% nel 2023, il valore più alto dal 2019. Questo è stato influenzato dai rendimenti competitivi rimasti sopra il 4,5%, sebbene abbia portato ad un aumento dei costi per la gestione del debito.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 26 Marzo 2024

Repubblica Ceca: Tendenze in Diminuzione dei Consumi di Energia e Gas

I dati del 2023 dell'uso di gas naturale ed energia elettrica in Cechia mostrano un quadro di complessiva riduzione dei consumi sia nel comparto industriale che in quello domestico/residenziale

Il consumo di gas nella Repubblica Ceca ha raggiunto il suo minimo storico da oltre tre decenni nel corso del 2023, secondo i dati forniti dall'Autorità per l'Energia. Con una diminuzione del 10% rispetto all'anno precedente, il consumo complessivo di gas è sceso a 6,76 miliardi di metri cubi, segnando il secondo anno consecutivo di calo. Questa tendenza al ribasso coinvolge tutte le categorie di consumatori, dalle famiglie alle grandi imprese, e si riflette anche nel settore dell'energia elettrica. L'ultimo dato di consumo così basso risale al 1992. Molti fattori hanno contribuito a questa tendenza, tra cui un clima più mite che ha ridotto la necessità di riscaldamento e, di conseguenza, il consumo di gas. Tuttavia, le misure di risparmio energetico adottate in risposta all'inasprimento dei prezzi e alle crescenti tensioni internazionali, soprattutto dopo la Guerra in Ucraina, hanno giocato un ruolo altrettanto significativo.

Parallelamente al calo dei consumi di gas, il consumo di energia elettrica ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 14 anni nel corso del 2023. Con una diminuzione di oltre il 4%, il consumo di energia elettrica è sceso a 57,8 TWh, segnando il secondo anno consecutivo di calo. Anche in questo caso, la tendenza al ribasso ha coinvolto tutte le categorie di consumatori, con una diminuzione del 4% nelle famiglie e del 3% negli imprenditori. Gli esperti attribuiscono questa diminuzione dei consumi di energia elettrica a diversi fattori, inclusa l'adozione di misure di risparmio energetico, condizioni climatiche più miti e il rallentamento dell'economia. Questa tendenza è stata particolarmente evidente nella prima metà dell'anno. Nonostante la diminuzione dei consumi, la Repubblica Ceca continua a essere un esportatore netto di energia elettrica. Tuttavia, la produzione complessiva è diminuita del 10%, attestandosi a 71 TWh. Questa riduzione è stata principalmente attribuita alla diminuzione della produzione delle centrali elettriche a energia fossile, mentre la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili è in aumento.

A completare questo quadro è comunque importante ricordare l'impegno della Repubblica Ceca verso una svolta più verde: la Cechia durante il 2023 ha sovvenzionato, grazie a Fondi Europei, il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Inoltre, è nei piani della RC il potenziamento delle proprie centrali nucleari.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 26 Marzo 2024

Camera di Commercio italiana a Brisbane: rinnovato il comitato direttivo

Lo scorso 18 marzo ha avuto luogo, nella sede di Kangaroo Point, l’assemblea generale annuale della Camera di Commercio ed Industria Italiana del Queensland (ICCI, Qld).

Il Presidente Allan Pidgeon AM ha presieduto l'Assemblea Generale in occasione del 35º anniversario dell'istituzione della Camera nel 1989, evidenziando il contributo dei migranti italiani alla crescita delle relazioni commerciali tra Italia e Australia e riconoscendo l'importanza della Camera come parte vitale della comunità.

Presente anche la Console Italiana per il QLD e il NT che ha portato i saluti dall'Ambasciatore S.E. Paolo Crudele e dal Primo Segretario Daniele Loi, esprimendo orgoglio per la crescita e i successi della Camera negli ultimi anni.

Durante il 2023 si sono raggiunti diversi obiettivi tra i quali nuove collaborazioni universitarie con LIUC, il rafforzamento della rete di contatti con imprese e istituzioni italiane a livello internazionale e l’estensione della fornitura dei servizi di consulenza nella promozione del commercio tra piccole e medie imprese italiane in Italia e in Australia e la revisione della Costituzione a luglio del 2023.

Il Presidente ha inoltre espresso soddisfazione per l'ambiente di lavoro coeso e armonioso all'interno della Camera e ha riferito che la Camera ha avuto un anno di successo nel 2023 registrando un surplus e mantenendo una forte posizione di liquidità.

La riunione ha evidenziato il consolidamento della Camera di Commercio Italo-Australiana e l'importanza del suo ruolo nel promuovere le relazioni commerciali tra le due nazioni.

