Giovedì 11 Dicembre 2025
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Hong Kong ha intrapreso un percorso che la porterà a diventare un attore chiave nell'economia regolamentata delle risorse digitali. In questo contesto, il 21 maggio 2025 il Consiglio legislativo di Hong Kong ha approvato il disegno di legge sulle stablecoin. Le stablecoin sono un tipo di criptovaluta progettata per mantenere un prezzo più stabile rispetto alle criptovalute tradizionali, poiché sono ancorate a un bene di riserva, solitamente una valuta fiat. La valuta fiat è una moneta emessa dal governo che non è sostenuta da oro o argento. Questo disegno di legge mira a garantire la stabilità finanziaria del settore delle risorse virtuali a Hong Kong e lo farà introducendo un quadro normativo per le stablecoin che proteggerà gli investitori e preverrà le frodi.
Questo recente disegno di legge mira a istituire un quadro normativo più rigoroso per coloro che operano con Fiat Reserved Stable Coins (FRS). In base a quanto prescritto, coloro che desiderano emettere FRS a Hong Kong o FRS riferite al dollaro di Hong Kong all'interno o all'esterno di Hong Kong devono ottenere una licenza dall’Hong Kong Monetary Authority (HKMA) e devono rispettare le normative. Gli emittenti di stablecoin devono soddisfare i requisiti per l'ottenimento della licenza, che richiedono, tra l'altro, un'adeguata separazione dei beni dei clienti, la garanzia di un rimborso trasparente al valore nominale e il mantenimento di un solido meccanismo di stabilizzazione per garantire che la stablecoin mantenga il suo valore ancorato alla valuta fiat. Oltre ai criteri richiesti, il disegno di legge impone ai titolari di licenza di rispettare rigorosi protocolli antiriciclaggio e antiterrorismo, di gestione del rischio, di divulgazione e di revisione contabile. L'amministratore delegato dell'HKMA ha dichiarato che questa nuova ordinanza sarà pragmatica e flessibile e fornirà condizioni favorevoli allo sviluppo dell'ecosistema delle stablecoin di Hong Kong.
La recente approvazione della legge sulle stablecoin mira a proteggere gli investitori e a migliorare il mercato di Hong Kong attraverso l’introduzione di misure di sicurezza e normative più rigorose. Questo provvedimento assicura che le stablecoin destinate al pubblico provengano da fonti legittime e regolamentate, contribuendo a minimizzare i rischi di perdite e frodi. Inoltre, il testo normativo stabilisce che la pubblicità delle stablecoin sia riservata esclusivamente agli emittenti autorizzati, limitando così le promozioni ingannevoli e le truffe, fenomeni ampiamente diffusi nell’attuale ecosistema degli asset virtuali. Con queste nuove regole, l’HKMA intende rafforzare la fiducia degli investitori e aumentare l’integrità del mercato delle stablecoin a Hong Kong.
Le implicazioni per gli emittenti autorizzati di stable coin e le società fintech sono significative e principalmente relative all'ampliamento delle opportunità e all`accesso più chiaro al mercato per gli investitori al dettaglio, un'area che in precedenza era limitata o ambigua. Grazie alla possibilità di offrire prodotti stablecoin direttamente agli investitori al dettaglio, gli emittenti autorizzati possono facilitare una più ampia partecipazione al mercato e promuovere l'innovazione all'interno dell'ecosistema delle risorse digitali. Maggiori tutele, quali un miglioramento della copertura patrimoniale, una rigorosa separazione dei fondi dei clienti e restrizioni alla pubblicità non autorizzata, rafforzeranno la fiducia degli investitori e dei consumatori, alimentando ulteriormente la crescita del settore.
D'altro canto, si prevede un aumento sostanziale dei costi di conformità a causa della rigorosa attuazione delle misure antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo. Inoltre, le imprese dovranno adeguare le proprie attività per soddisfare i requisiti di vigilanza basati sul rischio in continua evoluzione, il che richiederà investimenti in materia di governance, gestione dei rischi e costante conformità normativa.
