Notizie mercati esteri

Martedì 31 Ottobre 2023

Il Brasile potrebbe diventare l’8ª economia più grande del mondo nel 2023

Il Brasile potrebbe rientrare nel gruppo delle 10 maggiori economie del mondo già nel 2023. Secondo una classifica del Fondo Monetario Internazionale (FMI), il Brasile chiuderebbe l’anno al 10° posto. Tuttavia, Alex Agostini, capo economista di Austin Rating, valuta che i dati del Fondo non riflettono più la crescita mostrata dal Brasile e che il Paese potrebbe salire all'8º posto.

"Ha un grande potenziale per diventare l'ottava [più grande economia del mondo]", dice l'esperto.

L'agenzia prevede che il Prodotto Interno Lordo (PIL) brasiliano chiuderà quest'anno con un'espansione del 2,31%, superando i paesi che, nel 2° trimestre, hanno avuto una crescita maggiore del Brasile rispetto al 1° trimestre.

Al ritmo indicato, i dati del FMI utilizzati da Austin Rating prevedono che la ricchezza del Brasile potrebbe raggiungere i 2,08 trilioni di dollari entro la fine del 2023.

Se le aspettative venissero soddisfatte, il Paese crescerebbe abbastanza da essere tra le dieci maggiori economie del mondo, crescendo insieme all’Italia e soppiantando la Russia.

Il Paese slavo mostra nel 2023 un trend discendente a causa dello scenario bellico in corso con l’invasione dell’Ucraina. Nel 2022, il PIL russo ha chiuso a 2,21 trilioni di dollari USA; già quest’anno si prevede di chiudere a 2,06 trilioni di dollari USA.

In allegato grafico: Le più grandi economie del mondo nel 2022 (in trilioni di US$)

In allegato grafico: Aspettative di crescita del Brasile per il 2023 (in trilioni di US$)

 

Potenziale brasiliano

Vista la vicinanza mostrata tra il PIL brasiliano e la ricchezza di Italia e Canada, Agostini valuta che esiste la possibilità che il Brasile chiuda l'anno in ottava posizione.

I dati di proiezione del PIL presentati dall'agenzia sono stati prodotti dal FMI in aprile e, secondo l'economista, queste proiezioni sono già state superate. “Ad aprile, [il FMI] stimava una crescita economica per il Brasile allo 0,9%. Stiamo già sperimentando una crescita molto maggiore. La stima per Canada e Italia è compresa tra 1,5 e 1,7%, e intorno a questa cifra dovrebbero crescere”, indica Agostini.

Con il PIL che cresce più del previsto e il Real BRL più apprezzato rispetto a quando il FMI ha fatto la classifica, possiamo stimare che il Brasile abbia una differenza nei dati attuali per la fine dell’anno di oltre 100 miliardi di dollari”, conclude l’economista. “In questo modo il Paese supererebbe in una sola volta il Canada e l’Italia”.

Nonostante l'aspettativa di Austin sia inferiore a quella del governo del 3%, Agostini ribadisce la sua posizione di cautela, ma riconosce che l'aspettativa del 2,31% può essere superata. "È il minimo richiesto", sottolinea l'economista.

 

PIL del 2º trimestre

Nella seconda metà di settembre l'Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE) ha pubblicato i dati sul PIL del Brasile per il 2° trimestre.

Secondo l'istituto, l'economia del Paese è cresciuta dello 0,9% nel periodo aprile-giugno rispetto al 1° trimestre.

Nonostante il rallentamento, il risultato è stato superiore alle attese del consensus Refinitiv, che prevedeva una crescita economica dello 0,3% su base trimestrale e del 2,7% nel confronto annuale.

Agostini valuta che il rallentamento della crescita non sia allarmante. “È arrivato basso rispetto al primo [semestre], ma è stato molto più alto della mediana del mercato. Il rallentamento non compromette la crescita dell’anno perché Industria e Servizi dovrebbero acquisire rilievo”.

