Venerdì 4 Luglio 2025
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Il settore della lavorazione del vetro è caratterizzato da una straordinaria diversità di tecniche e stili che riflettono le tradizioni e le innovazioni delle regioni in cui viene praticato. Murano, con la sua lunga storia di arte vetraria, e il Queensland, con il suo dinamico sviluppo, offrono prospettive uniche. Questo testo esplorerà il panorama del vetro in entrambe le regioni, mettendo in luce le loro specificità e differenze culturali, e proporrà idee per una fruttuosa collaborazione tra Murano e il Queensland.
Negli ultimi decenni, il settore della lavorazione del vetro nel Queensland ha conosciuto una rapida crescita e un notevole sviluppo. Sebbene il Queensland abbia una tradizione più recente rispetto ad altre regioni vetrarie storiche, ha sviluppato una propria identità distintiva. L'arte del vetro nel Queensland è caratterizzata da una combinazione di influenze moderne e locali, che ha portato alla creazione di opere innovative. Gli artigiani del Queensland sono noti per la loro abilità nel mescolare tecniche contemporanee con elementi naturali e culturali, dando vita a pezzi che spaziano dai decorativi esclusivi a installazioni artistiche di grande impatto. Il mercato del vetro in Queensland è in espansione e si sta diversificando rapidamente, con un crescente interesse per pezzi personalizzati e innovativi. La partecipazione a fiere internazionali e l'espansione delle vendite online stanno aumentando la visibilità e creando connessioni globali, offrendo fertile terreno per interazioni con altre tradizioni vetrarie, come quella di Murano.
Murano è celebre per la sua prestigiosa tradizione nella lavorazione del vetro, iniziata nel XIII secolo. La sua fama si basa su tecniche artigianali secolari, come il "murrine" e il "vetro di cristallo", perfezionate nel corso dei secoli. Gli artigiani di Murano sono noti per la loro maestria nella creazione di opere di straordinaria bellezza, dai classici lampadari e vasi a pezzi d'arte contemporanei. Ogni creazione riflette una meticolosa attenzione ai dettagli e una dedizione alla qualità, rendendo il vetro di Murano altamente ricercato a livello globale. Il mercato del vetro di Murano è consolidato e di alta classe, con una forte presenza internazionale. Le opere vengono vendute in gallerie e negozi specializzati, e la reputazione del marchio "Murano" è sinonimo di lusso e raffinatezza. La rete di distribuzione globale e i clienti apprezzano l'arte e la tradizione che caratterizzano ogni pezzo.
Le differenze tra le tradizioni vetrarie di Murano e del Queensland sono evidenti. A Murano, la lavorazione del vetro è profondamente radicata nella tradizione, con tecniche storiche che continuano a essere celebrate. Questo legame con il passato si riflette in un design elegante e sofisticato, caratterizzato da elementi classici e ornamentali. Al contrario, il Queensland adotta un approccio moderno e sperimentale, con una forte enfasi sull'innovazione. Gli artisti del Queensland integrano nuove tecniche e materiali, creando opere che riflettono le tendenze contemporanee e l'ambiente naturale. Questa apertura all'innovazione si traduce in uno stile di design audace e originale. Le preferenze dei consumatori differiscono anch'esse: a Murano, i clienti cercano pezzi di alta qualità e lusso, spesso collezionando opere esclusive, mentre in Queensland la domanda si orienta verso pezzi che combinano estetica moderna e funzionalità, riflettendo l'identità e le esperienze locali. Queste differenze offrono un'opportunità unica per una collaborazione che celebra le rispettive tradizioni e esplora nuove possibilità creative attraverso lo scambio culturale e professionale.
Una collaborazione tra Murano e il Queensland potrebbe dare vita a risultati straordinari. Un primo passo efficace sarebbe organizzare esposizioni e mostre congiunte, ospitate in gallerie e musei delle due regioni. Questi eventi non solo promuoverebbero le opere di Murano e del Queensland, ma stimolerebbero anche il dialogo culturale e attrarrebbero nuovi mercati.
I workshop e i corsi di formazione condotti da maestri vetrai di Murano in Queensland e viceversa offrirebbero preziose opportunità di scambio di competenze e conoscenze. Questi programmi sarebbero fondamentali per preservare e innovare le tecniche vetrarie, arricchendo le abilità artigianali in entrambe le aree.
Progetti artistici congiunti che combinano le tecniche e gli stili di Murano e Queensland potrebbero generare opere uniche, rappresentando una fusione di maestria tradizionale e creatività moderna. Inoltre, espandere i canali di vendita per le opere di vetro di Murano in Queensland e viceversa potrebbe favorire il commercio bilaterale, aumentare la visibilità e ampliare le opportunità di mercato.
Infine, programmi di residenza per artisti di Murano e Queensland offrirebbero opportunità di scambio culturale e professionale, permettendo loro di lavorare in ambienti nuovi e stimolanti. La creazione di una rete di collaborazione internazionale consoliderebbe ulteriormente i legami tra le due regioni e arricchirebbe il panorama dell'arte del vetro.
In sintesi, la sinergia tra Murano e il Queensland rappresenta una straordinaria opportunità per combinare tradizione e innovazione. Collaborando e sviluppando iniziative congiunte, le due regioni possono arricchire le rispettive comunità artistiche e commerciali, creando nuove prospettive e un futuro vibrante e interconnesso nel mondo dell'arte del vetro.
(Fonti:
https://www.glassartistry.com.au/wp/
https://museovetro.visitmuve.it/en/home/)
Area tematica: Z
Le Olimpiadi di Brisbane 2032 rappresentano una significativa opportunità economica per la città australiana e per le aziende internazionali. Questo evento promette non solo di elevare Brisbane come destinazione turistica globale, ma anche di avere un impatto duraturo sull’economia e sulle infrastrutture locali. Uno dei principali benefici per Brisbane sarà l’aumento del turismo. La presenza di spettatori, atleti e media da tutto il mondo porterà a una maggiore domanda per hotel, ristoranti e attrazioni turistiche, stimolando il settore dell'ospitalità. Inoltre, gli investimenti in infrastrutture, come stadi, trasporti pubblici e strutture per eventi, miglioreranno a lungo termine la qualità della vita cittadina e l’efficienza dei servizi.
La crescita dell'occupazione è un altro vantaggio chiave. L'organizzazione dei Giochi creerà numerosi posti di lavoro temporanei e permanenti in settori come costruzione, servizi e sicurezza. Inoltre, i progetti olimpici favoriranno il rinnovamento urbano, migliorando l'estetica e la funzionalità di diverse aree della città. A livello promozionale, Brisbane avrà una visibilità globale che potrebbe attrarre investimenti stranieri e migliorare la sua immagine come destinazione turistica e commerciale. Le strutture olimpiche continueranno a servire la comunità e ad ospitare eventi futuri, contribuendo alla vivacità della città anche dopo i Giochi.
Per le aziende italiane, le Olimpiadi di Brisbane offrono opportunità significative. Le imprese specializzate in costruzioni e infrastrutture possono partecipare alla realizzazione di stadi e strutture olimpiche, mentre quelle che forniscono attrezzature e tecnologie per eventi possono ottenere contratti importanti. La sponsorizzazione olimpica fornisce una visibilità globale, migliorando la reputazione dei marchi italiani attraverso pubblicità internazionale e presenza in aree ad alta affluenza.
Le Olimpiadi attraggono investitori e partner globali, creando opportunità di networking che facilitano l'espansione nel mercato australiano e nella regione Asia-Pacifico. Settori come moda, design e gastronomia possono sfruttare questa visibilità per incrementare vendite e notorietà tramite collezioni esclusive e ristoranti temporanei. Inoltre, le aziende italiane possono dimostrare innovazioni tecnologiche e contribuire a progetti di sostenibilità. Collaborare a iniziative ecologiche, come la gestione dell'energia verde, evidenzia un impegno verso pratiche sostenibili e migliora ulteriormente la loro immagine.
