Notizie mercati esteri

Venerdì 7 Febbraio 2025

Notizie dai mercati esteri - Repubblica Ceca

Le Ferrovie Ceche proveranno il collegamento internet tramite Starlink

Le Ferrovie Ceche (ČD) proveranno il collegamento internet tramite il sistema Starlink della società americana SpaceX. Lo ha annunciato la società di trasporto.

A gennaio, le Ferrovie Ceche riceveranno un’antenna sperimentale per ottenere la connessione internet su un convoglio ferroviario. “Le Ferrovie Ceche saranno tra i primi utenti a utilizzare quest’antenna,” ha dichiarato il direttore generale Michal Krapinec. La mancanza di segnale mobile è un problema abbastanza frequente sulle linee ferroviarie ceche, comprese le tratte chiave Praga–Brno e Praga–Ostrava.

Per migliorare il segnale mobile nei treni, l’azienda prevede inoltre l’installazione di nuovi ripetitori nei convogli e di vetri speciali che migliorano la ricezione del segnale. Lo scorso anno le ČD hanno avviato una gara per l’acquisto di ripetitori per un valore di 132 milioni di corone.

Il potenziamento dell’oleodotto triestino TAL per la Repubblica Ceca è completo

Il potenziamento dell’oleodotto triestino TAL, progetto strategico nei rapporti italo-cechi, è stato completato. Lo hanno annunciato il gestore dell’oleodotto e il governo ceco.

Il progetto TAL Plus prevede l’aumento dei volumi di trasporto dell’oleodotto, affinché la Repubblica Ceca possa fare a meno delle forniture dall’oleodotto russo Druzhba. “Nel mese di dicembre è stato completato con successo il test di capacità garantita grazie all’utilizzo dei nuovi asset finora installati nell’ambito del progetto TAL Plus,” ha comunicato il gestore SIOT. Per il potenziamento, la società statale ceca Mero ha speso circa 1,6 miliardi di corone.

Grazie ai maggiori volumi di trasporto, la Repubblica Ceca può sostituire fin da subito le forniture russe. Il governo ceco prevede di farlo nei prossimi mesi. “Quest’anno faremo a meno del petrolio russo,” ha dichiarato il premier ceco Petr Fiala. “Si tratta di un momento molto importante per la sicurezza energetica del paese.”

Il settore del fotovoltaico ha registrato un nuovo anno da record

Il settore dell’energia fotovoltaica ha registrato in Repubblica Ceca un nuovo anno da record. Lo indica l’associazione energetica ČSRES.

Lo scorso anno sono state allacciate alla rete circa 44.600 centrali fotovoltaiche nuove, con una potenza installata di 967 megawatt. Si conferma quindi il dato da record del 2023. “Nella potenza installata hanno prevalso i progetti imprenditoriali e le grandi centrali sopra un megawatt, con una potenza complessiva di 539 megawatt,” ha indicato il membro del CdA dell’associazione, Svatopluk Vnouček. La potenza media di una nuova centrale è quindi aumentata da 11,7 a 21,7 kilowatt.

Il settore fotovoltaico ha registrato una forte crescita negli ultimi tre anni. Il numero delle centrali è quadruplicato, raggiungendo circa 212.000 unità, di cui circa 184.000 installate sui tetti da privati. La potenza installata è cresciuta fino a 4.430 megawatt. In forte ascesa è anche la diffusione delle batterie collegate alle centrali.

Unicredit proroga il programma a sostegno delle piccole aziende nel centro-est Europa

UniCredit Bank ha prorogato il programma a sostegno delle piccole e micro imprese nel centro ed est Europa.

Il programma UniCredit for CEE 2025 dispone di circa 2,3 miliardi di euro, che potrebbero sostenere circa 9.000 piccole e micro imprese. Il precedente programma UniCredit for CEE 2024 ha erogato circa 2 miliardi di euro a 9.300 clienti. Inoltre, la banca fornisce servizi di consulenza per facilitare la transizione verso modelli di business più sostenibili.

L’obiettivo del programma è sostenere la competitività delle piccole e micro imprese, che hanno un ruolo fondamentale nel PIL e nell’occupazione dei paesi del centro ed est Europa. “Hanno tuttavia una minore produttività rispetto alle grandi aziende,” ha osservato l’analista economica di UniCredit, Gökçe Çelik.

In forte ripresa il mercato dei mutui abitativi

Il mercato dei mutui abitativi ha registrato nel 2024 una forte ripresa. Lo ha indicato l’Associazione Bancaria Ceca.

Il volume dei nuovi mutui concessi dalle banche e dalle casse di risparmio è quasi raddoppiato lo scorso anno, passando da 124 a 228 miliardi di corone. Con le surroghe, i volumi sono cresciuti da 150 miliardi di corone nel 2023 a 275 miliardi di corone nel 2024. Il numero dei nuovi mutui concessi è cresciuto da 51.000 a 77.000. A spingere al rialzo i volumi è stato anche l’aumento dei prezzi degli immobili e, di conseguenza, del valore dei mutui.

Il mercato ha ricevuto lo scorso anno una spinta dal calo dell’inflazione e dei tassi d’interesse di base. A dicembre, il tasso d’interesse medio su un nuovo mutuo era del 4,8% annuo, quasi un punto percentuale in meno rispetto a dicembre del 2023.

Cresce il traffico all’Aeroporto di Praga con un aumento dei flussi da e per l’Italia

L’Aeroporto di Praga ha registrato lo scorso anno un aumento significativo del traffico, con un contributo importante dell’Italia, che si conferma il secondo mercato aereo dello scalo. Lo indicano i dati relativi al 2024.

Lo scorso anno, per l’Aeroporto di Praga, sono transitati 16,4 milioni di passeggeri, con un incremento del 18%. Lo scalo ha avviato nel 2024 ben 41 nuovi collegamenti, inclusi il riavvio di alcune tratte intercontinentali. "Il numero dei passeggeri transitati nel 2024 è il terzo più alto nella storia dello scalo" – ha dichiarato il presidente del CdA, Jiří Pos – "Nel 2025 dovremmo raggiungere il record storico di 18,4 milioni di passeggeri". L’Aeroporto di Praga dovrebbe quindi tornare quest’anno a livelli pre-COVID-19.

