Notizie mercati esteri

Mercoledì 22 Maggio 2024

L'intelligenza artificiale nell'industria. Sfida o opportunità?

Entro il 2030, oltre il 70% delle imprese a livello globale adotterà sistemi di intelligenza artificiale (IA), secondo il McKinsey Global Institute. Ciò porterebbe a un incremento del 14% del PIL mondiale, come previsto da PwC. Prendendo in considerazione la situazione italiana e quella tedesca, secondo la Bundesnetzagentur, l'IA potrebbe essere responsabile della crescita dell'11% del PIL della Germania entro il 2030, mentre una ricerca condotta da The European House - Ambrosetti suggerisce un incremento fino al 20% per l'Italia. Tuttavia, per le PMI, l’implementazione di sistemi di IA resta una sfida evidente. In Italia, solo il 6-8% delle piccole e medie imprese li utilizza, secondo il competence center Cim4.0, mentre in Germania, secondo l’istituto nazionale di statistica (Statistisches Bundesamt) solo un’impresa di media grandezza su sei e una piccola impresa su dieci. Una delle principali sfide resta la formazione di manodopera qualificata e la limitazione del mismatch di competenze digitali. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Mercoledì 22 Maggio 2024

La Danimarca e la felicità

È da poco uscita la classifica stilata dal “The World Happiness Report” dei paesi più felici del mondo. La Danimarca si posiziona sul podio, al secondo posto, come paese più felice al mondo nel 2023. È superata soltanto, e per pochissimo, dalla Finlandia, che si posiziona al primo posto, mentre l’Italia si trova “solamente” al 33. esimo posto.

Quali sono i fattori che permettono di creare questa classifica?

La classifica si basa su una media triennale della valutazione della qualità della vita della popolazione dei vari paesi. Le variabili che vengono prese in considerazione per elaborare la classifica sono le seguenti:

  • PIL pro-capite
  • Aspettativa di vita sana: “Come sta la vostra salute fisica e mentale?”
  • Sostegno sociale: “Se vi trovaste in difficoltà, avreste parenti o amici su cui contare per chiedere aiuto nel momento del bisogno?”
  • Libertà di fare scelte di vita: “Siete soddisfatti o insoddisfatti della vostra libertà di scegliere che cosa fare della vostra vita?”
  • Generosità: “Ha donato denaro ad un ente di beneficenza nell'ultimo mese?”
  • Percezione della corruzione: “La corruzione è diffusa all'interno del governo?” e “La corruzione è diffusa all'interno delle imprese?”

Analizziamo ora punto per punto, per capire meglio cosa comportano queste variabili. Il PIL pro-capite è il prodotto interno lordo - ovvero quanto produce ogni Paese - diviso per il numero di abitanti del Paese. Esso fornisce informazioni sulle dimensioni dell'economia e sul suo andamento.

La salute mentale è una componente fondamentale del benessere soggettivo ed è anche un fattore di rischio per la salute fisica e la longevità futura. Inoltre, la salute mentale influenza e guida una serie di scelte, comportamenti e risultati individuali.

Sostegno sociale, significa sentirsi al sicuro e avere del supporto nei momenti di difficoltà.

La libertà di fare scelte di vita, invece, include anche i diritti umani, godibili da tutti senza discriminazione, indipendentemente da razza, sesso, nazionalità, etnia, lingua, religione o qualsiasi altro status. I diritti umani comprendono il diritto alla vita e alla libertà, alla libertà dalla schiavitù e dalla tortura, la libertà di opinione, di espressione e anche economica, il diritto al lavoro e all'istruzione, ed il diritto alla salute.

La generosità è un chiaro indicatore di un senso di impegno positivo per la comunità e di un modo centrale con cui gli esseri umani si connettono gli uni con gli altri. Le ricerche dimostrano che in tutte le culture, a partire dalla prima infanzia, le persone sono attratte da comportamenti che vanno a beneficio di altre persone.

Infine, l’ultima variabile riguarda la percezione della corruzione, sia nelle imprese che all’interno delle autorità statali. Questo permette di capire il grado di fiducia delle persone nel proprio governo e nella propria azienda.