Considerando il periodo degli ultimi 4 trimestri il PIL è cresciuto del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tra i punti salienti di questo semestre figurano la buona performance dell'industria (0,9%) e dei servizi (0,6%). Poiché le attività di servizi rappresentano circa il 70% dell'economia del Paese, il risultato del settore influenza ulteriormente l'espansione del PIL.

Fonte: https://tinyurl.com/28tbvh6y

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 31 Ottobre 2023
Martedì 31 Ottobre 2023

Il 2023 sarà il miglior anno economico degli EAU

Sheikh Mohammed annuncia un nuovo record semestrale nel commercio estero non petrolifero.
Le esportazioni non petrolifere del Paese con i 10 principali partner commerciali globali sono aumentate del 22% quest'anno.

Il commercio estero non petrolifero degli Emirati Arabi Uniti ha raggiunto la cifra record di 1.239.000 miliardi di dollari nella prima metà del 2023, con una crescita del 14,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e Cina, India e Stati Uniti sono rimasti i principali partner commerciali.

"L'export non petrolifero degli Emirati Arabi Uniti continua a stabilire record senza precedenti, con un aumento del 22% con i primi 10 partner commerciali globali nel 2023... Il commercio bilaterale con la Turchia ha registrato uno dei più alti tassi di crescita nella prima metà del 2023, con un aumento dell'87,4% rispetto allo stesso periodo del 2022", ha dichiarato Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente e Primo Ministro degli EAU e Sovrano di Dubai, annunciando il notevole risultato.

Lo sceicco Mohammed ha aggiunto che i notevoli risultati ottenuti dagli EAU rappresentano un successo nella politica commerciale equilibrata sotto la guida del Presidente, Sua Altezza lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan.

"Gli Emirati Arabi Uniti continueranno a svolgere un ruolo di primo piano nel commercio internazionale, mantenendo la loro posizione di ponte tra l'Oriente e l'Occidente e tra il Nord e il Sud", ha aggiunto il vicepresidente degli EAU.

Fonte: https://tinyurl.com/4k3c85uy

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Martedì 31 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

Cibi biologici: consumo in aumento in Australia

Studi recenti evidenziano che le famiglie con due lavoratori hanno meno tempo da dedicare ai fornelli. Gli australiani storicamente non si preoccupavano di acquistare cibi salutari, ma negli ultimi anni questo trend sta cambiando. In tutto il Paese sta crescendo un forte interesse e attenzione a ciò che si consuma e si acquista, grazie ad una più piena consapevolezza verso prodotti biologici e più salutari seguendo anche fattori relativi alla salvaguardia dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento.

Domande fondamentali sull’origine degli alimenti, sui benefici e sulle implicazioni ambientali costituiscono la base del comportamento dei consumatori. In effetti, i prodotti biologici e privi di conservanti sono diventati più attraenti per gli australiani. Si stima che 6 australiani su 10 acquistino alimenti biologici, con una crescita del 10%, dal 20% al 30% negli ultimi anni.

Nel settore agricolo australiano, è pratica comune per gli agricoltori utilizzare pesticidi nella produzione alimentare a causa delle condizioni uniche del territorio e a causa degli standard agricoli meno rigorosi rispetto ai criteri europei, portando le famiglie australiane ad una maggiore consapevolezza ed interesse nei confronti degli alimenti biologici.

Una larga parte dei cittadini australiani si interessa sempre di più al “made in Italy” perché i prodotti italiani sono visti e considerati più salutari e con più alto valore nutrizionale. In effetti, ci sono molti prodotti importati dall'Italia che puoi trovare nelle gastronomie e negli alimentari di lusso.

Infatti, molteplici sono i prodotti italiani che gli australiani amano avere sulla propria tavola: dalla pasta al cioccolato, dai pomodori al vino.

L’Italia è uno dei principali partner commerciali dell’Australia e attualmente ha una quota di mercato del valore di 123 milioni di dollari. Inoltre, l’Italia è il principale importatore di pasta per l’Australia, alimento preferito dalla maggior parte degli australiani.