Alla crescita hanno contribuito anche i collegamenti con l’Italia, che hanno trasportato 1,9 milioni di passeggeri. Si tratta di un incremento del 22% rispetto al 2023. Le mete maggiormente preferite sono l’area di Milano e Roma. L’Italia è il secondo mercato per l’Aeroporto di Praga, preceduta solo dal Regno Unito e seguita dalla Spagna.

Sul mercato ceco sono arrivati dall’estero 47 nuovi marchi, 5 dall’Italia

Sul mercato ceco sono arrivati lo scorso anno dall’estero 47 nuovi marchi. Secondo l’agenzia Cushman & Wakefield, che ha pubblicato il dato, si tratta di un record.

Rispetto al 2023 il dato è aumentato di ben nove marchi. La Repubblica Ceca mantiene la sua posizione di Paese d’entrata nei mercati dell’Europa centrale e orientale. “Stiamo anche assistendo a una chiara tendenza con una grande parte dei marchi in arrivo dall’est” ha indicato Jan Kotrbáček di Cushman & Wakefield. Questi marchi utilizzano la Repubblica Ceca come base per l’espansione verso l’Occidente. I settori più rappresentati sono quelli della rapida ristorazione, della moda e dell’arredamento.

Secondo Cushman & Wakefield dall’Italia sono sbarcati nel 2024 sul mercato ceco cinque nuovi marchi. Si tratte delle aziende di abbigliamento Bikkembergs e 19V69, del produttore di eletrodomestici SMEG, del marchio di beauty Dr.Taffi e di Safe Bag, che fornisce i suoi servizi di protezione delle valigie all’Aeroporto di Praga.

In forte ripresa i prezzi degli immobili residenziali in Repubblica Ceca

I prezzi degli immobili residenziali in Repubblica Ceca hanno segnato, nel terzo trimestre dello scorso anno, una forte ripresa. Lo indicano i dati dell’Eurostat.

Nel confronto annuo, i prezzi delle case e degli appartamenti sono cresciuti in Repubblica Ceca del 5,9%. La media UE nel terzo trimestre era del 3,8%. A crescere maggiormente sono stati i prezzi degli immobili esistenti, con un incremento del 6,1%, mentre i prezzi degli immobili di nuova costruzione sono aumentati del 4,5%.

Lo scorso anno i prezzi degli immobili avevano registrato una frenata. Sul medio periodo, i valori degli immobili residenziali in Repubblica Ceca registrano performance tra le più alte in tutta l’UE. Secondo i dati dell’Eurostat, i prezzi dal 2015 sono cresciuti di oltre il 120%.

Praga spera in relazioni positive con il nuovo presidente Trump

Il governo ceco spera di costruire relazioni positive con il nuovo presidente americano Donald Trump, che ha prestato giuramento lunedì a Washington.

Il premier ceco Petr Fiala ha sottolineato i forti rapporti tra la Repubblica Ceca e gli USA nell’ambito della difesa e degli affari. “Sono convinto che con il presidente Trump e la sua amministrazione continueremo a sviluppare con successo queste relazioni”, ha dichiarato Fiala. Secondo il ministro degli Esteri, Jan Lipavský, Praga è pronta ad approfondire i rapporti con gli USA, mentre altri membri del governo hanno espresso fiducia che non verranno penalizzate le relazioni economiche.

Tra i principali dossier sul tavolo ci sono la guerra in Ucraina, le grandi commesse militari e la recente decisione dell’amministrazione uscente di Joe Biden di restringere le esportazioni di microchip verso alcuni paesi europei, compresa la Repubblica Ceca. Il governo di Praga vuole convincere Washington a rivedere la decisione.

Il ministero ha avviato la soluzione tecnologica per gli uffici edili

Il Ministero dello Sviluppo Locale ha introdotto nei primi uffici edili una soluzione tecnologica transitoria per migliorare il funzionamento degli iter digitali.

Il cosiddetto bypass tecnologico permette agli uffici edili di utilizzare il nuovo sistema digitale insieme agli strumenti precedentemente in uso fino al primo luglio. Questo intervento mira ad aiutare gli uffici a superare alcune difficoltà riscontrate con l’adozione del nuovo sistema. “Gli uffici potranno scegliere quali pratiche elaborare con il nuovo sistema e quali con il vecchio. Per molti si tratta di tornare a strumenti già familiari, il che potrebbe accelerare gli iter edili”, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Locale, Petr Kulhánek.

Gli uffici edili avevano segnalato notevoli difficoltà nell’uso del nuovo sistema digitale, entrato in vigore il primo luglio. Una modifica legislativa ha consentito fino al 2027 l’utilizzo combinato del nuovo e del vecchio sistema. Da luglio a novembre, periodo di utilizzo del nuovo sistema, il numero di permessi edili rilasciati è diminuito di circa il dieci percento.

La Repubblica Ceca sosterrà la produzione dell’idrogeno green

La Repubblica Ceca ha annunciato il sostegno alla produzione di idrogeno green tramite il Ministero dell’Ambiente.

Il nuovo programma Greengas, avviato lunedì, finanzierà la realizzazione di sistemi per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili. Il programma, aperto fino agli ultimi giorni di giugno, dispone di tre miliardi di corone e può coprire fino al 65% dei costi riconosciuti. L’obiettivo è potenziare la produzione di idrogeno green, che entro il 2030 dovrebbe raggiungere 20.000 tonnellate all’anno.

Gli aiuti statali sono destinati alle imprese operanti su tutto il territorio della Repubblica Ceca. Tuttavia, avranno priorità le tre regioni in transizione dal carbone: Moravia-Slesia, Karlovy Vary e Ústí nad Labem.

Il settore automotive ceco ha registrato un anno da record

Il settore automotive ceco ha registrato nel 2024 un anno da record. Lo ha indicato l’associazione di settore AutoSap.