La posizione di Hong Kong come hub leader nel settore della tecnologia finanziaria e degli asset digitali è notevolmente rafforzata da questa legislazione, che amplia le opportunità e fornisce un accesso più chiaro al mercato per gli investitori al dettaglio, un'area che in precedenza era limitata e ambigua. Si prevede che questa legislazione susciterà forte interesse da parte degli emittenti internazionali di stablecoin, degli investitori e degli attori istituzionali che desiderano stabilire o espandere la loro presenza in Asia. Sfruttando il mercato in rapida crescita delle stablecoin, Hong Kong è destinata a rafforzare la propria posizione di centro fintech di prim'ordine nella regione. Sebbene le aziende e gli emittenti dovranno adeguarsi ai nuovi requisiti normativi e affrontare costi di conformità più elevati, il disegno di legge andrà a vantaggio sia degli emittenti che degli investitori, favorendo una maggiore fiducia nel mercato e promuovendo una crescita sostenibile nell'ecosistema delle risorse digitali.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)
La Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais si impegna attivamente in iniziative legate al turismo nello stato, organizzando incontri per discutere le opportunità di turismo, come il turismo delle radici, e partecipando ad eventi che celebrano le rotte turistiche presenti in Minas Gerais.
Questa settimana, Minas Gerais ha guadagnato due nuove rotte turistiche ufficiali di carattere religioso, che uniscono il recupero delle tradizioni di fede dello stato con la valorizzazione della cultura e della gastronomia locale. Il progetto è frutto della collaborazione tra Sebrae Minas e la Segreteria di Stato per la Cultura e il Turismo di Minas Gerais.
Le nuove rotte, denominate Caminho da Agonia, nella Serra da Mantiqueira, e Caminhos Franciscanos, nella Valle del Mucuri, sono state presentate al pubblico martedì 19, durante l'evento Travel Next 2025, tenutosi presso l'Expominas, a Belo Horizonte.
L'obiettivo principale dell'iniziativa è promuovere il turismo comunitario, valorizzare i prodotti artigianali di ciascuna regione e incentivare la cultura e la cucina tradizionale di Minas Gerais.
Le nuove rotte turistiche
Molte rotte di turismo religioso già esistevano prima delle più recenti inaugurazioni. Percorsi come la Estrada Real Religiosa, il Santuario di Nossa Senhora da Piedade a Caeté e i pellegrinaggi attraverso città storiche come Ouro Preto, Congonhas e Tiradentes attiravano già fedeli e visitatori in cerca di spiritualità, cultura e storia. Questi itinerari uniscono devozione e patrimonio, consolidando lo stato come una delle destinazioni più ricche di turismo religioso in Brasile.
Queste rotte sono state sviluppate attraverso il programma Check-In Turismo, lanciato nel 2021, che ha l'obiettivo di qualificare gli imprenditori locali e promuovere le destinazioni turistiche dello stato di Minas Gerais.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)
Hong Kong è al centro di un fenomeno culturale e commerciale che sta rivoluzionando il panorama del consumo creativo in Cina: la cosiddetta guzi economy. Il termine “guzi” è la traslitterazione fonetica dal giapponese “グッズ” (guzzu), a sua volta derivato dall’inglese “goods”, e si riferisce a un’ampia gamma di oggetti collezionabili ispirati a personaggi immaginari o universi visivi, tra cui figurine, blind boxes, peluche e accessori.
Nata dal mondo di anime, fumetti, videogiochi e romanzi illustrati (ACGN), la guzi economy si è rapidamente estesa anche a prodotti creati direttamente come oggetti da collezione, spesso ideati da artisti o designer indipendenti, anche senza una storia o un cartone animato alle spalle. Sebbene fino a pochi anni fa fosse il Giappone a dominare questo mercato, la Cina ha assunto un ruolo sempre più rilevante. I dati lo confermano: in Cina, il valore della guzi economy è passato da 16,49 miliardi di dollari nel 2023 a 23,19 miliardi nel 2024, e continua a crescere rapidamente.
Un ruolo da protagonista è giocato da Pop Mart, la catena di negozi di giocattoli con sede a Pechino, ma quotata a Hong Kong. Con le sue bambole della serie “The Monsters” – in particolare la famosissima Labubu – e “Molly”, è riuscita a diventare un brand affermato a livello internazionale. Nel 2024, Pop Mart ha ottenuto ricavi per 1,8 miliardi di dollari (e profitti per circa mezzo miliardo di dollari), con una crescita pari al 106,9% rispetto all’anno precedente. Inoltre, le vendite al di fuori della Cina hanno rappresentato circa il 40% dei ricavi totali, un aumento del 375% rispetto al 2023. Lo scorso 15 luglio, in una comunicazione alla borsa di Hong Kong Pop Mart ha dichiarato di prevedere un aumento dei profitti di almeno il 350% e un aumento dei ricavi di almeno il 200% per i primi sei mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Questa crescita è stata trainata proprio dalle due linee principali: “The Monsters”, che ha registrato un aumento del 726% nelle vendite, e “Molly”, subito dietro come seconda serie più redditizia.
