Giovedì 3 Luglio 2025
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Il Governo spagnolo sta elaborando un piano per limitare l'acquisto di case in Spagna da parte di stranieri non residenti al di fuori dell'Unione Europea. Anche se non è ancora stato specificato come verrà attuata questa limitazione, il governo sembra determinato. È quanto ha assicurato il presidente Pedro Sánchez durante il forum organizzato dal Ministero degli Alloggi lunedì scorso: “Aumenteremo l'onere fiscale che dovranno pagare fino al 100% del valore dell'immobile”.
Sánchez ha contestualizzato: “Dopo aver fatto un lavoro molto approfondito, abbiamo deciso di limitare l'acquisto di case da parte di stranieri non residenti provenienti da Paesi extracomunitari. Si tratta di una misura senza precedenti nella storia del nostro Paese, ma che viene già applicata in Canada e Danimarca e che riteniamo opportuna e molto necessaria nell'attuale emergenza abitativa. Solo nel 2023, i non residenti extracomunitari hanno acquistato circa 27.000 case e appartamenti, non per viverci, né per farvi vivere i loro parenti, ma per speculare e fare soldi, cosa che non possiamo permettere in un contesto di carenza di alloggi”. Questa misura, che non ha precedenti, come ha commentato il presidente, è ancora in fase di progettazione.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)
L'hub automobilistico di Stellantis a Betim, nella regione metropolitana di Belo Horizonte (RMBH), ha raggiunto, nel 2024, la più alta produzione di veicoli dell'impianto dalla creazione del gruppo automobilistico, nel 2021. La produzione del complesso industriale è cresciuta del 7,9% nell'anno. Nei quattro anni di Stellantis, la produzione nello stabilimento di Betim è aumentata del 27%.
Nel 2024, nello stabilimento sono state prodotte più di 468,6 mila automobili: il produttore ha superato l'intera produzione del 2023 (434 mila veicoli) a novembre dell'anno scorso, quando ha raggiunto le 436,1 mila auto prodotte.
Nel polo automobilistico RMBH, il gruppo ha raggiunto consecutivamente nuovi record di produzione mensile da luglio dell'anno scorso. Nello stesso mese, il volume più alto dell'impianto fu raggiunto in un mese dalla fondazione dell'azienda (43 mila veicoli). Nel 2021, dalla fusione delle case automobilistiche Peugeot Citroën (Gruppo PSA) e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) è nato il gruppo Stellantis.
Dal mese successivo, agosto, Stellantis ha sempre prodotto più di 45 mila veicoli al mese presso l'unità. Un livello che non era mai stato raggiunto nel complesso industriale dal 2021.
Il risultato del polo automobilistico di Betim, sempre nell'agosto 2024, ha aiutato la casa automobilistica a registrare il miglior mese della sua storia in Sud America in termini di quantità di veicoli prodotti. Quel mese, l'azienda produsse 88.700 automobili in tutto il continente.
La previsione dell'azienda era di chiudere il 2024 con una produzione di 761,7 mila veicoli nel Paese. In Brasile, oltre a Betim, l'azienda ha stabilimenti a Goiana (PE) e Porto Real (RJ). Se l’aspettativa sarà confermata, lo stabilimento Stellantis di RMBH sarà responsabile del 61,5% della produzione totale del gruppo automobilistico nel Paese.
Il presidente di Stellantis per il Sud America, Emanuele Cappellano, ha dichiarato al Diário do Comércio a dicembre che le aspettative della casa automobilistica per il 2025 sono che il mercato mantenga la sua tendenza di crescita e segua il ritmo del 2024, supportato da un ambiente macroeconomico che deve stimolare il consumo e impulsionare il settore.
Il complesso di Betim è considerato di importanza strategica per il Brasile e per il gruppo. È uno degli stabilimenti Stellantis più grandi al mondo e ha autonomia tecnologica in Sud America. L'unità di Minas Gerais produce fondamentalmente la linea di automobili Fiat, con enfasi sul pick-up Fiat Strada, che rimane l'auto più venduta in Brasile.
Stellantis intende investire 14 miliardi di R$ nel sito tra il 2025 e il 2030, il più grande investimento nei quasi 50 anni di storia del complesso industriale. L'investimento previsto per l'unità rientra nei 32 miliardi di R$ che il gruppo investirà in Sud America nel periodo in questione.
L'importo servirà a dare impulso al lancio di 40 nuovi prodotti e di otto powertrain (il sistema di trazione elettrica del veicolo) e a supportare lo sviluppo di tecnologie bio-ibride (con motore ibrido flessibile), innovazioni per la decarbonizzazione della filiera automobilistica e la creazione di nuove opportunità strategiche di business.
Stellantis consolida la leadership nelle vendite
Stellantis, leader nel mercato delle automobili e dei veicoli commerciali leggeri in Brasile, Argentina e Sud America, è ottimista anche sulle vendite. Nel 2024 Fiat ha immatricolato 520,2 mila veicoli e ha raggiunto una quota del mercato nazionale del 20,9%. Sono state immatricolate 45 mila unità in più rispetto al precedente. Per il quarto anno consecutivo il marchio ha ottenuto il primo posto nel settore.
La Fiat Strada è stata l'auto più venduta nel Paese nel 2024. Il pick-up ha chiuso l'anno con 144,6 mila unità vendute e una quota di mercato del 5,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali (p.p) rispetto al 2023. La Strada, insieme a Toro e Titano, Fiat diventa leader nel segmento dei pick-up con una quota del 43,1%. Il marchio era leader anche nei segmenti delle berline e dei furgoni.
Il Fiorino è stata l'auto più venduta nella categoria B-Vans nel 2024 e ha conquistato il primato assoluto in questo segmento per l'undicesimo anno consecutivo. Il furgone Scudo ha guidato le vendite nella categoria D-Van nel 2024. Il modello, lanciato nel 2022, è stato il furgone più venduto nella categoria per il secondo anno consecutivo. Dal 2010 Fiat è leader nel segmento dei furgoni e nel 2024 ha raggiunto una quota di mercato del 36,7% nel segmento.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)
Il Congresso dei Deputati ha approvato lo scorso 19 dicembre la riduzione dell'imposta sulle società concordata dal Governo e dai suoi partner, che prevede riduzioni annuali durante le prossime dichiarazioni dei redditi per le PMI e le microimprese. Questo è quanto pagheranno nel 2025, a seconda delle loro dimensioni.
tale riduzione fa parte della riforma fisccale concordata dal Governo spagnolo e dai suoi partner qualche settimana fa, dopo essere stata portata al Senato qualche giorno fa. Tra le misure previste vi è, appunto, la riduzione dell'imposta sulle società per le piccole imprese e le microimprese, che è entrata in vigore il 1° gennaio 2025.
In questo modo, le microimprese - quelle con un fatturato inferiore a un milione di euro all'anno - pagheranno nel 2025 un'imposta sulle società del 21% sui primi 50.000 euro e del 22% sul resto del reddito. Questo importo sarà ridotto nei prossimi tre anni al 17% sui primi 50.000 euro e al 20% del fatturato nel 2027.
Nel caso delle piccole e medie imprese con un fatturato inferiore ai dieci milioni di euro l'anno, la riforma fiscale prevede anche una riduzione progressiva dell'aliquota dell'imposta sulle società. Pagheranno il 24% nel 2025 e il 20% nel 2029.
