Domenica 19 Gennaio 2025
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Il mercato sudafricano dei gioielli rappresenta un’opportunità interessante, seppur di nicchia, per le aziende italiane del settore. La crescente domanda interna di prodotti di alta qualità consente all’Italia di distinguersi nel mercato sudafricano della gioielleria, grazie anche ai vantaggi competitivi garantiti dall’accordo di partenariato economico (EPA) tra l’Unione Europea e i Paesi della SADC.
Il presente articolo offre un'analisi dettagliata delle importazioni sudafricane di gioielleria in argento e in metalli preziosi diversi dall'argento, con un focus particolare sul posizionamento delle esportazioni italiane verso il Sudafrica.
I dati riportati provengono da Trade Map, una piattaforma internazionale di analisi commerciale sviluppata dall'International Trade Centre (ITC). Trade Map consente di accedere a dati dettagliati su esportazioni, importazioni e flussi commerciali, offrendo uno strumento prezioso per individuare opportunità di export e monitorare la concorrenza. Tuttavia, è importante utilizzare questi dati tenendo conto di alcune limitazioni intrinseche come, per esempio, la ricostruzione di dati mancanti, potenziali differenze nei sistemi di registrazione doganale di Paesi diversi, tempi di spedizione e arrivo della merce, variazioni nel peso netto e lordo e, generalmente, costi di trasporto e assicurazione inclusi nel valore CIF (importazioni) ma esclusi nel valore FOB (esportazioni)[1].
In particolare segnaliamo che, in assenza di dati completi sulle importazioni sudafricane dal mondo e dall’Italia per gli articoli di gioielleria facenti riferimento al codice 711319, vengono utilizzati i “mirror data”[2] di Trade Map per fornire una rappresentazione della realtà quanto più accurata possibile.
Articoli di gioielleria in argento (codice HS 711311)
Nel 2023, il valore delle importazioni sudafricane di gioielleria in argento è stato pari a 14,97 milioni di USD, posizionando il Sudafrica al 45° posto tra gli importatori mondiali per questa categoria, con uno 0,18% delle importazioni globali. Tra il 2019 e il 2023, le importazioni mondiali hanno registrato una crescita annua media del 9% in valore e del 7% in quantità, mentre quelle sudafricane hanno seguito un andamento simile in valore (+9%), ma con una crescita in quantità più limitata (+3%).
I gioielli in argento importati dal Sudafrica provengono principalmente dalla Tailandia (40,7%), seguita da Cina (22,3%) e Italia (21,2%). Nel 2023, il Sudafrica ha importato dall’Italia gioielleria in argento per un valore di 3,18 milioni di USD, equivalente a 3 tonnellate, con un valore unitario medio di 1.058.667 USD/tonnellata. Questo dato evidenzia l’alta qualità del prodotto italiano rispetto alla concorrenza: il valore unitario è significativamente più alto rispetto a quelli che fanno riferimento alle importazioni dalla Tailandia (304.500 USD/tonnellata) e dalla Cina (185.444 USD/tonnellata).
Articoli di gioielleria in metalli preziosi diversi dall’argento, come l’oro (codice HS 711319)
Le importazioni sudafricane di gioielli in metalli preziosi diversi dall'argento sono state pari a 234,10 milioni di USD nel 2023, collocando il Paese al 35° posto a livello mondiale, con una quota dello 0,2% delle importazioni globali[3]. L’Italia domina le esportazioni verso il Paese con una quota dell’89,4%, corrispondente a un valore di 209,21 milioni di USD e a 6 tonnellate di merce esportata.
Nel quinquennio 2019-2023, il Sudafrica è passato dal 12° all'8° posto tra i mercati di destinazione per l’export italiano in questa categoria di prodotti, con un valore di esportazioni italiane pari a 109,25 milioni di USD nel 2019. Attualmente, i soli mercati che superano il Sudafrica per importanza sono, in ordine decrescente, Svizzera, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Francia, Irlanda e Cina.
Uno dei punti di forza per le aziende italiane è rappresentato dai dazi doganali azzerati grazie all’EPA, a condizione che i prodotti rispettino i requisiti di origine comunitaria. Al contrario, i Paesi senza accordi commerciali con il Sudafrica affrontano un’aliquota del 20%.
L'analisi delle importazioni sudafricane di articoli di gioielleria in argento e in metalli preziosi diversi dall'argento evidenzia il ruolo cruciale del Paese come destinazione delle esportazioni italiane. Il Sudafrica si afferma come un mercato privilegiato per i prodotti italiani, grazie anche all'alto livello di qualità riconosciuto internazionalmente, che distingue l'Italia dai principali concorrenti.
[1] Trade Map - Frequently Asked Questions
[2] I “mirror data” sono dati commerciali utilizzati per analizzare il flusso di beni tra Paesi. Si basano sulle dichiarazioni doganali: le importazioni dichiarate da un Paese vengono usate per stimare le esportazioni del Paese partner, e viceversa. Questa metodologia aiuta a colmare lacune nei dati ufficiali quando un Paese non fornisce informazioni dettagliate sui suoi flussi commerciali.
[3] Posizionamento ricostruito sulla base dei “mirror data”.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
L’Italia e la Repubblica Ceca hanno presentato insieme un documento comunitario per preservare la competitività del settore automotive europeo e contrastare il rialzo delle sanzioni previste per il prossimo anno.
Hanno sottoscritto il cosiddetto non-paper anche Austria, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Malta e Romania, ha indicato Roma. Al documento è mancato, però, il sostegno di altri paesi leader dell’automotive come Germania, Francia e Spagna. Secondo il ministro italiano Adolfo Urso e il ministro ceco Lukáš Vlček, il documento ha suscitato un notevole dibattito tra i ministri degli altri paesi UE.
“La competitività del settore automotive europeo deve restare un punto centrale della politica UE” si legge nel documento. Gli stati firmatari chiedono la revisione del vincolo che porterebbe al divieto di produrre veicoli con motori endotermici dopo il 2035 e il ritiro dell’obiettivo intermedio per il 2025, che comporterebbe forti sanzioni per le case automobilistiche. Secondo il ministro ceco Vlček, tali sanzioni toglierebbero alle aziende le risorse necessarie per le attività di sviluppo.
Realtà italiane e ceche collaboreranno al progetto spaziale LUMI, che ha ottenuto il sostegno dell’Agenzia Spaziale Europea.
Il progetto è condotto dalla società ceca TRL Space. Si prevede l’invio nello spazio di un nanosatellite equipaggiato con una telecamera particolarmente sofisticata per ottenere immagini più precise del polo sud della Luna, dove potrebbero in futuro atterrare nuove missioni spaziali. La piattaforma del satellite verrà fornita dall’impresa italiana Tyvak International.
