Mercoledì 15 Ottobre 2025
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L’Australia sta attuando un cambiamento significativo nel settore del packaging, con l’introduzione di normative più rigorose volte a favorire la sostenibilità ambientale e a ridurre l’impatto dei rifiuti da imballaggio sul territorio. A partire dal 2026, tutte le merci imballate importate dovranno essere conformi a criteri di riciclabilità, compostabilità o riutilizzabilità, in linea con i National Packaging Targets e le linee guida promosse dall’Australian Packaging Covenant Organisation (APCO). Questo rappresenta un cambiamento rilevante per le imprese italiane che esportano alimenti, bevande, cosmetici e beni di consumo verso l’Australia, obbligate a ripensare materiali, processi produttivi e strategie di comunicazione per garantire la conformità.
Le nuove regole richiedono alle aziende di adottare imballaggi progettati in ottica sostenibile, utilizzando materiali facilmente riciclabili o compostabili e riducendo l’uso di componenti problematici o monouso. Non solo la scelta del materiale diventa cruciale, ma anche l’etichettatura assume un ruolo centrale: le confezioni devono riportare informazioni chiare sulle caratteristiche ecologiche del packaging e sulle modalità corrette di smaltimento, in modo da informare e guidare i consumatori locali nella gestione dei rifiuti. In questo contesto, la conformità non si limita a un adempimento burocratico, ma diventa uno strumento per costruire reputazione, trasparenza e fiducia nei confronti dei consumatori australiani, sempre più attenti a valori di sostenibilità e responsabilità ambientale.
Per le imprese italiane, l’adeguamento a queste normative comporta una revisione dei fornitori di materiali, una valutazione dei processi produttivi e, talvolta, la necessità di sviluppare nuovi concept di packaging. Collaborare con partner locali esperti in sostenibilità e design ecocompatibile può semplificare questo percorso e garantire l’allineamento agli standard richiesti dall’APCO. In aggiunta, la riforma apre nuove opportunità di investimento: le aziende che riescono a distinguersi per l’adozione di packaging innovativo e sostenibile possono rafforzare il proprio posizionamento competitivo, intercettare segmenti di mercato sensibili alle tematiche ambientali e beneficiare di iniziative promosse a livello governativo per supportare pratiche ecologicamente responsabili.
Il processo di adeguamento implica anche la conoscenza approfondita delle Sustainable Packaging Guidelines, che forniscono indicazioni pratiche su materiali, design, etichettatura e riciclabilità, offrendo alle imprese strumenti concreti per implementare strategie di packaging sostenibile efficaci. L’attenzione alla sostenibilità diventa così un fattore chiave di differenziazione, capace di incidere sulle scelte di acquisto dei consumatori e di consolidare la reputazione del brand italiano in un mercato attento alla qualità, all’autenticità e alla responsabilità sociale delle aziende.
In definitiva, la riforma australiana sul packaging rappresenta una sfida ma anche un’opportunità concreta per le imprese italiane. Adeguarsi alle nuove regole significa non solo rispettare la normativa e ridurre i rischi di sanzioni o blocchi doganali, ma anche rafforzare la propria presenza commerciale attraverso un approccio sostenibile e innovativo. Investire nella sostenibilità del packaging è oggi un elemento imprescindibile per competere efficacemente sul mercato australiano, dove i consumatori premiano l’attenzione all’ambiente, la trasparenza e l’impegno concreto delle aziende nel ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)