È interessante notare come entrambe le serie siano state create da due artisti di Hong Kong, rispettivamente Kasing Lung (The Monsters) e Kenny Wong (Molly), rendendo la regione un punto di riferimento nella creazione di proprietà intellettuali (IP) di successo. E non si tratta di casi isolati: altri esempi provenienti da Hong Kong includono personaggi come Chocolate Rain, McDull e Big Waster, oltre alle originali Mystery Trash Cans ideate da giovani creativi locali per Disneyland Hong Kong.
Consapevole del potenziale del settore, il governo locale si è già attivato per sostenere e valorizzare l’industria IP. Il Financial Secretary Paul Chan Mo-po ha annunciato nel 2025 un piano per finanziare oltre 30 progetti culturali IP nei prossimi cinque anni, introducendo anche agevolazioni fiscali per le imprese che acquisiscono diritti IP. In parallelo, sono state avviate missioni istituzionali in Cina continentale per approfondire le strategie di aziende come Pop Mart e rafforzare la cooperazione con la National Intellectual Property Administration.
Oltre a promuovere la nascita di nuovi IP locali, Hong Kong può anche trarre ispirazione dai modelli già affermati, come dimostra il caso di Labubu. Secondo Dr. Tingting Fan della HKU Business School, la strategia vincente di Pop Mart – basata su versioni tematiche, narrazione continua e forte impatto visivo – potrebbe essere applicata anche alla promozione del patrimonio urbano e culturale della città. Così come Labubu viene presentato in ambientazioni diverse (yoga, mare, ecc.) per coinvolgere i collezionisti, anche Hong Kong potrebbe sviluppare esperienze turistiche a tema, come “Hong Kong Nite and Day” o “East Meets West”, per raccontare la sua identità sfaccettata. Questo approccio narrativo e modulare permetterebbe non solo di rafforzare l’immagine internazionale della città, ma anche di stimolare l’economia creativa e i settori legati ai servizi e al turismo.
In conclusione, il fenomeno della guzi economy – in cui la Cina sta assumendo un ruolo da protagonista – rappresenta una straordinaria opportunità per Hong Kong. La città, già luogo d’origine di alcuni dei personaggi più amati e riconosciuti a livello globale, può oggi trasformare il proprio patrimonio creativo in un motore di sviluppo economico e culturale, capace di parlare al mondo con voce propria.
Fonti:
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)
Il 19 agosto 2025, l’Aneel (Agência Nacional de Energia Elétrica) ha approvato, con voto di maggioranza, la raccomandazione al Ministero das Minas e Energia (MME) per il rinnovo per 30 anni della concessione della distribuzione elettrica gestita da Ampla Energia e Serviços, ossia Enel Rio de Janeiro, un tassello cruciale nel più ampio contesto delle proroghe contrattuali del settore elettrico brasiliano
La decisione si fonda sui criteri del Decreto federale del 2024, che istituisce i parametri tecnici per le proroghe: continuità dell’approvvigionamento, solidità economico-finanziaria, regolarità fiscale, lavorativa e settoriale, oltre alle qualifiche giuridiche della concessionaria .
Tuttavia, il direttore Fernando Mosna ha espresso dissenso, sostenendo che la valutazione avrebbe dovuto includere ulteriori indicatori operativi come l’Indice di Soddisfazione del Consumatore (IASC), il Tempo Medio di Assistenza alle Emergenze (TMAE) e la percentuale di lavori arretrati .
Il direttore generale Sandoval Feitosa ha replicato che l’Aneel agì conformemente ai parametri stabiliti dal decreto, lasciando al governo la possibilità di introdurre ulteriori requisiti.