Lo scorso anno sono state prodotte in Repubblica Ceca circa 1,45 milioni di automobili, con un incremento del quattro percento. In aumento la produzione di Škoda Auto e Toyota, mentre Hyundai ha registrato un lieve calo. Diminuisce, tuttavia, del 16% la produzione nel segmento elettrico, che risente del calo della domanda in Europa.

"L’automotive resta una componente fondamentale dell’economia ceca ed europea", ha indicato il presidente di AutoSap, Martin Jahn.

Il settore, tuttavia, teme gli interventi regolatori in arrivo dall’Unione Europea. „L’aumento della pressione regolatoria per la vendita delle auto elettriche arriva in un momento in cui l’interesse per questi mezzi da parte dei clienti è in calo, ha notato Jahn, secondo cui Bruxelles deve rivedere il quadro regolatore già approvato.

Le aziende ceche fortemente impegnate nel commercio elettronico

Il commercio elettronico rappresenta un’attività sempre più importante per le aziende ceche. Lo indicano i nuovi dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Nel 2023 il 24% delle aziende ceche con almeno 10 dipendenti effettuava vendite online, un dato in linea con la media UE. Le vendite online hanno rappresentato circa un quarto dei ricavi delle aziende attive nel commercio elettronico. Si tratta del quinto valore più alto nell’UE, dove la media è pari al 19%.

La quota delle vendite online varia fortemente in base al settore. Realizzano online la metà o più delle loro vendite le imprese dell’industria elettronica, le agenzie di viaggio e le aziende del settore dell’accoglienza. Lo share scende sotto il 15% nella ristorazione, nell’industria tessile e, paradossalmente, nel settore IT. Tra le grandi imprese, le vendite elettroniche superano il 50% dei loro ricavi.

Iveco Bus guida la trasformazione elettrica del settore autobus in Repubblica Ceca

La società Iveco Bus ha guidato lo scorso anno la trasformazione elettrica del settore autobus in Repubblica Ceca.

La produzione di autobus a propulsione elettrica è aumentata di oltre il 700% in Repubblica Ceca lo scorso anno. Circa l’80% di questo segmento fa riferimento a Iveco Bus, che ha iniziato a produrre nel suo stabilimento di Vysoké Mýto alcuni nuovi modelli elettrici. Con 245 mezzi complessivi, il segmento elettrico rappresenta circa il cinque percento dell’intero settore autobus.

Iveco Bus ha prodotto lo scorso anno in Repubblica Ceca 4644 autobus, circa un centinaio in meno rispetto al 2023. A Vysoké Mýto viene prodotta la fortunata serie Crossway, che registra un forte interesse dall’estero. Iveco Bus ha tuttavia rafforzato la sua posizione sul mercato ceco, dove ormai detiene una quota di mercato pari al 42%.

Continua a crescere il numero delle imprese attive in Repubblica Ceca

Nel 2024 ha continuato a crescere il numero delle imprese attive in Repubblica Ceca. Lo ha indicato CRIF – Czech Credit Bureau.

Lo scorso anno sono state fondate in Repubblica Ceca ben 30.900 aziende, circa il sette percento in più rispetto al 2023. “Il numero delle imprese commerciali create è il più alto dal 2019” ha notato l’analista di CRIF – Czech Credit Bureau Věra Kameníčková. Lo scorso anno è tuttavia aumentato a circa 17.000 il numero delle società, che hanno cessato l’attività. Il rapporto tra nuove imprese e quelle liquidate è rimasto pertanto stabile a 18:10.

Il numero complessivo delle imprese è aumentato in tutte le regioni ceche con l’eccezione di quella di Ústí nad Labem. La condizione finanziaria delle aziende rimane buona e i loro depositi bancari continuano a essere superiori ai prestiti.

Il Senato approva il pacchetto regolatore delle criptomonete

Il Senato della Repubblica Ceca ha approvato senza modifiche il pacchetto regolatore delle criptomonete.

Le leggi approvate dal parlamento stabiliscono un quadro normativo per il settore delle criptomonete recependo le regole comunitarie. A vigilare su questo mercato sarà la Banca Centrale Ceca. Gli intermediari nella vendita delle criptomonete dovranno avere una licenza e potranno aprire un conto in banca con le criptomonete. Maggiore sarà anche la protezione dei piccoli investitori. „Abbiamo risolto molti problemi, che esistevano in questa attività imprenditoriale promettente“ ha detto il ministro delle finanze Zbyněk Stanjura.

Il pacchetto legislativo contiene anche le regole per la tassazione delle plusvalenza dalla vendita delle criptomonete. A tali plusvalenza sarà possibile applicare la soglia di 100.000 corone per l’esenzione dalla tassazione dei redditi sui capitali. Se il contribuente deterrà le criptomonete per almeno tre anni, la plusvalenza sarà esente dalla tassazione fino alla soglia di 40 milioni di corone prevista per tutti i redditi da capitale.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 4 Aprile 2025
Giovedì 6 Febbraio 2025

Notizie dai mercati esteri - Argentina

L'Argentina introduce nuove procedure per l'importazione e l'esportazione di alimenti

L'Amministrazione Nazionale dei Medicinali, Alimenti e Tecnologia Medica (ANMAT) ha implementato nuove normative per l'importazione e l'esportazione di prodotti alimentari in Argentina, in conformità al decreto N°35/25, che aggiorna il Codice Alimentare Argentino.

Le nuove disposizioni, gestite attraverso l'Istituto Nazionale degli Alimenti (INAL), stabiliscono requisiti differenti in base all'origine dei prodotti. Gli alimenti provenienti da Paesi con elevati standard sanitari, come, per esempio, l'Unione Europea, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e l'Australia, potranno entrare nel mercato argentino mediante una dichiarazione giurata attraverso la piattaforma TAD. Per i prodotti di altri Paesi, sarà necessario completare registrazioni aggiuntive tramite il Sistema Federale di Gestione degli Alimenti (SIFEGA).