Dall’analisi del The World Happiness Report, tutti e sei questi elementi hanno valori molto positivi in Danimarca, paese all’avanguardia per quanto riguarda i diritti umani, il cui i redditi sono in media elevati, e la fiducia nello stato, nelle istituzioni e nella propria comunità è alta.   

Si può definire la felicità basandosi su sei variabili?

La felicità è una complessa unione di componenti, di cui fanno sicuramente parte anche le sei riportate dal Report. La classifica è una buona rappresentazione della “serenità”, principalmente finanziaria, che deriva ad esempio dalla possibilità di creare una famiglia e di crescere i propri figli in un ambiente sicuro e con un’aspettativa sul loro futuro solida e positiva.

D’altro canto, la felicità è un’equazione così personale e complessa a cui è molto difficile trovare un’unica unità di misura e, quindi, una definizione che è uguale per tutti. In ogni caso, i report e le classifiche permettono di visualizzare come gli abitanti di ciascun paese vivono e percepiscono determinati aspetti della loro comunità, i quali, contribuiscono sicuramente alla formula della felicità. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Mercoledì 22 Maggio 2024

Rivoluzione verde in Repubblica Ceca: entusiasmo e finanziamenti pubblici

In Repubblica Ceca, l'adozione e l'implementazione del Green Deal dell'Unione Europea hanno assunto un ruolo di crescente rilevanza nel contesto delle politiche ambientali e economiche nazionali. Il Green Deal, lanciato dall'UE come ambizioso piano per rendere l'Europa il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050, ha spinto la Repubblica Ceca a riconsiderare le sue strategie di sviluppo sostenibile e adottare misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra, promuovere l'efficienza energetica e favorire la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

  • Il Ministero per l'Ambiente ha annunciato che la Repubblica Ceca sarà destinataria di un finanziamento aggiuntivo di 73 miliardi di corone dal Fondo per la Modernizzazione, dedicato a progetti green. Quest'ultima tranche incrementa l'ammontare complessivo dei fondi ricevuti o in arrivo dal fondo a 267 miliardi di corone. Il Ministro Petr Hladík ha enfatizzato che tali risorse non solo favoriranno lo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle aziende produttive e nelle famiglie, ma contribuiranno anche alla modernizzazione del trasporto pubblico. Nello specifico, circa 12 miliardi di corone saranno destinati alla costruzione di centrali fotovoltaiche con una capacità compresa tra 5 kW e 5 MW, mentre sei miliardi di corone supporteranno tre progetti industriali prioritari. Una quota significativa, pari a 22 miliardi di corone, sarà invece investita nella modernizzazione del parco mezzi del trasporto pubblico.
  • Il Ministro dei Trasporti, Martin Kupka, ha espresso il sostegno della Repubblica Ceca per un ulteriore sviluppo dei punti di ricarica dedicati alle automobili ibride ed elettriche. Secondo le statistiche ministeriali, nel paese sono attualmente presenti circa 4200 punti di ricarica, distribuiti su circa 2300 stazioni. Kupka ha sottolineato che, secondo le valutazioni europee, queste stazioni sarebbero sufficienti per servire circa 100.000 automobili elettriche, superando il numero attuale di veicoli elettrici in circolazione sulle strade ceche. Rispetto ai dati del 2022, il numero di punti di ricarica è aumentato del 40%. Il Ministero dei Trasporti intende sostenere ulteriormente questo sviluppo attraverso diversi programmi di sovvenzioni. I punti di ricarica non pubblici potranno beneficiare del sostegno offerto dal programma avviato dalla Banca Nazionale di Sviluppo.
  • Il sentimento di entusiasmo verso un'economia a basso impatto si rispecchia anche nelle famiglie della Repubblica Ceca. Infatti, il settore degli alimenti biologici continua a crescere in Repubblica Ceca. Lo ha indicato il Ministero dell’Agricoltura. Secondo i dati ministeriali le aziende del settore biologico hanno fatturato nel 2022 oltre 11 miliardi di corone. Si è trattato di un'aumento del dieci percento rispetto al 2021. Ben 4,4 miliardi di corone di alimenti bio sono stati esportati all’estero, mentre le importazioni hanno raggiunto 4,3 miliardi di corone. Le famiglie ceche hanno speso per gli alimenti biologici circa sette miliardi di corone. Si tratta del meno del due percento della spesa complessiva per gli alimenti. Hanno una forte quota nelle vendite l’e-commerce con uno share del 24% e i punti di vendita specializzati o fuori dalla grande distribuzione con una quota di mercato pari al 27%.