Lo scopo del progetto è quindi ottenere una mappatura molto più precisa del polo sud della Luna, che è caratterizzato da una scarsa presenza di luce. “Con LUMI saremo capaci di ridurre le imprecisioni a 50 centimetri, ottenendo una risoluzione dieci volte migliore (rispetto a oggi),” ha indicato il responsabile della missione in TRL Space, Petr Boháček.
Fonte: TRL Space
La via Pařížská nel centro di Praga si mantiene tra le principali vie del lusso al mondo. Lo indica la classifica di Cushman & Wakefield.
La classifica valuta le principali strade del lusso sulla base dei canoni d’affitto. Nella classifica generale della società di consulenza, la via Pařížská si situa alla posizione numero 20 con il migliore risultato per l’Europa centrale e orientale. Nella principale via dei marchi di lusso a Praga, i canoni d’affitto sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente con un canone annuo medio di 2700 euro per metro quadrato.
Nel resto del mondo invece, i canoni hanno registrato un aumento di oltre il 4% anche grazie alla ripresa del turismo e dei consumi di alta fascia. Per la prima volta in vetta alla classifica, c’è una località in Europa – via Montenapoleone a Milano con un canone annuo medio di 20.000 euro al metro quadrato.
Fonte: https://cushwake.cld.bz/mainstreets-11-2024-global-central-en-content-retail
Il Friuli Venezia Giulia avrà da marzo del prossimo anno un collegamento diretto aereo per Praga. Lo ha comunicato l’Aeroporto di Trieste.
Il nuovo collegamento partirà il 30 marzo. Trieste e Praga saranno collegate con il volo diretto giovedì e domenica. Ad operare la tratta sarà la compagnia Ryanair, che ha avviato la vendita di biglietti.
I vertici della regione Friuli Venezia Giulia avevano mostrato un forte interesse per avere un collegamento aereo diretto con Praga durante gli incontri con i rappresentanti della regione ceca di Vysočina. Le due regioni hanno concordato in settembre di approvare un protocollo d’intesa.
Il commercio tra la Repubblica Ceca e l’Italia ha superato nei primi tre trimestri dell’anno i 13 miliardi di euro.
Il valore in euro del commercio estero ha registrato rispetto a un anno fa un leggero calo dell’1,8%. In parte l’andamento è dovuto agli effetti del cambio. Il volume è in aumento di quasi il tre percento e il valore in corone ceche è cresciuto di 3,4% a 334,5 miliardi di corone ceche.
Rimane forte il peso dei settori dell’automotive, dei macchinari e delle apparecchiature. Sono in leggera crescita le esportazioni ceche verso l’Italia con un volume di 7,2 miliardi di euro, mentre le esportazioni italiane verso la Repubblica Ceca subiscono un calo a 6,1 miliardi di euro.
Fonte: czso.cz
Italia rafforza la sua posizione di importante incrocio delle forniture energetiche per la Repubblica Ceca.
Da ottobre la Repubblica Ceca ha cominciato a ricevere forniture di gas dall’Algeria. Il gruppo energetico ČEZ acquisterà dall’Algeria circa il due percento del consumo annuale ceco, ma secondo la società algerina Sonatrach i volumi potrebbero aumentare. Il gas per la Repubblica Ceca viene trasportato in Europa tramite il gasdotto Enrico Mattei, che collega l’Algeria con l’Italia.
L’Italia aumenterà il suo peso anche per le forniture di petrolio grazie al potenziamento dell’oleodotto TAL, che parte dal porto di Trieste. Dal prossimo anno l’oleodotto dovrebbe coprire la grande maggioranza del fabbisogno ceco. Grazie al potenziamento del TAL la Repubblica Ceca dovrebbe fare a meno delle forniture tramite l’oleodotto russo Druzhba.
Fonte: https://forbes.cz/do-ceska-pritekl-prvni-alzirsky-plyn-pokryje-dve-procenta-celorocni-spotreby/
La Repubblica Ceca e l’Italia proporranno insieme il rinvio dell’inasprimento dei requisiti sulle emissioni per le case automobilistiche, che porterebbe a sanzioni miliardarie. Lo ha detto il ministro dei trasporti Martin Kupka.
I due Paesi proporranno il rinvio dell’inasprimento dei valori delle emissioni medie, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno. “Venerdì il premier Fiala ha concordato con la premier Giorgia Meloni un’iniziativa comune” ha indicato Kupka, secondo cui con il rinvio è d’accordo anche il ministro dell’economia tedesco dei Verdi Robert Habeck. Praga vuole rivedere anche la scadenza della fine della produzione delle auto a benzina e diesel nel 2035, ha detto Kupka.
Le case automobilistiche temono che con l’inasprimento dei valori medi concessi delle emissioni dovrebbero pagare in sanzioni miliardi di euro o limitare la produzione delle macchine a benzina o diesel. Le vendite delle auto elettriche, che portano ad abbassare il valore medio, sono meno dinamiche del previsto. Secondo Kupka le sanzioni miliardarie toglierebbero alle società risorse necessarie per lo sviluppo delle propulsioni elettriche.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Škoda Auto è diventata nella prima metà dell’anno il quarto marchio di automobili più venduto in Europa. Lo ha indicato la casa automobilistica ceca, che fa parte del gruppo Volkswagen.
La Škoda Auto ha registrato in Europa un buon semestre con una crescita delle immatricolazioni del 12,6% a quasi 330.000 mezzi secondo i dati dell’associazione ACEA. La Škoda Auto ha quindi superato l’Audi al posto del secondo marchio più venduto del gruppo Volkswagen. Su tutto il mercato europeo il marchio ceco è il quarto più venduto dopo la Volkswagen (611.000 auto), la Toyota (419.000 auto) e la Renault (330.000 auto).
Particolarmente buoni sono stati i numeri sul mercato tedesco, dove le consegne di nuove automobili con il marchio della freccia alata sono aumentate di quasi il 18% a 91.100 mezzi. Il modello maggiormente preferito dai clienti resta l’Octavia seguita da Kamiq e Fabia.
L’economia ceca è tornata a livelli prima della pandemia di covid-19 già nel 2022. Lo ha confermato l’Ufficio di Statistica Ceco.