Si colloca in questo scenario la pubblicazione, il 26 febbraio 2025, di un nuovo termine aggiuntivo standard, valido per ben 30 anni, approvato dalla stessa Aneel e destinato a 19 concessionarie con contratti in scadenza tra il 2025 e il 2031. Questo modello introduce standard più rigorosi in materia di qualità del servizio, resilienza delle infrastrutture in caso di eventi climatici estremi e nuove modalità tariffarie come pay-per-use, tariffe differenziate per fascia oraria e cashback .
Questa iniziativa normativa rientra in un disegno più ampio volto a rafforzare la stabilità contrattuale, migliorare la modicità tariffaria e stimolare investimenti nella transizione energetica. Già nel luglio 2025 la Aneel aveva raccomandato la proroga per 30 anni anche della concessione della Equatorial Pará, accolta anch’essa come conforme ai requisiti tecnici . In aggiunta, il 17 giugno 2025, è giunta una raccomandazione analoga per RGE Sul (Rio Grande do Sul) e Energisa MS (Mato Grosso do Sul).
Non mancano, tuttavia, le perplessità: secondo fonti giuridiche e del settore, l’incertezza sul presidio normativo e di enforcement dell’Aneel mette a rischio la reputazione regolatoria del settore elettrico.
In sintesi, il consiglio di Ampla/Enel Rio di proseguire la concessione per altri 30 anni rappresenta una svolta strategica. Da un lato, garantisce continuità del servizio e orizzonti di investimento estesi; dall’altro, solleva interrogativi circa l’effettiva pressione sul miglioramento qualitativo e la tutela del consumatore. Ora la palla passa al MME — la cui decisione finale determinerà se questo nuovo corso regolatorio saprà recepire le istanze di sostenibilità, innovazione e responsabilità pubblica integrate in queste proroghe.
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)
L’Australia sta emergendo come protagonista nel panorama globale delle terre rare, minerali essenziali per la transizione energetica e la digitalizzazione. Con riserve stimate almeno al 4% del totale mondiale, il paese ha avviato un processo di valorizzazione delle proprie risorse attraverso la Critical Minerals Strategy 2023–2030, un piano strategico che mira a sviluppare una filiera nazionale integrata, dalla produzione alla raffinazione, passando per la ricerca e l’innovazione tecnologica. Questo approccio si inserisce in un contesto geopolitico in cui la dipendenza da fornitori unici, come la Cina, è vista come un rischio per la sicurezza economica e industriale dei paesi occidentali.
Il progetto Nolans, promosso da Arafura Rare Earths con il supporto finanziario pubblico australiano, rappresenta un esempio concreto di questa strategia. Situato nel Territorio del Nord, Nolans mira a diventare il primo impianto integrato di estrazione e raffinazione di terre rare in Australia, con una produzione prevista per il 2028. Il progetto ha ricevuto un investimento pubblico significativo, che include finanziamenti da parte di Export Finance Australia e del National Reconstruction Fund Corporation, oltre a un prestito convertibile da 200 milioni di dollari australiani. Questo investimento sottolinea l’impegno del governo nel sostenere iniziative che rafforzino la capacità produttiva interna e riducano la dipendenza dalle importazioni.
Parallelamente, l’Australia ha annunciato la creazione di una riserva strategica nazionale di minerali critici, destinata a garantire una fornitura stabile e sicura di terre rare per l’industria locale e per i partner internazionali. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio programma "Future Made in Australia", che prevede investimenti per un totale di 15 miliardi di dollari australiani, destinati a rafforzare la produzione di energia rinnovabile e la lavorazione di minerali critici. Tali misure evidenziano la volontà del paese di diventare un fornitore affidabile e autonomo di risorse strategiche.
Per le aziende italiane operanti nei settori della raffinazione, dell’ingegneria impiantistica e della lavorazione dei materiali, l’Australia offre opportunità di collaborazione in una filiera in espansione. Le competenze italiane in ambito tecnologico e industriale possono integrarsi efficacemente con le esigenze del mercato australiano, contribuendo allo sviluppo di impianti di raffinazione e a progetti di ricerca congiunta. Inoltre, l’Italia, pur disponendo di risorse di terre rare come cobalto e magnesio, è consapevole della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e di sviluppare capacità di lavorazione proprie, come dimostra l’inaugurazione del primo impianto europeo di recupero di terre rare da rifiuti elettronici a Ceccano, in provincia di Frosinone.