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Mercoledì 22 Maggio 2024

Risultati Positivi dell'Economia Ceca nel Primo Trimestre 2024

Nel primo trimestre del 2024, la Repubblica Ceca si è trovata in una fase di rinnovato progresso economico. Questo periodo è stato caratterizzato dall'avvantaggiarsi degli investimenti provenienti dall'Unione Europea, destinati a sostenere la ripresa post-pandemia, e da una gestione più efficace della pubblica amministrazione. Nel contempo, le imprese del paese hanno continuato a mostrare una solida stabilità finanziaria, dimostrandosi resilienti anche di fronte alle difficoltà contingenti.

  • La Repubblica Ceca sta per ricevere un nuovo flusso di fondi dall'Unione Europea, con la Commissione Europea che ha deciso di sbloccare 702 milioni di euro dal Piano di Ripresa e Resilienza. Questo finanziamento rappresenta il terzo pagamento destinato al paese nell'ambito del programma comunitario volto a sostenere le economie dell'UE nell'affrontare gli impatti della pandemia da covid-19. Con i precedenti prepagamenti e pagamenti ordinari, la somma totale a disposizione della Repubblica Ceca ammonta a 8,4 miliardi di euro di finanziamenti non rimborsabili e 818 milioni di euro di prestiti agevolati. L'ottenimento di questo terzo pagamento è il risultato del raggiungimento da parte della Repubblica Ceca dei 28 obiettivi previsti nel suo piano nazionale delle riforme. Tra questi obiettivi vi erano lo sviluppo di reti internet ad alta capacità e l'ammodernamento dell'amministrazione pubblica digitale. Il piano comunitario mira a finanziare progetti volti alla transizione ecologica e allo sviluppo dell'economia digitale, punti chiave per il futuro del paese.
  • Parallelamente, nel settore della pubblica amministrazione, si registra un significativo miglioramento del deficit nel primo trimestre dell'anno, secondo quanto riportato dal Ministero delle Finanze. Il deficit è sceso a 105 miliardi di corone, circa 60 miliardi in meno rispetto all'anno precedente. Questo miglioramento è attribuito al ritorno alla normalità senza interventi extra nel bilancio di spesa, come confermato dal Ministro delle Finanze Zbyněk Stanjura. Le spese della pubblica amministrazione sono diminuite del 3%, mentre le entrate sono cresciute dell'11,6%, grazie a iniziative come la "windfall tax" e l'aumento del gettito dell'IVA del 9%. Nonostante il miglioramento del deficit, l'indebitamento dello scorso anno è stato del 44%, con un leggero peggioramento rispetto al 2022, quando era al 3,2%.
  • Infine, nel panorama delle imprese, si osserva un ulteriore calo nel numero di fallimenti nel primo trimestre dell'anno, secondo i dati forniti da CRIF - Czech Credit Bureau. Con 168 aziende dichiarate fallite e 239 proposte di fallimento, si registra rispettivamente un calo dell'11% e dell'8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo trend positivo suggerisce una buona stabilità finanziaria delle imprese ceche, anche in confronto ai paesi limitrofi. Nonostante alcune grandi aziende abbiano attraversato difficoltà, come la ČKD Blansko e la Fair Credit, il panorama generale rimane stabile, con la Liberty Ostrava che ha evitato il fallimento grazie a una proroga della moratoria concessa dal tribunale.
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(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Mercoledì 22 Maggio 2024