Oltre a regolamentare l'importazione, il nuovo quadro normativo definisce anche le procedure per l'esportazione di alimenti, nel caso in cui il Paese di destinazione richieda certificazioni specifiche. Allo stesso tempo, l'INAL continuerà a effettuare controlli di qualità, con particolare attenzione ai prodotti ad alto rischio, come le formule per l'infanzia e gli integratori alimentari.

Con queste modifiche, l'Argentina punta a ottimizzare i processi di commercio internazionale nel settore alimentare, garantendo standard di sicurezza e facilitando le procedure per le aziende straniere che operano nel Paese.

Nuova Regolamentazione Doganale in Argentina: Cambiamenti sui Dazi all'Esportazione per il Settore Agroalimentare

Il governo argentino ha introdotto importanti modifiche alla normativa sui dazi all'esportazione con l'obiettivo di rilanciare il settore agroalimentare e rafforzare l'afflusso di valuta nel Paese. La Risoluzione Generale 5456/2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 3 febbraio dalla Amministrazione Federale delle Entrate Pubbliche (AFIP) e dall’Agenzia di Riscossione e Controllo Doganale (ARCA), stabilisce nuovi criteri per la liquidazione delle valute e riduce temporaneamente le aliquote applicabili a determinati prodotti.

Cosa cambia per gli esportatori?

Il provvedimento disciplina l'applicazione del Decreto N° 38/2025, che prevede:

  • Aliquota dello 0% per prodotti come cereali, derivati della molitura (malto, amidi, fecole), semi e frutti oleosi, piante industriali e medicinali, paglia e foraggi, grassi e oli vegetali e animali.
  • Riduzione temporanea delle aliquote per soia, grano, orzo, mais e girasole.

Tuttavia, per beneficiare di queste agevolazioni, gli esportatori dovranno garantire la liquidazione di almeno il 95% delle valute corrispondenti alle Dichiarazioni Giurate di Vendita all'Estero (DJVE) entro 15 giorni lavorativi dalla registrazione della dichiarazione.

Sarà necessario registrare la DJVE nel Sistema Informatico MALVINA (SIM) e presentare una dichiarazione giurata che attesti l'impegno a rispettare l’obbligo di liquidazione delle valute.

Sanzioni in caso di inadempienza

Se la Dogana rileva il mancato rispetto della liquidazione minima richiesta, notificherà l'esportatore tramite il Sistema Informatico di Comunicazioni e Notifiche Elettroniche Doganali (SICNEA). A partire dalla ricezione dell’avviso, l’azienda avrà 48 ore per regolarizzare la situazione, giustificando la liquidazione o pagando la differenza tributaria dovuta. In caso contrario, la Dogana procederà alla riscossione automatica dei tributi non versati e l'esportatore perderà il diritto alla riduzione tariffaria.

Un cambiamento chiave per il commercio estero

Con questa nuova regolamentazione, il governo argentino punta a incentivare le esportazioni agroalimentari e a garantire l'afflusso di valuta estera, contribuendo alla stabilità economica del Paese. Per gli esportatori, il nuovo quadro normativo rappresenta una sfida ma anche un'opportunità per ottimizzare la propria competitività nei mercati internazionali.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana nella Repubblica Argentina)

Ultima modifica: Martedì 8 Aprile 2025
Giovedì 6 Febbraio 2025

Notizie dai mercati esteri - Francia

Turismo in Francia : cifre record a vantaggio di AirBnb e delle relative piattaforme

Secondo un primo bilancio del Ministero del Turismo, i ricavi da turisti stranieri hanno favorito un aumento del 12% rispetto al 2023, raggiungendo i 75 miliardi di euro. Gli alloggi stagionali come AirBnb sono i grandi vincitori di quest’anno.

Giochi olimpici, l’anniversario del D-day, la riapertura di Notre-Dame... L’anno è stato ricco di eventi che hanno permesso al turismo francese di registrare una cifra record sui ricavi da parte dei clienti esteri. Il fatturato ha raggiunto i 71 miliardi di euro, un aumento del 12% rispetto al 2023.

Cinque paesi hanno particolarmente influito sull’ aumento delle spese che va dal 5% al 15%: il Belgio, il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e gli Stati Uniti. Dotati di un potere d’acquisto in crescita grazie ad un dollaro importante, gli americani si sono dimostrati particolarmente presenti, caratterizzando una crescita del 5% sui pernottamenti secondo i dati del Ministero forniti da Atout France e ADN Tourisme.

Il Boom delle case vacanza 

Nel complesso, i pernottamenti riservati da turisti stranieri hanno riscontrato una netta crescita (7,3%). I campeggi hanno registrato un aumento (+2,8%), così come le residenze turistiche (+4%). Gli alberghi, invece, hanno registrato un leggerissimo calo dello 0,5%.

Tra gli alloggi di mercato, gli affitti stagionali (più spesso proposti su Airbnb e altre piattaforme) sono i preferiti. Il numero di pernottamenti mostrano infatti un aumento del 16,4% rispetto al 2023.

Lo stesso vale per i clienti francesi, il cui numero di pernottamenti è relativamente stabile (+2,8%) ma che sembra abbiano aver optato per le case vacanza (+12,5%).

Francia, una delle principali destinazioni turistiche

Sebbene il 2023 fosse già considerato un anno positivo, la Francia continua la sua progressione e rimane ad oggi una delle destinazioni più attraenti al mondo.

Il ministero del Turismo, indica che la Francia abbia accolto 100 milioni di turisti internazionali nell’ anno 2024, ovvero 2 milioni in più rispetto all’anno precedente.

Trenitalia in vantaggio su SNCF sulla linea Parigi-Marsiglia

Dopo Parigi-Lione, il concorrente italiano della SNCF reintrodurrà in aprile la linea Parigi-Milano e Parigi-Marsiglia a metà giugno, con dei treni supplementari.

Trenitalia riparte all’offensiva in Francia contro la SNCF e dopo mesi di mutismo si ripresenta con due annunci concreti: l’apertura di una linea Parigi-Marsiglia con Frecciarossa il prossimo 15 giugno con quattro andate-ritorno giornalieri e la ripresa della tratta Parigi-Torino-Milano (due frequenze giornaliere) a partire dal 1 aprile, interrotta 18 mesi prima a causa di una grave frana in Savoia nell’agosto 2023.