Durante l'incontro il Presidente ha ringraziato il membro uscente Tino Arquilla per il suo eccezionale servizio e ha dato il benvenuto al nuovo membro Luca Tortora, evidenziando il suo ruolo nel rafforzare i legami commerciali tra i due Paesi.

Sono stati anche riconosciuti e ringraziati gli altri membri del Consiglio per il loro servizio, con un apprezzamento speciale per il Vicepresidente Santo Santoro. Il Presidente ha inoltre esaltato il contributo dei volontari ex tirocinanti e dato il benvenuto alla nuova tirocinante Mikaela.

Il Presidente ha voluto inoltre ringraziare i Major Sponsor e i Supporter, senza i quali la Camera non avrebbe potuto avere un tale successo.

Il processo di nomina per il nuovo consiglio dell'ICCI QLD è stato portato a termine con successo, con dodici nomine valide ricevute e accettate. Tra i membri figurano Giovanni Antonaglia, Antonio Bosso, Dom Cacciola, Mark Hoogsteyns, John Kotzas, Allan Pidgeon, Hugh Ritchie, Santo Santoro, Gregory Skyring, Luca Tortora, Rosaria Vecchio e Carmela Yarnold.

Il Presidente Allan Pidgeon AM ha espresso le sue congratulazioni al nuovo consiglio dell'ICCI QLD e ha dato il benvenuto a tutti i nuovi membri, augurando loro successo nei loro futuri incarichi.

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland) Inc.)

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 26 Marzo 2024

Danimarca: il contributo ecologico al G20 in Brasile

La Danimarca rappresenta un modello d’avanguardia nella transizione ecologica. Il Governo danese, infatti, ha promosso un ambizioso piano volto al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

Per questo motivo la Danimarca è stata invitata al più importante incontro tra le 20 nazioni economicamente più influenti nel mondo, il G20. Si tratta del forum creato nel 1999 allo scopo di favorire il dialogo e la cooperazione tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo su temi di rilevanza globale. Le priorità del G20 sono: crescita economica, produttività, digitalizzazione, infrastrutture, ambiente, tassazione internazionale, stabilità del sistema finanziario e sostegno alle economie più fragili.

Con il motto “Costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile”, dal 1^ dicembre 2023, il Brasile detiene la presidenza del G20, e quindi, il vertice dei leader a Rio de Janeiro è previsto per il 18 e 19 novembre 2024 e a Rio De Janeiro.

 

Quale sarà il ruolo della Danimarca al G20?

Per il secondo anno consecutivo la Danimarca, tramite le sue conoscenze e i traguardi raggiunti nell’ambito della transizione ecologia e della diminuzione delle emissioni di CO2, prenderà parte al tavolo del G20 come consulente per queste tematiche. Più in particolare, la Danimarca sarà parte di una task force di nuova costituzione per la mobilitazione globale contro il cambiamento climatico. Il suo obiettivo è garantire finanziamenti per l’azione verso la protezione climatica ed assistere altri paesi nello sviluppo e nell’attuazione di piani ambiziosi per una transizione verde. 

Il Paese era già stato invitato al G20 di New Delhi (India) nel 2023, nella veste di partner, al fine di condividere con i paesi partecipanti le proprie conoscenze e offrire indicazioni e raccomandazioni professionali. Questo evento ha contribuito al rafforzamento della posizione danese come leader in progetti significativi per il benessere del pianeta, oltre ad aver intensificato la cooperazione indo-danese come parte del partenariato strategico verde tra i due Paesi.

Sedersi con le maggiori economie al mondo e poter influenzare l’Agenda in una direzione più verde è un’opportunità unica. I paesi del G20 rappresentano l’80% delle emissioni globali e, se riusciamo a convincerli a impegnarsi verso obiettivi climatici più ambiziosi, ciò avrà un impatto decisivo sul clima” afferma Dan Jørgensen, ministro della cooperazione allo sviluppo e della politica climatica globale.

 

Perché proprio la Danimarca?

La Danimarca produce circa il 67% della sua energia da fonti rinnovabili quali: energia eolica, termovalorizzatori, impianti di pannelli solari ed energia generata da biomasse. L’approccio innovativo danese viene aiutato da una politica rivolta verso il passaggio al rinnovabile molto concreta e funzionale.