Vediamo alcuni numeri: l’import di vino genera 131 milioni di dollari, cioccolato e prodotti a base di cacao 89,5 milioni di dollari, formaggi e derivati circa 80,5 milioni di dollari, olio d’oliva circa 32 milioni di dollari e gli altri prodotti come prodotti da forno, salse e condimenti circa 115 milioni di dollari. Esportare in Australia è sempre un’opzione vantaggiosa per le aziende italiane poiché la richiesta è costantemente elevata.

L’efficiente esportazione e distribuzione dei prodotti italiani è stata facilitata da numerosi accordi bilaterali che rafforzano i legami tra i due Paesi, consentendo un facile flusso di queste esportazioni in Australia. Il crescente trend, legato anche ad una nuova consapevolezza e attenzione verso l’ambiente, rappresenta un’occasione di investimento per le aziende italiane di settore.

Si consideri che, mentre per molti Paesi extra europei vi è la necessità di ottenere certificazioni specifiche per i prodotti biologici, l’Australia riconosce la certificazione biologica Europea attraverso accordi di equivalenza, in ottemperanza alla legislazione UE 834/07.

Per informazioni sull’esportazione di prodotti visitare il sito BICON (Australian Biosecurity  Import Conditions) https://bicon.agriculture.gov.au/BiconWeb4.0

 

Fonti: https://tinyurl.com/3cj3dh65; https://tinyurl.com/4jtmj7yk; https://tinyurl.com/4a3vdz69; https://tinyurl.com/58pkzum5    

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland))

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

Acceso dibattito sulle agevolazioni fiscali in Danimarca

La recente proposta di introdurre agevolazioni fiscali aggiuntive avanzata dal governo è stata fronteggiata da una dura opposizione da parte dei sindacati – ma non tutte le organizzazioni sono intransigenti a riguardo.

 Il contesto

 Il Ministero delle Finanze aveva rivisitato al rialzo la stima del margine finanziario verso il 2030, per un aumento di 20 miliardi di corone (2,68 miliardi di euro). La Prima Ministra Mette Frederiksen ha dunque pianificato di aggiungere ulteriori agevolazioni fiscali ai cinque miliardi di corone (670 milioni di euro) stipulati dai partiti della coalizione (Socialdemocratici, Venstre, Moderati) al tempo della formazione del Governo.

Questo progetto, annunciato dal Ministro delle Finanze Nikolai Wammen, potrebbe però non essere attuato. Alcune dei sindacati più grandi della nazione stanno infatti protestando aspramente contro la decisione del governo.  Mona Striib, presidente federale di FOA, un’organizzazione sindacale che raccoglie oltre 170 000 impiegati nei settori dell’assistenza e della pulizia, ha definito la proposta “una pura follia”.

Posizioni simili sono state adottate da Gordon Ørskov Madsen, presidente dell’associazione insegnanti e da Anja C. Jensen, presidente del sindacato HK, che comprende 215 000 impiegati in uffici e negozi. Alla critica verso il governo si sono aggiunti numerosi sindaci appartenenti ai Socialdemocratici, che hanno sottolineato come trovassero la decisione del governo inopportuna. Essi hanno ricordato i tagli che le amministrazioni comunali e regionali sono state costrette a eseguire per mancanza di risorse.

 

I “dissidenti”

Non tutti i sindacati sarebbero però contrari alla proposta del governo. Erik Bjørsted, capo economista a Dansk Metal, costituita da più di 100 000 fabbri e lavoratori nei settori del trasporto e dell’edilizia, ha dichiarato che alcuni tagli alle tasse potrebbero essere una buona idea.

Anche il Sindacato dei lavoratori dello stagno e degli strumenti di conduttura e Business Denmark sostengono l’iniziativa. Per esempio, Jens Neustrup Simonsen, il presidente nazionale di Business Denmark, sostiene che i tagli alle tasse potrebbero alleviare gli effetti dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse. Egli ha però sottolineato che i tagli dovrebbero comunque essere a vantaggio dei salariati e non delle porzioni più abbienti della popolazione.