La cooperazione tra Italia e Australia in questo settore potrebbe quindi rappresentare un modello di partenariato strategico, in cui la complementarietà delle risorse e delle competenze favorisce lo sviluppo di una filiera sostenibile e resiliente. Le sinergie tra i due paesi potrebbero estendersi anche a livello europeo, contribuendo a rafforzare la posizione dell’Unione Europea nella catena globale di approvvigionamento delle terre rare e a ridurre la dipendenza da fornitori esterni.
La collaborazione tra i due paesi, basata su competenze complementari e obiettivi condivisi, potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore autonomia e sicurezza nelle forniture di risorse critiche, in un contesto internazionale sempre più orientato verso la sostenibilità e l’indipendenza tecnologica.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)
La Space Economy australiana è in rapida espansione e oggi vale circa 8 miliardi di dollari australiani, con oltre 800 organizzazioni attive e quasi 20.000 addetti. Il governo sostiene il settore attraverso programmi strategici come Moon to Mars e il National Reconstruction Fund, oltre a un quadro regolatorio favorevole che rafforza i rapporti con i partner internazionali, dagli Stati Uniti all’Europa.
In questo scenario, l’Italia gioca un ruolo di primo piano. L’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Australian Space Agency (2019) ha dato vita a iniziative bilaterali come il progetto SpIRIT, che coinvolge l’Università di Melbourne, INAF e aziende italiane del calibro di Sitael.
Lanciato il 1° dicembre 2023, SpIRIT segna una tappa storica per la cooperazione tra Italia e Australia. Si tratta infatti del primo satellite costruito in Australia ad ospitare come carico principale uno strumento scientifico di un’agenzia spaziale straniera: il rivelatore HERMES, sviluppato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana insieme alla Commissione Europea, con l’obiettivo di studiare i lampi di raggi gamma, tra i fenomeni più energetici dell’universo.
Oltre al valore scientifico, la missione SpIRIT ha un forte significato industriale e politico. Dimostra infatti la capacità del sistema spaziale australiano di competere a livello internazionale e, allo stesso tempo, consolida il ruolo dell’Italia come partner privilegiato nello sviluppo di nuove tecnologie. Il progetto apre la strada a future collaborazioni bilaterali in settori strategici come l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e le missioni oltre l’orbita terrestre, rafforzando ulteriormente i legami tra i due Paesi nel campo dell’innovazione spaziale.
Grandi gruppi come Leonardo hanno già consolidato una presenza in Australia, mentre le PMI possono trovare nuove opportunità nella componentistica satellitare, nei servizi downstream e nell’integrazione delle supply chain locali.
L’avvicinarsi dell’International Astronautical Congress (IAC), in programma a Sydney dal 29 settembre al 3 ottobre 2025, rappresenta un’occasione unica per le imprese italiane di rafforzare il networking, promuovere le proprie tecnologie e inserirsi nei progetti congiunti che caratterizzano il futuro della Space Economy.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)
MP, già pubblicato nella GUU garantisce ancora protezione ai lavoratori
Il 13 agosto, il Presidente Lula ha firmato la Misura Provvisoria (MP) che istituisce il Piano Sovrano Brasile. La misura prevede misure di sostegno per gli esportatori brasiliani al fine di mitigare l'impatto dell'aumento dei dazi doganali statunitensi sui prodotti brasiliani.
Tra le altre misure, il documento prevede una linea di credito di 30 miliardi di R$ per il Fondo di Garanzia per l'Esportazione, volta a finanziare la vendita di prodotti brasiliani all'estero. Il piano prevede inoltre norme ampliate sulla garanzia per l'esportazione, che proteggono i produttori brasiliani da inadempienze o rescissioni contrattuali.
La MP prevede inoltre che i prodotti alimentari tassati possano essere acquistati, in modo semplificato, dall'Unione, dagli Stati e dai comuni, per i programmi di alimentazione scolastica e ospedaliera.
Presente all'evento, il Ministro delle Finanze Fernando Haddad ha affermato che la priorità saranno le "aziende più colpite e quelle più piccole".
Secondo Haddad, la misura provvisoria mitigherà gli impatti dell'aumento dei dazi fino all'entrata in vigore della riforma fiscale nel 2027, a vantaggio degli esportatori.
Trattandosi di una misura provvisoria, il testo dovrà essere votato dal Congresso entro 120 giorni per rimanere valido. Durante la cerimonia della firma al Palacio de Planalto, Lula ha esortato i presidenti del Senato e della Camera dei Deputati ad agire rapidamente.
