Lunedì 29 Settembre 2025
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Il gigante mondiale della produzione di pasta ha lanciato quest’anno una nuova tipologia di pasta arricchita con le proteine dei pisellii.
L’obiettivo è di cavalcare “l’onda” degli alimenti proteici, che hanno già molto successo nei prodotti a base di latte, come lo skyr, e di catturare l’attenzione dei giovani, degli appassionati di fitness e di tutti coloro che sono alla ricerca di un’alternativa vegetale alle proteine animali.
IL SUCCESSO DEL PESTO
Il nostro leader mondiale è alla costante ricerca di innovazione, motore principale della sua crescita. E i risultati lo dimostrano.
Negli ultimi dieci anni, Barilla, ha quadruplicato le vendite di pesto in Francia, al punto da decidere di avviare una produzione locale nel Paese. Questa scelta strategica le ha permesso, tra le altre cose, di aumentare i volumi produttivi del 30% nell’ultimo anno, malgrado i vincoli legati al potere d’acquisto.
Nel 2024, l’azienda ha introdotto sul mercato francese le torte ripiene per la merenda, già molto apprezzate in Italia, commercializzate con il marchio Harrys.
L’iniziativa ha superato le aspettative, consentendole di aumentare le sue vendite del 50% rispetto alle previsioni. Il risultato è stato reso possibile grazie a una gestione efficace della pubblicità e della promozione, che ha portato a un aumento del fatturato del 6%, per un totale di 700 milioni di euro.
Oltre a reinvestire nei propri marchi e a puntare sull’innovazione, Barilla ha anche ridotto i prezzi di circa cinquanta referenze dal 6 all’8% a partire da giugno 2023, nel tentativo di differenziarsi dai marchi dei grandi distributori.
Incremento degli investimenti
Il risultato di queste scelte, pero, non è stato dei migliori. La Francia è diventata il terzo mercato per il gigante globale, ma allo stesso tempo rappresenta la filiale meno redditizia dell’azienda. Nel frattempo, il costo del cacao (utilizzato da Harry’s) e delle uova è salito alle stelle, a causa della scarsa disponibilità, trascinando il leader globale in una crisi permanente che lo ha portato a dare priorità all’approvvigionamento delle materie prime e a ridurre l’uso dei fattori produttivi e dell’acqua.
Nonostante queste difficoltà, nel 2025 , Barilla ha deciso di proseguire sulla strada dell’innovazione, con l’introduzione di novità quali: pesto di mozzarella di bufala campana DOP e il pane pinsa, vera icona della panetteria italiana.
Secondo gli ultimi dati del ministero del Turismo e di Atout France, la Francia resta una delle mete turistiche più ambite dalla clientela internazionale, con un aumento della percentuale di arrivi rispetto all’estate 2024. In particolare, tra gli Stati che apprezzano maggiormente la destinazione francese ci sono: gli Stati Uniti (+3%), Danimarca, Svezia e Australia (+15%), Cina (+10%) e Canada (+10%).
Nonostante l’elevata attrattività del Paese e un primato mondiale per numero di turisti presenti sul territorio nazionale, la Francia accusa un ritardo rispetto ai suoi concorrenti in termini di entrate, in particolare nei confronti della Spagna, la quale ha battuto il record francese di 71 miliardi di euro, raggiungendo quota 126 miliardi.
In un’intervista a Les Echos, la ministra del Turismo, Nathalie Delattre, ha sottolineato la necessità di rafforzare la strategia di valore del Paese, con l’obiettivo di attrarre un maggior numero di turisti stranieri disposti a spendere di più. Allo stesso tempo, ha evidenziato l’importanza di comprendere come massimizzare i profitti senza danneggiare l’ambiente, ripartendo meglio i flussi turistici e diversificando l’offerta francese in un contesto internazionale sempre più competitivo.
Tale obiettivo sarà reso possibile grazie a un “riposizionamento strategico” da parte di Atout France, l’agenzia di sviluppo turistico francese. Dopo lo scioglimento della precedente fusione con Business France, l’ente è ora pronto a elaborare una strategia più chiara, in grado di guidare il raggiungimento degli obiettivi fissati su questi temi entro il 2030.
Anche il sostegno di Bpifrance e Banque des Territoires consentirà di investire sull’adattabilità del settore turistico ai cambiamenti climatici, passando anche per la valorizzazione dei marchi francesi e delle etochette dello Stato. È inoltre in preparazione un piano di semplificazione, volto a ridurre alcuni vincoli amministrativi derivanti dal mancato aggiornamento del Codice del turismo, rimasto invariato da quasi vent’anni.
Prima che tutto questo prenda forma, la Francia potrebbe realizzare un nuovo record annuale dal punto di vista delle entrate internazionali, che si aggira attorno ai 21,4 miliardi di euro (+8%).
Secondo gli operatori del settore, sarà poi fondamentale capire quale sarà il comportamento della clientela francese. Il Ministero prevede, per quest’estate, una spesa massima di poco meno di 1.000 euro per due terzi della popolazione, e di circa 500 euro per il restante terzo.
Non é una sorpresa che in un contesto economico abbastanza ansiogeno, permeato da incertezze di bilancio, i Francesi risparmino e monitorino attentamente le loro spese, anche quelle relative alle vacanze, utilizzando il prezzo come primo criterio di scelta della destinazione.
Nonostante ciò, le prospettive restano ottimistiche: otto francesi su dieci hanno infatti deciso di partire quest’estate, a conferma del fatto che, nonostante tutto, le vacanze restano un bisogno essenziale, considerato una priorità nelle spese familiari.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)