Anche se la riduzione delle imposte per le PMI e le microimprese è entrata in vigore il 1° gennaio 2025, va ricordato che queste imprese non presenteranno la dichiarazione dei redditi per l'anno successivo fino a luglio 2026. Pertanto, le piccole imprese impiegheranno più di un anno e mezzo per iniziare a beneficiare di questa riduzione fiscale.
Queste saranno le nuove aliquote che le imprese pagheranno per l'imposta sulle società nel 2025.
In primo luogo, la nuova riforma fiscale prevede una riduzione delle aliquote che le micro-PMI pagano per l'Imposta sulle Società. In altre parole, le imprese con un fatturato inferiore a un milione di euro all'anno. Come hanno spiegato gli economisti a questo giornale qualche settimana fa, questa è “la prima volta che il concetto di micro-PMI”viene inseritonella normativa.
Finora queste aziende erano già tassate al 23%, due punti sotto l'aliquota generale. Tuttavia, a partire dal 2025 - nella dichiarazione dei redditi che presenteranno nel 2026 - pagheranno meno tasse sulle società. Nel 2025 prossimo le aliquote per le imprese con un fatturato inferiore a un milione di euro sono le seguenti:
Anche per le piccole e medie imprese, cioè quelle con un fatturato compreso tra uno e dieci milioni di euro, è stata approvata una riduzione dell'imposta sulle società per il prossimo anno. Nel 2025 pagheranno il 24%, un punto in meno rispetto a quanto pagato nel 2023 e a quanto pagheranno per quest'anno nella prossima dichiarazione dei redditi.
Le microimprese e le PMI pagheranno meno tasse ogni anno fino al 2029.
Nel caso delle micro-PMI, il testo prevede una riduzione graduale dell'aliquota dell'imposta sulle società nei prossimi tre anni. Alla riduzione proposta per il 2025 seguiranno le seguenti:
Da parte loro, le PMI - quelle con un fatturato compreso tra uno e dieci milioni di euro - vedranno nei prossimi anni ridursi di un punto l'aliquota dell'imposta sulle società che pagano in ogni dichiarazione dei redditi. Così, nel 2025 pagheranno già il 24%, e seguiranno le riduzioni successive:
Per maggiori informazioni si può visualizzare la normativa relativa alla riforma fiscale e pubblicata nel BOE (Boletín Oficial del Estado il 20 dicembre 2024) attraverso il link inserito nel campo corrispondente.
Lo scorso 21 dicembre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato spagnolo la Legge 7/2024 del 20 dicembre, in virtù della quale si istituisce un'Imposta Suppletiva al fine di garantire un livello minimo globale di tassazione per i gruppi multinazionali e i grandi gruppi nazionali, un'Imposta sui margini di interesse e sulle commissioni di determinati istituti finanziari e un'Imposta sui liquidi per sigarette elettroniche e altri prodotti legati al tabacco, e si modificano altre norme fiscali.
La norma recepisce nella legislazione spagnola la direttiva europea che garantisce una tassazione globale minima pari al 15% per le multinazionali e, inoltre, incorpora diverse misure fiscali di interesse che entreranno in vigore nel 2024 e nel 2025.
Infine, vengono introdotte due nuove imposte: l'imposta sui liquidi per sigarette elettroniche e altri prodotti legati al tabacco e l'imposta sul margine di interessi e commissioni di alcune istituti finanziari, e vengono modificate determinate imposte.
Riportiamo di seguito una sintesi delle misure più rilevanti introdotte da tale Legge.
a.Imposta Suppletiva al fine di garantire un livello minimo globale di tassazione per i gruppi multinazionali e i grandi gruppi nazionali.
La Legge prevede un regime fiscale che garantisca un'imposizione effettiva minima del 15% per i grandi gruppi multinazionali e nazionali aventi un utile consolidato pari o superiore a 750.000.000 euro.
Il sistema si articola attraverso un'Imposta Suppletiva suddivisa in tre modalità: nazionale, primaria e secondaria.
Tale imposta fa sì che le entità che operano in Spagna, direttamente o come parte di un gruppo, apportino quantomeno un'aliquota fiscale minima laddove i loro utili siano sottotassati in altre giurisdizioni.
L'obiettivo principale è quindi quello di garantire una concorrenza fiscale equa, ridurre l'erosione della base imponibile e prevenire lo spostamento dei profitti, in linea con le iniziative internazionali e comunitarie.
La legge disciplina la base imponibile, le aliquote effettive e gli obblighi in materia di informazione. Prevede, inoltre, delle esclusioni per gli enti non commerciali, pubblici o associazioni senza scopo di lucro.
Inoltre, stabilisce dei meccanismi per evitare la doppia imposizione e un regime di sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi formali.
b.Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF)
A decorrere dal 1° gennaio 2025, l'aliquota fiscale verrà aumentata di 2 punti percentuali, passando dall'attuale 28% al 30% per i redditi imponibili pari o superiori ai 300.000 euro.
Pertanto, dal 1° gennaio 2025, la scala di risparmio sarà la seguente:
Reddito imponibile | Quota applicabile | Base rimanente | Aliquota |
fino a € | € | fino a € | % |
0,00 | 0,00 | 6.000,00 | 19,00 |
6.000,00 | 1.140,00 | 44.000,00 | 21,00 |
50.000,00 | 10.380,00 | 150.000,00 | 23,00 |
200.000,00 | 44.880,00 | 100.000,00 | 27,00 |
300.000,00 | 71.880,00 | di seguito | 30,00 |
c.Imposta sulle società (IS)
Per i periodi d'imposta decorrenti dal 1° gennaio 2025 o in data successiva, il vantaggio fiscale della riserva di capitalizzazione è stato modificato nel seguente modo:
Le nuove percentuali sono:
L' incremento del numero di dipendenti deve essere mantenuto per 3 anni dalla fine del periodo d'imposta a cui si riferisce la riduzione.
Aliquote d’imposta:
Per i periodi d'imposta che iniziano dal 1° gennaio 2025 sono state stabilite le seguenti aliquote d'imposta:
Base imponibile | Aliquota |
< 50.000€ | 17,00% |
> 50.000,1€ | 20,00% |
Base imponibile | Aliquote d’imposta | ||||
2025 | 2026 | 2027 | 2028 | 2029 | |
< 50.000€ | 21,00% | 19,00% | 17,00% | 17,00% | 17,00% |
> 50.000,1€ | 22,00% | 21,00% | 20,00% | 20,00% | 20,00% |
ERD | 24,00% | 23,00% | 22,00% | 21,00% | 20,00% |
Basi imponibili negative:
A decorrere dal 1° gennaio 2024, si riattivano i limiti aboliti dalla Corte Costituzionale, con sentenza del gennaio 2024, in materia di compensazione delle basi imponibili negative per i contribuenti con Importo netto del volume d’affari superiore a 20.000.000 di euro:
Importo Netto del Volume d’Affari (INCN) | |
Importo Netto del Volume d’Affari < 20.000.000 | 70% |
20.000.000< Importo Netto del Volume d’Affari <= 60.000.000, | 50% |
Importo Netto del Volume d’Affari ≥ 60.000.000 | 25% |
La norma è visualizzabile attraverso il link inserito nel campo corrispondente.