La misura provvisoria è stata una soluzione trovata dal governo federale per far fronte ai sovrapprezzi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha accusato il Brasile di perseguitare i politici coinvolti nel tentato colpo di Stato dopo la sua sconfitta alle elezioni del 2022. Per Lula, c'è sempre spazio per una negoziazione riguardo all'aumento dei dazi, già in vigore da una settimana, ma la sovranità brasiliana deve essere rispettata.
Il Piano Sovrano Brasile stabilisce tre pilastri fondamentali per l'economia nazionale: il rafforzamento del settore produttivo; la tutela dei lavoratori; la diplomazia commerciale e il multilateralismo. Queste iniziative rafforzano la presenza internazionale del Brasile, ampliano la gamma di destinazioni dei prodotti nazionali e aumentano la protezione dell'economia dalle barriere commerciali unilaterali. Secondo i dati governativi, il Brasile ha aperto 397 nuovi mercati in meno di tre anni.
Fonte: Agência Brasil | di Sayonara Moreno - Giornalista della Radio Nazionale
Questo tema ha guadagnato terreno nelle agende economiche e ambientali di diversi Paesi, data la corsa tecnologica e la disputa globale per filiere produttive più sostenibili
Il ministro delle Finanze Fernando Haddad ha sostenuto il 12 agosto che il Brasile dovrebbe avviare urgentemente una discussione strategica sull'utilizzo delle sue riserve di minerali critici, come le terre rare, fattori di produzione essenziali per la produzione di batterie, semiconduttori e tecnologie di transizione energetica. Ha affermato che il dibattito non può più essere rinviato.
Il tema ha guadagnato spazio nelle agende economiche e ambientali di diversi Paesi, alla luce della corsa tecnologica e della disputa globale per filiere produttive più sostenibili.
L'Unione Europea, gli Stati Uniti e la Cina considerano la questione strategica per garantire l'autonomia industriale e ridurre la dipendenza esterna. Nel contesto della crisi tariffaria, gli Stati Uniti hanno espresso interesse per l'esplorazione dei minerali brasiliani.
In Brasile, gli esperti avvertono che la semplice esportazione di queste risorse manterrebbe il Paese bloccato nel ruolo di fornitore di materie prime, senza cogliere il valore aggiunto dell'industrializzazione.
"Il Brasile è ricco di terre rare e minerali e deve riflettere su questo aspetto. Lo standard del Brasile è l'esportazione di materie prime. Dovevamo trovare un modo per creare valore aggiunto. La semplice esportazione di minerali non farebbe altro che riprodurre la logica di posti di lavoro di dubbia qualità. Dobbiamo creare valore aggiunto", ha affermato Haddad.
Secondo il ministro, durante l'amministrazione di Joe Biden negli Stati Uniti si sono già svolte discussioni sulla possibilità di creare joint venture nel Paese per la produzione di batterie. Ha affermato di sperare che partnership simili possano essere avviate con Europa e Cina.
"Non possiamo rinviare questo dibattito; dobbiamo accelerarlo. Sono d'accordo che debba essere oggetto di deliberazione da parte dei poteri della Repubblica", ha aggiunto.
Il dibattito interno sui minerali critici riguarda non solo la politica industriale, ma anche la sicurezza nazionale, la transizione energetica e l'integrazione internazionale.
Il Brasile detiene riserve significative di questi input, come niobio, grafite e litio, e potrebbe, secondo gli analisti, posizionarsi come fornitore di prodotti ad alta tecnologia piuttosto che come esportatore di materie prime.
Fonte: G1
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Nel giugno 2025 sono stati rilasciati 2 402 permessi di costruire, il che segna la crescita di 2,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Del numero totale di permessi rilasciati in giugno, l’83,8% riguarda gli edifici, e il 16,2% le altre costruzioni. Ad osservare solo gli edifici, l'82,0% dei permessi è stato rilasciato per gli edifici residenziali e il 18,0% per gli edifici non residenziali, mentre nelle altre costruzioni la maggior parte riguarda condutture, linee di comunicazione e linee elettriche (il 65,7%).