Il recupero anticipato dell’economia ceca era già stato notato da alcuni analisti in seguito alla revisione delle storie storiche nel mese di luglio. La conferma ora arriva in maniera ufficiale anche dal principale ente di statistica ceco. “L’economia ceca ha dovuto attendere il 2022 per tornare a livelli prepandemia” ha confermato l’Ufficio di Statistica Ceco in una pubblicazione sull’andamento dell’economia tra il 2018 e il 2023. Dopo il forte calo del 2020 la Repubblica Ceca ha registrato una significativa ripresa nel 2021 e nel 2022, mentre nel 2023 il prodotto interno lordo era calato dello 0,1%.
Ad avere un’influenza anomala sull’andamento del Pil sono state le scorte. A causa delle interruzioni nelle catene di fornitura le imprese ceche hanno accumulato nel 2021 e nel 2022 una grossa quantità di scorte, che hanno avuto un effetto positivo sui dati di quegli anni. “Lo scorso anno le scorte hanno invece frenato il Pil, quando hanno cominciato a diminuire gli stock accumulati” ha notato l’ufficio di statistica.
Fonte: https://csu.gov.cz/docs/107508/a1edbe20-f55a-9ff7-8842-33636956bfc4/320354-24.pdf?version=1.0
Il patrimonio delle famiglie ceche è cresciuto di circa il 50% negli ultimi quattro anni. Lo indica l’Ufficio di Statistica Ceco.
Il valore del patrimonio delle famiglie ceche è cresciuto tra il 2020 e il 2023 di circa 8890 miliardi di corone raggiungendo circa 25.000 miliardi di corone. La crescita è stata trainata soprattutto dall’aumento dei prezzi degli immobili. Circa tre quarti delle famiglie ceche ha infatti una casa in proprietà e un quarto delle famiglie ha anche una seconda casa.
Di oltre 3800 miliardi sono tuttavia cresciuti anche i beni finanziari con un forte aumento delle quote d’investimento. Durante il periodo della pandemia è fortemente aumentato il tasso di risparmio delle famiglie con una crescita dal 12% al 19%. Il dato è rimasto alto anche dopo la pandemia e lo scorso anno ha sfiorato il 20%.
Fonte: https://csu.gov.cz/docs/107508/a1edbe20-f55a-9ff7-8842-33636956bfc4/320354-24.pdf?version=1.0
I prezzi degli immobili residenziali a Praga sono in ripresa. Lo indicano i dati pubblicati da Deloitte Real Index.
Secondo le rilevazioni di Deloitte basate sui contratti depositati presso il catasto, i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati nel primo trimestre a Praga del 2,6% a una media di 124.900 corone ceche per metro quadrato. Il dato è più alto di circa 8000 corone per metro quadrato rispetto a un anno fa. A Praga 1 i prezzi sfiorano le 200.000 corone per metro quadrato e a Praga 2 arrivano a 147.300 corone ceche per metro quadrato. Più alti rispetto alla media sono anche i prezzi in nuovi progetti immobiliari.
In media i prezzi degli immobili residenziali nei capoluoghi della Repubblica Ceca sono cresciuti del 4%. Ci sono tuttavia forti variazioni regionali con un calo intorno al dieci percento a Jihlava e Pardubice e un aumento dell’otto percento a Liberec. “L’attuale situazione sul mercato conferma, che la tendenza in calo partita più di un anno fa a causa dell’alta inflazione e del rincaro delle energie, dell’aumento dei tassi d’interesse e dei prezzi dei lavori edili è finita in maniera definitiva” ha indicato Petr Hána di Deloitte.
Fonte: https://www2.deloitte.com/content/dam/Deloitte/cz/Documents/real-estate/Real-index-1Q-2024.pdf
Il mercato degli uffici a Praga ha dato segnali di ripresa nel secondo trimestre dell’anno con nuovi spazi disponibili e una crescita dei canoni. Lo indica la società Colliers.
Nel secondo trimestre sono entrati sul mercato quattro edifici di classe A con una superficie totale di 44.000 metri quadrati. Inoltre è partita la costruzione di alcuni nuovi edifici. “Si può parlare di un segnale positivo” ha detto Josef Stanko di Colliers. Per diversi trimestri il mercato praghese aveva registrato un’attività di costruzione molto bassa.
I nuovi spazi sono già quasi tutti affittati. Tuttavia il tasso degli uffici sfitti è salito leggermente sfiorando l’otto percento. I canoni d’affitto sono aumentati leggermente e nel centro della città sono arrivati a una media di 29 euro per metro quadrato.
Fonte: Colliers
Il governo ceco vuole introdurre una registrazione obbligatoria per i residenti, che sono cittadini di altri paesi dell’Unione Europea.
Il nuovo obbligo fa parte della nuova legge sulla residenza degli stranieri preparata dal Ministero degli Interni. Il testo prevede l’obbligo per i cittadini di altri paesi UE residenti in Repubblica Ceca per più di 90 giorni di registrarsi presso gli uffici dell’anagrafe. Attualmente per i cittadini comunitari si tratta di una possibilità, di cui possono fare anche a meno. Secondo il ministero questi cittadini UE sono invisibili alle istituzioni a differenza dei cittadini cechi e dei cittadini extra UE, che solitamente hanno bisogno di un permesso di soggiorno.
A chiedere il nuovo obbligo di registrazione sono gli enti locali, che in questo modo avranno informazioni più dettagliate sui residenti, spiega il Ministero degli Interni. Se la legge verrà approvata, l’obbligo scatterà dal 2027.
Fonte: https://www.mvcr.cz/clanek/vlada-schvalila-novy-zakon-upravujici-pobyt-cizincu-na-uzemi-cr.aspx
La vendita di nuovi appartamenti a Praga sta registrando un forte aumento. Lo indicano i dati delle società di sviluppo immobiliare.
Nel secondo trimestre di quest’anno sono stati venduti a Praga circa 1900 nuovi appartamenti, il secondo risultato più alto nel decennio dopo l’anno da record del 2021. Complessivamente sono stati venduti nei primi sei mesi dell’anno 3500 appartamenti, il doppio rispetto a un anno fa. I più popolari sono gli appartamenti di piccola taglia, che sono i più facili da affittare.
Vista la forte domanda le società di sviluppo immobiliare non attendono più forti correzioni di prezzo o sconti. Il prezzo effettivo per metro quadrato di una nuova abitazione è aumentato a 147.000 corone e dovrebbe crescere anche nei prossimi mesi.
Le imprese edili ceche attendono per lo più una stabilità dei prezzi dei materiali da costruzione. Lo rileva un’indagine di CEEC Research.
Tra il 2021 e il 2023 i prezzi dei materiali edili hanno registrato un generale rialzo. Il periodo dei forti rincari però sembra arrivato alla fine. Quasi due terzi delle aziende ceche infatti attende per quest’anno una stabilizzazione dei prezzi. Il 22% delle imprese edili invece pensa che i prezzi dei materiali continueranno a crescere in media dell’otto percento.