Fonte: Maio Legal (www.maiolegal.com)
I dati recentemente aggiornati dal Registro degli Investimenti Esteri, corrispondenti ai primi nove mesi del 2024, mostrano che la regione di Madrid è stata la destinazione del 71,8% degli investimenti produttivi lordi ricevuti in Spagna nei primi nove mesi del 2024, 16.946 milioni di euro. Seguono a distanza la Catalogna (3.453 milioni, 14,6% del totale), le Asturie (596 milioni, 2,5%, fortemente concentrati in un'espansione britannica nel settore energetico), l'Andalusia (481 milioni, 2,0%) e la Comunità Valenciana (426 milioni, 1,8%).
Il dato di Madrid per i primi tre trimestri del 2024, già superiore al totale degli investimenti ricevuti in tutto il 2022 e il 2023, include tuttavia notevoli investimenti tramite finanziamenti infragruppo (28,9% del totale), una delle nuove voci che saranno prese in considerazione nel Registro degli investimenti a partire dal 2024 e che non erano incluse negli anni precedenti. Se si considerano solo gli investimenti in capitale o patrimonio, che rappresentano il 71,1% del totale degli investimenti ricevuti a Madrid nei primi nove mesi dell'anno (12.049 milioni), il dato è superiore dell'11% rispetto alla media registrata nello stesso periodo (gennaio-settembre) negli ultimi cinque anni.
Nella sua ultima pubblicazione di dati, il Registro ha aggiornato al rialzo i livelli di investimento registrati a Madrid negli ultimi tre anni, includendo alcune transazioni rilevanti nel 2023 e nei primi due trimestri del 2024, che hanno un impatto positivo sulle cifre.
Regno Unito e Stati Uniti consolidano la loro posizione di principali investitori a Madrid nel 2024
Nei primi nove mesi del 2024, il Regno Unito è il primo investitore della regione, con 7.465 milioni di euro (44,1% del totale), grazie all'accordo di Zegona con Vodafone nel settore delle telecomunicazioni (quasi 5.000 milioni di euro nel secondo trimestre del 2024). 5.000 milioni di euro nel secondo trimestre) e ai forti investimenti nei Servizi tecnici di ingegneria (657 milioni), nell'Industria alimentare (583 milioni, compreso l'investimento previsto da CVC in Monbake) e nelle Attività di call center (333 milioni, sempre nel secondo trimestre). Seguono gli Stati Uniti, con un totale di 2.147 milioni investiti nel periodo (12,7%), tra cui investimenti in Servizi tecnici di ingegneria (965 milioni), Attività immobiliari (337 milioni) e Ingegneria civile (246 milioni).
La Norvegia raggiunge il suo maggior volume di investimenti nella Comunità di Madrid nel 2024, con 1.560 milioni di euro (9,2% del totale), concentrati interamente nella fornitura di energia, legata all'acquisto della filiale rinnovabile del gruppo Elecnor, Enerfin, da parte della società statale Statkraft.
La Francia si colloca al quarto posto, superando anch'essa la soglia di 1 miliardo per l'anno (1.282 milioni, 7,6%), con forti investimenti nel settore dell'Alimentazione (785 milioni).
L'Italia è al sesto posto, dietro ai Paesi Bassi, con un volume di investimenti di oltre 500 milioni di euro, concentrati soprattutto nel settore dell'ingegneria civile.
A livello settoriale spiccano le telecomunicazioni, la fornitura di energia e i servizi tecnici di architettura e ingegneria.
Da un punto di vista settoriale, alcune delle suddette operazioni determinano i settori di maggior spicco nel primo semestre dell'anno: le Telecomunicazioni hanno assorbito il 29,6% dei flussi produttivi lordi ricevuti in questi mesi a Madrid (5.023 milioni), seguite dalla Fornitura di energia elettrica (17,8%, 3.012 milioni), dai Servizi tecnici di architettura e ingegneria (9,6%, 1.634 milioni), dai Servizi finanziari (6,8%, 1.159 milioni), dall'Ingegneria civile (6,7%, 1.133 milioni) e dalle Attività immobiliari (4,4%, 744 milioni).
Per quanto riguarda gli investimenti greenfield, che generano più crescita e occupazione, i dati di Orbis Crossborder Investment (Moody's) mostrano come l'aumento dell'attività di investimento nella città sia stato notevole negli ultimi anni, nonostante la pandemia. Tra il 2019 e la fine del 2023, sono stati annunciati quasi 200 progetti all'anno nella città di Madrid, con un investimento medio annuo di oltre 3.580 milioni di euro e la generazione di 13.240 posti di lavoro ogni anno.
Madrid ha rafforzato la sua posizione di destinazione chiave per gli investimenti greenfield in Europa e nel mondo. Nell'ultimo anno completo, il 2023, Madrid si è posizionata come la seconda principale destinazione europea per questo tipo di progetti e la sesta a livello globale. Nel 2023 sono stati annunciati 235 nuovi progetti a Madrid, il 51% in più rispetto all'anno precedente, per un valore di oltre 3.800 milioni di euro, che creeranno più di 13.600 posti di lavoro in città. Si tratta del secondo miglior dato occupazionale da quando esistono i registri, dopo quello eccezionale del 2019.
Nei primi nove mesi del 2024, questa fonte registra 140 progetti nella città di Madrid, provenienti da 121 aziende diverse. Questi progetti rappresentano un importo di oltre 4,2 miliardi di euro, già il secondo miglior record dell'intera serie storica, e un'occupazione associata di 9.550 posti di lavoro. Rispetto all'anno precedente si è registrato un notevole aumento del volume di investimenti per progetto (32 milioni, rispetto a 17 milioni) e del volume medio di occupazione (71 posti di lavoro per progetto, rispetto a 62). Entrambe le grandezze sono superiori alla dimensione media dei progetti ricevuti a Madrid nell'ultimo decennio.
La città di Madrid ha rappresentato l'82% dei progetti annunciati nella Regione di Madrid dal 2003, il 78% degli investimenti e il 76% dell'occupazione.
Fonte: Madrid Investment Attraction
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)
Per le imprese italiane, la Presidenza sudafricana del G20 rappresenta un'opportunità per rimanere aggiornate sulle tendenze globali e cercare di inserirsi in catene di valore internazionali, approfittando di collaborazioni e iniziative sostenute da istituzioni e grandi aziende. Dalla fornitura di macchinari per l’estrazione e la lavorazione mineraria, allo sviluppo di sistemi di energia rinnovabile, alla fornitura di impianti e tecnologie per l'economia circolare e oltre: le opportunità di business in Sudafrica e nel continente africano nei prossimi anni paiono promettenti.
Il Sudafrica ha assunto la Presidenza del G20 fino al 30 novembre 2025[1] (a cinque anni dalla scadenza dell'Agenda 2030 dell'ONU[2]), adottando il tema "Solidarietà, Uguaglianza, Sostenibilità", con l'intento di promuovere una crescita inclusiva e sostenibile a livello globale.
Nell’ambito del G20, nei prossimi mesi verranno affrontate una serie di sfide interconnesse, tra cui quelle legate ai cambiamenti climatici, alle disuguaglianze e alle crisi geopolitiche. Le priorità principali della Presidenza sudafricana includono:
Queste priorità rispecchiano l'impegno del Sudafrica per una crescita globale equa e sostenibile, guidata dal principio di Ubuntu, che enfatizza l'interconnessione e la cooperazione tra le nazioni, così come tra gli individui.