Secondo i permessi rilasciati nel giugno 2025 nella Repubblica di Serbia, è stata dichiarata la costruzione di 2 960 appartamenti, con la superficie media di 72,4 m². Del numero totale di appartamenti nei nuovi edifici residenziali, il 13,0% degli appartamenti sarà costruito negli edifici con un appartamento, con la superficie media di 141,5 m², e l'85,4% degli appartamenti sarà costruito negli edifici con tre o più appartamenti, e la loro superficie media sarà considerevolmente più piccola e sarà di 60,5 m².
Il valore previsto dei lavori di nuova costruzione nel giugno 2025 è pari all'88,7% del valore totale previsto dei lavori. Per quanto riguarda le zone, l'attività di costruzione più grande si aspetta nella zona di Belgrado, il 40,4% del valore previsto della nuova costruzione, seguono la zona di Sirmia (il 32,0%), la zona di Bačka Meridionale (il 5,2%) e la zona di Danubio (il 2,7%), mentre le percentuali delle altre zone raggiungono fino al 2,2%.
L'agenzia di valutazione del credito e rating Fitch ha confermato il rating creditizio della Repubblia di Serbia a livello “BB+” e ha mantenuto prospettive positive per un ulteriore aumento. Questa decisione segna movimenti positivi nella politica macroeconomica di Serbia, inclusi la gestione responsabile di politica fiscale, il rafforzamento delle riserve valutarie e la crescita del PIL pro capite, la quale è più alta rispetto ai paesi con lo stesso rating creditizio.
Fitch sottolinea nella relazione che prospettive positive per il miglioramento del rating creditizio derivano dalla forte crescita economica guidata dagli investimenti, supportata dal programma “Salto nel Futuro – Serbia Expo 2027”, dall’ulteriore riduzione del debito pubblico, dal rafforzamento della posizione esterna e da una gestione efficace nelle condizioni di crescenti pressioni inflazionistiche.
Nella relazione si afferma anche che i progetti legati a Expo 2027 sono maggiormente in linea con le tempistiche previste, e si aspetta che le investizioni pubbliche e private contribuiranno all’accelerazione della crescita industriale negli anni avvenire – con la crescita prevista di 3,7 per cento nel 2026 e di 4,2 nel 2027.
Il Primo Vicepresidente del Governo della Serbia e il Ministro delle Finanze Siniša Mali ha sottolineato, dopo la pubblicazione della relazione dell'agenzia di valutazione del credito e rating Fitch, che la Serbia, nonostante le pressioni esterne ed interne, conserva la propria stabilità macroeconomica, conduce una politica fiscale responsabile e attua con successo un ampio ciclo di investimenti già avviato.
Secondo la relazione dell’agenzia Fitch, si aspetta che il deficit di bilancio nel 2025 ammonti al tre per cento del PIL, con la tendenza di progressiva riduzione nei prossimi anni. Secondo le proiezioni, il debito pubblico del settore pubblico si riducerà dal 47,5 per cento del PIL nel 2024 al 46,1 per cento nel 2027, che è un livello del debito pubblico inferiore alla media dei paesi con il rating “BB” e “BBB”.
Per quanto riguarda l’inflazione, l’agenzia aspetta che si muovi all’interno della gamma target della Banca Nazionale di Serbia – con la quota media di 4,3 per cento nel 2025 e con un progressivo rallentamento nel periodo successivo.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)
Il ruolo dello sport oggi va ben oltre la semplice attività fisica o il semplice divertimento: in un mondo sempre più interconnesso, lo sport viene visto come un fattore essenziale per lo sviluppo economico, sociale e sanitario delle nazioni. Le politiche sportive influenzano la salute pubblica, l’inclusione sociale, l’occupazione giovanile e l’equilibrio territoriale, rendendolo uno strumento prezioso per affrontare sfide sociali e economiche complesse.
In questo contesto, il confronto tra Italia e Canada fornisce spunti rilevanti poiché rappresentano due realtà avanzate con approcci notevolmente differenti. Il Canada ha fatto dello sport una leva strategica nazionale, con investimenti pubblici mirati, politiche di equità e una visione integrata tra sport, salute e sviluppo. L’Italia, pur vantando una grande tradizione sportiva, fatica a trasformare il potenziale del settore in valore economico e sociale diffuso, soprattutto a causa di disuguaglianze territoriali, sottofinanziamento cronico e profonde disparità di genere.