In sintesi, le Olimpiadi di Brisbane offrono alle aziende italiane una piattaforma per espandere la loro portata internazionale, rafforzare la reputazione e generare nuovi flussi di reddito, con benefici che si estendono ben oltre il periodo dell'evento.
(Fonti
https://www.brisbanetimes.com.au)
Il mercato vinicolo italiano ha una significativa opportunità di espandersi in Queensland, grazie al crescente apprezzamento del vino da parte di consumatori e associazioni e alla modesta presenza del vino italiano nella regione. Nel 2023, l'Australia ha importato una notevole quantità di vino, con una quota considerevole proveniente dall'Italia. Tuttavia, la distribuzione del vino italiano varia tra le diverse regioni australiane e in Queensland rappresenta solo una frazione della domanda totale. L'aumento dell'interesse per i vini italiani suggerisce ampio spazio per una maggiore penetrazione del mercato. I vini italiani, noti per qualità e varietà, possono soddisfare questa domanda crescente, diversificando l'offerta locale.
Nonostante la qualità del vino australiano sia ben riconosciuta, l'espansione del vino italiano offre un'importante opportunità per arricchire ulteriormente il panorama vinicolo locale. Le aziende vinicole italiane dovrebbero considerare seriamente di aumentare la loro presenza in Queensland, sfruttando il potenziale di crescita e la crescente domanda. Una collaborazione tra produttori italiani e australiani potrebbe migliorare i rapporti commerciali e la qualità del vino tramite scambi di know-how, innovazione e promozione congiunta, arricchendo così il mercato con una maggiore varietà e qualità di vini disponibili.
(Fonti:
- https://www.wineaustralia.com
- https://www.wineintelligence.com
Il Queensland, con la sua fiorente industria mineraria, rappresenta un'importante opportunità per le aziende italiane specializzate nella lavorazione dei metalli. L’estrazione di metalli come ferro e bauxite è cruciale per l'economia della regione e ha generato una crescente domanda di tecnologie avanzate per la lavorazione dei metalli dopo l'estrazione. Le aziende italiane, conosciute per la loro innovazione e competenza, possono quindi trovare nel mercato del Queensland un'interessante opportunità di crescita.
Il settore minerario del Queensland è tra i più avanzati al mondo, e i processi di frantumazione, raffinamento e lavorazione dei metalli sono essenziali per ottimizzare la produzione e ridurre i costi. Le tecnologie italiane per la frantumazione e la concentrazione dei minerali sono particolarmente adatte per preparare i metalli all'ulteriore lavorazione, migliorando l'efficienza e riducendo i consumi energetici.
Anche il raffinamento dei metalli, fondamentale per ottenere metalli puri e di alta qualità, è un ambito in cui le aziende italiane eccellono. Con una lunga storia di innovazione nella metallurgia, le aziende italiane offrono tecnologie avanzate che migliorano i processi di purificazione, riducono gli scarti e aumentano la qualità dei metalli trattati. Inoltre, l'Italia è leader nell'automazione dei processi e nel controllo numerico, tecnologie che non solo migliorano l'efficienza operativa, ma aumentano anche la sicurezza sul lavoro.
Per le aziende italiane, adattarsi alle specifiche esigenze delle operazioni minerarie del Queensland è essenziale per avere successo. Stabilire alleanze strategiche con aziende locali e partecipare a progetti congiunti può facilitare l'ingresso nel mercato. Collaborare con operatori consolidati aiuta a comprendere meglio le dinamiche del settore e a integrare le tecnologie italiane in modo efficace.
È fondamentale anche ottimizzare la distribuzione e la logistica per garantire un'efficiente fornitura di macchinari. Creare una rete logistica efficiente e rispettare le normative locali sono aspetti chiave per il successo commerciale. Partecipare a fiere e eventi di settore in Queensland può essere un'ottima occasione per promuovere le tecnologie italiane e costruire relazioni con potenziali clienti e partner, aumentando la visibilità e facilitando le trattative.
In sintesi, il mercato del Queensland offre notevoli opportunità per le aziende italiane che producono macchinari per la lavorazione dei metalli. Con una strategia mirata, creazione di partnership locali e gestione efficace della logistica, le aziende italiane possono non solo entrare con successo nel mercato del Queensland, ma anche contribuire all'innovazione e al progresso tecnologico nel settore minerario. La collaborazione tra Italia e Queensland potrebbe così rispondere alle esigenze dell'industria mineraria e aprire nuove strade per la crescita reciproca
(Fonti:
I ristoranti italiani hanno una significativa presenza in Queensland, con una quota di mercato rilevante nel settore della ristorazione. Questo è in gran parte dovuto alla popolarità globale della cucina italiana e alla sua capacità di soddisfare le preferenze culinarie di un ampio pubblico. Anche se le statistiche esatte sulla quota di mercato dei ristoranti italiani certificati in Queensland possono essere difficili da ottenere, è chiaro che la cucina italiana rimane una delle preferite tra i residenti e i turisti della regione.
La cucina italiana gode di un'ottima reputazione in Australia e, in particolare, a Brisbane e altre città di Queensland. La qualità percepita dei piatti e l'ampia offerta di menù italiani contribuiscono a una significativa domanda per i ristoranti di questo tipo.
Aprire un ristorante in Queensland offre numerosi vantaggi che possono contribuire al successo dell'attività. Dal punto di vista economico e regolatorio, il governo del Queensland fornisce vari incentivi e agevolazioni fiscali per le piccole e medie imprese. Esistono programmi di sostegno che includono finanziamenti e consulenze per aiutare le nuove imprese a prosperare. Le normative per l’apertura di un ristorante sono chiare e ben strutturate, e il Queensland Government offre risorse dettagliate per aiutare gli imprenditori a navigare nei requisiti legali e burocratici.
La crescente popolazione a Brisbane e in altre città di Queensland crea una base di clienti in espansione per i ristoranti. Questo aumento della popolazione, combinato con una forte domanda di cucina internazionale, favorisce il settore della ristorazione. Inoltre, Queensland è una destinazione turistica di prim'ordine. L’afflusso di visitatori alla ricerca di esperienze culinarie diverse offre una clientela potenziale significativa per i ristoranti italiani.
Dal punto di vista dei costi e dell’accessibilità, i costi di affitto e le spese operative in Queensland sono generalmente più contenuti rispetto ad altre grandi città australiane come Sydney e Melbourne. Questo può ridurre il rischio finanziario associato all’apertura di un nuovo ristorante. Inoltre, il mercato alimentare del Queensland è ben sviluppato, con numerosi fornitori che offrono ingredienti di alta qualità necessari per la preparazione di piatti italiani autentici.
Infine, il clima favorevole e la qualità della vita in Queensland rendono la regione attraente sia per i ristoratori che per i clienti. La vita all'aperto e le numerose attività ricreative contribuiscono a un ambiente vivace e stimolante.
Aprire un ristorante in Queensland offre vantaggi notevoli, inclusi incentivi governativi, costi operativi competitivi e una base di clienti attratta dalla qualità della vita e dal turismo. Con il giusto supporto e una pianificazione adeguata, il settore della ristorazione in questa regione può rivelarsi molto promettente.