Le potenzialitá dell'idrogeno nei rapporti italo-tedeschi

L’idrogeno, la più piccola molecola presente in natura, sta gradualmente rivoluzionando il settore energetico e, con esso, l’intera economia. L’introduzione dell’economia dell’idrogeno, strettamente legata al raggiungimento della neutralità climatica dell’Unione Europea entro il 2050, apporta benefici non solo alle imprese ad alta intensità energetica, come l’industria chimica, metallurgica e siderurgica, ma anche al settore dei trasporti, della logistica e dei consumi privati. 
Secondo lo studio “Strategie dell’idrogeno internazionali a confronto”, realizzato da Wasserstoffkompass, per sviluppare una strategia dell’idrogeno vincente occorre stabilire una forte cooperazione tra Paesi; la collaborazione tra Italia e Germania è quindi d’obbligo, considerando in particolare il progetto che le coinvolge: la realizzazione del SoutH2 Corridor, la rete per il trasporto dell’idrogeno che collegherà il Nord Africa alla Germania e al Nord Europa, attraversando l’Italia. 

La strategia sull’idrogeno tedesca 
La Germania prevede di anticipare l’Unione Europea nel raggiungimento della neutralità climatica: il Paese intende azzerare le emissioni entro il 2045. Il Ministero Federale per l’Economia e per la Protezione del Clima (BMWK), in un aggiornamento del 2022 del documento relativo alla strategia nazionale dell’idrogeno, ha comunicato che il Paese punta a diventare sempre più autonomo nella produzione e trasporto di idrogeno, integrando la produzione interna, che crescerà sempre più, con l’importazione. Ulteriori intenzioni dichiarate al suo interno sono la necessità di costruire e adattare l’infrastruttura per il trasporto e stoccaggio dell’idrogeno e la sua applicazione nei vari settori dell’economia e della vita dei cittadini. Entro il 2030 la Germania prevede di introdurre l’idrogeno in diversi ambiti: dall’industria al trasporto aereo e navale. Inoltre, sempre entro il 2030, il Paese intende diventare fornitore internazionale di tecnologie a idrogeno.
La Bassa Sassonia rappresenta una delle avanguardie tedesche per l’applicazione dell’idrogeno verde. Il Land, oltre a presentare i presupposti per lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno, ha già attivato diversi progetti in collaborazione coi Land confinanti, tra cui la Nord-Reno Vestfalia. Sono già in funzione condutture che collegano i siti di produzione di idrogeno alle industrie delle due regioni. La Bassa Sassonia intende inoltre applicare l’idrogeno nel settore dei trasporti nel breve periodo. Diverse città sono incluse nel progetto: tra esse Oldenburg, Bremerhaven e Salzgitter. Anche la Nord-Reno Vestfalia è coinvolta in diversi progetti per lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno. Tra essi menzioniamo il progetto ELEFACT, realizzato da Enapter GmbH in collaborazione con la Fachhochschule di Münster, che ha l’obiettivo di introdurre la produzione di massa degli elettrolizzatori per accelerare la fornitura di idrogeno e ridurne i costi.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Mercoledì 22 Maggio 2024

Svezia: consumi ridotti e meno rifiuti, nuove prospettive per il riciclaggio

Durante la recessione, molte aziende hanno iniziato a rivedere i loro costi per individuare aree in cui risparmiare, ciò si riflette anche nella riduzione della quantità di rifiuti. Queste nuove tendenze hanno messo sotto pressione le aziende che si occupano di riciclo.

L’azienda Recycla sta introducendo il primo servizio di abbonamento per il riciclaggio in Svezia, il CEO Sebastian Tamm ha l’obiettivo di aiutare le aziende che si occupano di riciclaggio ad acquisire più clienti, anche nel settore privato.

Nel 2022, gli svedesi hanno buttato via una media di 449 chili di spazzatura a persona, una diminuzione del 5% rispetto all’anno precedente. Una chiara indicazione del fatto che si sta diventando sempre più consapevoli dal punto di vista finanziario, ma può essere difficile trovare le soluzioni più convenienti e rispettose del clima.

“Rendiamo il riciclo semplice e sostenibile per tutti. Viviamo in un mondo con risorse limitate ed è fondamentale utilizzarle attraverso il riciclaggio e la gestione dei rifiuti” afferma Sebastian Tamm.