I prezzi si sono tuttavia stabilizzati agli alti livelli degli anni 2021 – 2023 con una prospettiva molto remota di ritorno ai livelli precedenti. Rispetto agli anni passati le aziende tuttavia percepiscono minori difficoltà di approvvigionamento. Solo l’uno percento delle aziende dice di avere spesso difficoltà di reperire i materiali richiesti, mentre il 44% delle aziende ha dichiarato di non avere nessuna difficoltà in tale senso.
Fonte: CEEC Research
L’Aeroporto di Praga si conferma tra i migliori in Europa. Lo indica la direzione dello scalo sulla base di uno studio delle valutazioni espresse sulla piattaforma Google.
Nelle valutazioni l’Aeroporto di Praga ha ottenuto 4,3 stelle sulle cinque, che esprimono la massima soddisfazione. Si tratta del quarto punteggio più alto dopo Istanbul, Porto e Atene. Rispetto a un anno fa Praga ha guadagnato una posizione. “Sono felice che nonostante le complicazioni di inizio estate siamo riusciti a rimanere tra i migliori aeroporti in Europa” ha indicato il presidente del CdA dello scalo Jiří Pos.
Gli utenti menzionano gli alti standard di pulizia e comfort dell’aeroporto praghese, la facilità di movimento e la disponibilità di servizi. “Più spesso, invece, appaiono lamentele circa l’attesa per i bagagli dopo l’arrivo” ammette Pos, secondo cui lo scalo sta tentando di risolvere ogni indicazione critica.
La vendita degli appartamenti di nuova costruzione a Praga ha registrato nel corso dell’anno una forte ripresa. Lo hanno indicato le tre maggiori società sul mercato praghese, il più rilevante in Repubblica Ceca.
Secondo i dati delle società nei primi tre trimestri sono stati venduti 5350 appartamenti di nuova costruzione, circa il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel solo terzo trimestre il numero delle abitazioni vendute è aumentato di quasi il 75% a 1850 appartamenti. “La richiesta di nuovi appartamenti è rimasta estremamente alta nel terzo trimestre” ha indicato il presidente del CdA di Skanska Residential Petr Michálek.
La domanda rimane molto alta nonostante un ulteriore aumento dei prezzi di vendita. Il prezzo medio per metro quadrato nel terzo trimestre è salito di circa il sette percento a quasi 161.000 corone ceche.
Con un prezzo elevato per le tasche della maggior parte dei brasiliani, l'olio d'oliva è diventato un oggetto ambito dai clienti nelle promozioni del Black Friday. Anche se il prezzo del prodotto è salito alle stelle negli ultimi 12 mesi, accumulando un aumento del 50%.
I marchi Terra de Camões e Andorinha guidano la categoria extravergine, in testa alle vendite. I prezzi variavano da R $ 28,99 a R $ 75 per bottiglia da 500 ml.
Secondo un sondaggio della società di consulenza Ebit Nielsen, tra il 16 e il 22 novembre, l'olio d'oliva è stato il prodotto più ricercato.
L'indagine indica una crescita delle vendite del prodotto del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. E l’olio extravergine di oliva Gallo, Terras de Camões e Andorinha sono stati i più promossi durante il Black Friday.
Hanno contribuito a influenzare il prezzo dell’olio d’oliva, con escalation nei prezzi al dettaglio, sia la crisi produttiva degli ultimi 2 anni. Difatti, ci sono stati due anni di scarsi raccolti per i produttori di olio d'oliva in Portogallo e Spagna, che hanno trasformato il prodotto in "oro liquido", con prezzi che hanno raggiunto livelli record.
Ma, non meno determinante, il fattore che l’olio d’oliva extravergine è un prodotto di importazione, con relative tasse doganali, per mancanza di produzione locale in Brasile e destinato prevalentemente ad un pubblico di segmento A.
Inoltre, l’aumento del dollaro, la guerra in Ucraina e il fenomeno El Niño, che nel 2022 e nel 2023 hanno causato siccità e temperature elevate in Europa, hanno influenzato la raccolta delle olive e la stessa coltura dell’olivo, che impiega almeno due anni per la ripresa da eventi meteorologici di estrema gravità.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
I ricavi di marketing dei club di calcio brasiliani hanno raggiunto per la prima volta 1,36 miliardi di Reais, tra le 20 squadre che guadagnano di più in Brasile.
Questo tipo di entrate include sponsorizzazioni, licenze e vendite di prodotti.
Si segnala un aumento delle entrate per marketing del 55% in 5 anni.
Nella classifica generale, Flamengo (242 milioni di R$), Palmeiras (165 milioni di R$) e Corinthians (117 milioni di R$) compaiono nelle prime 3 posizioni per entrate totali di marketing nel 2023.
Secondo i dati di Sports Value, le sponsorizzazioni rappresentano ancora circa il 73% delle entrate di marketing dei club. Tuttavia, alcuni team sono riusciti ad aumentare i propri guadagni attraverso nuove opportunità commerciali, come la licenza del marchio e la vendita di prodotti.
I club brasiliani, anche se si trovano in uno dei mercati pubblicitari più grandi del mondo, rimangono al di sotto del loro potenziale, secondo le informazioni di Sports Value. Nel 2023, i ricavi globali del marketing calcistico in Brasile sono stati pari a 285 milioni di dollari.
La Premier League, ad esempio, ha raggiunto i 2,1 miliardi di dollari. La Bundesliga si presenta con 1,3 miliardi di dollari e LaLiga con 930 milioni di dollari.
Amir Somoggi, specialista in marketing e socio-direttore della Value Sports crede che ci sarà ancora una crescita dei ricavi di marketing nel 2024 e stima che i valori potrebbero raggiungere più di 1,6 miliardi di Reais.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)
Il settore estero spagnolo ha continuato a crescere a settembre, con un aumento delle esportazioni dell'1,9% su base annua. Si tratta del terzo mese consecutivo di aumento, come dimostrano i dati commerciali dichiarati dalle dogane e raccolti nel Rapporto mensile sul commercio estero del Ministero dell'Economia, del Commercio e delle Imprese, redatto dalla Segretaria di Stato per il Commercio.
Le esportazioni del mese di settembre 2024 hanno raggiunto 31.596,9 milioni, il secondo valore più alto per un mese di settembre. In termini destagionalizzati e con la correzione del calendario, le esportazioni sono cresciute del 2,0% su base annua.