La Presidenza sudafricana del G20 si concentrerà su tre Task Force tematiche: Crescita economica inclusiva e riduzione delle disuguaglianze, Sicurezza alimentare e Intelligenza artificiale e innovazione per lo sviluppo sostenibile. Il dialogo con la società civile sarà cruciale: gruppi di coinvolgimento come il Business20 (B20) e il Civil20 (C20) arricchiranno le discussioni, contribuendo a formulare politiche più inclusive.
Creato nel 2010, il B20[3] riunisce leader aziendali dei Paesi membri del G20 per discutere temi urgenti come il commercio globale, le politiche economiche e le sfide commerciali.
Business Unity South Africa (BUSA) ospiterà il B20 in Sudafrica[4], che affronterà le sfide globali con diverse task force dedicate a temi chiave come, per esempio, il commercio, la transizione energetica, l'adozione di tecnologie digitali e l'industrializzazione. Le priorità del B20 includono il rafforzamento delle politiche commerciali per sbloccare opportunità economiche, la promozione di sistemi energetici sostenibili e la valorizzazione delle tecnologie digitali per stimolare una crescita competitiva e inclusiva.
In conclusione, la Presidenza sudafricana del G20 rappresenta un'importante opportunità per le aziende italiane interessate a espandersi nei mercati emergenti e a rafforzare le proprie partnership internazionali. Le priorità del Sudafrica, come la transizione energetica, lo sviluppo industriale e la promozione dell'innovazione, offrono ampi spazi di collaborazione, in particolare nei settori della tecnologia, delle energie rinnovabili, della gestione delle risorse e del know-how industriale.
[1] G20 Presidency – G20 South Africa
[2] Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development | Department of Economic and Social Affairs
[4] B20 South Africa Takes the Helm in Amplifying Africa’s Role in Global Business Affairs - Business Unity South Africa
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
Singapore è stato nominato il Paese più innovativo al mondo, conquistando il primo posto in una classifica di nazioni basata su indicatori ampi e diversificati, come il livello di istruzione della forza lavoro e il tasso di creazione di nuove imprese.
Ha superato gli Stati Uniti per posizionarsi in cima all’ultima edizione del Global Innovation Scorecard, una classifica biennale di 74 paesi e dell’Unione Europea redatta dalla Consumer Technology Association (CTA). L’associazione statunitense si occupa di compilare questa classifica dal 2019.
Tra i 25 paesi riconosciuti come campioni globali dell’innovazione, Singapore ha ottenuto il punteggio composito più alto, un balzo rispetto alla sua 15ª posizione del 2023. A completare i primi cinque paesi più innovativi ci sono gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, la Svezia e la Svizzera.
La Repubblica ha ricevuto il premio Global Innovation Champion il 9 gennaio al CES, la più grande fiera tecnologica mondiale, dove le aziende presentano i loro ultimi prodotti e prototipi, a Las Vegas.
L’esposizione di quattro giorni, precedentemente nota come Consumer Electronics Show, si conclude il 10 gennaio. La CTA ha dichiarato che la sua classifica valuta i paesi in base alle loro realtà politiche, economiche e demografiche per determinare quanto siano pronti a promuovere l’innovazione tecnologica. L’edizione più recente ha valutato i paesi su un numero maggiore di metriche rispetto al passato.
Mentre la classifica del 2023 includeva 40 indicatori, l’ultima ne comprende 56, con una gamma di fonti di dati provenienti da agenzie come l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale e la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo.
Singapore ha raggiunto punteggi massimi in quattro delle 16 categorie misurate: resilienza dell’ambiente imprenditoriale e trasparenza dei dati; natura pro-innovazione dell’ambiente legale; accoglienza verso le start-up e le piccole imprese; e politiche fiscali favorevoli alle aziende. La Repubblica ha ottenuto buoni risultati anche in altre categorie, come la diversità etnica e degli immigrati nella forza lavoro, l’apertura alla telemedicina e ai flussi di dati transfrontalieri, e la velocità della banda larga.
Il CEO della CTA, Gary Shapiro, ha dichiarato durante una breve cerimonia che la classifica esamina se i paesi offrono le condizioni necessarie per stimolare i loro innovatori a inventare un futuro migliore.
“Questo significa non solo valutare gli investimenti in settori all’avanguardia o la burocrazia per le start-up, ma anche riconoscere che i paesi che garantiscono la libertà di espressione creano opportunità per la diversità della forza lavoro e rispettano le libertà fondamentali delle persone,” ha affermato.
“Celebrando i migliori tra i migliori, i nostri campioni dell’innovazione, incoraggiamo altri paesi a seguirne l’esempio.”
Come sempre, i paesi che si posizionano più in alto nella classifica dimostrano la migliore collaborazione tra governo e industria, ha aggiunto Shapiro.
In un post su Facebook del 9 gennaio, l’agenzia commerciale Enterprise Singapore ha dichiarato che la Repubblica è orgogliosa di essere il campione dell’innovazione con il punteggio più alto tra tutti i paesi valutati.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Singapore)
Ogni anno Barcellona riafferma il suo impegno nei confronti di uno dei pilastri essenziali della sua identità urbana: il commercio. Questo settore, che rappresenta il 15% del PIL della città e genera circa il 22% dell'occupazione, è molto più di un'attività economica; è un motore di coesione sociale e un riflesso della vitalità dei suoi quartieri.
Lo scorso 25 Novembre si è celebrata la 25ª Edizione del Premio Comerç di Barcellona, evento che rende omaggio alla creatività, alla sostenibilità e alla resilienza del tessuto commerciale della città. Inoltre, quest'anno ha incluso anche la 13a edizione del Premio Mercats de Barcelona, ha messo in evidenza le iniziative che promuovono il miglioramento continuo in un settore strategico.
Il Premio Comerç de Barcelona celebra l'innovazione e la tradizione dei negozi, evidenziando l'impatto sociale, culturale ed economico delle imprese locali sulla città. Attraverso questo riconoscimento, Barcellona riafferma il suo modello urbano, che valorizza i commercianti e le attività locali come motori di vitalità e coesione sociale.
