Venerdì 24 Ottobre 2025
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Una ventata di ottimismo soffia sul Nordeste brasiliano. La recente chiamata pubblica della Nova Indústria Brasil (NIB), lanciata a maggio e finalizzata a raccogliere progetti per la reindustrializzazione e lo sviluppo sostenibile, ha superato ogni aspettativa. Sono arrivate proposte per un valore complessivo di R$ 127,8 miliardi, quasi tredici volte superiore alla stima iniziale di R$ 10 miliardi. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra istituzioni come BNDES, Finep, Banco do Nordeste, Caixa Econômica Federal, Banco do Brasil, con il sostegno della Sudene, del Consórcio Nordeste e del governo federale, dimostra l’enorme vitalità imprenditoriale e innovativa della regione.
In totale sono state presentate 246 proposte, provenienti da tutti i nove stati nordestini, distribuite nei settori strategici individuati dal programma. L’idrogeno verde emerge come protagonista, con 32 progetti e richieste per R$ 54,3 miliardi, seguito dal comparto automobilistico e delle macchine agricole con 40 proposte e R$ 25,2 miliardi. Anche i data center verdi attirano grande interesse, con 35 iniziative per R$ 16,9 miliardi, mentre la transizione energetica, in particolare con sistemi di stoccaggio, conta 54 progetti per R$ 15,3 miliardi. La bioeconomia, con particolare attenzione alla produzione di farmaci, registra 44 proposte per R$ 5,4 miliardi, e ulteriori 41 progetti si collocano trasversalmente tra più aree, per un totale di R$ 10,4 miliardi.
Oltre ai valori finanziari, colpisce la natura delle proposte. L’88% proviene da piccole e medie imprese, il 73% coinvolge collaborazioni con istituzioni scientifiche e tecnologiche, e circa il 30% è frutto di consorzi tra aziende. Questo dato sottolinea la capacità del Nordeste di articolare un ecosistema innovativo e interconnesso, in cui il settore produttivo si intreccia con università e centri di ricerca.
Secondo Aloizio Mercadante, presidente del BNDES, il risultato è “straordinario” e riflette il potenziale della regione. L’istituto, ha sottolineato, è disposto ad ampliare i valori inizialmente previsti per sostenere progetti di particolare rilevanza. Sulla stessa linea Rafael Fonteles, presidente del Consórcio Nordeste e governatore del Piauí, che ha visto nella massiccia adesione un segnale chiaro: il settore produttivo attendeva da tempo un’opportunità concreta per investire e crescere.
Le implicazioni economiche sono notevoli. Se anche solo una parte di queste proposte dovesse trasformarsi in realtà, il Nordeste potrebbe vivere una fase di sviluppo senza precedenti. La creazione di posti di lavoro, il rafforzamento della capacità tecnologica e la spinta verso modelli produttivi sostenibili avrebbero effetti tangibili non solo a livello regionale ma anche nazionale. La sfida ora riguarda la capacità amministrativa degli enti locali, la disponibilità di infrastrutture adeguate e la necessità di garantire meccanismi finanziari accessibili alle piccole imprese.
L’analisi delle proposte si concluderà entro il 28 novembre, aprendo la strada a un processo di selezione che sarà decisivo per il futuro della regione. Se ben gestita, questa mobilitazione potrà trasformarsi in un modello di sviluppo capace di ridurre disuguaglianze storiche e di proiettare il Nordeste come attore centrale della nuova industrializzazione brasiliana.
Articolo redatto con informazioni di Agência Brasil.
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)