L'aumento dell'exporft spagnolo va in controtendenza rispetto ad alcune tra le principali economie europee, come Germania e Francia, che hanno registrato cali su base annua rispettivamente del -0,3% e del -4,3%. Al di fuori dell'Unione Europea, le esportazioni dal Regno Unito sono diminuite del 10,4% su base annua e quelle dal Giappone dell'1,7% su base annua, mentre quelle dagli Stati Uniti e dalla Cina sono cresciute rispettivamente dello 0,2% e dell'1,6%.
Le importazioni, invece, hanno registrato 34.888,2 milioni di euro, il secondo dato più alto di settembre nella serie storica, con un aumento dello 0,1% su base annua.
Il deficit commerciale ha continuato a ridursi del 14,3% su base annua a settembre, attestandosi a 3.291,3 milioni, grazie al fatto che il deficit energetico, che rappresenta più della metà del totale, è diminuito del 37,6%, con le importazioni di energia in calo del 22,7% su base annua.
A livello settoriale, spiccano le eccedenze nel settore alimentare, delle bevande e del tabacco (1.156,9 milioni di euro), nel settore automobilistico (1.019,3 milioni di euro) e nei semilavorati non chimici (633,1 milioni di euro).
Il surplus commerciale con l'Unione Europea è aumentato del 32% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 2.605,6 milioni di euro (ricordiamo che il surplus ha raggiunto i 1.973,3 milioni di euro nel settembre 2023). I mercati di destinazione con i maggiori surplus a settembre sono stati Francia (1.847,7 milioni di euro), Portogallo (1.569,4 milioni di euro) e Regno Unito (1.260,0 milioni di euro).
Settori e mercati di destinazione
A settembre, i settori con i maggiori contributi positivi al tasso di variazione annuale delle esportazioni (1,9%) sono stati: alimentari, bevande e tabacco (1,3 punti percentuali), prodotti chimici (1,2 punti) e manufatti di consumo (0,5 punti). Il settore alimentare, delle bevande e del tabacco ha raggiunto il massimo storico del mese (crescita del 7,9% su base annua).
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, le esportazioni verso l'UE-27 hanno rappresentato il 63,3% del totale e sono aumentate del 3,2% rispetto all'anno precedente. Le cifre record del mese sono state raggiunte in 13 destinazioni dell'UE, tra cui Italia, Polonia e Svezia.
Le esportazioni verso destinazioni extra-UE hanno rappresentato il 36,7% del totale e nel mese sono stati raggiunti picchi record in mercati importanti per la Spagna, come Regno Unito, Marocco e Messico.
Dati sul commercio estero da gennaio a settembre 2024
Nell'anno cumulato fino a settembre 2024, le esportazioni di beni hanno raggiunto 286.805,8 milioni di euro, il secondo miglior dato della serie storica per lo stesso periodo. Le importazioni hanno invece registrato 313.896,9 milioni di euro.
Il deficit commerciale è diminuito dell'8,5% a 27.091 milioni di euro, mentre il deficit energetico ha continuato la sua tendenza al ribasso ed è sceso del 10,6% a 22.238,1 milioni di euro. I settori con le maggiori eccedenze sono stati: alimentare, bevande e tabacco (13.957,9 milioni di euro), automobilistico (6.565,7 milioni) e semilavorazione non chimica (5.181,3 milioni).
Con l'Unione Europea, il surplus del periodo è aumentato a 25.762,4 milioni di euro, mentre il deficit commerciale con i Paesi terzi è sceso a 52.853,4 milioni di euro. I Paesi con cui l'economia spagnola ha registrato le maggiori eccedenze sono stati: Francia (16.963,8 milioni di euro), Portogallo (11.590,0 milioni) e Regno Unito (10.158,0 milioni).
Per quanto riguarda le comunità autonome, quelle che hanno registrato la maggiore crescita delle esportazioni sono state le Isole Canarie (18,3%), seguite da Castiglia e León (16,2%) e dall'Estremadura (11,7%).
Il numero di esportatori regolari (quelli che hanno esportato più di 1.000 euro nell'anno di riferimento e in ciascuno dei tre anni immediatamente precedenti) è cresciuto del 4,8% nel periodo cumulato fino a settembre 2024, raggiungendo i 44.838 esportatori, superando già il dato dell'intero 2023 (43.834). Questi esportatori hanno esportato 275.492,1 milioni di euro, il 96,1% del totale e il 2,9% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)
Con un prezzo elevato per le tasche della maggior parte dei brasiliani, l'olio d'oliva è diventato un oggetto ambito dai clienti nelle promozioni del Black Friday. Anche se il prezzo del prodotto è salito alle stelle negli ultimi 12 mesi, accumulando un aumento del 50%.
I marchi Terra de Camões e Andorinha guidano la categoria extravergine, in testa alle vendite. I prezzi variavano da R $ 28,99 a R $ 75 per bottiglia da 500 ml.
Secondo un sondaggio della società di consulenza Ebit Nielsen, tra il 16 e il 22 novembre, l'olio d'oliva è stato il prodotto più ricercato.
L'indagine indica una crescita delle vendite del prodotto del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. E l’olio extravergine di oliva Gallo, Terras de Camões e Andorinha sono stati i più promossi durante il Black Friday.
Hanno contribuito a influenzare il prezzo dell’olio d’oliva, con escalation nei prezzi al dettaglio, sia la crisi produttiva degli ultimi 2 anni. Difatti, ci sono stati due anni di scarsi raccolti per i produttori di olio d'oliva in Portogallo e Spagna, che hanno trasformato il prodotto in "oro liquido", con prezzi che hanno raggiunto livelli record.
Ma, non meno determinante, il fattore che l’olio d’oliva extravergine è un prodotto di importazione, con relative tasse doganali, per mancanza di produzione locale in Brasile e destinato prevalentemente ad un pubblico di segmento A.
Inoltre, l’aumento del dollaro, la guerra in Ucraina e il fenomeno El Niño, che nel 2022 e nel 2023 hanno causato siccità e temperature elevate in Europa, hanno influenzato la raccolta delle olive e la stessa coltura dell’olivo, che impiega almeno due anni per la ripresa da eventi meteorologici di estrema gravità.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)
Il seminario sul turismo, svoltosi a novembre presso l'Instituto Federal Catarinense (IFC) di Camboriú, comune del Brasile nello Stato di Santa Catarina, ha visto la partecipazione di grandi nomi del turismo nazionale e ha approfondito diversi temi.
Il primo round di conversazioni ha affrontato nel panel temi quali natura, avventura e sport, come il Museo in omaggio ad Ayrton Senna, il cicloturismo e il drift driving.