Il servizio di abbonamento prevede che i clienti che necessitano di aiuto per i rifiuti inviino una richiesta gratuita. Vengono quindi abbinati a un massimo di quattro aziende di riciclaggio che hanno un account su Recycla. L'account monitora 24 ore su 24, 7 giorni su 7, i clienti a cui le aziende di riciclaggio sono interessate in base alla geografia, alle dimensioni e al tipo di cliente.

Le aziende di riciclaggio possono essere di qualsiasi tipo, dalle più grandi aziende a livello nazionale alle più piccole aziende di trasporto locali. Le richieste vengono rapidamente abbinate alle offerte e per i clienti l'utilizzo del servizio è sempre gratuito e senza impegno, mentre i riciclatori pagano un canone di abbonamento in base all'area di copertura.

Il servizio di Recycla automatizza molte attività amministrative, come la gestione dei preventivi, la fatturazione e il reporting. 

La crescente consapevolezza dei clienti sta facendo salire la domanda di soluzioni innovative ed efficienti per la gestione responsabile dei rifiuti e delle risorse. La digitalizzazione è la cosa più importante del settore in questo momento e il servizio di questa azienda punta su questo.

FONTE: Recycla

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svezia)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Mercoledì 22 Maggio 2024

Minas è la migliore destinazione per viaggiare e mangiare bene in Brasile

Un recente sondaggio pubblicato dal Ministero del Turismo, evidenzia Minas Gerais come la migliore destinazione per coloro che vogliono viaggiare e mangiare bene in Brasile. Minas, che ha ricevuto il maggior numero di citazioni, è stato scelto da 276 viaggiatori che hanno partecipato al sondaggio.

Lo studio sviluppato dal sito di viaggi Guia Viajar Melhor in collaborazione con Travel Media PR, un'agenzia globale di marketing e analisi dei dati per l'industria dei viaggi, ha analizzato la preferenza dei turisti quando si tratta di turismo gastronomico. 

Il sondaggio ha preso in considerazione l'opinione di 2.155 persone nel totale ed è stato condotto attraverso i social network e il gruppo di viaggio del marchio. Ogni viaggiatore potrebbe nominare una singola destinazione, oltre a scegliere i migliori piatti tipici del Brasile.

L'indagine mostra Minas Gerais in cima alla classifica, vincendo la prima posizione nella lista delle destinazioni per viaggi gastronomici. Bahia era al secondo posto e Pará al terzo. 

Secondo la Guia Viajar Melhor, la diversità della cucina del Minas Gerais e il gusto delle sue preparazioni hanno contribuito all'elezione di Minas Gerais come la migliore destinazione gastronomica del paese.

Nel settembre 2023, Minas Gerais era già stato nominato come il primo posto nella categoria gastronomia, durante la cerimonia del 2 º Premio di Eccelleza Turistica di Destinazione Digitale. Il premio, promosso da The Data Appeal Company, è stato pubblicato da Agência Minas, sito ufficiale del governo del Minas Gerais.

Alla cerimonia di premiazione, il Segretario di Stato per la Cultura e il Turismo del Minas Gerais, Leônidas Oliveira, ha elogiato l'importanza della cucina del Minas Gerais che, secondo lui, è riconosciuta da milioni di persone. "Saluto tutti i cuochi, i chef, casalinghe e tutti noi che amiamo cucinare, mangiare e accogliere bene le persone ai nostri tavoli", ha detto il segretario.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Maggio 2024
Martedì 21 Maggio 2024

L'export di frutta e verdura spagnola cresce per il nono anno consecutivo

Le esportazioni di frutta e verdura hanno raggiunto lo scorso anno 2023 la cifra di 16.682 milioni di euro, ovvero il 5,4% in più rispetto all’anno precedente e quasi il 60% in più rispetto al 2014. È questa una delle principali conclusioni dello studio Sectores basic Frutas y Hortalizas elaborato dall’Osservatorio settoriale DBK di INFORMA, che mostra come, dopo nove anni consecutivi di crescita, il valore della produzione ortofrutticola sia aumentato del 12,3% nel 2023 per raggiungere i 24.240 milioni di euro, favorito dall’aumento dei prezzi, rispetto alla crescita di solo l’1,8% registrata nell’anno precedente.