Con oltre 60.000 attività, tra cui 43 mercati municipali e 10.000 bar e ristoranti, il commercio al dettaglio a Barcellona rappresenta un pilastro fondamentale della vita urbana, promuovendo l'interazione tra i quartieri e arricchendo la diversità degli spazi pubblici.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)
Il presidente Andrzej Duda ha firmato la revisione del bilancio annuale e la legge finanziaria accessoria, come riportato sul sito ufficiale della Cancelleria della Presidenza della Repubblica di Polonia (KPRP). La firma è stata apposta il 27 novembre. La revisione del bilancio, firmata dal presidente, prevede un aumento del deficit da 184 miliardi di złoty a 240,3 miliardi di złoty. Questo aumento è il risultato di entrate statali inferiori alle aspettative, a fronte di una spesa invariata. L'opposizione ha soprannominato il deficit di quest'anno come "il buco di Domański". La revisione prevede anche il trasferimento di ulteriori 10 miliardi di złoty agli enti locali, di cui 8,2 miliardi provenienti dall'IRPEF (PIT), una misura che ridurrà le entrate fiscali nel bilancio centrale. Inoltre, 1,2 miliardi di złoty saranno destinati al Fondo Nazionale della Sanità (NFZ) e 600 milioni di złoty al Fondo Agricolo di Assicurazione Sociale (KRUS). Anche la legge finanziaria accessoria, firmata dal presidente Duda, riguarda principalmente il trasferimento di questi 10 miliardi di złoty agli enti locali. Dei 10 miliardi, 8,2 miliardi proverranno dalle entrate dell'IRPEF originariamente destinate al bilancio statale, mentre circa 1,2 miliardi saranno il risultato dell'aumento del fondo generale di sovvenzione. La legge regola inoltre la distribuzione dei fondi aggiuntivi tra le varie unità territoriali. La firma della revisione del bilancio e della legge finanziaria accessoria dimostra quanto sia cruciale bilanciare gli interessi centrali e locali. Sebbene il deficit record sia motivo di preoccupazione, evidenzia anche le sfide poste da un'imprevista diminuzione delle entrate statali. In questo contesto, il sostegno agli enti locali con miliardi di złoty aggiuntivi potrebbe rivelarsi fondamentale per mantenere la stabilità dei servizi pubblici a livello locale. Tuttavia, saranno necessari ulteriori interventi per ridurre il deficit in futuro ed evitare situazioni simili. La gestione del bilancio si conferma una questione pressante sia per i governanti che per la società.
Cyber_Folks e Shoper sono società quotate alla borsa di Varsavia che si occupano, tra l'altro, della fornitura di soluzioni tecnologiche per la creazione e il funzionamento di negozi online. Cyber_Folks ha concluso un accordo preliminare con gli azionisti di Shoper per l'acquisto di azioni della società, che rappresentano il 49,9% del capitale sociale e il numero totale dei voti, per un totale di 547,5 milioni di zloty. Le quotazioni delle due società hanno reagito con entusiasmo. Come comunicato da entrambe le società negli annunci ufficiali della borsa, Cyber_Folks ha concluso un accordo preliminare per l'acquisto di un totale di 14.039.145 azioni con i seguenti azionisti di Shoper: Modhaus, K_K Fundacja Rodzinna, R_E Fundacja Rodzinna i KFF Holding. Ciascuna di queste società venderà 2.289.082 azioni, invece V4C Poland Plus Fund S.C.A. SICAV FIAR ne venderà 4.882.817. Il prezzo di vendita di un'azione sarà di 39 zloty. “Come parte di un forte gruppo di capitale, siamo lieti di unire tecnologia all'avanguardia, prodotti di livello mondiale e team di talento eccezionale” commenta Marcin Kuśnierz, il presidente di Shoper. Cyber_Folks si è impegnata a ottenere il consenso del presidente dell'Ufficio della Concorrenza e della Tutela dei Consumatori per effettuare una concentrazione consistente nell'esecuzione di operazioni e nell'acquisto di azioni. I contratti promessi per la vendita delle azioni saranno conclusi entro 5 giorni lavorativi dalla data di ottenimento del consenso antitrust. Cyber_Folks effettuerà un pagamento a ciascuno dei venditori del deposito per un importo di circa 8 milioni di zloty, in totale circa 40 milioni di zloty. Il contratto prevede inoltre la possibilità di aumentare il prezzo di vendita se la società esercita il diritto di estendere il giorno di chiusura al quale dovrebbe ottenere l'autorizzazione antitrust per l'operazione e le azioni avranno luogo dopo il 15 febbraio 2025. Il prezzo di vendita complessivo può essere aumentato al massimo di 4,76 milioni di zloty. Gli operatori e i garanti di Shoper si sono impegnati a fornire servizi a Cyber_Folks che, insieme alle loro entità collegate, non svolgeranno alcuna attività concorrenziale a Shoper sul territorio della Polonia, della Repubblica Ceca, dell'Ungheria, della Romania, della Croazia, della Serbia, della Bosnia ed Erzegovina, tenendo conto della V4C, il cui obbligo di non concorrenza è limitato al territorio della Polonia. Shoper e i venditori hanno il diritto di recedere dal contratto tra l'altro nel caso di assenza di consenso antitrust entro il termine prescritto. La base dell'offerta di Shoper è una piattaforma e-commerce nel modello SaaS che consente la creazione e il funzionamento di negozi online. La società offre anche una serie di servizi aggiuntivi, tra cui soluzioni di marketing, logistica e pagamento. Il portafoglio di prodotti comprende, tra l'altro, abbonamenti per negozi online, servizi pubblicitari e di posizionamento, integrazione con mercati, sistemi di pagamento online e strumenti per automatizzare i processi di vendita.
Nelle aree delle foreste demaniali di Skwierzyna, Sława Śląska e Nowa Sól sorgeranno tre parchi eolici pilota, realizzati dall’azienda danese Eurowind Energy. Ogni parco avrà da 10 a 30 turbine eoliche alte 250 metri e con una potenza di 6–7 MW ciascuna. Le turbine saranno installate sopra le cime degli alberi, con un impatto minimo sull’ecosistema forestale. Il progetto prevede un disboscamento limitato e l’utilizzo delle strade forestali esistenti per il trasporto e la manutenzione. L’iniziativa rientra nel programma "Las Energii" (La Foresta dell’Energia) condotto dalle Foreste Statali Polacche, che mira a raggiungere l’autosufficienza energetica. Le località sono state scelte in base a mappe dei venti, alla distanza da aree protette e da zone abitate. Le turbine saranno dotate di tecnologie avanzate per prevenire collisioni con uccelli e pipistrelli, oltre a sistemi antincendio. I residenti dei comuni interessati avranno accesso al 10% dell’energia prodotta, mentre le foreste demaniali riceveranno un affitto per l’uso del terreno. Il costo di costruzione di una singola turbina è stimato a oltre un milione di euro, ma secondo gli esperti l’investimento sarà redditizio, generando guadagni comparabili a quelli dei parchi eolici nel Mar Baltico. La realizzazione del progetto richiederà circa quattro anni e potrebbe diventare un modello per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Polonia. Si stima che nelle foreste gestite dalle Foreste Statali Polacche si possano installare fino a 2.500 turbine eoliche, aprendo nuove prospettive per il settore delle energie rinnovabili.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Secondo i dati diffusi dal Ministero del Commercio e dell’Industria di Singapore, l’economia della città-stato ha registrato una crescita superiore alle previsioni durante l’ultimo trimestre del 2024.
Il prodotto interno lordo (PIL) di Singapore è aumentato del 4,3% su base annua nell’ultimo trimestre, superando le aspettative degli analisti che stimavano un incremento del 3,8% . Questo dato segue una crescita del 5,4% registrata nel terzo trimestre.
Su base trimestrale, tuttavia, la crescita è rallentata di un modesto 0,1% , rispetto al 3,2% del trimestre precedente. Nonostante questo rallentamento, il risultato complessivo per il 2024 è stato positivo, con una crescita economica annuale del 4% , in netto miglioramento rispetto al tasso di crescita dell’ 1,1% registrato nel 2023.