L’economia danese negli ultimi 40 anni è cresciuta del 80%, ma, a differenza di quanto si potrebbe pensare, il consumo di energia è rimasto invariato. Peter Jørgensen, vicepresidente di Energinet (operatore nazionale per la distribuzione di energia elettrica e gas naturale), dichiara: “In molti paesi più grandi la Danimarca è quasi considerata un piccolo laboratorio dove si sviluppano e testano nuove soluzioni. Un esempio può essere il nostro intenso rapporto collaborativo con la Cina, con cui ci confrontiamo e condividiamo molte delle nostre esperienze sul campo.” Peter Jørgensen tiene a precisare che la condivisione delle conoscenze danesi con altre nazioni permetterà di aiutare quest’ultime ad evitare i naturali errori di percorso, che la Danimarca ha dovuto affrontare e risolvere da sola.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

 

 

 

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 26 Marzo 2024

La Corea del Sud ha adottato Global Minimum Tax

A partire dal primo gennaio 2024, la Corea del Sud, come l'Italia, ha implementato la Global Minimum Tax. Questo nuovo regime fiscale prevede un'aliquota minima di imposizione effettiva del 15%, applicabile alle società multinazionali con un fatturato superiore a 750 milioni di dollari, indipendentemente dalla loro ubicazione operativa. Tale iniziativa si inserisce nei tentativi globali di contrastare l'evasione fiscale delle grandi società, le quali spesso cercano rifugio in giurisdizioni a bassa tassazione.

Secondo fonti autorevoli, il nuovo provvedimento in Corea del Sud sarà attuato mediante l'obbligo per le aziende di dichiarare i loro profitti e le tasse pagate in ogni giurisdizione in cui operano. I Paesi in cui queste aziende generano ricavi valuteranno quindi l'importo adeguato delle imposte dovute in base alla nuova normativa. Le autorità coreane hanno sviluppato un quadro completo per l'attuazione del nuovo regime, che comprende una serie di linee guida che le società devono seguire per essere conformi alla normativa appena introdotta.

L'imposta minima globale sulle società è un accordo internazionale che ha l'obiettivo di stabilire un'aliquota fiscale minima del 15% per le grandi società multinazionali, indipendentemente dalla loro ubicazione. Questo accordo è stato raggiunto sotto l'egida dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e del G20, con l'intento di porre fine alla pratica dei Paesi che competono per offrire l'aliquota fiscale più bassa e di impedire alle grandi imprese di evitare le tasse spostando i loro profitti in altre giurisdizioni. Dopo oltre un decennio di negoziati sulla tassazione dei servizi digitali transfrontalieri, l'OCSE ha elaborato un piano fiscale articolato su due pilastri per affrontare questa problematica. Il primo pilastro si concentra sulla tassazione transfrontaliera dei servizi digitali, mentre il secondo riguarda l'istituzione di un'aliquota minima del 15% sull'imposta sulle società. Questo accordo ha ottenuto il sostegno di 145 Paesi, che rappresentano oltre il 93% dell'economia mondiale. Sebbene il primo pilastro, comprensivo dell'aliquota minima del 15%, sia ancora in fase di negoziazione, il secondo pilastro è già stato implementato in oltre 20 Paesi.

L'aliquota fiscale minima globale prevede che le società multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro paghino un minimo del 15% di tasse sui loro profitti in ogni Paese in cui operano. Se il totale delle imposte pagate dalle filiali di una società in un Paese è inferiore al 15%, la società deve compensare la differenza. Nell'ambito del secondo pilastro, la "Income Inclusion Rule" prevede che la società paghi l'imposta supplementare al Paese in cui si trova la sua sede centrale. Se tale Paese non ha ancora adottato la regola, gli altri Paesi possono riscuotere l'imposta extra in base a una disposizione supplementare chiamata "regola dei pagamenti sotto tassati". Tuttavia, nessun Paese ha ancora implementato quest'ultima. Le società devono dichiarare e pagare qualsiasi imposta extra entro 15 mesi dalla fine dell'anno fiscale, con un'estensione a 18 mesi per il primo anno di entrata in vigore della legge sull’aliquota fiscale minima globale. Tale norma è entrata in vigore in Corea il primo gennaio, pertanto, le società coreane con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro negli ultimi quattro anni fiscali sono ora soggette a questa nuova normativa. Questi conglomerati devono garantire che le loro filiali in tutto il mondo paghino un'imposta societaria minima del 15% in qualsiasi giurisdizione globale. Le società soggette a tassazione devono dichiarare e pagare le imposte alle autorità locali entro la fine di giugno 2026. Per il momento, la Corea si attiene alla regola dell'inclusione del reddito per le imprese con sede in Corea, ma non può imporre tasse aggiuntive alle società straniere. Il governo coreano mira a implementare la regola supplementare sui pagamenti sotto imposta nel 2025, sostenendo che la sua adozione anticipata migliorerà la sua preparazione per un'implementazione più ampia dello schema tra i Paesi. Si stima che circa 250 società coreane, tra cui Samsung Electronics e Hyundai Motor Group, siano soggette alla regola del 15% minimo. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Martedì 26 Marzo 2024
Martedì 19 Marzo 2024

Polonia, lo złoty si rafforza: il tasso di cambio con l'euro potrebbe scendere sotto 4,30