Questo rilancio era atteso da tempo dall’operatore transalpino, presente nel mercato francese da dicembre 2021, che deve ancora realizzare i suoi primi profitti in Francia.

Ha dovuto accontentarsi della rotta Parigi-Lione, a cinque frequenze al giorno. L’amministratore delegato di Trenitalia Francia, Marco Caposciutti, afferma la loro ambizione di far crescere il mercato ferroviario in Francia attraverso la loro esperienza da oltre dieci anni sul settore.

Quattro convogli supplementari

Questa doppia iniziativa è sostenuta dall’arrivo di quattro treni ad alta velocità Hitachi supplementari, aumentando la flotta locale da 5 a 9 convogli da 457 posti, e 50 nuove assunzioni nel territorio francese. Ciò comporterà una revisione del programma di Trenitalia da qui al prossimo giugno su tutte e tre le rotte dove affronterà la SNCF.

Entro questa data, Frecciarossa opererà tre collegamenti diretti giornalieri tra Parigi-Lione, due collegamenti tra Parigi-Milano e quattro nuove frequenze Parigi-Marsiglia.

Il viaggio verso la capitale della Provenza durerà 3 ore e 20 minuti, con una prima partenza molto anticipata, il viaggio di ritorno sarà possibile in giornata come in aereo.

Per quanto riguarda i risultati finanziari passati e previsti, Marco Caposciutti si mostra cauto, sperando di ottenere dei profitti negli anni a venire, nonostante i pedaggi a prezzo pieno da pagare a SNCF Réseau sulla tratta Parigi-Lione. Tuttavia, in quanto nuovo concorrente beneficerà di uno sconto del 10% verso Marsiglia.

Malgrado, un notevole gradimento del servizio da parte della clientela ed una progressione del traffico del 39% nel 2024, il tasso di copertura è soltanto del 60% su Parigi-Lione, un livello che potrebbe ancora migliorare. Sulla tratta Parigi-Torino-Milano, invece, i treni risultavano più affollati grazie alla forte presenza della compagnia nel suo paese d’origine, ma a causa della grave frana nelle Alpi Francesi ha riscontrato una perdita di 850.000 passeggeri, secondo i calcoli.

Per la sua ripartenza in Francia, Trenitalia prevede l’affiancamento di una coppia di treni in base alle prenotazioni, in determinati giorni, su determinate tratte aumentandone così la capacità a 914 posti su una singola partenza. Al contrario, la SNCF ha promesso di reagire di fronte a questa offensiva continuando, innanzitutto con l’utilizzo della sua piattaforma SNCF Connect, come nel 2021. Fabrice Toledano, direttore marketing della società italiana afferma la loro intenzione di affidarsi a società come Trainline o Kombo per la vendita dei loro biglietti.

SNCF prepara la sua risposta

In secondo luogo, il trasportatore pubblico francese, che attualmente opera 14 andate-ritorno al giorno sulla tratta Parigi-Marsiglia più una ventina su Parigi-Lione, non ha intenzione di ridurne la capacità. Tra qualche mese, lancerà una campagna di vendita “Inoui First” per Marsiglia, per migliorare il servizio e renderlo più personalizzato ed efficiente, soprattutto in caso di ritardi o problemi tecnici, secondo la direzione del TGV. Inoltre, la filiale SNCF Voyageurs ha negoziato un “accordo quadro” con la cugina SNCF Réseau sulla tratta Parigi-Lione, volto a garantire la distribuzione di tracce orarie nel periodo 2026-2030. Si tratta della prima volta per la compagnia, che ha trascurato questa soluzione legale quando aveva il monopolio. Infine, sulla tratta Parigi-Milano, la società ha annunciato l'intenzione di riprendere i propri servizi (tre frequenze giornaliere) una volta riparati i binari della Maurienne, in concorrenza con Trenitalia.

Industria navale: quanto pesano le regioni francesi?

Il GICAN (Gruppo delle Industrie di Costruzione e Attività Navale) ha officializzato la nuova edizione della sua guida marittima regionale. Il sindacato, composto di oltre 300 industrie, dipinge l’industria cantieristica francese come dinamica e strategica. Si pensi a una ciffra d’affari che si aggira intorno ai 15 miliardi (+12%); in più, da tenere in considerazione sono i numerosi posti lavorativi, ben 56 000 (+5.5%). L’attività economica si concentra principalmente nei Paesi della Loira, Provenza-Alpi-Costa Azzurra e della Bretagna.

È fattuale che l’industria navale funziona bene. Nel 2023, la filiera era composta da più di 760 aziende e generò 15 miliardi di euro. Inoltre, secondo il sindacato, questo  dato sarebbe in progressione. In aggiunta, é stato dichiarato che più della metà del fatturato del settore è generato dalle esportazioni (57%) e il numero sale a 90% nel caso del trasporto civile.

Il Gruppo Louis costruisce un nuovo polo industriale ad Angers

Il Gruppo Louis sta avviando un nuovo impianto di verniciatura nella Maine e Loira, costato 14 milioni di euro. Il Gruppo oltre ad essere presente nel settore dell’agricoltura, lavora anche nei mercati della metallurgica e dell’energia. Con questo nuovo stabilimento, i materiali potranno avere una lunghezza di 17 metri e i prodotti come telai, pannelli solari e ringhiere, potranno pesare fino a 7 tonnellate. Potenzialmente questo garantirà un’espansione di mercato al di fuori della Francia e nuovi posti di lavoro.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

Ultima modifica: Martedì 8 Aprile 2025
Martedì 4 Febbraio 2025

Spagna migliore economia OCSE nel 2024 per l'Economist

Nel 2024, l’economia spagnola continua a crescere costantemente ed è stata riconosciuta come la più dinamica dal settimanale britannico The Economist. La rivista ha infatti posizionato la Spagna in cima alla sua classifica delle 37 economie dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), basandosi sulle performance dell’ultimo anno. Inoltre, la pubblicazione ha sottolineato la ripresa dei cosiddetti PIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna), Paesi che hanno affrontato alcune delle peggiori crisi economiche degli ultimi anni ma che sono riusciti a risollevarsi. 

