Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane

Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane

Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane

La ricerca di The European House Ambrosetti e Assocamerestero

Per la prima volta The European House Ambrosetti e Assocamerestero hanno scientificamente quantificato l’impatto economico dell’Italian Sounding: un “business parallelo” che indebolisce fortemente il posizionamento all’estero dei prodotti italiani.

Con la ricerca “Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane” si è voluto ricostruire “dal basso” il fenomeno dell’Italian Sounding, partendo dagli scaffali della GDO internazionale, interrogando 250 retailer di 10 Paesi, con focus su 11 prodotti tipici del Made in Italy agroalimentare per i quali il fenomeno è storicamente più marcato.

I 10 Paesi coinvolti sono Stati Uniti, Canada, Brasile, Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Cina, Giappone e Australia; gli 11 prodotti sono parmigiano, gorgonzola, prosciutto, salame, pasta di grano duro, pizza surgelata, olio-extra vergine di oliva, aceto balsamico, ragù, pesto e prosecco.

La survey ha adottato una metodologia basata su due coefficienti: uno in grado di calcolare la presenza sugli scaffali dei supermercati di prodotti del vero italiano, l'altro, di scontare l'effetto prezzo, vale a dire depurare il risultato dalla quota di consumatori che scelgono referenze non autentiche italiane attirati dalla convenienza.

Oltre ad analizzare il fenomeno, The European House Ambrosetti e Assocamerestero, insieme alla rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero - che si avvale anche dell’esperienza maturata sul progetto True Italian Taste - hanno voluto fornire agli stakeholders italiani della filiera agroalimentare possibili strumenti e azioni per cercare di superare questa criticità o quantomeno ridurne l’impatto.