Esportazioni di frutta e verdura.

In questo contesto, le esportazioni di frutta e verdura hanno accelerato la loro crescita in termini di valore nel 2023, con un aumento del 5,4%, rispetto al 2,9% dell’anno precedente, per raggiungere 16.682 milioni di euro. Questo completa un periodo di nove anni consecutivi di aumenti dal crollo del 2014, da allora accumulando un incremento vicino al 60%.

Il valore delle esportazioni di frutta nel 2023 è aumentato dell’1,4% a 9005 milioni di euro, mentre le vendite all’estero di ortaggi sono aumentate del 10,5% a 7677 milioni di euro.

Per quanto riguarda le destinazioni di queste esportazioni spagnole, la principale continua ad essere l’Unione Europea, che rappresenta l’83% delle vendite di frutta all’estero e l’80% di quelle di ortaggi. Per quanto riguarda i Paesi, Germania, Francia e Regno Unito sono i principali Paesi di destinazione in entrambi i segmenti, che insieme rappresentano circa il 60% del valore delle merci esportate.

Dal canto loro, le importazioni di frutta e verdura sono aumentate del 17,0%, raggiungendo i 4.121 milioni di euro; spicca il peso delle importazioni dal Marocco, che rappresentano il 17% del totale delle importazioni di frutta e il 39% di quelle di verdura, con un valore degli acquisti da questo Paese pari a 921 milioni di euro (10% in più rispetto al 2022).

Per quanto riguarda la struttura del settore, è possibile individuare un elevato numero di produttori di piccole e medie dimensioni, anche se vi è una crescente tendenza all’integrazione e all’associazione in organizzazioni di produttori e di commercializzazione. Nel settore della commercializzazione all’ingrosso specializzata si registra un maggior grado di concentrazione. Il fatturato complessivo dei primi venti operatori ha superato i 6.800 milioni di euro nel 2022, mentre i primi trenta hanno fatturato 8.450 milioni di euro.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)

Ultima modifica: Lunedì 10 Giugno 2024
Venerdì 17 Maggio 2024

Minas Gerais: Usiminas annuncia un investimento di 950 milioni di R$ a Ipatinga; i lavori generano 600 posti di lavoro

Usiminas ha annunciato  che investirà R $ 950 milioni per migliorare l'efficienza operativa della batteria 3 di Coqueria 2 attraverso una riparazione a caldo, generando 600 posti di lavoro diretti nel cantiere. Il processo si svolgerà presso la sua unità a Ipatinga, Vale do Aço, Minas Gerais, e durerà per 33 mesi. Dopo i lavori per il recupero di emergenza delle attrezzature tra febbraio 2022 e aprile 2023, il nuovo investimento viene a recuperare la capacità nominale delle apparecchiature.

Secondo André Chaves, Direttore di Sostenibilità e Relazioni Istituzionali di Usiminas, l'obiettivo dell'investimento è quello di garantire l'eccellenza operativa di Usiminas, migliorare la propria competitività sul mercato e generare opportunità per la comunità in cui l'azienda è inserita. "Il progetto dovrebbe aumentare la nostra produzione del 12%", spiega. 

Oltre a migliorare le prestazioni, il responsabile della sostenibilità di Usiminas spiega che il lavoro sulla batteria 3 di Coqueria 2, genererà un prodotto con meno imperfezioni, che porta un effetto positivo dal punto di vista qualitativo ambientale, poiché vi è una riduzione delle emissioni di particolato. L'obiettivo dell'azienda è ridurre la propria impronta di carbonio del 15% entro il 2030, considerando i tassi del 2019. "Quando facciamo un investimento voluttuoso, la questione ambientale viene presa sul serio", dice Chaves. 