 

La risposta del governo

La Prima Ministra Mette Frederiksen sostiene che ci sono fondi sufficienti per sostenere e aumentare il welfare e introdurre nuovi tagli fiscali. Ha quindi risposto alle critiche sottolineando come assicurare una quantità sufficiente di forza lavoro sia una priorità al pari del welfare. Secondo la Premier, i tagli alle tasse potrebbero contribuire a rendere il lavoro più attraente.

Ha risposto anche il Ministro della Giustizia Peter Hummelgaard, ardente sostenitore dei tagli alle tasse. Egli sostiene che gli oppositori della misura stanno “facendo i conti senza l’oste”, in quanto il Governo non ha ancora annunciato la modalità di applicazione della proposta.

 

Conclusione

Considerando la natura recente della controversia, non sarebbe opportuno trarre conclusioni sulla faccenda. Emergono però due fatti principali. In primo luogo, l’eventuale accettazione della proposta rappresenterebbe un’eccezione da parte del sistema politico ed economico danese rispetto a un passato caratterizzato una solida prevalenza degli investimenti nel welfare.

In secondo luogo, la questione potrebbe costituire il primo serio ostacolo alla cooperazione tra i partiti al Governo, facendo emergere le loro divergenze ideologiche. Infatti, se i Socialdemocratici sono assimilabili al centrosinistra, i restanti membri del Governo (Venstre e Moderati) sono più vicini a ideali di centro-destra.

Un’ulteriore conseguenza del dibattito potrebbe consistere in una spaccatura della popolazione danese, una possibilità espressa dalla divergenza di opinioni tra gli esponenti dei diversi sindacati. Il dibattito potrebbe essere intensificato dai disagi dovuti dagli aumenti di inflazione e tassi di interesse.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

Riaperto il dibattito sull’immigrazione in Danimarca

Il contesto e la situazione attuale

Negli ultimi anni, i governi danesi hanno mantenuto un approccio cauto verso l’immigrazione, che può essere compresa analizzando la proposta di legge presentata nel 2019. Essa conteneva numerosi provvedimenti, tra cui la riduzione dell’assistenza sociale fornita ai richiedenti asilo accolti.  

La proposta aveva ricevuto il supporto di Venstre, il partito liberale di centro-destra allora al governo, del Partito Popolare Danese e dei Socialdemocratici, nonostante questi ultimi si trovassero all’opposizione. L’approvazione della proposta ebbe l’effetto principale di spostare il focus dall’integrazione degli individui accolti al loro futuro rimpatrio, qualora il Paese di origine fosse considerato sicuro.

Il succedersi al governo dei Socialdemocratici non vide un particolare rilassamento dei regolamenti. Al momento, il governo danese è formato da un’ampia coalizione. La Prima Ministra, Mette Frederiksen, appartiene ai Socialdemocratici, mentre il Vice Primo Ministro, Jakob Ellemann-Jensen proviene dalle file di Venstre.

 

Le richieste di Dansk Industri e la risposta della politica

Come già menzionato, il mercato del lavoro danese sta sperimentando carenze di manodopera. Il noto giornale Politiken riporta come la Federazione dell’Industria Danese, Dansk Industri, abbia lanciato un appello per cambiare la situazione. Secondo l’organizzazione, infatti, i posti di lavoro vacanti arriveranno a essere 130 000 entro i prossimi 10 anni.

Il timore parrebbe confermato dalle cifre rilasciate da Statistics Denmark, che riportano come il 42% delle aziende danesi abbiano sperimentato carenze di personale nel 2022. Un tentativo di azione è stato messo in atto dai Moderati, che alla fine di agosto hanno presentato 12 proposte in parlamento.