Il Ministero ha anche sottolineato un miglioramento nei dati sull’inflazione, in particolare nel settore immobiliare. I prezzi delle case sono aumentati del 3,9% nel 2024 su base annua, segnando un significativo rallentamento rispetto all’aumento del 6,8% nel 2023 e dell’ 8,6% nel 2022.
Questo calo dell’acquisto nel mercato immobiliare è stato accolto positivamente, poiché rappresenta un segnale di stabilizzazione in un settore che aveva visto aumentare il significato negli anni precedenti.
La crescita economica di Singapore è stata trainata da una combinazione di fattori, tra cui:
Gli economisti prevedono che Singapore continuerà a crescere ad un ritmo moderato nel 2025, con un’attenzione particolare alla gestione dell’inflazione e alla promozione della competitività economica. Tuttavia, le incertezze globali, come le tensioni geopolitiche e la volatilità dei mercati finanziari, potrebbero rappresentare sfide per il prossimo anno.
L’economia di Singapore dimostra ancora una volta la sua resilienza e capacità di adattamento, consolidando la sua posizione come uno dei principali hub economici dell’Asia.
Il compito di fornire assistenza agli anziani per il crescente numero di baby boomer cinesi potrebbe rappresentare un grattacapo per Pechino, ma un operatore ospedaliero di Singapore lo vede come un’opportunità sempreverde.
Con oltre 400 milioni di cinesi destinati a superare i 60 anni nel prossimo decennio, la società con sede a Singapore Perennial Holdings Pte. punta su rendimenti interessanti per gli investitori in grado di soddisfare la domanda di cure e servizi premium per questo gruppo, nato negli anni turbolenti degli anni '60, ma abbastanza fortunato da beneficiare della straordinaria crescita economica del Paese negli ultimi decenni.
“Quando le persone raggiungono un certo livello di reddito, si abituano a un certo standard di trattamento medico. Non può essere totalmente fornito dal governo,” ha affermato Pua Seck Guan, presidente e amministratore delegato di Perennial, in un’intervista.
Con la seconda economia mondiale in rallentamento e la politica del figlio unico che ha contribuito a un tasso di natalità basso per decenni, la Cina si trova di fronte a una sfida senza precedenti per prendersi cura dell'aumento del numero di anziani. Pechino ha stimato che solo il 3% dei pensionati accederà a case di riposo o altre strutture per anziani, mentre la maggior parte trascorrerà gli anni della vecchiaia a casa o facendo affidamento sulle comunità locali.
Il governo ha invitato il settore privato a espandere tutti i settori legati all’assistenza agli anziani, dalla produzione di pannolini e sedie a rotelle alle case di riposo e opzioni di intrattenimento su misura, elementi chiave della cosiddetta “silver economy” che, secondo i media statali, potrebbe raggiungere i 4,2 trilioni di dollari.
Soddisfare le esigenze dei pensionati cinesi più facoltosi in un Paese di 1,4 miliardi di persone genererà un mercato considerevole, ha dichiarato Pua.
“La torta è così grande che non credo che in questa fase si possa parlare di concorrenza. C’è così tanto spazio per crescere.”
Perennial attualmente gestisce due complessi che integrano ospedali, strutture di riabilitazione e altri servizi in Cina, nella città settentrionale di Tianjin e nella capitale turistica e del tempo libero Chengdu, nel sud-ovest. Nel progetto di Tianjin ci sono anche case per anziani e appartamenti assistiti, e a Xi’an prevedono di aggiungere tali strutture per la cura degli anziani a un complesso esistente. Queste abitazioni costano tra i 7.000 e i 20.000 yuan al mese (960-2740 dollari), pasti e assistenza infermieristica inclusi. Al contrario, alcune case di riposo statali in Cina costano meno di 5.000 yuan al mese ma possono avere liste d’attesa lunghe decenni per le opzioni più economiche e popolari.
La società ha anche diversi altri progetti simili in costruzione in grandi città cinesi, con un investimento totale nel settore medico e dell’assistenza agli anziani che raggiunge i 31 miliardi di yuan.
Anche alcuni operatori di case per anziani giapponesi e americani sono entrati in Cina nell’ultimo decennio. Fortress Investment Group ha collaborato con il conglomerato cinese Fosun International Ltd. per gestire diverse comunità per anziani in città cinesi importanti. Compagnie assicurative cinesi come Taikang Life Insurance Co. e sviluppatori immobiliari come Sino-Ocean Group Holding Ltd. hanno anche costruito complessi di lusso per attirare pensionati benestanti.
A settembre, Pechino ha rimosso le barriere per gli investimenti esteri nella sua enorme industria sanitaria, consentendo agli investitori stranieri di gestire ospedali senza un partner cinese. L’ospedale generale da 1 miliardo di yuan di Perennial, a pochi passi dal suo complesso residenziale di Tianjin, diventerà la prima struttura sanitaria interamente di proprietà straniera quando aprirà nel primo trimestre di quest’anno.
“Siamo molto entusiasti del settore sanitario e dell’assistenza agli anziani a causa dell’invecchiamento della popolazione cinese,” ha affermato Pua. “È un mercato enorme, e l’industria è solo agli inizi.”
Secondo le previsioni, il PIL di Singapore crescerà del 2,5%-3% nel 2025, sostenuto dalla resilienza dei settori manifatturiero e dei servizi, ma dovrà affrontare rischi legati alle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, alle tensioni geopolitiche e a una crescita globale più lenta.
UOB ha osservato che la crescita economica si espanderà del 2,5%, riflettendo una continuazione della resilienza mostrata nel 2024. Ha inoltre sottolineato i forti contributi dei settori manifatturiero e dei servizi, trainati dalla domanda globale di elettronica e dalla crescita nei settori finanziario, commerciale e delle comunicazioni.
Anche il settore delle costruzioni dovrebbe mantenere una crescita robusta grazie agli sviluppi infrastrutturali in corso. Tuttavia, UOB ha avvertito che rischi esterni, come le politiche protezionistiche degli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump, le tensioni geopolitiche e un possibile picco del ciclo elettronico, potrebbero ridurre le prospettive di crescita nella seconda metà dell'anno.
RHB è leggermente più ottimista, prevedendo una crescita del PIL di Singapore verso l'estremo superiore della gamma ufficiale prevista, compresa tra l'1% e il 3% per il 2025. La loro analisi evidenzia una forte performance del settore manifatturiero, in particolare nell'elettronica e nell'ingegneria di precisione, insieme a un'espansione costante nei settori dei servizi e delle costruzioni.
Tuttavia, RHB avverte che permangono rischi, tra cui un rallentamento nei principali mercati come Stati Uniti e Cina, oltre a potenziali interruzioni legate alle incertezze geopolitiche e alle tensioni commerciali.
Nonostante queste sfide, RHB si aspetta che le esportazioni guidino la crescita nella prima metà dell'anno, sostenute da un anticipo delle spedizioni in previsione di tariffe statunitensi.
Sia UOB che RHB sottolineano che l'Autorità Monetaria di Singapore probabilmente manterrà le sue attuali impostazioni di politica monetaria fino a metà 2025, sostenuta da un'inflazione di base stabilizzata nell'intervallo dell'1,5%-2,5%.
Nonostante i rischi esterni persistenti, entrambe le istituzioni mantengono una prospettiva cautamente ottimista per l'economia di Singapore nell'anno a venire.