(Fonti:
https://www.business.qld.gov.au/industries/hospitality-tourism-sport
https://teq.queensland.com/au/en/industry)
Il settore navale del Queensland gioca un ruolo cruciale nell’economia regionale e globale, grazie alla sua significativa attività nei campi della costruzione, manutenzione e commercio marittimo. Questo settore non solo supporta un'ampia gamma di attività industriali, ma è anche un nodo vitale nel commercio internazionale. Il Queensland ospita una fiorente industria navale, con cantieri e impianti che svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione e manutenzione di navi commerciali, da crociera e militari. “In the three years to 2020-21, the economic output of shipbuilding and repair services increased by 2% annually on average, from $3.7 billion in 2017-18 to $3.9 billion in 2020-21 (in real terms), with most of this occurring in the first year. Several Federal Government contracts to build ships for the Royal Australian Navy (Navy) maintained demand for services and has driven defence shipbuilding activity”.(Vedere grafico 2.6 a fondo pagina)
I principali centri navali si trovano a Brisbane, Townsville e Cairns, noti per la loro capacità di gestire progetti complessi e innovativi. Le portualità, come il Porto di Brisbane e il Porto di Townsville, sono essenziali per il commercio internazionale, gestendo una grande quantità di merci e collegando l’Australia ai mercati globali. La posizione strategica del Queensland lungo le rotte marittime principali aumenta ulteriormente la rilevanza del suo settore navale.
Le opportunità di collaborazione tra aziende italiane e del Queensland sono ampie e promettenti, offrendo la possibilità di sfruttare le rispettive competenze per innovare e migliorare questo settore cruciale.
Le aziende italiane, rinomate per la loro eccellenza nella produzione di materiali e componenti navali, possono apportare un notevole valore ai cantieri del Queensland. L'integrazione di sistemi di propulsione avanzati, come motori marini ad alta efficienza e sofisticati sistemi di controllo elettronico, è essenziale per migliorare le prestazioni e la sostenibilità delle imbarcazioni. I materiali compositi italiani, inclusi fibre di carbonio e resine avanzate, possono essere utilizzati per costruire scafi leggeri e resistenti, aumentando così la durata e l'efficienza delle navi costruite in Queensland. Inoltre, la fornitura di attrezzature specializzate per la manutenzione e l'aggiornamento tecnologico delle imbarcazioni rappresenta un'ulteriore opportunità di collaborazione.
Nel campo della tecnologia e innovazione, l'industria navale italiana è all'avanguardia con soluzioni tecnologiche di ultima generazione. Le aziende del Queensland possono beneficiare dell'integrazione di sistemi di navigazione avanzati, tra cui radar, GPS e comunicazione satellitare, che migliorano la sicurezza e l'efficienza operativa delle imbarcazioni. La tecnologia di automazione, come i sistemi di controllo remoto e l'intelligenza artificiale per la gestione delle operazioni a bordo, può essere implementata nei progetti del Queensland per ottimizzare le operazioni navali e ridurre i costi operativi.
In aggiunta, il design navale e il design degli interni sono settori di particolare rilevanza per il mercato degli yacht e delle imbarcazioni di lusso. Le aziende italiane, famose per il loro eccellente design degli interni e per la creazione di spazi abitativi raffinati e funzionali, possono collaborare con i cantieri del Queensland per offrire soluzioni innovative nel design degli yacht. Questo comprende la progettazione di interni eleganti e su misura, l'uso di materiali pregiati e sostenibili, e l'implementazione di soluzioni ergonomiche per migliorare il comfort a bordo. I designer italiani possono contribuire a creare ambienti di lusso che soddisfano le esigenze dei clienti del Queensland, migliorando così l'attrattiva e il valore commerciale delle imbarcazioni. “Nel 2023 la produzione cantieristica della nautica da diporto italiana ha registrato il suo anno migliore in assoluto, raggiungendo la cifra record di 4 miliardi di euro di export, in crescita del 15,9% rispetto al già eccellente 2022. Un risultato raggiunto nonostante il rallentamento dell’economia del Paese in generale, e dell’export in particolare a causa di molteplici fattori di criticità a livello internazionale.” (vedere grafico a fine pagina)
Le joint ventures rappresentano una strategia per affrontare progetti complessi e di grande scala. Le aziende italiane e quelle del Queensland possono formare alleanze per intraprendere progetti di costruzione e sviluppo navale, combinando risorse, competenze e tecnologie. Questo tipo di collaborazione consente di affrontare sfide come la costruzione di navi di grande dimensione, l'implementazione di nuove tecnologie e lo sviluppo di soluzioni sostenibili. Le joint ventures possono includere progetti di ricerca e sviluppo, costruzione di nuove unità navali e ristrutturazione di imbarcazioni esistenti, apportando benefici reciproci alle parti coinvolte.
In sintesi, il settore navale del Queensland offre numerose opportunità di collaborazione con le aziende italiane. Attraverso sinergie nella fornitura di materiali e componenti, tecnologia e innovazione, progettazione e design, nonché attraverso progetti congiunti e joint ventures, le imprese di entrambe le regioni possono rafforzare la loro posizione e contribuire significativamente al progresso e alla crescita del settore navale globale.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland) Inc.)
Investitori e leader aziendali attendono di conoscere i dettagli della zona proposta, che punta a favorire il commercio, gli investimenti e lo scambio di conoscenze tra le due parti. Gli osservatori ritengono che il mega progetto stimolerà la crescita in settori chiave come l'aerospaziale, l'agricoltura avanzata, i dispositivi medici, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e i veicoli elettrici.
Una dichiarazione congiunta diffusa all'inizio di questo mese, dopo una riunione speciale del Comitato Ministeriale Congiunto Malaysia-Singapore per Iskandar Malaysia, ha sottolineato che la JS-SEZ mira a "portare benefici reciproci alle imprese e alle popolazioni di entrambi i paesi, incluso il miglioramento del flusso di merci e persone, la semplificazione delle attività commerciali e il supporto allo sviluppo dei talenti".
Le date dell'incontro tra i due primi ministri, Lawrence Wong e Anwar Ibrahim, non sono ancora state ufficialmente annunciate.
La firma prevista dell'accordo JS-SEZ arriva quasi un anno dopo la stipula, avvenuta a gennaio, di un memorandum d'intesa tra Singapore e Malesia per finalizzare un accordo che porti alla creazione della zona entro la fine del 2024.
Nuova missione internazionale per la rete d’imprese Emilia Romagna Mercati. Da sabato 12 ottobre una delegazione dei mercati ortofrutticoli regionali aderenti alla rete guidata dal presidente di turno, Gianni Indino, partirà alla volta di Singapore, città-stato del Sudest asiatico con oltre 6 milioni di abitanti. La missione di Emilia Romagna Mercati, rete composta da CAAB Bologna, FOR Cesena, CAL Parma e CAAR Rimini, è nata in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e la Camera di Commercio italiana a Singapore.
“Il nostro obiettivo principale – spiega Gianni Indino, presidente del CAAR e della Rete Emilia Romagna Mercati - è quello di aprire nuove possibilità di esportazione dei prodotti del nostro territorio, ortofrutticoli e non solo. Per questo incontreremo le grandi aziende di import/export, i produttori e gli stakeholder di Singapore e anche di altri Paesi dell’area. L’isola, nei nostri progetti, potrebbe infatti diventare anche la porta, dal punto di vista logistico, per l’approvvigionamento dei nostri prodotti verso tutta la regione asiatica: Malesia, Indonesia, Filippine, Vietnam, Cambogia e Thailandia.
Dopo gli accordi per la commercializzazione dei nostri prodotti già avviati con Giappone, Arabia Saudita, Dubai e Oman, sedi di precedenti missioni estere da parte della Rete Emilia Romagna Mercati, c’è molta fiducia nel buon esito di questo viaggio a Singapore. I primi risultati sono già tangibili e dimostrano l’importanza dell’investimento della Regione Emilia Romagna sull’internazionalizzazione dei mercati, per la quale è stato messo in campo un investimento di 600mila Euro. Sono già partite le prime forniture per il Giappone e sono stati stretti accordi in Oman e a Dubai, dove la Rete Emilia Romagna Mercati, in accordo con il governo locale, ha aperto un ufficio con personale in loco per lo sviluppo delle iniziative commerciali.