Secondo lui, negli ultimi quattro anni, l'azienda ha fatto diversi investimenti, in particolare nella tecnologia, per mitigare i danni ambientali del suo funzionamento, con conseguente riduzione delle emissioni acustiche, dei consumi idrici e delle emissioni di CO2. Dopo la riforma dello scorso anno, con investimenti di R $ 2,7 miliardi, l'altoforno 3 ha iniziato a consumare meno carburante, essendo considerato uno dei più moderni in Occidente. "AI (intelligenza artificiale) identifica piccole deviazioni in modo che le squadre possono agire", rivela.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)

Ultima modifica: Venerdì 17 Maggio 2024
Venerdì 17 Maggio 2024

L'export dell'industria del food & beverage in Spagna raggiunge i 47,62 miliardi di €

Secondo un’analisi condotta da FIAB (Federación española de Industria de Alimentación y Bebidas), le esportazioni dell’industria alimentare e delle bevande spagnola hanno raggiunto un valore di 47.620 milioni di euro nel 2023. Secondo i dati di Datacomex, si tratta del miglior dato della serie storica e hanno confermato il settore come un importante motore commerciale per la Spagna.

Tuttavia, pur mantenendo la performance dell’anno precedente, le esportazioni hanno risentito ancora una volta della situazione inflazionistica globale e dell’instabilità dei mercati dovuta alla difficile situazione geopolitica, uno scenario che ha portato a un netto cambiamento di tendenza. Se negli anni precedenti alla pandemia l’industria alimentare e delle bevande era cresciuta in valore di circa il 6%, nel 2023 questo dato si è attestato al 3,4% rispetto al 2022, a dimostrazione delle difficoltà dell’attuale situazione e contesto globale, che si riflette anche in una diminuzione del 6,6% delle esportazioni in termini di volume.

Nonostante ciò, la Spagna rimane uno dei principali esportatori mondiali nel settore alimentare e delle bevande e si colloca al quinto posto tra i principali esportatori dell’Unione Europea, dietro solo a Paesi Bassi, Germania, Francia e Italia, secondo i dati di FoodDrinkEurope.

“È notevole la buona performance che l’industria alimentare e delle bevande continua a mantenere all’estero, considerando l’instabilità dei mercati. L’internazionalizzazione continua a essere un pilastro molto solido per l’industria spagnola, rendendo il settore alimentare e delle bevande uno dei rami di attività più resistenti e decisivi per lo sviluppo socio-economico della Spagna”, ha dichiarato il direttore generale della FIAB, Mauricio García de Quevedo.

Saldo commerciale positivo nonostante l’instabilità del mercato e i cambiamenti climatici

Dal 2018 il settore sta affrontando gli effetti di un contesto molto volatile, caratterizzato dal rallentamento di alcune economie, dall’aumento delle politiche protezionistiche derivanti dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e dagli effetti della Brexit. Questi fattori, he influenzano direttamente i principali Paesi di destinazione delle esportazioni industriali spagnole, sono stati determinanti nel cambiamento di tendenza che le vendite del settore hanno iniziato a sperimentare. Questa situazione è stata aggravata dall’impatto della pandemia COVID-19 e dalle conseguenze degli attuali conflitti internazionali, lasciando una situazione inflazionistica dovuta soprattutto all’aumento dei costi di produzione, energia e trasporto.

Questo scenario è aggravato dalla prolungata situazione di siccità che la Spagna sta vivendo da mesi. Gli episodi di siccità idrologica in gran parte della Spagna hanno avuto un impatto sulla produzione di alcuni alimenti e bevande nel corso del 2023, determinando allo stesso tempo una diminuzione del volume delle esportazioni.

Tuttavia, le vendite all’estero continuano a superare le importazioni, il che significa che la bilancia commerciale continua a essere positiva per 13.697 milioni di euro, accumulando così sedici anni di avanzo nella bilancia commerciale. Infatti, secondo i dati del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Impresa, il settore alimentare e delle bevande è uno dei più dinamici e quello con il più alto surplus commerciale dell’intera bilancia commerciale.

