Lunedì 29 Settembre 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Lo scorso 10 settembre Saipem si è aggiudicata un nuovo contratto con la Turkish Petroleum OTC da 1,5 miliardi di dollari per la terza fase del progetto di sviluppo del giacimento gessifero di Sakarya in Turchia.
Le attività assegnate all’azienda prevedono l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (EPCI) di otto condutture rigide per l’ampliamento del campo sottomarino e di un gasdotto lungo 183 km per collegare il giacimento offshore alla terraferma.
La durata del contratto è di circa tre anni, mentre la campagna offshore verrà condotta nel 2027 dalla nave posatubi Castorone di Saipem.
Dopo il successo della prima fase del progetto e l’imminente conclusione della seconda, Saipem consolida ulteriormente la propria presenza nel Paese, confermando il ruolo strategico che le imprese italiane del settore svolgono in un mercato altamente competitivo come quello turco.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei mesi gennaio-luglio 2025 l’interscambio è stato pari a USD 17,283 mld, con un decremento del 6,9% rispetto allo stesso intervallo del 2024. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia si sono contratte del 14% (USD 9,529 mld), mentre le importazioni sono aumentate del 3,5% e sono state pari a USD 7,754 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 1,775 mld. Le esportazioni italiane costituiscono il 4,5% delle importazioni totali turche, mentre le esportazioni turche destinate all’Italia rappresentano il 5,0% delle esportazioni complessive della Turchia
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si conferma al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Cina, Russia, Germania e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania, Regno Unito e Stati Uniti). Nell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al secondo posto in termini di interscambio con la Turchia, preceduta solo da Berlino (USD 30,527 mld) e seguita da Parigi (USD 14,026 mld) e Madrid (USD 11,834 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Tra gennaio e luglio 2025, le esportazioni italiane sono state trainate dalle vendite di “prodotti farmaceutici” (in crescita del 27,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, per un volume complessivo pari a USD 209,6 mln) e di “combustibili minerali e oli” (+13,5%, per un volume pari a USD 181,9 mln). In calo, invece, l’export di “pietre preziose e semipreziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria”, che rappresentano la prima voce del nostro interscambio (-41,4% per un volume pari a USD 1,747 mld). I “macchinari e le apparecchiature meccaniche” e gli “autoveicoli, trattori, e parti di ricambio” – rispettivamente seconda e terza voce del nostro interscambio - hanno registrato un calo rispetto ai mesi gennaio-luglio del 2024 dell’8,6% i primi (USD 1,55 mld) e del 7,5% i secondi (USD 618,5 mln). Si rileva inoltre una contrazione del 32% negli acquisti turchi di “ferro e acciaio”.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento nelle voci “rame e articoli in rame” (+53,4%), “frutta” (+19%) e “materie plastiche” (+19%). In calo gli acquisti italiani di “combustibili minerali e oli minerali” che si sono contratti dell’8,9%. Gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 1,640 mld e volumi diminuiti del 3,1%.
Secondo i dati diffusi il 12 settembre scorso dall’associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli investimenti diretti esteri (IDE) in Turchia nei primi sette mesi del 2025 è stato pari a USD 8,4 mld, con un incremento del 33% rispetto allo stesso periodo nel 2024.
Il dato degli IDE comprende USD 5,4 mld di capitale azionario, USD 2,4 mld in strumenti di debito e USD 1,2 mld derivanti da vendite immobiliari a residenti stranieri. Contestualmente, si è registrato un disinvestimento pari a USD 0,7 mld.
Nel mese di luglio 2025, con una quota pari al 60% del totale, i Paesi Bassi occupano il primo posto tra i dieci principali Paesi di origine degli IDE in Turchia, precedendo la Germania (13%), UAE (10%), Regno Unito (7%) e Giappone (2%).
La Turchia ha attratto circa lo 0,8% dei flussi globali di IDE nel 2024, a fronte di un obiettivo strategico pari all’1,5% del totale dei flussi di investimenti diretti.
Stando ai dati pubblicati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 28 agosto, nei mesi gennaio-luglio del 2025 la Turchia ha accolto 28.369.330 visitatori stranieri, con un calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo nel 2024. Sommando i 4.990.670 cittadini turchi arrivati dall’estero, il totale raggiunge i 33.360.000 arrivi.
Nei primi sette mesi del 2025, Istanbul ha accolto il 37,06% dei visitatori stranieri (10.514.855 presenze), seguita da Antalya con il 29,53% (8.378.836 presenze) e da Edirne con il 9% (2.552.273 presenze).
In termini di provenienza geografica, nei sette mesi in osservazione i turisti russi si sono collocati al primo posto con 3.563.342 presenze (12,56% del totale), seguiti da tedeschi (3.304.582), inglesi (2.350.038) e iraniani (1.613.423).
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nei mesi di gennaio-luglio 2025 invece sono stati 414.205 (1,46% del totale), con un marcato incremento del 20,44% rispetto ai primi sette mesi del 2024.
Nonostante il calo complessivo degli arrivi, la crescita dei ricavi nei primi sette mesi del 2025 riflette un aumento della spesa media per visitatore, salita a USD 996 rispetto a USD 942 dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il turismo è un settore vitale su cui la Turchia fa affidamento per contribuire alla riduzione del deficit delle partite correnti. Il settore contribuisce per circa il 10% al PIL e rappresenta circa il 5% dell'occupazione totale.
Secondo i dati diffusi lo scorso 28 agosto da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel solo mese di luglio 2025 le esportazioni turche sono ammontate a USD 24,9 mld, registrando un incremento dell’11% rispetto allo stesso mese nel 2024. Le importazioni hanno invece raggiunto USD 31,4 mld, con una crescita del 5,4% su base annua.
Principali Paesi Esportatori
Nei primi sette mesi del 2025, le esportazioni hanno totalizzato USD 156,3 mld, segnando un aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni, nello stesso intervallo, si sono attestate a USD 212,2 mld, in crescita del 6,9%. Il deficit commerciale è salito a USD 55,9 mld (+12,2% sui mesi gennaio-luglio 2024).
Nel medesimo periodo, i principali mercati di destinazione dell’export turco sono stati: Germania (USD 12,9 mld), Regno Unito (9,8 mld), Stati Uniti (9,4 mld), Italia (7,5 mld) e Iraq (6,6 mld), che insieme hanno rappresentato il 29,7% del totale delle esportazioni turche.
Per quanto riguarda le importazioni, i principali Paesi fornitori sono stati: Cina (USD 28,6 mld), Federazione Russa (25,3 mld), Germania (17,6 mld), Stati Uniti (9,9 mld) e Italia (9,5 mld).
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)