Come presidente di Emilia Romagna Mercati e del CAAR di Rimini sono molto orgoglioso del lavoro svolto fin qui e convinto che queste missioni porteranno sempre maggiori benefici ai commercianti e ai produttori locali, ma anche al nostro territorio in generale poiché accanto alle trattative che riguardano i nostri know-how aziendali, diamo il nostro contributo anche nella promozione turistica della nostra splendida regione”.
Singapore è la nuova culla dei veicoli a guida autonoma. Mentre Stati Uniti e Cina si stanno sfidando a distanza sull’evoluzione e introduzione dei robotaxi, il piccolo Paese asiatico, che già nel 2015 ha iniziato a fare le prime prove su strada.
Dopo alcuni anni di calma, in parte anche dovuti all’arrivo del Covid-19, il ritmo delle sperimentazioni è risalito di recente e durante il 2024 è stato particolarmente movimentato. E ora, tra le strade di Singapore, è possibile imbattersi in autobus, mezzi per pulire le strade e veicoli per le consegne dell’ultimo miglio tutti completamente autonomi.
La metropoli del sud-est asiatico, ha deciso di puntare sugli AV per affrontare la sua cronica carenza di manodopera e sfruttare al meglio i pochi spazi che ha a disposizione – è infatti il secondo Paese più densamente popolato del mondo dopo il Principato di Monaco – in modo più efficiente.
Negli scorsi anni, le autorità di Singapore hanno dato il via libera al servizio di pulizia delle strade tramite spazzatrici robot a guida autonoma. CTM, una delle principali aziende dello piccolo stato asiatico attiva in questo ambito, ha quindi preso la palla al balzo, stringendo una partnership con la cinese WeRide, tra le maggiori realtà attive nello sviluppo di AV.
Il risultato di questo accordo sono due mezzi, il Robosweeper S1 e S6. Si tratta di un veicolo che oltre alle classiche spazzole, è dotato di molteplici sensori ad alta precisione gestiti tramite l’intelligenza artificiale, che gli consentono di eseguire in modo efficiente varie attività igienico-sanitarie urbane come lo spazzamento stradale, la spruzzatura dell’acqua e la disinfezione.
Questo mezzo può infatti rilevare automaticamente le condizioni stradali, evitando pedoni e ostacoli. È inoltre alimentato da un motore completamente elettrico. Stando a quanto dichiarato da CTM e WeRide, l’impiego dei Robosweeper S6 ridurrebbe in media le emissioni di anidride carbonica di quasi 10.000 kg al mese rispetto ai suoi simili endotermici.
Dopo aver avuto l’ok da parte del Land Transport Authority (LTA) sul finire del 2023, anche FairPrice, la più grande catena di supermercati di Singapore, ha deciso di iniziare a impiegare l’uso di mezzi a guida autonoma all’interno dei propri punti vendita.
Il gruppo ha stretto infatti un accordo con Zelos Technology, società di tecnologia per gli AV, per lo sviluppo di un furgoncino per il trasporto merci senza conducente. I Zelos Z10 sono infatti degli LCV a guida autonoma con una capacità di carico di 10 m³ e 1.500 kg.
Questi veicoli, dotati di batterie elettriche che gli consentono un’autonomia di 210 km, sono già impiegati da FairPrice per trasferire le sue merci tra i suoi centri di distribuzione di Benoi e Joo Koon, due settori di Singapore che si trovano a una distanza di poco inferiore a 2 km.
Oltre ai macchinari impiegati per pulire le sue strade, WeRide sta iniziando a sperimentare a Singapore anche il primo veicolo autonomo per il trasporto pubblico locale.
Lanciato lo scorso giugno, il Robobus (conosciuto anche come Yutong Xiaoyu 2.0) è una navetta dai colori vivaci che impiega circa 12 minuti per completare un circuito di 1,2 km, composto da quattro fermate. Questo mezzo può trasportare fino a 10 passeggeri seduti raggiungendo una velocità di 40 km/h.
Seguendo le regole imposte dal Land Transport Authority, questo piccolo e simpatico mezzo di trasporto locale ha a bordo un conducente di sicurezza che, sedendo davanti, osserva i feed dal radar del veicolo, dal lidar e da più telecamere le cui immagini vengono riportate su quattro schermi.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Singapore)
Dopo vent’anni di negoziati, l’Unione Europea e il MERCOSUR hanno firmato un accordo storico che abbatterà le tariffe doganali, favorendo scambi più competitivi tra le due sponde dell’Atlantico. Questa intesa rappresenta un’opportunità cruciale per l’Italia e le sue PMI, aprendo nuovi mercati per prodotti di qualità e rafforzando la presenza del Made in Italy in Sud America.
L’accordo prevede vantaggi significativi per i produttori italiani di macchinari, farmaci e, soprattutto, veicoli. In particolare, il mercato automobilistico argentino si prospetta come una destinazione strategica. Attualmente, marchi europei come Fiat, Peugeot e Volkswagen vendono 18.160 unità all’anno in Argentina, ma sono ancora superati dai concorrenti stranieri come Chevrolet, Ford e Toyota, che dominano il mercato con 23.208 unità. La riduzione dei costi di importazione potrebbe riequilibrare la bilancia, favorendo l’acquisto di veicoli europei, tra cui quelli italiani, apprezzati per qualità e design.
Questo accordo giova anche alle PMI italiane, storicamente protagoniste nell’export di macchinari e componenti per l’industria automotive. Le imprese italiane, molte delle quali specializzate in tecnologie avanzate, potranno sfruttare l’apertura di questi mercati per consolidare la loro presenza e incrementare le vendite in settori in forte espansione.
