Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo

Giovedì 7 Marzo 2024

Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo

Oltre 160mila imprese coinvolte nelle iniziative delle Camere di Commercio italiane all’estero, 50mila aziende assistite, 18mila le società che hanno incontrato nuovi partner: è questo il bilancio dell'attivismo delle CCIE nel 2023, presentato oggi nel corso dell’evento “Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo” che si è svolto oggi presso la Camera dei Deputati e che ha visto grande partecipazione di parlamentari, soggetti della promotion pubblica e associazioni imprenditoriali. Ad aprire i lavori la Vicepresidente della Camera dei deputati Anna Ascani e il deputato Nicola Carè, già rappresentante dei Segretari Generali delle CCIE nel Consiglio di Assocamerestero.

A seguire un fitto programma di lavori con gli interventi di Mario Pozza, Presidente di Assocamerestero e di Andrea Prete, Presidente di Unioncamere; il videomessaggio di Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e le conclusioni di Valentino Valentini, Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy hanno confermato l’attenzione al lavoro delle CCIE dei due ministeri, che si occupano rispettivamente di imprese e di internazionalizzazione.

Da un primo bilancio delle attività realizzate nel 2023 emerge che agroalimentare, moda, meccanica, edilizia, turismo, arredo e sistema casa ed energia sono stati i principali settori nei quali le aziende hanno usufruito dei servizi offerti dalle 86 CCIE. Circa il 47% delle richieste di assistenza alle CCIE sono state dirette ai servizi di ricerca partner e incontri d’affari che hanno consentito – anche a distanza – la realizzazione di alleanze tra imprese; al secondo posto tra le richieste vi sono i servizi di ricerca di opportunità di business e consulenza specialistica (23,8%), seguiti da quelli di primo orientamento ai mercati esteri (22,2%).

In questi anni, l’azione delle Camere all’estero si è gradualmente spostata verso le nuove frontiere dell’internazionalizzazione, dalla Digital economy alla sostenibilità, per rispondere in maniera sempre più innovativa alle esigenze delle imprese. Di questo si è parlato nella ricca tavola rotonda che ha visto alcuni dei rappresentanti ai vertici delle CCIE discutere su tematiche di grandi attualità sulle quali le Camere stanno concentrando le loro attività.

Per il futuro il lavoro delle Camere sarà sempre più collegato ai temi di politica industriale, per dare il proprio contributo al rinnovamento del Paese e alla riqualificazione del tessuto economico, anche attraverso nuovi filoni di servizio quali l’innovazione e nuove tecnologie, la sostenibilità e transizione energetica, la valorizzazione del Made in Italy, l’attrattività turistica dei territori e altri.

Le imprese italiane che si rivolgono alle Camere di Commercio italiane all'estero si dividono sostanzialmente in due categorie: da un lato troviamo le imprese di medie e grandi dimensioni, già presenti in maniera stabile sui mercati esteri, costituite direttamente nel Paese di riferimento o come filiale di un’impresa italiana ben strutturata; dall’altro ci sono invece le piccole e medie imprese basate in Italia, che hanno un’esperienza limitata con l’estero o spesso nessuna. In questo caso si tratta di imprese che vogliono intraprendere un primo percorso di internazionalizzazione o che vogliono avviare un meccanismo di penetrazione dei mercati esteri più strutturato, per affermare e consolidare la propria presenza. Le aziende riconoscono le Camere all’estero come soggetti qualificati a supporto del business italiano nel mondo e nel 90% dei casi sono soddisfatte dei servizi offerti (da recente sondaggio Tagliacarne). Ancor più quando si tratta di effettuare operazioni più complesse, come attivare collaborazioni nel campo della ricerca e sviluppo o insediare all’estero parte del processo produttivo.

Mario Pozza, presidente di AssocameresteroLa mia esperienza mi fa dire che per un piccolo imprenditore è molto difficile allacciare relazioni per accordi e collaborazioni, seguire l’esito delle fiere e delle missioni commerciali, trovare partner distributivi per raggiungere concreti risultati di business. Ecco perché occorre rafforzare il ruolo delle Camere all’estero nei vari Paesi in cui operano, in una logica di complementarità con l'ICE. Insieme, possiamo offrire opportunità personalizzate anche a tutte quelle imprese che ancora non esportano o che operano all’estero in modo episodico. Perché difendere i prodotti 'Made in Italy', promuovere lo stile italiano nel mondo è il nostro passaporto per il futuro”.

Programma dei lavori

La registrazione dell’evento è disponibile al seguente link: https://webtv.camera.it/evento/24767

 

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Ultima modifica: Martedì 12 Marzo 2024