Hong Kong afferma la propria identità globale anche attraverso il passaporto

Hong Kong afferma la propria identità globale anche attraverso il passaporto
Martedì 5 Agosto 2025

Hong Kong afferma la propria identità globale anche attraverso il passaporto

Hong Kong si distingue dalla Cina continentale per diversi aspetti, e tra questi spicca sempre di più la forza del suo passaporto. Secondo l’ultima edizione del Henley Passport Index – considerato tra i più autorevoli nel valutare la libertà di movimento internazionale – il passaporto di Hong Kong si posiziona al diciassettesimo posto, con accesso senza visto a 169 destinazioni. Si tratta di un miglioramento di una posizione rispetto all’aggiornamento precedente e di due posizioni rispetto al 2024.

Questo risultato risalta ancor di più se confrontato con la Cina continentale, che si trova solamente al sessantesimo posto, con accesso libero a 83 destinazioni. Anche Macao, altra regione ad amministrazione speciale della Cina, si colloca più in basso, al trentunesimo posto, con 144 destinazioni accessibili senza bisogno di visto.

La performance positiva di Hong Kong è confermata anche da altri indici internazionali. Il Guide Passport Index la colloca al quindicesimo posto, mentre il Global Passport Index pubblicato da Arton Capital la posiziona ancora più in alto, al tredicesimo posto, registrando anche un miglioramento del mobility score rispetto all’anno precedente.

Le differenze tra i vari ranking dipendono principalmente da approcci metodologici distinti. L’indice Henley, ad esempio, si basa esclusivamente sui dati forniti dall’International Air Transport Association (IATA), aggiornati su base mensile, e include nel punteggio solo le destinazioni accessibili senza visto, con visto all’arrivo o tramite autorizzazione elettronica di viaggio (eTA). Le e-Visa, ovvero i visti richiesti online che prevedono approvazione preventiva da parte delle autorità governative, non vengono considerate. Lo stesso vale per i visti all’arrivo che richiedono autorizzazioni prima della partenza: se è necessaria una valutazione preventiva da parte del governo, quel Paese viene escluso dal conteggio.

Il Global Passport Index di Arton Capital si distingue invece per la sua maggiore flessibilità metodologica e per un sistema di aggiornamento in tempo reale. In alcuni casi, include nel punteggio anche le e-Visa, purché queste vengano rilasciate in tempi molto rapidi, generalmente entro tre giorni. Inoltre, Arton ha sviluppato classifiche parallele, come l’Individual Passport Power Rank, in cui non si ammettono pari merito tra i passaporti. Questa differenza è resa possibile da un sistema di ponderazione che dà maggiore valore all’accesso completamente senza visto rispetto ad altre forme di ingresso, e in caso di punteggi identici, ricorre all’Indice di Sviluppo Umano (HDI) per determinare l’ordine. Lo stesso istituto ha introdotto anche il Global Passport Landpower Rank, una classifica innovativa che valuta i passaporti in base alla superficie geografica complessiva dei territori accessibili. In queste due classifiche alternative, Hong Kong si posiziona rispettivamente al quarantaseiesimo e ventiquattresimo posto. Sebbene questi risultati siano meno brillanti rispetto a quelli del ranking globale, restano comunque significativamente superiori a quelli della Cina continentale, che si trova al centododicesimo posto nell’Individual Rank e al novantunesimo nel Landpower Rank.

Il Guide Passport Index adotta un’impostazione simile a quella di Henley, escludendo dal conteggio le e-Visa complesse, ma si distingue per la ricchezza e la precisione delle informazioni fornite. Oltre a utilizzare i dati IATA, integra fonti ufficiali come siti web governativi, ambasciate, consolati, ministeri degli esteri e autorità turistiche. Questo approccio consente di offrire una panoramica più approfondita sulle modalità di ingresso in ciascuna destinazione, distinguendo chiaramente tra autorizzazioni elettroniche, visti richiesti in ambasciata o visti all’arrivo, specificando anche tempi, requisiti e documentazione necessaria. 

Nonostante le differenze metodologiche, tutti gli indici analizzati confermano la crescente forza del passaporto di Hong Kong rispetto a quelli di Macao e della Cina continentale. Ciò riflette una più ampia differenziazione nella percezione internazionale della regione, dimostrando una maggiore fiducia, apertura diplomatica e solidità delle relazioni bilaterali. È un segnale che contrasta con la narrativa secondo cui Hong Kong starebbe progressivamente perdendo la propria autonomia, e riafferma invece il valore e la riconoscibilità del modello “Un Paese, due sistemi” sulla scena globale. 

 

Fonti: 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)

Ultima modifica: Martedì 5 Agosto 2025