Nonostante alcune resistenze, come quelle francesi legate alla protezione del settore agricolo, per l’Italia l’intesa rappresenta un’occasione unica per rafforzare la propria posizione in Sud America. Il MERCOSUR non è solo un mercato in crescita, ma un partner strategico per il rilancio del tessuto economico italiano, con un focus sulla competitività delle nostre imprese e sull’internazionalizzazione del Made in Italy.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
Lidl annuncia di voler investire in Polonia il prossimo anno. Saranno aperti nuovi negozi, ma non solo. "Abbiamo intenzione di continuare lo sviluppo intensivo della catena aprendo decine di nuovi negozi e investendo nei centri di distribuzione. A questo scopo stanzieremo circa 2 miliardi di zloty, che ci permetteranno non solo di aumentare la nostra portata ma anche di introdurre soluzioni più ecologiche nelle nostre strutture” afferma Włodzimierz Wlaźlak, presidente di Lidl Polska. La catena non ha ancora specificato quanti punti vendita intende aprire nei prossimi 12 mesi. Come afferma Włodzimierz Wlaźlak, il 2024 è stato per Lidl Polska “un periodo di sviluppo dinamico e di introduzione di soluzioni innovative. "Le nostre attività di sostegno all'esportazione dei prodotti polacchi portano benefici tangibili, come conferma il fatto che l'anno scorso più di 300 aziende polacche hanno esportato le loro merci in 28 Paesi e il valore di queste esportazioni è stato di quasi 6,5 miliardi di zloty”, aggiunge. Il principale concorrente di Lidl in Polonia rimane Biedronka, che conta circa 3.700 negozi. Anche Aldi e Dino, tra gli altri, inseguono i leader Lidl e Biedronka.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
Venerdì, l'Ufficio Centrale di Statistica (GUS) ha confermato la i dati di novembre 2024. I prezzi medi dei beni di consumo e dei servizi sono aumentati annualmente del 4,7%, in misura minore rispetto al mese precedente quando la dinamica ha raggiunto il 5%. Questo risultato è leggermente superiore rispetto alla lettura iniziale di due settimane fa, che ipotizzava il 4,6%. Nei prossimi mesi l'inflazione aumenterà leggermente prima di iniziare a muoversi verso l'obiettivo della Banca Nazionale di Polonia (NBP). Questo è il quinto mese consecutivo in cui l'inflazione al consumo, misurata dal CPI, supera l'obiettivo della NBP del 2,5%. L'inflazione a novembre è scesa al 3,8% su base annua dal 4,3% di ottobre, ma i servizi sono aumentati del 7,2% (il livello più alto quest'anno) dal 6,7%. Prezzi alimentari e bevande analcoliche a novembre erano del 4,8% superiori a un anno fa (rispetto al 4,9% di ottobre), i prezzi dell'energia hanno registrato un aumento del 11,7% (11,5% in ottobre), il prezzo dei carburanti per il trasporto privato è sceso del 6 (in ottobre la dinamica annua era pari a zero). I prezzi medi mensili di beni e servizi al consumo in novembre sono aumentati dello 0,5%, significativamente più forte rispetto a ottobre, quando la dinamica mensile ammontava allo 0,3% e oltre, che indicato dalla lettura preliminare al livello dello 0,4%. I prezzi dei beni mese a mese sono aumentati dello 0,5% rispetto allo 0,4% di ottobre, e dei servizi dello 0,3% rispetto allo 0,1% precedente. I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati dello 0,7% su base mensile (come un mese prima), quelli dell'energia erano gli stessi di ottobre, i prezzi del carburante per il trasporto privato sono aumentati del 2,3%. “Vale la pena di prestare attenzione al settore dei servizi, dove l'inflazione rimane persistente, anche se rallenta gradualmente mese dopo mese. I dati non dovrebbero influenzare il Consiglio della Politica Monetaria che probabilmente manterrà i tassi al livello attuale nei prossimi mesi” hanno scritto della Bank Millennium. La settimana scorsa, il Consiglio della Politica Monetaria ha deciso di mantenere i tassi d'interesse che significa che dicembre è il quattordicesimo mese consecutivo in cui il tasso di riferimento è del 5,75%. Mercoledì, gli economisti della Bank Pekao hanno scritto che sulla base di ciò che i membri del Consiglio della Politica Monetaria hanno detto finora, possiamo concludere che il Consiglio è diviso in due campi. “Uno preferisce iniziare i tagli dei tassi nel marzo 2025, l'altro invece nel terzo trimestre del 2025 o più tardi. Questi gruppi hanno un numero simile, ma il voto decisivo probabilmente sarà del presidente della NBP che suggerisce una data successiva per la ripresa del ciclo di riduzione dei tassi” hanno informato gli economisti. Alcuni giorni fa, in una conferenza dopo la decisione del Consiglio della Politica Monetaria, il presidente Adam Glapiński ha sorpreso il mercato con la dichiarazione che la discussione sui tagli tariffari inizierà da ottobre 2025 e non sarà una discussione, che porterà a una riduzione dei tassi nel 2025 e che questa possibilità si sposta al 2026. “Le letture di venerdì possono in una certa misura sostenere la recente posizione del Consiglio della Politica Monetaria, in cui il presidente Glapiński ha annunciato che l'inflazione a un livello elevato potrebbe persistere più a lungo del previsto, e le discussioni sulle riduzioni potranno iniziare solo nella seconda metà del 2025 con reali possibilità di riduzione solo all'inizio del 2026. Finora, quasi nessuno prende sul serio questi annunci ma le letture successive superiori alle previsioni potrebbero effettivamente spostare i tagli dei tassi di interesse dalla svolta del primo e secondo trimestre del 2025 precedentemente previsto” ha commentato Piotr Bawolski, il direttore per i clienti strategici presso la Casa di Brokeraggio Michael/Ström.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il tasso d’inflazione è rimasto in novembre sotto le attese degli analisti. Lo indicano i dati pubblicati dall’Ufficio di Statistica Ceco.
In novembre, i prezzi dei beni e dei servizi al dettaglio sono aumentati, rispetto a un anno fa, del 2,8%. Si tratta dello stesso dato di ottobre. A trainare al rialzo i prezzi sono stati soprattutto il comparto della casa, degli alimenti e di alcuni servizi. Ad esempio, i prezzi dei servizi di ristorazione sono aumentati del 6,7% e quelli dell’accoglienza di quasi il nove percento. Complessivamente, i prezzi dei beni sono cresciuti dell’1,4% e quelli dei servizi di oltre il cinque percento.
La maggioranza degli analisti si aspettava un aumento annuo dei prezzi del tre percento. L’inflazione è rimasta al di sotto delle attese a causa di una minore dinamica dell’inflazione, ad esempio nel settore degli alimenti. “In dicembre, avrà un ruolo la bassa base di confronto, che riguarderà soprattutto i prezzi degli alimenti e dei carburanti,” prevede l’analista di UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia, Patrik Rožumberský.
(Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/indexy-spotrebitelskych-cen-inflace-listopad-2024)
I prezzi di tutte le principali tipologie di immobili residenziali in Repubblica Ceca sono tornati a crescere. Lo indicano i dati raccolti dalla ČSOB per il terzo trimestre dell’anno.
I prezzi degli appartamenti sono aumentati nel terzo trimestre del 3,3% nel confronto anno su anno. “Le vendite degli appartamenti sono aumentate rispetto a un anno fa del sette percento, con una crescita di oltre il venti percento nella capitale, e la durata media di vendita è calata a quattro mesi”, nota la ČSOB. I prezzi delle case familiari sono cresciuti nel confronto anno su anno del 4,7%.
Sul lungo periodo, la dinamica dei prezzi più forte rimane quella dei terreni edificabili, il cui valore è aumentato nel terzo trimestre nel confronto anno su anno del 3,5%. “Sul mercato dei terreni continua a prevalere la domanda sull’offerta. Sul lungo periodo, questa situazione non è destinata a cambiare, pertanto i terreni sono uno strumento adatto per gli investimenti a lungo termine”, ha indicato Martin Vašek, direttore generale di ČSOB Hypoteční banka.
Fonte: https://www.csob.cz/csob/servis-pro-media/tiskove-zpravy?id=TZ241127
I soci CAMIC Mattoni 1873, RENOMIA e Czechoslovak Group si collocano ai primi posti nella classifica delle 100 migliori aziende in Repubblica Ceca stilata dall’associazione Comenius.
Il gruppo del settore beverage Mattoni 1873 si è classificato quest’anno al quarto posto. Ai primi tre posti figurano grandi gruppi industriali come ČEZ, Škoda Auto e Sev.En. Al decimo posto troviamo il più importante broker assicurativo del paese, RENOMIA, mentre al dodicesimo si posiziona il gruppo dell’industria della difesa Czechoslovak Group.
La classifica viene elaborata in collaborazione con la Camera di Commercio Ceca sulla base delle nomination espresse dalle aziende partecipanti, che rispondono a un questionario degli organizzatori. L’obiettivo della classifica è dare visibilità alle imprese che nei loro settori ottengono risultati “eccellenti, eccezionali o impressionanti in maniera positiva”.
(Fonte: https://www.comenius.cz/vysledkova-listina4)
A partire dal prossimo anno, le monete digitali potrebbero essere soggette in Repubblica Ceca a un regime fiscale simile a quello delle azioni. La proposta è stata approvata dalla Camera dei Deputati.
La legge prevede di introdurre, per le monete digitali come il bitcoin, alcune esenzioni dall’imposta sul reddito simili a quelle attualmente applicate alle azioni. In particolare, sarebbero esenti dall’imposta sul reddito le vendite di criptovalute con un guadagno inferiore a 100.000 corone in un anno. Inoltre, si prevede l’esenzione fiscale per le monete digitali conservate per almeno tre anni, a condizione che i ricavi dalla vendita non superino i 40 milioni di corone.
Queste modifiche semplificherebbero il sistema di tassazione delle criptovalute. La Repubblica Ceca adotterà inoltre le regolamentazioni richieste dall’Unione Europea, affidando alla Banca Centrale Ceca un ruolo più determinante come regolatore del mercato.