Ad un secondo turno di conversazioni ha partecipato il Segretario dell'Agricoltura di Gramado-RS, Eliezer Nascimento de Lima, che ha parlato dell'importanza del turismo rurale e degli imprenditori nel campo dell'ecogastronomia, dell'integrazione attraente e redditizia del prodotto dalla fattoria alla tavola.
Il terzo ed utimo tema è stato “La fede che muove il turismo”, affrontando il turismo religioso alla presenza di padre Wagner Calegário, del Santuario della Basilica Nossa Senhora da Piedade, a Caeté, Minas Gerais.
L'evento ha riunito studenti dell'Istituto, insegnanti, segretari e direttori del Turismo della regione, e la partecipazione di un rappresentante della CCIE-SC.
I temi scelti sono stati selezionati in base alle esigenze più avanzate del turismo sostenibile, rispetto dell’ambiente. Sono state indicate le possibilità di investimento in questi segmenti nello stato di Santa Catarina. In particolare, la possibilità di offrire opportunità di investimento nei prodotti made in Italy e nell'ecogastronomia di stile mediterraneo, in linea con il progetto “Ospitalità Italiana”.
(Fonte: Informativo ABIH –SC 14 novembre)
FCamara investe 30 milioni di R$, una crescita del 1400% rispetto allo scorso anno
FCamara, una società di consulenza tecnologica, ha indirizzato gran parte dei suoi sforzi verso una crescita esponenziale nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
In totale, l'azienda ha investito 30 milioni di R$ negli ultimi 12 mesi, concentrandosi su infrastrutture, processi, formazione e assunzioni, nonché su domande per i progetti dei suoi clienti. Questo importo rappresenta un aumento del 1400% rispetto all'anno precedente.
Nel 2024, il portafoglio di progetti focalizzati sull’uso dell’IA presso FCamara è cresciuto di oltre il 500%, al servizio di settori come la sanità, la finanza e l’industria in generale. Questi progetti possono essere soluzioni specifiche per l’intelligenza artificiale o soluzioni di consulenza che utilizzano l’intelligenza artificiale, entrambi mirati ad accelerare la creazione di nuove fonti di entrate per i clienti e ad aumentare la produttività del team, tra gli altri obiettivi.
“L’intelligenza artificiale richiede molta ricerca e sviluppo. Ciò richiede tempo, studio e investimenti. Questi sforzi, sia negli investimenti che nella formazione dei professionisti, creano progetti di eccellenza, sia internamente che in quelli che forniamo ai nostri clienti”, spiega Joel Backschat, CEO di FCamara.
FCamara - Fondata nel 2007 dal suo attuale CEO, Fabio Camara, è nato l'ecosistema FCamara (https://fcamara.com /). Una multinazionale con sedi operative in Europa e nel Regno Unito, con uffici in Portogallo, Londra, Dubai e Paesi Bassi. Con un'elevata specializzazione in settori quali vendita al dettaglio, sanità e mercati finanziari, le nostre soluzioni favoriscono l'accelerazione dei ricavi, aumentano l'efficienza operativa, attivano nuove fonti di reddito e creano progetti di grande impatto. Disponiamo inoltre di un nucleo di Intelligenza Artificiale che promuove l’adozione efficiente e integrata di queste tecnologie.
Il numero di piccole fabbriche di birra in Brasile è passato da 114 a 1.847 dal 2010. E lo spazio per aumentare la presenza di nuovi birrifici è molto ampio, considerando l'elevato consumo pro capite del consumatore brasiliano.
C’è stato un “Big Bang” delle birre artigianali in Brasile. A partire dagli anni 2010, ha cominciato ad emergere un universo completamente nuovo di bevande fermentate, con dozzine di nuovi tipi e centinaia di nuovi gusti.
Le bevande artigianali si sono espanse rapidamente. Sono già 45.600 le etichette e 3.500 le ricette registrate dai piccoli stabilimenti
Fino ai primi anni 2000 il mondo della birra brasiliana era un territorio piatto, sostanzialmente dominato da un unico gusto, la tipologia pilsner.
La fioritura della birra artigianale ha segnato l'inizio di un cambiamento nella cultura di questa bevanda a base di luppolo, malto e orzo. Gilberto Tarantino, presidente di Abracerva e titolare di un microbirrificio racconta che “una volta si parlava solo d'acqua, che dall'acqua dipendeva il sapore. Ma oggi i consumatori capiscono, ad esempio, che il lievito abbonda. Anche il malto può avere sapori diversi, così come il luppolo, che agisce come se fosse il pepe della birra. Termini come IPA, weizenbier, pale ale, stout e porter sono a diventate parte delle conversazioni nei bar e nelle feste in tutto il Brasile.
Tre grandi gruppi dominano ancora largamente il mercato: Ambev, Heineken e Petrópolis insieme rappresentano il 94,7% delle vendite di birra nel paese
Il mercato locale funziona molto bene ed offre grandi opportunità anche per piccoli ed esperti investirori.