Gli indicatori utilizzati per stilare la classifica sono 5: prodotto interno lordo (PIL), inflazione, disoccupazione, deficit pubblico e performance del mercato azionario. Analizzando i dati del terzo trimestre del 2024 e confrontandoli con quelli dell’ultimo trimestre del 2023, la rivista ha creato un punteggio combinato, giungendo alla conclusione che, per il terzo anno consecutivo, le economie mediterranee dominano la classifica. The Economist sottolinea come questi Paesi, a lungo sottovalutati dai loro vicini settentrionali, stiano ora vivendo una vera e propria “rinascita economica”. 

La Spagna domina la lista di quest'anno, seguita dall'Irlanda, che è riuscita a sedurre diverse grandi aziende tecnologiche. Poi c'è la Danimarca, sede della Novo Nordisk, famosa per il farmaco Ozempic. La Grecia e l'Italia, un tempo tra le economie più vulnerabili dell'eurozona, si sono rafforzate e chiudono la top five. Nel frattempo, dall'altra parte della classifica, alcuni dei pesi massimi del Vecchio Continente, come il Regno Unito e la Germania, hanno registrato performance deludenti. Tuttavia, l'ultimo posto appartiene agli Stati baltici di Lettonia ed Estonia, come nel 2022.

Tra le misure vincenti della Spagna ci sono il salario minimo e la solidità del mercato del lavoro, il grande flusso turistico, tra altri.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)

Ultima modifica: Martedì 8 Aprile 2025
Martedì 4 Febbraio 2025

Sudafrica. Energia rinnovabile: mercato in crescita per gli investitori

Lo sviluppo della produzione domestica di energie rinnovabili sta diventando una priorità strategica fondamentale per molte nazioni del Sud del mondo. Questo orientamento offre l'opportunità di ridurre la dipendenza dalle importazioni, costruire industrie locali sfruttando le capacità e le risorse esistenti e creare posti di lavoro lungo l'intera catena del valore del settore energetico.

Il Sudafrica sta cercando di attrarre e mobilitare investimenti, sia nazionali che internazionali, nel settore della produzione di energie rinnovabili. Il Paese vanta la più grande capacità installata di energie rinnovabili in Africa, con un incremento progressivo di progetti solari ed eolici che evidenziano la sua strategia di transizione energetica.

Il Sudafrica offre opportunità di investimento grazie a:

  • Iniziative e programmi governativi: come il Renewable Energy Independent Power Producer Procurement Programme[1] (REIPPPP), che sta incentivando lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso investimenti privati;
  • Iniziative per l’Africa avviate dalle principali economie globali: come l’"Energy for Growth in Africa"[2], sostenuta dai leader del vertice del G7 e lanciata dal governo italiano e da UNDP durante il COP 29 a Baku, nel novembre 2024.
  • Incentivi: il Paese offre una gamma di incentivi per attrarre investimenti diretti esteri nel settore delle tecnologie pulite, tra cui incentivi fiscali, esenzioni doganali e benefici specifici per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (SEZ)[3].

Per le aziende italiane del settore, tutto ciò rappresenta un'opportunità di entrare in un mercato in espansione che continua a evolversi grazie a politiche favorevoli e al crescente interesse per l'energia solare ed eolica.

Nel 2024, il Sudafrica ha aggiunto circa 1,1 GW di capacità solare, una cifra inferiore rispetto ai 2,6 GW del 2023, ma comunque la più alta registrata in Africa. Secondo il Dr. Rethabile Melamu, CEO di SAPVIA[4], la crescita del settore delle energie rinnovabili nel Paese è spinta dalla ristrutturazione del mercato energetico e dalle riforme normative, che stanno favorendo l'espansione dei progetti privati. SAPVIA prevede un aumento delle installazioni solari nei prossimi anni, con stime che parlano di circa 2,5-3 GW nel 2025 e fino a 4 GW entro il 2026[5].

La tedesca JUWI Renewable Energies ha recentemente annunciato che investirà 320 milioni di dollari per costruire 340MW di nuovi impianti solari in Sudafrica. Il progetto prevede tre impianti: uno da 120MW per i data center di Teraco, un altro da 120MW per Sasol e Air Liquide (in collaborazione con TotalEnergies e altri partner) e un terzo da 100MW per una miniera di Glencore[6].

Tutto ciò dimostra il ruolo chiave del settore privato nella transizione energetica sudafricana. Il Sudafrica, e l'Africa in generale, hanno infatti bisogno di investimenti come questi per ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili. In questo contesto, le aziende italiane hanno l’opportunità di partecipare a progetti di sviluppo e di entrare nel mercato sudafricano attraverso collaborazioni o joint venture con partner locali.

[1] IPP Projects

[2] 2e.pdf

[3] Special Economic Zones - InvestSA

[4] The South African Photovoltaic Industry Association (SAPVIA)

[5] South Africa adds 1.1 GW of solar in 2024 – pv magazine International

[6] JUWI to invest in 340MW of new solar capacity in South Africa - PV Tech

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)

Ultima modifica: Venerdì 4 Aprile 2025
Lunedì 3 Febbraio 2025

USA. Decisione della Fed sui tassi d'interesse

Dopo il taglio di 25 punti base effettuato a dicembre, la banca centrale statunitense ha deciso di non modificare i tassi di interesse, nella sua prima uscita del 2025.

Nel corso della riunione del FOMC (il Federal Open Market Committee) i componenti del board hanno confermato il saggio di riferimento, fissato in un intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,5%, segnalando che le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide, mentre l’inflazione rimane in qualche modo elevata. Il FOMC continuerà a valutare attentamente i prossimi dati macroeconomici, l'evoluzione dell'outlook e il bilanciamento dei rischi, con l'obiettivo di raggiungere la massima occupazione e inflazione al tasso del 2% nel lungo periodo.