Lo scorso 18 novembre, la Presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato, Sen. Stefania Craxi, si è recata in missione ad Ankara, su invito del Presidente della Commissione Esteri del Parlamento turco Fuat Oktay, per una serie di consultazioni politiche con le controparti turche.
La Senatrice Craxi ha incontrato presso il complesso della Grande Assemblea Nazionale Turca i Presidenti delle Commissioni Esteri, Difesa, del gruppo di amicizia interparlamentare Italia-Turchia, e il capo della delegazione turca presso l’Assemblea Parlamentare della NATO. La Presidente ha inoltre incontrato il Ministro della Difesa Nazionale Güler e il Vice Ministro degli Esteri Bozay.
Al centro degli incontri le eccellenti relazioni bilaterali in ambito politico, economico, commerciale, culturale e l’intensificazione del dialogo politico sui principali dossier internazionali.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi dieci mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia è stato pari a USD 26,122 mld, registrando un incremento del 5,2% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 27,4% (USD 15,585 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 2,8% e si sono attestate a USD 10,537 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 5,048 mld.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quarto fornitore (dopo Cina, Russia e Germania) e il quinto cliente (dopo Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Iraq). Le esportazioni italiane costituiscono il 5,5% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca in seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 39,283 mld) e seguita da Parigi (USD 18,632 mld) e Madrid (USD 15,942 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi dieci mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (+365,3%); in calo, invece, l’export di autoveicoli, trattori e parti di ricambio (-20,2%) e di materie plastiche (-10,2%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export si conferma dall’inizio del 2024 quella delle pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (che supera per la prima volta i 4,5 mld di USD), mentre la voce “macchinari e apparecchiature meccaniche” risulta essere ancora in calo del 7,9% rispetto ai primi dieci mesi del 2023, con un valore di USD 2,5 mld.
La dinamica dell’export turco mostra invece un marcato aumento della voce “ferro e acciaio” (+100%) e frutta commestibile e scorze di agrumi o meloni (+60%). In calo gli acquisti italiani di combustibili e oli minerali (-36,22%), di macchinari ed apparecchiature meccaniche (-12,2%), e degli indumenti ed accessori di abbigliamento a maglia che si sono contratti del 24,6%. Gli autoveicoli, trattori e parti di ricambio si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 2,506 mld (+9,3%).
Secondo i dati diffusi il 12 novembre scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE in Turchia nel periodo gennaio-settembre 2024 è stato pari a USD 7,67 mld, con un aumento dell’8% rispetto all’analogo periodo del 2023.
Il dato degli IDE in Turchia nell’intervallo in esame comprende USD 4,3 mld in capitale azionario, USD 2,2 mld da vendite immobiliari a residenti stranieri, USD 1,6 mld tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 500 mln.
Nei primi nove mesi del 2024, con una quota pari al 19% del totale degli IDE, i Paesi Bassi occupano il primo posto nella classifica dei dieci principali investitori in Turchia, precedendo la Germania (12%) e gli Stati Uniti (11%).
Secondo i dati diffusi il 28 novembre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi dieci mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 216,2 mld e USD 282,5 mld. Rispetto al 2023, per le prime si è registrata una crescita del 3,1% mentre per le seconde si è avuta una contrazione del 7,2%.
Nei mesi gennaio-ottobre 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 65,8 mld, in diminuzione del 30,1% se comparato all’analogo intervallo del 2023.
Nei mesi in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati: Germania (USD 17,9 mld), USA (USD 13,4 mld), Regno Unito (USD 12,5 mld), Iraq (USD 10,7 mld) e Italia (USD 10,5 mld).
Relativamente alle importazioni, nel periodo gennaio-ottobre 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 37,4 mld), Federazione Russa (USD 35,5 mld), Germania (USD 22,2 mld), Italia (USD 15,6 mld) e Stati Uniti (USD 13,5 mld).
Da gennaio a ottobre di quest’anno la Turchia ha accolto 47,3 milioni di visitatori, secondo i dati presentati lo scorso 22 novembre dal Ministero della Cultura e del Turismo. Si rileva un incremento del 7,03% rispetto all’analogo intervallo del 2023. Su base mensile, nel mese di settembre, il numero di presenze dall’estero ha fatto segnare un +4,64% rispetto all’anno passato.
Nei mesi gennaio-ottobre, Istanbul ha accolto il 33,3% dei visitatori stranieri (15.768.951), seguita da Antalya con il 32,2% e con 15 milioni di presenze; con un numero inferiore vi sono poi Edirne, Muğla e Izmir.
In termini di provenienza geografica, nell’arco dei primi dieci mesi del 2024, i turisti russi si sono collocati al primo posto (6,2 milioni di presenze), seguiti da tedeschi e britannici.
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nel periodo gennaio-ottobre 2024 invece sono stati oltre 600 mila (1,16% del totale), con un marcato aumento delle presenze di circa il 19,13% rispetto all’analogo intervallo del 2023.
La Thailandia sta emergendo come un hub strategico per il settore dei semiconduttori, grazie a diversi fattori che favoriscono investimenti e sviluppo. Ecco alcuni dettagli chiave sulle opportunità commerciali in questo settore:
Crescita della Produzione Elettronica
- L'industria elettronica thailandese ha registrato una crescita significativa, contribuendo al 14% delle esportazioni totali del paese[6]. Questo sviluppo è sostenuto da un ecosistema industriale robusto che include produttori di componenti elettronici e assemblatori.
Incentivi Governativi
- Il Board of Investment (BOI) della Thailandia offre una serie di incentivi fiscali e non fiscali per le aziende straniere che desiderano investire nel settore dei semiconduttori. Questi includono:
- Esenzioni dall'imposta sul reddito delle società per un periodo che va da 3 a 13 anni.
- Doppie deduzioni per costi di trasporto, elettricità e acqua per dieci anni.
- Esenzione dai dazi all'importazione su macchinari e materie prime utilizzate nella produzione destinata all'export[4].
Espansione delle Infrastrutture
- Recentemente, sono stati annunciati nuovi impianti di produzione di semiconduttori in Thailandia, che mirano a soddisfare la crescente domanda globale. Questi impianti non solo aumenteranno la capacità produttiva, ma contribuiranno anche a rafforzare la catena di approvvigionamento locale[6].
Collaborazioni Internazionali
- La Thailandia sta cercando di attrarre investimenti esteri, in particolare da aziende statunitensi e asiatiche, per rafforzare ulteriormente il suo ruolo nel mercato globale dei semiconduttori. L'interesse degli investitori è alimentato dalla necessità di diversificare le catene di approvvigionamento a seguito delle interruzioni causate dalla pandemia[7].
Settore Automobilistico e Elettrico
- Con la crescente elettrificazione del settore automobilistico, la Thailandia si posiziona come un importante produttore di veicoli elettrici (EV), creando sinergie con il settore dei semiconduttori. Il governo ha lanciato incentivi per promuovere la produzione locale di EV, aumentando così la domanda di componenti elettronici avanzati[2].
Formazione e Sviluppo del Capitale Umano
- Per sostenere la crescita del settore, è fondamentale investire nella formazione di ingegneri e tecnici specializzati. Ci sono iniziative in corso per sviluppare un capitale umano qualificato che possa supportare le esigenze dell'industria dei semiconduttori[1].