Nelle ultime settimane lo zloty si è rafforzato rispetto all'euro, raggiungendo il livello di cambio più basso da febbraio 2020. Il tasso EUR/PLN è sceso a 4,3046, e gli analisti prevedono la possibilità di scendere sotto il livello di 4,30. Gli economisti indicano il potenziale di un leggero rafforzamento dello zloty nei prossimi mesi, sostenuto dai fondi dell'UE, dalla prevista crescita dell'EUR/USD e dall'assenza di cambiamenti nei tassi di interesse. I recenti dati macroeconomici, specialmente quelli relativi all'inflazione, insieme alle aspettative sulle decisioni delle banche centrali, possono influenzare il sentiment globale e il tasso dello zloty. Tuttavia, alcuni esperti notano che il calo del tasso EUR/PLN al di sotto di 4,30 potrebbe essere di breve durata, e una rottura duratura di questa barriera potrebbe dipendere da un movimento più forte dell'eurodollaro. È anche importante monitorare la situazione legata alla deflazione, che potrebbe influenzare le decisioni delle banche centrali, in particolare della Banca Centrale Europea (BCE).

Fonte: Polonia Oggi (Gazzetta Italia)

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 19 Marzo 2024
Martedì 19 Marzo 2024

Aziende polacche più ottimiste, possibile crescita degli investimenti

"Anche se gli elevati costi di implementazione sono tra gli ostacoli più frequentemente citati che limitano gli investimenti nell'anno in corso, le aziende segnalano un miglioramento delle previsioni di investimenti rispetto all'anno precedente", informa l'Ufficio centrale di statistica (GUS). È diminuita la percentuale di soggetti che indicano una diminuzione dei livelli di investimento nel 2024 (in particolare nel settore delle costruzioni), a favore di coloro che ritengono che gli investimenti rimarranno ai livelli del 2023. Le prospettive di investimento sono migliorate tra le unità manifatturiere (aumento della percentuale di soggetti che indicano un aumento degli investimenti di 5,5 punti percentuali al 28,4%), in particolare nelle aziende grandi. Secondo l'indagine della Banca nazionale polacca (NBP), gli investimenti di sostituzione rimangono una priorità nei piani previsti per un anno, cioè le aziende sono ancora più propense a pianificare spese per la semplice manutenzione delle risorse esistenti piuttosto che investimenti per l'espansione della capacità o l'implementazione di soluzioni moderne.

Fonte: Polonia Oggi (Gazzetta Italia)

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 19 Marzo 2024
Martedì 19 Marzo 2024

Secondo forum italo-tedesco durante la fiera MECSPE 2024, Bologna 6-8 marzo

La Camera di Commercio italo-tedesca (ITALCAM) in collaborazione con la casa editrice Tecniche Nuove, ha organizzato lo scorso 6 marzo la seconda edizione del Forum Italo-Tedesco in occasione della fiera MECSPE 2024 a Bologna.

MECSPE è la fiera internazionale di riferimento per l´industria manifatturiera, la meccanica specializzata, la lavorazione dei metalli e delle materie plastiche, nonché per l’automazione e la robotica.

Il Forum ha avuto luogo il primo giorno della fiera ed è stato focalizzato sui temi transizione verso la mobilità sostenibile, digitalizzazione e sicurezza nella catena di produzione dell’industria automobilistica e manifatturiera. Il Forum Italo-Tedesco Automotive 2024 si è posto l’obiettivo di fornire all´intera filiera produttiva una visione macroeconomica e tecnologica del settore.

Esperti provenienti da entrambi i paesi sono intervenuti attivamente parlando di case studies, testimonianze, trends e casi successo. Per i saluti introduttivi è intervenuta Isabella Pignagnoli-Hoffmann, Head of Business Development di ITALCAM.

Tra i relatori tedeschi, sono intervenuti manager dell’Associazione Tedesca Utensili di Precisione VDMA, di Mercedes-Benz AG e di Realtime Robotics GmbH.

Sono inoltre intervenuti relatori italiani afferenti all’Associazione Nazionale Filiera Automotive (ANFIA), Associazione Italiana di Automazione e Meccatronica (AIDAM), Università degli Studi di Napoli Federico II e CNR – l’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia.

L’evento ha rappresentato un’importante opportunità per l’interscambio di conoscenze ed esperienze tra le due nazioni, a testimonianza del forte legame economico-industriale che lega Italia e Germania.

Nella stessa sede la CCIE ha inoltre organizzato un incoming di buyers dalla Germania, che hanno avuto una fitta agenda di incontri b2b con le aziende italiane espositrici.

 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italo-tedesca)

Ultima modifica: Venerdì 29 Marzo 2024