La Repubblica Ceca appoggia l’accordo di libero scambio con il gruppo dei paesi latinoamericani del Mercosur, annunciato venerdì scorso.
Secondo il Ministero dell’Industria e del Commercio, il nuovo accordo potrebbe aprire nuove opportunità per le esportazioni ceche. “Si tratta soprattutto delle esportazioni di beni e servizi ad alto valore aggiunto, come l’automotive, la produzione di macchinari, le forniture di tecnologie per l’industria delle esportazioni, dell’energia e dell’industria chimica, o servizi IT”, ha dichiarato il ministro Lukáš Vlček. Con l’accordo, dovrebbe essere eliminato oltre il 90% dei dazi.
La Repubblica Ceca adotta dunque un approccio diverso rispetto all’Italia. Roma sostiene che non ci siano le condizioni per firmare l’accordo a causa della mancanza di tutele per il settore agricolo. Una posizione simile è condivisa, a causa della pressione delle lobby agricole, anche da Francia e Polonia.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il 12 dicembre il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha approvato la legge n. 15.042 che istituisce il SBCE (Sistema Brasiliano di scambio delle emissioni di gas a effetto serra). La misura crea un mercato del carbonio regolato e stabilisce limiti alle emissioni di gas serra.
La legge divide il mercato dei crediti di carbonio in due settori: regolamentato e volontario.
Il primo promuove la decarbonizzazione attraverso obiettivi governativi per diversi settori dell’economia, che possono essere raggiunti riducendo le emissioni all’interno delle aziende o acquistando crediti di carbonio.
Nel mercato volontario, le aziende acquistano crediti di carbonio per raggiungere gli obiettivi aziendali di neutralizzazione delle emissioni di gas.
A questo proposito, il provvedimento chiarisce le regole per progetti e programmi REDD+ (Riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale) con generazione di crediti e donazioni di carbonio che si basano sulla riduzione delle emissioni derivanti dalla deforestazione, dal degrado e sull’aumento degli stock di carbonio nella vegetazione autoctona
La legge stabilisce anche regole per lo sviluppo dei programmi REDD+. E garantisce il diritto dei legittimi proprietari, come le popolazioni indigene e i popoli e comunità tradizionali, a realizzare progetti sul carbonio nelle loro aree.
Il settore agro-pecuario sarà escluso da questa regolamentazione. Le emissioni indirette di anidride carbonica e altri gas legati al riscaldamento globale, derivanti dalla produzione di fertilizzanti agricoli o materie prime, sarranno escluse dall’osservanza degli obblighi di contenimento delle emissioni di gas.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)
I rapporti commerciali tra Italia e Sudafrica sono caratterizzati da una lunga tradizione di collaborazione economica e scambi bilaterali. L’Italia rappresenta un importante partner commerciale per il Sudafrica nell’Unione Europea, con interscambi che coprono diversi settori strategici. Con riferimento all’export, il Sudafrica è il quinto partner commerciale dell’Italia in Africa, e il primo nella regione SADC.
L'Italia, che si posiziona al decimo posto tra i partner commerciali del Sudafrica (e al secondo tra i Paesi europei, dopo la Germania) vanta un’offerta competitiva in diverse delle categorie merceologiche più richieste. Questo articolo offre una panoramica dettagliata delle principali esportazioni italiane verso il Sudafrica, evidenziando le aree di maggiore successo e i settori in cui il Made in Italy può ulteriormente espandersi.
Secondo Trade Map, nel 2023, le importazioni del Sudafrica hanno raggiunto un valore pari a 107.26 miliardi di USD, evidenziando una crescita rispetto agli 88.22 miliardi di USD del 2019. Tuttavia, considerando il quinquennio, questo trend è stato caratterizzato da una certa volatilità, influenzata in parte dalla pandemia da Covid-19, con un picco del valore delle importazioni nel 2022 (111.87 miliardi di USD) e una lieve flessione nel 2023 rispetto all’anno precedente. Nel 2023, i principali Paesi da cui il Sudafrica ha importato beni sono stati la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. A livello geografico, il 29,3% delle importazioni proveniva dai Paesi del gruppo BRIC, mentre il 23,4% proveniva dall'Unione Europea (EU27).
Le importazioni sudafricane nel 2023 comprendevano una vasta gamma di beni, tra cui macchinari, attrezzature, veicoli, prodotti petroliferi, prodotti chimici, materie plastiche, prodotti farmaceutici ed elettronici. Inoltre, cereali, fertilizzanti e oli hanno costituito una parte significativa delle importazioni.
Sempre secondo Trade Map, nel 2023 il Sudafrica ha registrato una bilancia commerciale positiva (+ 3.398.580.000 USD) [1]. Le principali destinazioni delle sue esportazioni sono state la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. Inoltre, il Sudafrica ha indirizzato il 24,3% delle sue esportazioni verso i Paesi membri della SADC (Comunità di Sviluppo dell'Africa Australe), il 19,1% verso l'Unione Europea e il 16,6% verso i Paesi del gruppo BRIC.
Il Sudafrica ha esportato principalmente prodotti minerari, metalli preziosi, veicoli, e prodotti agricoli come agrumi, vino e mais.
Secondo Trade Map, nel 2023, le esportazioni italiane verso il Sudafrica hanno raggiunto un valore di 2.39 miliardi di USD, registrando una leggera flessione rispetto al 2022 (2.50 miliardi di USD) e al 2021 (2.65 miliardi di USD). Questo segna un trend negativo che si è consolidato negli ultimi tre anni, in contrasto con l'andamento generale delle esportazioni italiane verso il resto del mondo, che invece hanno mostrato un costante aumento.
Di seguito sono elencati i 20 prodotti esportati dall’Italia verso il Sudafrica che nel 2023 hanno registrato un valore delle esportazioni più alto:
In conclusione, i dati del 2023 confermano che il Sudafrica è un mercato di riferimento per le imprese italiane, in particolare nei settori del lusso, dei macchinari industriali e dei beni di consumo di alta qualità. Sebbene si sia registrata una leggera flessione nelle esportazioni italiane, il potenziale per una crescita futura rimane significativo, supportato dalla percezione positiva del Made in Italy e dalla domanda di prodotti innovativi e di alta gamma. Inoltre, il rafforzamento delle relazioni commerciali attraverso missioni economiche, partecipazioni fieristiche e collaborazioni locali può rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese italiane che desiderano consolidarsi in questo mercato strategico.
