
La Danimarca, che ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea dal luglio 2025, ha ospitato un importante vertice informale tra i leader dei Paesi membri. L’incontro si è tenuto il 1° ottobre nel cuore della capitale, a Christiansborg Palace, e ha riunito i capi di Stato e di governo dell’Unione, insieme ai presidenti delle istituzioni europee. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha partecipato, collegandosi da remoto.
La presidenza danese, che durerà fino a dicembre, ha scelto di concentrare la propria agenda su alcuni temi centrali per il futuro dell’Unione. Tra le priorità principali figurano il rafforzamento della difesa comune europea, la competitività economica, la semplificazione delle normative europee per le imprese, e una transizione ecologica che sia più concreta e meno ideologica rispetto a quanto previsto dal Green Deal.
Il vertice di Copenaghen si è inserito proprio in questo contesto. Dopo mesi segnati da tensioni crescenti con la Russia e da episodi come l’avvistamento di droni russi nei cieli di Danimarca, Estonia e Polonia, i leader europei si sono confrontati sulla necessità di rafforzare le capacità di difesa dell’UE entro il 2030. Si è discusso della possibilità di realizzare nuovi progetti comuni, come una rete europea anti-droni e un rafforzamento del pattugliamento dei confini orientali.
Un altro obiettivo chiave della presidenza danese riguarda la competitività economica dell’Unione Europea. Secondo Copenaghen, l’Europa deve concentrarsi sul rafforzamento della propria produttività, investendo in innovazione, nuove tecnologie e formazione delle competenze. Solo aumentando la capacità di produrre in modo efficiente, l’UE potrà restare competitiva a livello globale, fronteggiando sfide come la concorrenza di Stati Uniti e Cina. Questo tema è diventato ancora più urgente in un contesto di instabilità economica e aumento dei costi dell’energia.
Collegata alla crescita economica c’è anche la necessità di rendere più semplici e accessibili le norme europee, soprattutto per le imprese. La Danimarca ha sottolineato come troppe regole complesse e frammentate rappresentino un ostacolo per chi vuole investire, assumere o innovare in Europa. L’obiettivo è lavorare per integrare e armonizzare i regolamenti esistenti, riducendo la burocrazia e rendendo più chiaro il quadro normativo per le aziende, in particolare per le piccole e medie imprese.
Infine, un punto centrale della presidenza danese riguarda la transizione ecologica. La Danimarca sostiene con forza l’impegno europeo nella lotta contro il cambiamento climatico, ma chiede di superare l’approccio ideologico del Green Deal, che in alcuni casi ha creato rigidità o difficoltà per i cittadini e le imprese. L’idea è quella di promuovere una transizione “verde” che sia più pratica, realistica e sostenibile, valorizzando le tecnologie già disponibili e favorendo soluzioni locali e innovative, senza imporre un modello unico a tutti i Paesi.
Il vertice, essendo di natura informale, non ha prodotto decisioni vincolanti, ma ha tracciato le linee politiche su cui i leader continueranno a lavorare nei prossimi mesi. Le discussioni proseguiranno nel Consiglio europeo ufficiale che si terrà a Bruxelles entro la fine di ottobre. Intanto, la Danimarca continuerà a guidare l’agenda europea ponendo al centro della sua presidenza questi quattro punti strategici, per favorire sviluppo economico e crescita innovativa, puntando sulla cooperazione tra tutti gli stati europei, tra cui, ovviamente, anche Italia e Danimarca.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca [2])
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.it/notizie/%3Ffield_notizia_categoria_tid%3D1122
[2] https://www.assocamerestero.it/ccie/camera-commercio-italiana-danimarca