Requisiti di importazione per prodotti cosmetici in Australia: cosa serve sapere

Mercoledì 29 Ottobre 2025

Requisiti di importazione per prodotti cosmetici in Australia: cosa serve sapere

Il mercato australiano della cosmetica e della cura personale rappresenta un’opportunità in crescita per le imprese italiane, grazie all’interesse dei consumatori per prodotti naturali, di alta qualità e dal forte contenuto estetico. Tuttavia, per accedere a questo mercato, è fondamentale comprendere e rispettare la normativa locale in materia di ingredienti, registrazione e commercializzazione.

In Australia, i prodotti cosmetici sono regolati principalmente dall’Australian Industrial Chemicals Introduction Scheme (AICIS), che ha sostituito il precedente sistema NICNAS nel 2020. Tutte le aziende che intendono esportare o introdurre in Australia sostanze chimiche -comprese quelle contenute nei cosmetici - devono registrarsi presso l’AICIS, anche se operano tramite distributori locali. L’introduzione di una nuova sostanza (non già presente nell’inventario AICIS) può richiedere una notifica dettagliata, con valutazione del rischio ambientale e sanitario.

È fondamentale verificare che ogni ingrediente sia conforme ai requisiti previsti, evitando sostanze vietate o soggette a restrizioni. Tra queste rientrano, ad esempio, alcuni conservanti, coloranti e filtri UV non autorizzati. I cosmetici contenenti ingredienti con funzioni terapeutiche possono ricadere nella categoria dei “therapeutic goods” e quindi essere soggetti alla regolamentazione della Therapeutic Goods Administration (TGA).

Anche l’etichettatura segue criteri stringenti: deve essere in inglese, includere l’elenco completo degli ingredienti secondo la nomenclatura INCI, il paese di origine, le avvertenze previste per legge e i dati di contatto dell’importatore o responsabile locale. L’assenza di una corretta etichettatura può comportare il blocco delle merci in dogana o il ritiro dal mercato.

Sul fronte commerciale, la distribuzione dei cosmetici in Australia avviene prevalentemente attraverso canali retail (catene come Chemist Warehouse, Priceline, Mecca e David Jones), farmacie, e-commerce e saloni specializzati. Per i brand italiani, è strategico individuare partner locali affidabili, con esperienza nel settore e familiarità con la normativa vigente. L’ingresso nel canale farmacia richiede spesso standard elevati in termini di qualità, test di efficacia e posizionamento, mentre il canale online può rappresentare una via d’accesso più agile, soprattutto nelle fasi iniziali.

La domanda australiana premia i cosmetici naturali, cruelty-free, vegan, sostenibili, e con formulazioni trasparenti. In questo contesto, i brand italiani possono distinguersi valorizzando la filiera, la sicurezza delle formulazioni e l’heritage del Made in Italy. Anche lo storytelling gioca un ruolo centrale nel costruire fiducia e visibilità sul mercato.

Per avere successo, è essenziale adottare un approccio compliance-first, investendo in consulenze regolatorie, registrazioni tempestive e una comunicazione chiara e coerente. Solo così si possono evitare ritardi o criticità doganali e cogliere appieno le opportunità di un mercato dinamico e attento alla qualità.

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025