[1] Secondo la South African Reserve Bank, nel 2023 il surplus commerciale del Sudafrica è stato pari a 103,5 miliardi di rand (circa 5.5 miliardi di USD). Current account release March 2024
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
A partire da gennaio 2025 entreranno in vigore numerosi cambiamenti normativi che influenzeranno l'attività delle aziende in Polonia, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI). Gli imprenditori dovranno affrontare sfide come l’aumento dell'imposta sugli immobili, che colpirà in modo significativo i proprietari di capannoni o uffici, e le nuove regole per l'assunzione di stranieri. Queste includono, tra l’altro, la digitalizzazione dei processi, l’obbligo di contratti di lavoro e sanzioni più severe per il lavoro nero. Una delle innovazioni principali sarà l’introduzione degli e-consegne obbligatorie per le nuove società e l’adozione di una nuova classificazione PKD, con un periodo transitorio fino alla fine del 2026. Inoltre, le aziende dovranno prepararsi all'attuazione della direttiva sulla trasparenza retributiva, che richiederà una maggiore chiarezza nella politica salariale, e al nuovo sistema di tassazione – il PIT cassa – vantaggioso per le aziende con un fatturato fino a 1 milione di złoty. Gli esperti sottolineano che i cambiamenti comportano sia rischi che opportunità di crescita. Sarà cruciale adattare le strategie aziendali e sfruttare le agevolazioni disponibili per le tecnologie digitali ed ecologiche. Il 2025 potrebbe rappresentare una sfida significativa, ma anche un’opportunità per aumentare la competitività delle imprese.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
Il principale analista dell’agenzia S&P Global Ratings, Karen Vartapetov, ha espresso la sua fiducia riguardo al rating della Polonia e alla sua prospettiva stabile. Come motivo principale del suo atteggiamento positivo, ha citato alcune forti caratteristiche del profilo creditizio del paese. "In primo luogo, parliamo di prospettive di crescita molto solide, con alcune possibilità di miglioramento, qualora il governo riesca a portare avanti le riforme e ad ottenere un maggiore afflusso di fondi europei. In secondo luogo, parliamo di un’economia molto resiliente, che è stata messa alla prova da una serie di shock in passato, con una minore esposizione al settore automobilistico e una struttura delle esportazioni più diversificata," ha sottolineato. Ha aggiunto che un sistema di politica monetaria credibile, basato su un regime di tasso di cambio fluttuante e sulla gestione affidabile della politica monetaria da parte della banca centrale, supporta ulteriormente i rating. Tuttavia, ha osservato che le prospettive fiscali non rappresentano un punto di forza per il rating. Miglioramenti in questa area potrebbero essere attesi dopo le elezioni del prossimo anno, quando si aprirà una finestra per una consolidazione fiscale più aggressiva. Vartapetov ha inoltre affermato che, nel medio termine, lo scenario base di S&P prevede una certa consolidazione fiscale in Polonia. Tra le tre maggiori agenzie di rating, Moody’s attribuisce alla Polonia il rating più alto, a livello "A2". Il rating della Polonia secondo Fitch e S&P è "A-", un livello inferiore rispetto a Moody’s. Le prospettive di tutte le valutazioni sono stabili.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
3 dicembre 2024
L’economia brasiliana è cresciuta dello 0,9% nel terzo trimestre del 2024, rispetto al secondo trimestre, secondo i dati pubblicati il 3 dicembre da IBGE - Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica.
La crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) brasiliano è pari a quella della Cina nel periodo ed è dietro solo a Indonesia e Messico tra i paesi del G20 (il gruppo che riunisce le maggiori economie del mondo).
Da inizio anno, tuttavia, la crescita della Cina supera quella del Brasile. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima che il Paese asiatico crescerà del 4,8% nel 2024. Il Brasile dovrebbe vedere un aumento del PIL del 3%.
I settori che hanno contribuito maggiormente alla crescita registrata tra luglio, agosto e settembre in Brasile sono stati i servizi (+0,9%) e l'industria (+0,6%). Il settore agricolo, invece, è sceso dello 0,9%.
I dati IBGE mostrano che, nel settore dei servizi, “si sono registrati sviluppi nell’informazione e comunicazione (2,1%), altre attività di servizi (1,7%), nelle attività finanziarie, assicurative e servizi connessi (1,5%), nelle attività immobiliari (1,0%), commercio (0,8%), trasporti, magazzinaggio e posta (0,6%) e amministrazione, difesa, sanità pubblica, istruzione e previdenza sociale (0,5%)”.
“Nell’industria spicca la crescita dell’1,3% nelle industrie manifatturiere. Sono invece diminuite: costruzioni (-1,7%), elettricità e gas, acqua, fognature, attività di gestione dei rifiuti (-1,4%) ed industrie estrattive (-0,3%)”, sottolinea l’IBGE.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il PIL è cresciuto del 4,0%.
Fino al terzo trimestre di quest’anno, il PIL brasiliano è cresciuto del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Rispetto allo scorso anno si è registrato un calo del 3,5% nell’agricoltura, una crescita del 3,5% nell’industria e del 3,8% nei servizi.
I risultati pubblicati dall’IBGE rientrano o addirittura leggermente al di sopra di quanto previsto da diversi economisti e istituti di ricerca.
C'è, tuttavia, una preoccupazione per l'aumento dei prezzi nel Paese. Negli ultimi 12 mesi l’inflazione ha raggiunto il livello del 4,77%, spinta dall’aumento delle tariffe alimentari ed elettriche.
Rispetto ad altre economie del G20, il Brasile è dietro solo a Indonesia e Messico, che sono cresciuti rispettivamente dell’1,5% e dell’1,1% nel periodo, ed appare alla pari con la Cina.
Nel terzo trimestre del 2024, il Paese è davanti, tra gli altri, all’Arabia Saudita, agli Stati Uniti e alla Francia. Non sono ancora state diffuse informazioni sul PIL del terzo trimestre in Sud Africa, Argentina, Australia, India e Russia.
In allegato: Grafico “Il cambiamento nelle economie del G20” - Crescita del PIL nel 3° trimestre del 2024
Il Rapporto congiunturale della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI), che analizza il terzo trimestre del 2024, attira l’attenzione sulla crescita brasiliana a un “ritmo superiore alle aspettative”.
“Gran parte della sorpresa per il tasso di crescita più elevato nella prima metà del 2024 è dovuta all’espansione fiscale. L’aumento delle spese per il personale, l’anticipazione del calendario dei trasferimenti di reddito, le spese relative al recupero dello Stato di Rio Grande do Sul e l’aumento delle prestazioni e del numero dei beneficiari della previdenza sociale sono alcuni dei punti salienti di una serie di spese che hanno portato ad un forte aumento dell’impulso fiscale nel periodo”, si legge nel testo.
“Inoltre, c'è il mercato del lavoro, che continua ad essere surriscaldato. L'occupazione continua ad aumentare in uno scenario di basso tasso di disoccupazione, un ambiente che ha fornito significativi aumenti reali del reddito da lavoro. Di conseguenza, il tasso di crescita reale dello stipendio di massa è aumentato nella prima metà del 2024, mostrando un incremento superiore ai tassi già significativi degli ultimi due anni.”
Attualmente, il tasso di disoccupazione in Brasile misurato dall’IBGE è del 6,2% – il livello più basso mai registrato.
Il rapporto sottolinea che la somma dell’espansione fiscale con l’aumento della massa salariale e l’aumento del credito ha stimolato i consumi delle famiglie – la crescita del PIL quest’anno, infatti, è più legata alla domanda interna che allo scenario internazionale, secondo la CNI.
Il testo mette in guardia dal futuro impatto di fattori quali intensa siccità, incendi, deprezzamento del tasso di cambio e aumento dei prezzi dell’elettricità e del carburante sull’inflazione – che “si è avvicinata al tetto obiettivo del 4,5%, ma resta su un livello inferiore a quello registrato a fine 2023”.
Anche il Monitor del PIL della Fundação Getúlio Vargas (PIB-FGV) evidenzia la “buona performance dell’economia” tra luglio e settembre, contraddicendo le aspettative di un calo dei numeri.
“Per l’ottica della produzione, il grande traguardo è il forte sviluppo dell’industria, che si è verificato in modo diffuso. Inoltre, il settore dei servizi cresce anche, nonostante la decelerazione, mentre l'agricoltura si ritira nel trimestre”, analizza Juliana Trece, coordinatrice del PIB-FGV.
“Dal punto di vista della domanda, i consumi e gli investimenti continuano a crescere rispettivamente per il terzo e il quarto trimestre consecutivo”, aggiunge.
Il rapporto FGV indica una solida crescita in settori quali i consumi delle famiglie (aumento del 4,5% nel terzo trimestre), Investimenti fissi lordi (+9,7%), esportazioni (+2,4%) e importazioni (+20,2%).
A fine settembre l’Istituto per la Ricerca Economica e Applicata (Ipea) ha rivisto, invece, la proiezione di crescita del Paese nel 2024 al 3,3%. Per il 2025, l’agenzia prevede che il Paese cresca del 2,4%.