In sintesi, la Thailandia presenta diverse opportunità commerciali nel settore dei semiconduttori grazie a incentivi governativi, crescita della produzione elettronica, espansione delle infrastrutture e collaborazioni internazionali. Questi fattori rendono il paese un contendente significativo nel panorama globale dei semiconduttori.
Fonti:
[1] https://www.itasean.org/la-strategia-della-malesia-nel-mercato-dei-chip/
[2] https://www.china-files.com/mondo-asean-lalleanza-chip4-e-il-suo-impatto...
[3] https://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/Draft_Report_Thai...
[4] https://benoit-partners.com/it/boi-thailandia/
[5] https://www.mordorintelligence.it/industry-reports/thailand-ict-market
[6] https://www.infomercatiesteri.it/highlights_dettagli.php?id_highlights=2...
[7] https://startupitalia.eu/tech/investire-in-thailandia-per-chip/
[8] https://reads.alibaba.com/it/future-of-industrial-machinery-in-southeast...
La Thailandia sta puntando a concludere nuovi accordi di libero scambio (FTA) nel 2025 per rafforzare la sua economia e aumentare la competitività globale. Il governo ha indicato che le negoziazioni con diversi partner commerciali sono una priorità, in particolare con l'Unione Europea, gli Stati Uniti e le nazioni dell'Asia-Pacifico. L'obiettivo è diversificare le relazioni commerciali e migliorare l'accesso ai mercati internazionali.
In particolare, la Thailandia ha in programma di accelerare i colloqui con l'Unione Europea per un accordo di libero scambio, che potrebbe aprire nuove opportunità per l'esportazione di beni e servizi thailandesi in uno dei mercati più grandi del mondo. Inoltre, è prevista una discussione con gli Stati Uniti per espandere il commercio e potenzialmente rinnovare l'accordo di libero scambio esistente, che è scaduto.
Il governo thailandese intende anche rafforzare le sue posizioni nel contesto dell'Asia-Pacifico, sfruttando gli accordi già in essere come il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP) e approfondendo nuove collaborazioni con altri paesi della regione.
Questi accordi sono visti come fondamentali per stimolare la crescita economica, poiché potrebbero attrarre investimenti esteri, migliorare l'accesso alle tecnologie avanzate e diversificare le esportazioni. Il governo thailandese sta cercando di sfruttare il potenziale degli FTA per affrontare le sfide economiche globali, come la stagnazione della domanda e l'incertezza geopolitica.
La Thailandia ha già firmato numerosi accordi di libero scambio negli ultimi anni, ma il governo punta ora a concludere nuove intese, con l'intento di sfruttare pienamente le opportunità offerte dal commercio internazionale e rafforzare la resilienza economica del paese.
La Thailandia e la Cambogia offrono opportunità uniche per l'Italia di migliorare le proprie partnership economiche nel sud-est asiatico. Ecco i motivi principali per cui queste due nazioni possono essere buoni partner per l'Italia:
Posizione Strategica e Accesso al Mercato
- Appartenenza all'ASEAN: Sia la Thailandia che la Cambogia sono membri della comunità ASEAN, fornendo all'Italia accesso a un mercato combinato di oltre 650 milioni di consumatori. Questa integrazione regionale consente alle imprese italiane di accedere a mercati più ampi oltre i singoli paesi.
- Mercati Emergenti: La Cambogia, in particolare, è identificata come un forte mercato emergente all'interno dell'ASEAN, caratterizzato da una classe media in rapida crescita e da opportunità di investimento in aumento. Questa crescita è sostenuta da politiche governative favorevoli, come la Legge sugli Investimenti, che incoraggia la partecipazione degli investitori stranieri.
Crescita Economica e Opportunità
- Potenziale Economico della Cambogia: Con un tasso di crescita del PIL previsto del 6,3% per il 2025, la Cambogia sta diventando una destinazione attraente per gli investimenti esteri. Le aziende italiane possono beneficiare di questa crescita impegnandosi in settori come la manifattura, l'agroindustria e lo sviluppo delle infrastrutture.
- Mercato Consolidato della Thailandia: Come economia più sviluppata, la Thailandia offre un ambiente stabile con industrie ben consolidate. Le aziende italiane possono sfruttare l'infrastruttura avanzata e la conoscenza del mercato thailandese per facilitare le attività commerciali e di investimento nella regione.
Rafforzamento delle Relazioni Bilaterali
- Impegno verso i Legami Economici: Recenti discussioni tra Italia e sia Thailandia che Cambogia hanno enfatizzato il miglioramento delle relazioni commerciali bilaterali. Ad esempio, il commercio tra Italia e Cambogia ha superato i 400 milioni di dollari, mostrando il potenziale per ulteriori crescite.
- Scambi Culturali e di Conoscenza: C'è un crescente interesse per gli scambi culturali e le iniziative di condivisione della conoscenza tra Italia e questi paesi. Questo include potenziali collaborazioni nei settori del turismo, dell'istruzione e del trasferimento tecnologico.
Focus sulla Sostenibilità
- Iniziative di Transizione Verde: Sia la Thailandia che la Cambogia stanno sempre più concentrandosi sulla sostenibilità e sulle tecnologie verdi. L'esperienza italiana in questi settori si allinea bene con gli obiettivi di entrambi i paesi, creando opportunità di collaborazione in settori come le energie rinnovabili e l'agricoltura sostenibile.
Amazon Web Services (AWS) ha recentemente annunciato l'apertura della AWS Asia Pacific (Thailand) Region, una nuova infrastruttura cloud che consentirà a sviluppatori, start-up, aziende e organizzazioni governative e no-profit di eseguire applicazioni e servire i propri utenti dalla Thailandia. L'iniziativa rientra in un piano di investimento di oltre 5 miliardi di dollari nel Paese.
Il primo ministro thailandese, Paetongtarn Shinawatra, ha espresso soddisfazione per questo investimento, sottolineando come AWS contribuirà a potenziare la società digitale della Thailandia. Con questa nuova regione, AWS rafforza la propria presenza nella regione Asia-Pacifico, supportando la trasformazione digitale di aziende di vari settori, grazie a tecnologie avanzate come intelligenza artificiale, machine learning, e analisi dei dati.
La regione AWS in Thailandia è composta da tre Availability Zones, progettate per garantire alta disponibilità e resilienza. AWS, con la sua vasta gamma di servizi, sarà cruciale per aiutare le aziende thailandesi a innovare, ridurre i costi e migliorare i tempi di risposta per i servizi cloud.
Importanti clienti locali, come la Bank of Ayudhya, Charoen Pokphand Group, e KASIKORN Business-Technology Group, utilizzano già AWS per accelerare la loro trasformazione digitale, migliorando l'efficienza e la sicurezza dei loro servizi. Inoltre, il governo thailandese e altre organizzazioni pubbliche adottano AWS per migliorare l'accesso ai dati e ai servizi per i cittadini.
AWS continua a investire nella formazione e qualificazione delle risorse in Thailandia, con oltre 50.000 persone già formate nelle competenze cloud, e sostiene progetti di sostenibilità per ridurre l'impronta di carbonio dei suoi centri dati.
Con questa iniziativa, AWS non solo rafforza la propria posizione come leader nel cloud, ma contribuisce anche a posizionare la Thailandia come un importante centro per l'innovazione tecnologica nella regione.