Il Brasile è passato da 114 piccoli produttori di birra registrati presso il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento (Mapa) nel 2010 a 1.847 nel 2023. Si tratta di una crescita del 1.520%, più di 16 volte in 13 anni. Oggi rappresentano un rispettabile fatturato annuo di 1,6 miliardi di Reais. In termini di valore, il calo ha raggiunto il 39,4% attestandosi a soli 8,6 milioni di dollari.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)
Nell'ambito dello studio “Mappa dell'Idrogeno della Polonia”, Gaz-System ha analizzato il potenziale del mercato dell'idrogeno in Polonia, indicando la necessità di sviluppare un'infrastruttura di trasmissione nel periodo 2030-2035. Lo studio ha riguardato 199 progetti di produzione, consumo, distribuzione e stoccaggio di idrogeno, di cui 178 con dati completi sono stati qualificati per l'analisi. Le informazioni raccolte saranno utilizzate per definire la domanda di trasmissione dell'idrogeno e la sua concentrazione regionale. Gaz-System prevede che la produzione nazionale di idrogeno inizierà ad aumentare significativamente dopo il 2030, raggiungendo 1,11 milioni di tonnellate all'anno nel 2040, mentre il consumo salirà a 2,62 milioni di tonnellate. Il deficit previsto nella produzione nazionale potrebbe richiedere importazioni di idrogeno o un aumento della produzione. Il potenziale produttivo maggiore è concentrato nella Polonia nord-occidentale (Voivodati di Lubusz, Pomerania Occidentale e Pomerania), dove è prevista una produzione di 0,84 milioni di tonnellate entro il 2040. La capacità di elettrolizzatori prevista per il 2030 sarà di 5,6 GW, che supera notevolmente le ipotesi della Strategia polacca per l'idrogeno. D'altra parte, la maggiore domanda di idrogeno è dichiarata nel Voivodato della Grande Polonia e nella Polonia sud-occidentale e centrale, dove i consumatori dichiarano un fabbisogno di 2,13 milioni di tonnellate di idrogeno nel 2040. I settori di consumo principali saranno l'industria e gli impianti di cogenerazione. L'area di stoccaggio rimane poco sviluppata, con una capacità dichiarata di soli 0,013 milioni di tonnellate in tre impianti di stoccaggio sotterranei, che secondo Gaz-System è insufficiente. Tuttavia, 28 produttori e sei consumatori hanno espresso interesse per i servizi di stoccaggio, indicando la necessità di ulteriori investimenti in questo settore. Lo sviluppo del mercato è ostacolato dalla mancanza di infrastrutture di trasmissione e di cooperazione tra produttori e consumatori. Nel contesto normativo, l'emendamento alla legge sull'energia del 12 dicembre introduce disposizioni per il settore dell'idrogeno, che dovrebbero ridurre gli ostacoli allo sviluppo. Gaz-System prevede di creare una rete nazionale dell'idrogeno e studi di fattibilità per la trasmissione dell'idrogeno, integrando al contempo gli operatori di mercato. L'operatore precisa che i dati raccolti non rappresentano un impegno per azioni specifiche, ma sono la base per ulteriori analisi e per la pianificazione dello sviluppo delle infrastrutture.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
Il Tribunale Distrettuale di Gliwice ha dichiarato il fallimento di Rafako, produttore di caldaie che impiega circa 900 persone. L'azienda aveva presentato istanza a settembre, motivandola con l'impossibilità di raggiungere un accordo con i creditori riguardo alla ristrutturazione del debito. Rafako non è riuscita a ottenere un capitale netto positivo né a garantire fondi per nuovi ordini, aggravando così i suoi problemi di liquidità. La notizia del fallimento ha causato un calo del valore delle azioni di quasi l'11%, portandolo a 0,315 zł. Recentemente, il titolo aveva registrato una ripresa a causa di speculazioni su un piano di salvataggio governativo, successivamente smentite dall'azienda. Nel suo periodo d’oro, Rafako valeva 900 milioni di złoty in borsa, mentre oggi la sua capitalizzazione è scesa a soli 40 milioni. I problemi dell’azienda derivano anche dai ritardi e dai guasti legati al blocco energetico di Jaworzno, che hanno portato a un conflitto con Tauron e a un aumento del numero di creditori. Il principale azionista di Rafako è Multaros Trading, con sede a Cipro (21,6% delle azioni), mentre il Fondo Polacco per lo Sviluppo, azionista di minoranza, ha espresso delusione per la mancata conclusione di un accordo che avrebbe potuto salvare l’azienda.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
Il GUS (Ufficio Statistico Polacco) ha informato che lo stipendio medio nel settore delle imprese nel novembre 2024 è aumentato del 10,5% rispetto all’anno precedente, per l'importo di 8478,26 zloty lordi. I dati sulle retribuzioni medie mensili lorde nel settore delle imprese comprendono le retribuzioni di base e gli elementi aggiuntivi delle retribuzioni, compresi bonus, premi, indennità per il lavoro straordinario e prestazioni pensionistiche che sono importanti per la crescita economica perché i guadagni influenzano direttamente le opportunità di consumo dei polacchi. Il consumo privato è una componente importante della crescita del PIL. Nel terzo trimestre dell'anno, i consumi sono aumentati dello 0,3% rispetto all'anno precedente. GUS ha spiegato che nel novembre 2024, lo stipendio medio mensile lordo nel settore delle imprese era superiore a ottobre del 1,9% a causa di pagamenti bonus e premi festivi, giubileo e premi in occasione della Giornata dei Minatori (insieme agli stipendi base, sono anche inclusi nelle componenti degli stipendi). Gli economisti si aspettavano che la crescita annuale dei salari nel settore delle imprese sarebbe rimasta a due cifre (il consenso previsto ipotizzava un aumento del 10,0% rispetto all'anno precedente). Il GUS ha fornito i dati relativi all'occupazione nel settore delle imprese che sono diminuiti dello 0,5% rispetto all’anno precedente e sulla base mensile, dello 0,1%, raggiungendo 6462,7 mila posti di lavoro in meno. Gli economisti dell'Istituto Economico Polacco osservano che i tagli più consistenti di posti di lavoro possono essere osservati "nelle industrie più colpite dal recente rallentamento, come per esempio l'industria". Il settore delle imprese, per il quale i dati pubblicati ieri dal GUS, fanno parte dell'economia nazionale, comprende entità con un numero di dipendenti pari o superiore a 10 persone che svolgono attività imprenditoriali. La crescita dei salari continua a due cifre (10,5% anno su anno) nonostante una base elevata e un numero di giorni lavorativi inferiore rispetto a quello di un anno fa. Il bonus in miniera ha aiutato. “L'occupazione è diminuita dello 0,5% su base annua (5 mila posti di lavoro più di ottobre). Il mercato del lavoro sembra buono. La disoccupazione rimane ai minimi storici” hanno informato gli economisti di ING Bank Śląski.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Lo stabilimento di costruzione degli stampi a Tychy, parte di Stellantis-FCA Poland, prevede di licenziare 90 dipendenti entro la fine di novembre 2025, secondo quanto riportato dal portale tychy.info. Attualmente, lo stabilimento impiega circa 2600 persone e produce modelli come Fiat 500, Abarth 500 e Lancia Ypsilon. La decisione di riduzione è stata comunicata all’Ufficio del Lavoro Distrettuale di Tychy. I licenziamenti rappresentano un ulteriore passo nella ristrutturazione dell’azienda, che lo scorso anno ha chiuso la fabbrica di motori a Bielsko-Biała, con il licenziamento di 468 dipendenti. Le ragioni includono le nuove normative UE sulle emissioni e il calo della domanda di motori a combustione interna. Gli esperti sottolineano che le difficoltà nel settore automobilistico in Polonia sono dovute al calo della domanda, ai ritardi nei progetti e agli alti costi operativi. Sebbene il segmento dei produttori di componenti e accessori abbia registrato un aumento dell’occupazione, i produttori di veicoli e rimorchi mostrano cali. Il rapporto AutomotiveSuppliers evidenzia che simili processi di ristrutturazione stanno interessando tutta l’Europa, portando a riduzioni di personale e chiusure di stabilimenti.