 

Principali destinazioni dei prodotti alimentari e delle bevande spagnoli

Per quanto riguarda la destinazione degli alimenti e delle bevande spagnoli, nel 2023 l’Unione Europea ha continuato a essere il principale partner commerciale per le esportazioni del settore, con un peso del 58% sul totale. Francia (7.207 M€), Portogallo (5.572 M€), Italia (5.507 M€) e Germania (2.984 M€) occupano le prime quattro posizioni della classifica, accumulando una crescita rispetto all’anno precedente che, nel caso della Germania, ha raggiunto il 16%.

Gli Stati Uniti, con un valore di 2.747 milioni di euro, sono il quinto Paese di destinazione e il principale partner commerciale extra-UE. Le esportazioni verso questo mercato sono diminuite del 6,4%, un calo che si spiega in parte con la forte performance delle vendite degli anni precedenti, aumentate del 21% nel 2021 dopo la sospensione temporanea dei dazi (ad eccezione delle olive nere da tavola). Gli Stati Uniti continuano a consolidare la loro posizione come uno dei mercati più solidi e promettenti per le aziende esportatrici spagnole.

Il Regno Unito è al sesto posto con un valore di 2.643 milioni di euro, con un aumento del 9,4%. Il settore rimane attento alle possibili conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo modello doganale che sarà attuato a partire dal 2024, che introduce cambiamenti in termini di certificazione sanitaria, controlli fisici e documentali, e continuerà a lavorare per garantire la continuità delle esportazioni e delle relazioni con un mercato particolarmente importante come quello britannico.

La Cina è il primo Paese asiatico della classifica e si colloca al settimo posto. Nel 2023, le esportazioni hanno raggiunto i 1.836 milioni di euro e hanno registrato un calo del 23,6%. Dal 2020, il gigante asiatico ha registrato cali dovuti, tra l’altro, al calo delle importazioni di suini in seguito al superamento della situazione economica derivante dalla peste suina, nonché alla recessione economica del Paese e all’aumento delle misure protezionistiche con ostacoli all’importazione di alimenti e bevande.

La classifica delle principali destinazioni è completata dai Paesi Bassi (1.496 M€), Giappone (1.138 M€), Polonia (1.104 M€) e Belgio (1.047 M€).

Per quanto riguarda i prodotti più esportati, la carne e i prodotti a base di carne sono in cima alla lista (12.032 M€), seguiti da: frutta e verdura preparata e conservata (5.866 M€); olio d’oliva (4.148 M€); vino (2.966 M€); prodotti da forno e pasta (2.043 M€); cacao (1.496 M€). 043 M€); cacao, dolciumi e prodotti a base di cioccolato (1.918 M€); prodotti lattiero-caseari (1.766 M€); crostacei, molluschi e invertebrati acquatici – molluschi – (1.683 M€); pesci e molluschi preparati e conservati (1.393 M€); mangimi per animali (1.281 M€).

Sfide per il settore

“L’internazionalizzazione è un’area prioritaria per l’industria alimentare e delle bevande. È necessario raddoppiare gli sforzi attraverso la collaborazione pubblico-privato per recuperare il dinamismo che il settore ha mostrato da prima della pandemia”, sottolinea il direttore generale della FIAB.

Tra le principali sfide in questo campo, FIAB indica come prioritario il dialogo per minimizzare gli effetti del conflitto in Ucraina e nel Mar Rosso, che ha comportato un aumento generale dei costi per l’internazionalizzazione.

D’altro canto, il settore segnala l’intensificazione delle relazioni commerciali e delle attività di promozione internazionale, soprattutto nei mercati nuovi o meno tradizionali. In questo senso, è fondamentale promuovere l’approvazione definitiva di accordi come quello con il Cile, proseguire i negoziati per la conclusione dell’accordo con il Mercosur, continuare a promuovere accordi con Australia, India e Thailandia e fare progressi nella ripresa dei negoziati con Filippine e Malesia.

Al fine di proteggere i mercati tradizionali con un grande potenziale per il settore, la FIAB insiste sui negoziati con gli Stati Uniti per la cessazione definitiva delle tariffe doganali, nonché sul rafforzamento delle relazioni commerciali con l’asse asiatico, in particolare con la Cina.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Venerdì 17 Maggio 2024