Una di queste prevederebbe la creazione di una “corsia di sorpasso” per tutti quei datori di lavoro che desiderino assumere manodopera specializzata proveniente da e fuori dall’UE. Nel sistema attuale, invece, ogni eventuale assunzione extra comunitaria deve essere esaminata dall’Agenzia Danese per il Reclutamento e l’Integrazione Internazionale per stabilire se rispetta le regole vigenti. Lars Løkke Rasmussen, leader dei Moderati, propone invece che l’assunzione sia resa immediatamente possibile, a patto che il titolare possegga un contratto collettivo di lavoro e un’attività coperta dal sindacato.

Il leader ha anche suggerito la possibilità che la Danimarca intraprenda trattative con alcuni Paesi dell’Africa per il reclutamento di manodopera.

La proposta ha suscitato diverse reazioni da parte degli altri membri del Governo. La Ministra per l’Occupazione, Ane Halsboe-Jørgensen dei Socialdemocratici, ha espresso un parere contrario al rilassamento delle regole sull’immigrazione per sostenere il mercato del lavoro. Secondo la Ministra, infatti, non si tratterebbe solo di trovare lavoratori qualificati per le aziende, ma di salvaguardare la “forza coesiva” della società, che potrebbe venire intaccata da un influsso ingente e improvviso di lavoratori stranieri.

Il vice Primo Ministro e Ministro per l’Economia Jakob Ellemann-Jensen sostiene invece che i fattori che al momento intralciano la promulgazione di nuove leggi e regolamenti sull’argomento siano diversi. A un evento della Camera di Commercio Danese egli ha infatti commentato che la radice dei problemi sia la paura del governo di apparire debole dopo anni di politiche restrittive dell’immigrazione.

 

Conclusioni

Il carattere rivoluzionario delle proposte non è però garanzia della loro approvazione. Durante un’intervista rilasciata al quotidiano Berlingske, la Ministra per l’Occupazione ha infatti ringraziato i Moderati per la chiarezza con cui hanno espresso le proprie proposte, ricordando però che l’accordo sulle politiche del governo è altrettanto chiaro: una politica di immigrazione rigorosa, responsabile e coerente.

Fonte: https://tinyurl.com/7hzhee3u

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

L’inflazione in Danimarca: un aggiornamento

Lo scopo dell’articolo è di presentare gli sviluppi più recenti per quanto riguarda l’inflazione in Danimarca e i suoi possibili effetti, come riportato da Statistics Denmark e DR.DK.

 

I generi alimentari

Le cifre rilasciate da Statistics Denmark mostrano come i prezzi degli alimenti abbiano sperimentato un calo complessivo dell’1,4% tra i mesi di luglio e agosto.

In termini percentuali, le contrazioni più consistenti si concentrano su patatine, frutta congelata, frutta conservata e prodotti a base di frutta e crostacei, con variazioni comprese tra il -8,1% (crostacei) e il 9,9% (patatine). Uova e burro sono diminuiti del 5,5% e del 4,3% rispettivamente, mentre i piatti pronti, pasta e couscous e prodotti da forno vari hanno sperimentato cali compresi tra il 4% e il 2,9%.

Secondo Las Olsen, capo economista alla Danske Bank, l’abbassamento dei prezzi ha aiutato a ridurre l’inflazione. È stato infatti registrato un aumento pari al 2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il livello più basso degli ultimi due anni. Ciò non toglie che, nel complesso, i prezzi abbiano subito rincari del 4,6% rispetto all’anno passato.

 

Gli altri motori dell’inflazione

Las Olsen sottolinea anche come l’inflazione sia influenzata da altri fattori, in particolare i prezzi del gas e delle case per le vacanze. Il prezzo del gas è infatti calato considerevolmente rispetto all’anno passato. Anche il costo delle case per vacanze ha subito una riduzione superiore alla norma tra luglio e agosto.

 

La situazione stipendi

Nonostante il momentaneo abbassamento dell’inflazione, è probabile che i prezzi continueranno ad aumentare, anche se meno velocemente. Secondo Las Olsen, il potere d’acquisto potrebbe però aumentare per alcuni, a patto che l’inflazione rimanga stabile.