I dati dell'Ufficio Centrale di Statistica hanno mostrato che gli investimenti sono cresciuti dello 0,1% su base annua nel terzo trimestre, i consumi privati sono aumentati dello 0,3% e la domanda interna è cresciuta del 4,4% su base annua. Un sondaggio condotto dalla PAP ha indicato che il mercato si aspettava un aumento degli investimenti del 2,2% su base annua, dei consumi privati del 3,0% su base annua e della domanda interna del 4,5% su base annua. Su base trimestrale, il PIL è sceso dello 0,1% contro lo 0,2% della precedente stima flash. “L'Ufficio Centrale di Statistica ha confermato che l'economia polacca è cresciuta del 2,7% a/a nel terzo trimestre. Ciò che sorprende è la struttura della crescita. I consumi, gli investimenti e le esportazioni hanno ristagnato, mentre la crescita delle scorte (+3,2 punti percentuali) ha superato il 100% della crescita del PIL. Una struttura assurda, ma che non si ripeterà nel 4° trimestre” si legge in un commento degli analisti di Bank Pekao. “L'Ufficio Centrale di Statistica ha confermato la crescita del PIL al 2,7% nel 3° trimestre. Riassumiamo la struttura come segue: consumi privati +0,3 per cento, investimenti +0,1 per cento, esportazioni -0,7 per cento" hanno scritto gli economisti di mBank. “Senza analizzare il contesto, questa potrebbe essere vista come una folle composizione recessiva. La crescita del PIL è stata 'fatta' dalle scorte. Più che di un aumento pro-ciclico di questa parte della contabilità nazionale, si tratta di un segnale di un inatteso rallentamento della domanda. Sappiamo già che il quarto trimestre è iniziato meglio e che anche i trimestri successivi saranno migliori”, hanno aggiunto.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
L’interscambio tra la Repubblica Ceca e l’Italia è rimasto stabile nel primo semestre dell’anno. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.
Il volume del commercio tra i due paesi è rimasto stabile a circa 228 miliardi di corone. In euro il volume ha raggiunto 9,1 miliardi di euro. Le esportazioni e le importazioni per la Repubblica Ceca hanno avuto un andamento omogeneo. Le vendite italiane verso la Repubblica Ceca hanno raggiunto 4,15 miliardi di euro, le vendite ceche in Italia 4,95 miliardi di euro.
Nell’interscambio è molto forte la quota dei macchinari industriali e dei mezzi di trasporto. Il commercio estero ceco sta tuttavia ancora aspettando una ripresa più vigorosa dopo la crisi energetica e dell’alta inflazione.
Fonte: https://csu.gov.cz/
I rapporti tra l’Italia e la Repubblica Ceca sono forti anche nell’ambito sportivo e non solo nel calcio
L’Ambasciata d’Italia a Praga ha organizzato mercoledì 11 settembre nei suoi saloni una serata dedicata alla Giornata dello sport italiano nel mondo, che ha visto la presenza del celebre ex calciatore del Genoa Tomáš Skuhravý o di Carlo Capalbo, un vero trait d’union nel settore della corsa tra l’Italia e la Repubblica Ceca grazie ai progetti RunCzech e Napoli Running. “La diplomazia sportiva è importante per promuovere le eccellenze italiane e sostenere l'internazionalizzazione delle imprese e delle filiere sportive“ ha indicato l’Ambasciatore italiano a Praga S.E. Mauro Marsili.
Nell’ambito dell’iniziativa verranno nei prossimi giorni realizzati altri eventi pubblici, tra cui sessioni di allenamento con l’allenatore italiano della nazionale ceca di beach volley maschile Andrea Tomatis, nominato allenatore dell’anno 2023 in categoria sport collettivi dal Comitato Olimpico Ceco. Tutte le iniziative per la Giornata dello sport sono organizzate dall’Ambasciata con il contributo dell'IIC di Praga, della Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca e del COMITES.
(Fonte: Ambasciata d’Italia)
La Repubblica Ceca e l’Italia sono allineate sul tema delle politiche comunitarie riguardanti il settore dell’automotive. Lo ha comunicato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La scorsa settimana si è tenuta una videoconferenza tra il ministro italiano Adolfo Urso e quello ceco Jozef Síkela. Dall’incontro a distanza è emersa “piena sintonia tra le posizioni dell'Italia e quelle della Repubblica Ceca sulla necessità di rivedere la politica europea sull'auto”.
Del tema si parlerà questa settimana nel Consiglio Competitività, che riunisce i ministri di tutti i Paesi membri. Roma vorrebbe anticipare la revisione del vincolo di cessare la produzione delle auto con i motori termici dal 2026 al 2025. Le case automobilistiche europee inoltre spingono per rivedere il sistema di penalità, qualora non vendano un numero sufficiente di auto elettriche.
L’economia ceca ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre di quest’anno. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.
La prima stima indica che nel terzo trimestre l’economia ceca è cresciuta dell’1,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il risultato è in miglioramento rispetto al secondo trimestre, quando l’aumento era stato dello 0,4%. Rispetto al trimestre precedente il Pil è cresciuto dello 0,3%.
“Alla crescita dell’economia nel confronto anno su anno hanno contribuito soprattutto i consumi finali delle famiglie, che crescono senza sosta dall’inizio dell’anno” ha indicato Vladimír Kermiet dell’ufficio di statistica. Un contributo positivo è arrivato anche dai consumi del settore governativo e dalla domanda estera, mentre l’impatto degli investimenti è stato negativo.
(Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/predbezny-odhad-hdp-3-ctvrtlet)
L’Italia si colloca tra le destinazioni più scelte dai cechi per acquistare una seconda casa all’estero, secondo i dati forniti dalla ČSOB, sulla base dei finanziamenti concessi.
Circa il 12% dei clienti che hanno usufruito del finanziamento di una delle più grandi banche ceche ha acquisito una seconda casa in Italia. E’ il secondo dato più alto dopo la Spagna. I cechi preferiscono le località al mare, con Albania e Croazia al terzo e quarto posto.
L’interesse dei cechi per le seconde case all’estero è in forte ascesa. “Se confrontiamo la domanda rispetto al 2022, siamo già ora con dati dopo dieci mesi a un livello superiore al 20%. Inoltre, in autunno attendiamo un aumento ancora più forte,” ha indicato Miroslav Zetek, membro del CdA di ČSOB. La banca ha un programma di mutui dedicato all’acquisto di case all’estero, Hypotéky bez hranic.
(Fonte: https://www.csob.cz/csob/servis-pro-media/tiskove-zpravy?id=TZ241114)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)