La decisione è stata presa con il voto unanime i componenti del FOMC.

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)

Ultima modifica: Venerdì 4 Aprile 2025
Venerdì 31 Gennaio 2025

Notizie dai mercati esteri - Portogallo

L'IPC in Portogallo è cresciuto moderatamente nel 2024 con picchi a dicembre

Nel 2024, la variazione media annua dell'Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) in Portogallo è stata del 2,4%, segnando una riduzione significativa rispetto al 4,3% registrato nel 2023. Il tasso di variazione omologa dell'IPC è rimasto relativamente stabile durante l'anno, con un minimo dell'1,9% ad agosto e un picco del 3,0% a dicembre, riflettendo una minore volatilità rispetto all'anno precedente.

Nell'ultimo mese dell'anno, l'IPC ha registrato un aumento omologo del 3,0%, superiore di 0,5 punti percentuali rispetto al mese precedente. La variazione mensile è stata dello 0,1%, in contrasto con i cali di novembre e dicembre 2023. L'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) portoghese ha mostrato un tasso medio annuo del 2,7% e una variazione omologa del 3,1% a dicembre, al di sopra della media dell'area Euro (2,8%).

Portogallo: Esportazioni in calo e importazioni in aumento a novembre 2024

A novembre 2024, le esportazioni di beni in Portogallo hanno registrato un calo dell'1,8%, mentre le importazioni sono cresciute del 4,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Questa dinamica è stata influenzata dalla riduzione delle esportazioni di materiali per il trasporto (-10,0%) e macchinari e beni di capitale (-7,7%). Sul fronte delle importazioni, si è evidenziato un forte aumento dei fornitori industriali (+23,6%). Escludendo combustibili e lubrificanti, le esportazioni sono diminuite del 2,6% e le importazioni sono aumentate del 6,1%.

Il deficit della bilancia commerciale è cresciuto, raggiungendo 2.502 milioni di euro, con un aumento di 545 milioni rispetto a novembre 2023. Su base trimestrale (terminata a novembre 2024), le esportazioni sono aumentate del 6,4% e le importazioni del 5,2%, con un incremento del deficit commerciale di 148 milioni di euro rispetto al trimestre precedente.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

 

Ultima modifica: Venerdì 4 Aprile 2025
Venerdì 31 Gennaio 2025

Danimarca. Le reazioni alle dichiarazioni USA sull'annessione della Groenlandia

La notizia più discussa di gennaio 2025 riguarda l'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha subito attirato l'attenzione con una proposta che riecheggia sue precedenti dichiarazioni: l'annessione della Groenlandia agli Stati Uniti. Una dichiarazione che, sebbene già avanzata nel 2019, oggi ha suscitato maggiore scalpore, poiché fatta da Presidente in carica.

La storia della Groenlandia

Prima di rispondere a questa domanda, è doveroso capire l’attuale situazione dell’isola.  
La Groenlandia, diventata colonia danese nel 1721, è una contea della Danimarca dal 1953. Dal 1979 gode di autonomia interna, con un'assemblea legislativa e un governo proprio. Nel 2008, con un referendum, i cittadini della Groenlandia sono riusciti ad ottenere una maggiore autonomia, diventando loro i responsabili della gestione delle risorse naturali presenti nel territorio. Quindi, se Trump dovesse insistere per conquistare la Groenlandia, si troverebbe a dover fare i conti con due entità nazionali: la Danimarca, che conserva il controllo formale, e la Groenlandia stessa, che ha rivendicato più volte la sua sovranità.

Ma quali sono le motivazioni dietro l'interesse di Trump per questa terra?

Le ragioni sono molteplici; in primo luogo, l'isola custodisce enormi risorse naturali, tra cui metalli rari fondamentali per le tecnologie moderne, un settore in cui la Cina ha acquisito una posizione di leadership. In secondo luogo, la sua posizione geografica, nel cuore delle nuove rotte artiche create dallo scioglimento dei ghiacci, conferisce alla Groenlandia un potenziale strategico come hub commerciale tra i continenti. Infine, la sua posizione, tra Stati Uniti, Russia ed Europa, a rende un elemento cruciale nel panorama geopolitico.

Le reazioni dei governi groenlandese e danese alle affermazioni di Trump sono risuonate ferme e chiare. Mute Egede, capo del governo dell'isola, per esempio, ha ribadito che "la Groenlandia appartiene al popolo groenlandese. Il nostro futuro e la lotta per l'indipendenza sono affari nostri". La risposta si inserisce in un contesto di crescente autodeterminazione dell'isola, da molti anni ormai impegnata fortemente a conquistare la propria indipendenza.

Il governo danese, invece, ha annunciato un investimento di 14,6 miliardi di corone (circa 2 miliardi di euro) per rafforzare la sicurezza nell'Artico, coinvolgendo in primo piano, quindi, anche la Groenlandia.

Nonostante il panorama politico complesso che si profila già in questo inizio 2025, esistono opportunità positive da cogliere. In particolare, a causa di incidenti diplomatici come questo, e soprattutto, con l'incertezza legata all'introduzione di nuovi dazi doganali dagli Stati Uniti verso i partner europei, il momento è propizio, appunto per gli stati europei, per orientarsi sempre di più verso il mercato interno, quello dell’Europa. Questa, insomma, può diventare un’occasione ideale per rafforzare i legami commerciali già solidi, tra Italia e Danimarca, e creare nuove e sempre più importanti collaborazioni commerciali.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 4 Aprile 2025
Venerdì 31 Gennaio 2025

Newsletter ItalPlanet 31 gennaio 2025

La newsletter di ItalPlanet, pubblicata in collaborazione con Assocamerestero e Aise.it – inviata in Italia e all’estero – è un servizio settimanale che consente di ricevere news e approfondimenti sul Sistema Italia e sulle attività svolte dalle Camere Italiane nel mondo.