La previsione dell’economista è data dal fatto che quest’anno le trattative per i contratti collettivi di un gran numero di gruppi professionali hanno dato luogo ad aumenti salariali graduali. L’esperto ritiene infatti che l’aumento dei salari sia stato superiore a quello dei prezzi.

 

L’impatto sui tassi d’interesse 

Nonostante i segnali positivi, Las Olsen frena potenziali ottimismi, sottolineando come il potere di acquisto non sia tornato allo stesso livello del 2021. Olsen ha anche ricordato come il calo dell’inflazione non implichi un calo dei tassi di interesse. Questi sono influenzati dall’inflazione a livello europeo. Secondo l’esperto, la Banca Nazionale Danese seguirà l’esempio della BCE, se questa dovesse alzare i tassi di interesse.

L’economista ha anche precisato come l’inflazione di base (l’inflazione calcolata senza considerare aumenti e diminuzioni dei prezzi dell'energia e degli alimenti non trasformati) sia rimasta a un livello piuttosto elevato al 4,2%.

 

Considerazioni finali

Nonostante le doverose considerazioni, Las Olsen ritiene che l’andamento attuale costituisca perlomeno un passo nella giusta direzione.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

La legge tedesca sulla protezione dei whistlerblower

La cosiddetta legge sulla protezione dei whistlerblower è entrata in vigore in Germania il 02/07/2023. La stessa legge attua la direttiva dell’UE sulla tutela di coloro che segnalano illeciti relativi al diritto dell´UE. La legge protegge quindi le persone che denunciano illeciti nell'ambito della loro attività professionale. La legge prevede che le aziende private di qualsiasi forma giuridica che superino i 50 dipendenti o che operino in determinati settori finanziari debbano istituire un organo interno all’azienda adatto a ricevere tale tipo di segnalazioni. Le persone operanti all’interno dell’organo di segnalazione devono svolgere l'attività in modo indipendente. L’organo può essere guidato da uno o da un gruppo di dipendenti, o da terzi esterni all’azienda. Inoltre, diverse aziende possono affidarsi ad un unico organo di riferimento. Le aziende con più di 50 dipendenti devono altrettanto creare dei cosiddetti canali confidenziali, attraverso cui i segnalanti possano denunciare gli illeciti e a cui possano accedere anche i lavoratori interinali.

Gli organi di segnalazione devono elaborare gli avvisi ricevuti secondo una procedura specifica e mettere in atto le relative misure di provvedimento, come per esempio rivolgersi ai pm o a simili autorità.

La mancata istituzione dell’organo di segnalazione costituisce un illecito amministrativo per il quale si prevede una sanzione pecuniaria fino a 20.000 euro. Una sanzione amministrativa si configura anche quando l’azienda impedisce una segnalazione di un illecito o adotta misure di ritorsione nei confronti dei segnalanti e può essere punita con una sanzione pecuniaria tra i 50.000 e i 10.000 euro.

Anche l´Italia, come la Germania, ha attuato la stessa direttiva europea: il 15/07/2023 è infatti entrato in vigore il Decreto Legislativo 10 marzo 2023 nr. 24, che, oltre ad altro, introduce la novità che le aziende del settore privato dovranno predisporre degli organi di segnalazione interna se nell’ultimo anno hanno impiegato la media di almeno 50 dipendenti. Il Decreto stabilisce inoltre le condizioni per effettuare le segnalazioni, indicando le autorità competenti e prevedendo le modalità di presentazione delle stesse.

 

Fonte: https://tinyurl.com/yj8hvvhz

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

La stagione crocieristica 2022/2023 immette R$ 5,1 miliardi nell’economia brasiliana

La stagione crocieristica 2022/2023 ha coinvolto 802.758 turisti che hanno contribuito a muovere 5,1 miliardi di R$ nell'economia brasiliana e a generare 79.567 posti di lavoro diretti e indiretti. I dati fanno parte dello Studio sul Profilo e sugli Impatti Economici delle Crociere Marittime in Brasile – Stagione 2022/2023, lanciato a fine agosto, durante il 5° Forum CLIA Brasile 2023, a Brasilia.