Lo sport come settore economico strategico
Lo sport non è solo un’attività ricreativa o educativa: è un settore economico a tutti gli effetti, capace di generare occupazione, investimenti e crescita del PIL. Secondo la Commissione Europea, lo sport e i settori collegati rappresentano circa il 2,1% del PIL dell’UE e danno lavoro al 2,7% della forza lavoro. In Italia, la filiera dello sport (eventi, infrastrutture, turismo, diritti TV, merchandising) vale oltre 24 miliardi di euro l’anno, pari all’1,4% del PIL nazionale, e impiega più di 400.000 persone tra lavoratori diretti e indotto.
In Canada, l’industria sportiva contribuisce in modo più strutturale all’economia. Già nel 2021 il settore sportivo e ricreativo produceva oltre CA$7 miliardi in output diretto, con un impatto economico complessivo di circa CA$16 miliardi. Inoltre, la partecipazione sportiva è vista come un driver di salute pubblica, riducendo i costi sanitari a lungo termine e migliorando la produttività lavorativa.
Canada: modello strategico e centralizzato Il Canada ha sviluppato un sistema sportivo integrato con il sostegno di Sport Canada, un ramo del Dipartimento del Patrimonio. Il governo federale stanzia ogni anno oltre CA$230 milioni per lo sviluppo sportivo attraverso tre programmi principali:
Questi investimenti pubblici, mirati e regolari, rafforzano il settore come volano di turismo, innovazione e occupazione, ma hanno anche un effetto redistributivo sul piano sociale.
In Italia il finanziamento allo sport è storicamente più frammentato, e molto influenzato dal sistema politico. Il budget del Ministero per lo Sport e i Giovani è stato di circa 510 milioni di euro nel 2024, ma solo un’esigua parte è destinata allo sviluppo della pratica sportiva di base.
Le regioni e i comuni hanno competenze dirette, ma spesso con fondi limitati. Manca una strategia integrata che consideri lo sport come asset pubblico, con impatti su salute, inclusione, occupazione e coesione territoriale. Il recente taglio al fondo per lo sport femminile professionistico (11 milioni eliminati dalla legge di bilancio 2025) ha dimostrato l’instabilità delle politiche settoriali italiane.
La scarsa partecipazione sportiva femminile rappresenta una perdita economica rilevante. In Italia, solo il 43% delle donne svolge un’attività sportiva, contro il 60% degli uomini, con picchi negativi nel Mezzogiorno (dove le donne che praticano sport sono appena il 20%). Le cause sono molteplici: mancanza di infrastrutture, scarsa rappresentanza nelle federazioni, carenza di incentivi economici.
Questa disparità ha effetti diretti e indiretti:
In Canada, nonostante un divario ancora esistente (62% di partecipazione maschile vs 49% femminile), sono in atto politiche attive: piani di equità di genere nello sport, supporto a federazioni che promuovono l’inclusione, sostegno economico mirato alle minoranze e alle atlete. In Italia, invece, il professionismo sportivo femminile è stato riconosciuto solo nel 2022, e già nel 2025 sono stati eliminati i fondi di sostegno, segnando un arretramento istituzionale.
Un aumento della partecipazione sportiva, soprattutto tra le donne, produce molteplici benefici economici indiretti:
Nel lungo termine, gli investimenti nello sport possono avere un effetto moltiplicatore tra 1,5 e 2,5 volte, secondo diversi studi OCSE e WHO. In un contesto come quello italiano, con un PIL stagnante e un tasso di occupazione femminile sotto la media UE, puntare sullo sport come politica attiva per l’inclusione e la crescita sarebbe una scelta razionale, non solo etica.
Il confronto tra Canada e Italia mette in evidenza due approcci diametralmente opposti alla questione sportiva: strategico e integrato nel primo caso, marginale e incostante nel secondo. L'Italia ha un enorme potenziale inesplorato, sia in termini di partecipazione sia di ritorni economici e sociali, soprattutto se sarà in grado di affrontare le disuguaglianze di genere, investire in modo focalizzato e continuativo, e valorizzare lo sport come fondamento di uno sviluppo economico sostenibile.
Un approccio macroeconomico allo sport richiede un cambiamento di mentalità: non più spesa accessoria, ma investimento produttivo e inclusivo. Gli investimenti fatti da un Paese per promuovere lo sport all’interno della nazione sono essenziali anche per il capitale umano, la salute collettiva, la coesione sociale e per il futuro della propria economia.
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Canada - West)