“Contrariamente a quanto si poteva pensare a giugno [...] gli impatti delle inondazioni del Rio Grande do Sul sul PIL aggregato sembrano essersi esauriti nel breve termine”, sottolinea l’analisi.
“Sospinta dalla buona evoluzione del mercato del lavoro e dalle migliori condizioni di accesso al credito, l'andamento delle vendite di beni e servizi alle famiglie ha mantenuto vigore per tutto il 2024, e continua a rappresentare il principale motore dell'economia.”
“Dopo un 2023 deludente, anche la domanda di beni strumentali si è distinta positivamente, alimentando una ripresa del settore manifatturiero, seppure a ritmi ancora modesti”, analizza Ipea.
(Fonte: BBC News Brasil)
I principali importatori sono Stati Uniti, Germania e Belgio
Alex Rodrigues - Giornalista presso Agência Brasil | Pubblicato il 10/12/2024
Nel novembre di quest’anno, il Brasile ha esportato 4,66 milioni di sacchi da 60 chilogrammi (kg) di caffè. Con un risultato superiore del 5,4% rispetto allo stesso mese del 2023, quando il Paese aveva venduto 4,42 milioni di sacchi di prodotto sul mercato estero, il settore della coltivazione del caffè ha stabilito un nuovo record: ad un mese dalla fine dell’anno, i produttori nazionali avevano già spedito un totale di 46,399 milioni di sacchi, superando del 3,78% il volume più alto registrato fino ad allora, pari a 44,707 milioni di sacchi nei 12 mesi del 2020.
Secondo il Consiglio degli Esportatori Brasiliani di Caffè (Cecafé), organismo che ha pubblicato lunedì (9) dei dati statistici, con le vendite all’estero del prodotto, il Brasile ha ricevuto, solo nel mese di novembre, 1,343 miliardi di dollari, una somma superiore del 62,7% a quella 825,7 milioni di dollari registrati nello stesso mese del 2023. Se i ricavi ricevuti da gennaio a novembre di quest’anno (11,30 miliardi di dollari) vengono confrontati con quelli dello stesso periodo di 2023 (9,24 miliardi di dollari), la crescita è di circa il 22,3%.
Fino alla fine di novembre, i principali importatori di caffè brasiliano erano gli Stati Uniti (7.419 milioni di sacchi, pari al 16% del totale), Germania (7.228 milioni), Belgio (4.070 milioni), Italia (3.702 milioni) e Giappone (2.053 milioni di euro) e, in totale, i giapponesi hanno importato, quest’anno, un volume inferiore dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.
La tipologia di caffè che il Brasile ha esportato di più nel 2024 continua ad essere l’Arabica: oltre 33,97 milioni di sacchi. Secondo Cecafé, questo volume, superiore del 23,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è il più grande della storia per il periodo di 11 mesi. Segue la specie canephora (conilon + robusta).
I caffè di alta qualità o certificati utilizzando pratiche sostenibili hanno rappresentato il 17,5% del totale delle esportazioni brasiliane tra gennaio e novembre 2024, con 8,112 milioni di sacchi spediti all’estero. Questo volume è superiore del 33,5% rispetto a quello registrato nei primi 11 mesi dello scorso anno. Il prezzo medio del prodotto è stato di 269,41 dollari per sacco, generando entrate in valuta estera pari a 2,185 miliardi di dollari, ovvero il 19,3% del totale ottenuto.
Sfide
Nonostante i buoni risultati, Cecafé sottolinea il persistere di strozzature che ostacolano il settore, soprattutto in termini logistici. “In teoria, analizzando l'andamento delle esportazioni di caffè brasiliano, avremmo solo motivo di festeggiare, ma la realtà è un po' più crudele”, ha dichiarato in un comunicato il presidente dell’entità, Márcio Ferreira. “Questa prestazione record è dovuta alla professionalità e creatività degli esportatori associati a Cecafé, che hanno cercato alternative e hanno pagato milioni di dollari in spese aggiuntive nei loro processi di esportazione a causa della mancanza di infrastrutture, soprattutto nei porti brasiliani, per onorare gli impegni presi con i clienti internazionali dei caffè brasiliani”.
Agência Brasil ha consultato l’Associazione Brasiliana dell’Industria del Caffè (Abic) in merito ai dati diffusi da Cecafé. Sempre in un comunicato, il presidente dell’entità, Pavel Cardoso, ha commentato che il settore prevede di raggiungere, quest’anno, la soglia dei 50 milioni di sacchi di caffè esportati.
“I dati sull’export diffusi da Cecafé, che dovrebbero accumulare, alla fine di quest’anno, quasi 50 milioni di sacchi di caffè, sono robusti e, rispetto ai dati dell’anno scorso, che ammontavano a quasi 40 milioni, dimostrano il vigore che le esportazioni brasiliane hanno raggiunto quest’anno”, ha affermato Cardoso.
Per il presidente dell’Abic, due fattori sono stati importanti per l’aumento delle importazioni: “il robusta (conilon brasiliano) era molto economico rispetto al conilon vietnamita nella prima metà dell’anno, da qui il motivo per cui queste esportazioni rimangono molto più elevate rispetto all’anno scorso, soprattutto conilon (di robusta), e un altro punto fondamentale, soprattutto negli ultimi quattro mesi, sono state le anticipazioni che questi importatori europei hanno fatto in vista dell’imminente entrata in vigore del Regolamento dell’Unione Europea per i Prodotti Senza Deforestazione (EUDR), rinviato di altri 12 mesi, ma le anticipazioni degli importatori erano già state fatte”.
(Fonte: Agência Brasil)
(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
L’industria dei prodotti e dei servizi per animali domestici cresce ogni giorno in Brasile. Per darvi un’idea, nel 2021 il mercato ha generato più di 35,8 miliardi di R$, suddivisi tra Pet Vet (14%), Pet Care (7%) e Pet Food (79%).
In termini di fatturato nel segmento, il Brasile occupa il 6° posto nel ranking mondiale, rappresentando il 4,5% del fatturato totale e davanti a grandi paesi come Francia, Italia, Canada e Australia.
Investire in un’azienda che esporta beni dal mercato degli animali domestici, è un ottimo affare, visto che il 95% – ovvero più di 391,9 milioni di R$ – di questo totale riguarda prodotti del segmento Pet Food.
A partire da R$10.000 è possibile investire in un franchising di un negozio di animali. Esistono modelli di micro-franchising, franchising mobile e anche quelli che possono essere gestiti da casa. Ed esistono anche reti più grandi, dove l'investimento iniziale parte da R$ 100.000.
Di seguito sono riportati alcuni dei migliori franchising del segmento.
Animalia Farma è un franchising di negozi di animali creato in San Paolo e opera come farmacia di preparati veterinari. Attualmente conta 14 unità, distribuite tra San Paolo, Paraná, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro. Ha un catalogo di prodotti molto vario che spazia dai medicinali masticabili alle pomate e allo shampo.
Investimento iniziale: da R$300mila.
Vital Pet è una società di gestione di piani medico-sanitari per animali domestici. Attraverso servizi offerti da questa proposta assicurativa, l’ animale domestico potrà avere accesso a cliniche, centri diagnostici e laboratori, in modo molto simile a un piano sanitario umano. Abbiamo poche opzioni di franchising di questo modello sul mercato. Pertanto rappresenta un’ottima opportunità di investimento.
Investimento iniziale: da R$30 mila;
La Clinica Veterinaria offre un'infrastruttura completa per consultazioni, trattamenti, vaccinazioni, interventi chirurgici ed esami. Per chi desidera essere un franchisee, ci sono 3 opzioni di modello di business: Smart (solo servizio clinico), Clinic (clinica + bagno e toelettatura e negozio di medicinali e alimentari) e Clinic (clinica + ufficio + esami di laboratorio).
Investimento iniziale: da R$ 135mila.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)