L'indagine, realizzata in collaborazione tra CLIA Brasil e Fundação Getúlio Vargas (FGV), sottolinea inoltre che ogni R$ 1 investito nel settore ha generato R$ 4,05 nell'economia nazionale. La spesa media per persona con l'acquisto del viaggio in crociera è stata di R$ 5.073,51 e la durata media del viaggio è stata di 4,9 giorni. L’impatto economico medio generato nelle città di scalo è stato di R$ 639,37 e R$ 813,56 nelle città di partenza e di arrivo.

All'evento era presente il Segretario alla Pianificazione, Sostenibilità e Competitività del Ministero del Turismo, Milton Zuanazzi, che ha elogiato la forza del segmento per incrementare l'economia nazionale. “È un’attività estremamente importante per il nostro turismo. Ci aiuta ad attirare non solo turisti stranieri, ma anche brasiliani! Ed è necessario che i brasiliani conoscano e viaggino per il Brasile, affinché abbiamo questa economia fiorente”, ha sottolineato.

È stata la più grande degli ultimi 10 anni. Più posti letto offerti, più crocieristi, più itinerari e una maggiore efficienza delle navi hanno portato l’industria crocieristica in Brasile a raggiungere numeri record in questa stagione e a mostrare la sua forza e l’elevata capacità di ripresa”, ha sottolineato il presidente di CLIA Brasil, Marco Ferraz.

I settori che hanno maggiormente beneficiato della spesa dei crocieristi e dell'equipaggio (senza contare gli armatori) sono stati: cibo e bevande (631,4 milioni di R$), commercio al dettaglio – spese con acquisti e regali – (618,4 milioni di R$), seguito da quello dei trasporti durante il viaggio (508,9 milioni di R$), il trasporto prima e/o dopo il viaggio (325,3 milioni di R$), le visite turistiche (260 milioni di R$) e l'alloggio prima o dopo il viaggio in crociera (93,8 milioni di R$).

Inoltre, il settore ha generato tasse per 546,2 milioni di R$ a livello federale, statale e municipale (questo indice era pari a 213 milioni di R$ nella stagione precedente).

 

Profilo del viaggiatore

La destinazione preferita dalla maggior parte dei croceristi (66,2%) che hanno partecipato all'indagine è la costa Nord-Est del Brasile. Circa il 92% desidera fare un nuovo viaggio in crociera e l'87% desidera tornare alla destinazione dello scalo. Inoltre, la stragrande maggioranza degli intervistati (78%) è scesa almeno ad una fermata lungo il percorso.

Per quanto riguarda la frequenza, il 66,1% ha effettuato il primo viaggio in nave, mentre il restante 33,9% aveva già viaggiato in crociera, in media, circa quattro volte.

In generale i crocieristi viaggiano con un accompagnatore (98,9%), i principali accompagnatori sono figli e parenti (51,9%), coniuge (24,7%) e amici (19,5%). Per quanto riguarda il genere, il 60,8% sono donne e il 39,2% uomini. La maggioranza (61,4%) ha dichiarato di essere sposata o di avere una relazione stabile.

 

Sostenibilità

L’industria delle crociere marittime ha effettuato investimenti e implementato diversi meccanismi per ridurre l’inquinamento e migliorare l’efficienza nella gestione delle navi. Secondo CLIA, le compagnie di navigazione associate hanno fissato obiettivi ambiziosi, tracciando il percorso verso zero emissioni di carbonio entro il 2050.

Il presente è positivo e il futuro potrà essere ancora più promettente se riusciremo a migliorare la competitività del settore in Brasile e Sud America, sempre con responsabilità e tanto lavoro focalizzato sulle persone, sull’ambiente, sulla compliance e sulle comunità visitate dalle navi”, ha aggiunto Marco Ferraz.

CLIA Brasil: L'Associazione fa parte della Cruise Lines International Association (CLIA), voce unificata e autorità leader della comunità globale delle navi da crociera. Essendo la più grande associazione del settore crocieristico, dispone di 15 uffici in tutto il mondo, con rappresentanze in Nord e Sud America, Europa, Asia e Australia.