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Ultima modifica: Giovedì 13 Febbraio 2025
Venerdì 31 Gennaio 2025

Notizie dai mercati esteri - Thailandia

TikTok: investimento da 3.8 Mld USD in Thailandia

TikTok di ByteDance investirà 126,8 miliardi di baht (circa 3,76 miliardi di dollari) in Thailandia per un servizio di hosting di dati, ha dichiarato mercoledì il consiglio thailandese per gli investimenti. L'investimento è stato effettuato dalla filiale di Singapore dell'azienda cinese e sosterrà le attività delle società affiliate, con operazioni previste a partire dal 2026. Questo progetto fa parte di un pacchetto di nuovi investimenti per un totale di 5 miliardi di dollari, approvati mercoledì. TikTok non ha risposto immediatamente alla richiesta di conferma da parte di Reuters.

L'iniziativa arriva in un momento in cui diverse grandi aziende tecnologiche stanno progettando centri di dati in Thailandia, la seconda economia del sud-est asiatico. Lo scorso anno, Google ha annunciato un investimento di 1 miliardo di dollari, mentre Amazon Web Services ha pianificato un investimento di 5 miliardi di dollari nel paese nell'arco di 15 anni. Microsoft ha anche reso noto di voler aprire il suo primo centro dati regionale in Thailandia.

Il piano di TikTok rappresenta "un passo significativo per migliorare l'infrastruttura digitale e di intelligenza artificiale della Thailandia", ha dichiarato Narit Therdsteerasukdi, segretario generale del BOI, sottolineando che contribuirà a portare il paese più vicino al suo obiettivo di diventare un hub regionale.

La Thailandia raggiunge livelli record nelle esportazioni nel 2024

La Thailandia raggiunge livelli record nelle esportazioni nel 2024
Gli esperti attribuiscono questo successo alle politiche strategiche del governo, incluse le intese commerciali con le principali economie mondiali e gli incentivi per gli esportatori. Inoltre, gli investimenti in infrastrutture e nella trasformazione digitale hanno semplificato la logistica e migliorato l'efficienza nelle catene di approvvigionamento.

I settori principali che guidano questa crescita includono l'elettronica, l'automotive e la trasformazione alimentare, tutti caratterizzati da significativi progressi nell'efficienza produttiva e nell'innovazione. Inoltre, l'impegno della Thailandia in pratiche sostenibili ha rafforzato la sua competitività, in particolare in settori come le energie rinnovabili e la produzione ecologica.

Punti principali:

  • Le esportazioni della Thailandia hanno raggiunto un livello record di 300,5 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 5,4% rispetto al 2023. Mercati chiave come Stati Uniti, Cina, Giappone e UE, insieme al Sud Asia e al Medio Oriente, hanno spinto la crescita, con un aumento delle esportazioni del 8,7% a dicembre. Il Ministero del Commercio prevede una crescita del 2-3% nel 2025, supportata dalla stabilità globale e dai cambiamenti nella produzione dell'ASEAN.
  • Il governo sfrutta il Soft Power per migliorare l'appeal culturale della Thailandia nei mercati globali. Il ministro del Commercio, Phichai Naripthaphan, ha in programma una visita negli Stati Uniti per discutere del commercio in un contesto di tensioni geopolitiche e fluttuazioni dei tassi di cambio, mirando a risolvere le problematiche attraverso sforzi diplomatici e aggiustamenti nella politica commerciale per mantenere la spinta delle esportazioni.
  • Durante il Capodanno lunare, sono previsti oltre 4 milioni di turisti, di cui 700.000 dalla Cina, un incremento del 22,6%. Gli Aeroporti della Thailandia potenziano il personale, attuano misure di sicurezza e consigliano un arrivo anticipato per gestire 24.500 voli. Un centro di assistenza clienti attivo 24 ore su 24 supporta i viaggiatori per garantire un'esperienza senza intoppi.

Nel 2024, le esportazioni della Thailandia hanno raggiunto un traguardo di 300,5 miliardi di dollari (10,5 trilioni di baht), con una crescita del 5,4% rispetto all'anno precedente. Solo a dicembre si è registrato un aumento dell'8,7%, segnando sei mesi consecutivi di crescita. I principali mercati includevano Stati Uniti, Cina, Giappone e UE, con espansioni significative in Sud Asia, Medio Oriente e Russia.

Settori chiave:

  • Prodotti in plastica: La Thailandia continua a esportare plastica con una forte domanda globale.
  • Macchinari elettrici: Questo settore giocherà un ruolo importante nelle esportazioni globali della Thailandia nel 2024.
  • Veicoli: Le esportazioni di veicoli, incluse auto e camion, sono una parte cruciale del portafoglio delle esportazioni thailandesi.
  • Prodotti in gomma: La Thailandia è un grande esportatore di prodotti in gomma, riflettendo i punti di forza agricoli del paese.
  • Gemme: Le esportazioni di gemme contribuiscono alla diversificazione del portafoglio thailandese.
  • Circuiti integrati: Le esportazioni di circuiti integrati mettono in evidenza i progressi tecnologici e le capacità produttive della Thailandia.
  • Parti di veicoli: Questo settore è un contributo chiave alla crescita delle esportazioni, indicando l'importanza della Thailandia nell'industria automobilistica.
  • Parti di macchine per ufficio: Le esportazioni di parti di macchine per ufficio sottolineano il ruolo della Thailandia nella catena di approvvigionamento globale per l'attrezzatura da ufficio.
  • Prodotti agricoli: La Thailandia è il maggiore esportatore di prodotti di tapioca e uno dei principali esportatori di riso, gamberi, tonno e ananas.
  • Turismo: Sebbene non direttamente correlato alle esportazioni, il settore turistico ha raggiunto traguardi significativi con una crescita senza precedenti dei viaggi domestici nel 2024, contribuendo alla ripresa economica complessiva.

Il settore agricolo, in particolare le esportazioni di riso e gomma, ha visto una crescita significativa grazie a condizioni climatiche favorevoli e tecniche agricole migliorate. Nel frattempo, il settore tecnologico ha beneficiato dell'aumento della domanda globale di semiconduttori e dispositivi elettronici prodotti in Thailandia.

(Contributo editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Venerdì 4 Aprile 2025