 

Fonte: https://tinyurl.com/5n92dhzk

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre 2023

Regno Unito - I progetti pilota di Ecosystem of Trust hanno fornito dati migliori nei controlli alle frontiere

Il governo britannico ha recentemente annunciato che i progetti pilota per sviluppare un approccio digitale dei controlli alle frontiere hanno prodotto “dati di qualità superiore” e potrebbero ridurre del 17% il tempo necessario per prendere decisioni sulle merci che entrano in territorio UK.

L’iniziativa aveva lo scopo di utilizzare dati e tecnologia digitali per creare nuove frontiere più efficaci. Il rapporto di valutazione governativo ha rilevato che l’uso delle varie tecnologie nella catena di approvvigionamento ha prodotto dati migliori di quelli attualmente a disposizione del governo, consentendo potenzialmente alle agenzie di frontiera di ridurre il tempo necessario per prendere decisioni sulle merci che entrato in Regno Unito.

Se ampliato, il modello Ecosystem of Trust potrebbe consentire al governo di ridurre i requisiti amministrativi richiesti alle imprese, automatizzando le dichiarazioni doganali. Questo processo potrebbe ridurre i costi di raccolta dei dati doganali del 40%, con un conseguente risparmio annuo fino a 225 milioni di sterline.

I prossimi programmi “Trusted Trader” del DEFRA (Department for Environment, Food and Rural Affairs) introdotti come parte del modello operativo Border Target, applicheranno alcune delle idee esplorate da questi progetti pilota.

Tuttavia, il nuovo modello non è ancora pronto a sostituire i tradizionali meccanismi di controllo. Il governo ha affermato che “nessun nuovo modello sarà adottato dall’industria se non porterà effettivi benefici” e che “l’interoperabilità” informatica sarà il problema più grande da risolvere. La rimozione delle barriere legali alla digitalizzazione della documentazione commerciale attraverso la legge sui documenti commerciali elettronici – entrata in vigore il 20 settembre – potrebbe aiutare a risolvere questo problema.

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 20 Ottobre 2023
Venerdì 6 Ottobre 2023

Labace 2023, l'italiana Leonardo elicotteri alla conquista del Brasile

Al Salone Labace 2023 in Brasile, il più grande evento per l'aviazione d'affari in America Latina che si è svolto a San Paolo dall'8 al 10 agosto 2023, la divisione elicotteri dell'azienda italiana Leonardo ha annunciato di aver sottoscritto nuovi contratti in America Latina, soprattutto nel settore Corporate e Vip, per compiti di trasporto privato.

In particolare, Gruppomodena S.A. è diventato distributore ufficiale per i modelli di elicottero AW119Kx, AW109, AW169 e AW139 nel mercato civile in Uruguay e Argentina e ha firmato, inoltre, un contratto per due monomotori leggeri AW119Kx.

Gualter Helicopters, distributore ufficiale dell'elicottero monomotore di nuova generazione AW09 in Brasile, invece, ha firmato contratti per tre aeromobili con altrettanti operatori privati. Acquisito tre anni fa da Leonardo, il programma AW09 introduce un design innovativo, in grado di sostenere nel lungo periodo la competitività dell'azienda anche nel segmento di mercato dei monomotori.

L'azienda italiana Leonardo, infatti, è tra i leader mondiali soprattutto nel settore degli elicotteri bimotore con interni di lusso, dedicati al trasporto VIP e corporate, charter o governativi e beneficia, inoltre, del brand Agusta per le sue nuove iniziative nel mercato VIP.

Proprio in Brasile, inoltre, il nuovo Centro Logistico di Itapevi (San Paolo) ha consentito di accrescere il livello dell'assistenza tecnica sul territorio, con la possibilità di ulteriore espansione in futuro.

Fonte: https://tinyurl.com/3p3kra2k

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Venerdì 6 Ottobre 2023