Venerdì 4 Ottobre 2024
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Il Servicio Nacional de Sanidad y Calidad Agroalimentaria (Senasa) argentino ha annunciato la ripresa delle esportazioni di embrioni bovini 'in vivo' verso l'Unione Europea. Un significativo passo avanti nel settore zootecnico dopo la sospensione temporanea delle operazioni nel 2021 a causa delle modifiche delle normative europee riguardanti l'importazione di embrioni bovini.
Questa decisione è di fondamentale importanza anche per l'Italia, poiché offre la possibilità di accedere a risorse genetiche bovine di alta qualità, contribuendo così al miglioramento genetico del bestiame italiano. Con l'approvazione del nuovo regolamento, l'Italia può beneficiare di embrioni bovini provenienti da zone libere dalla febbre aftosa, garantendo la sicurezza sanitaria degli allevamenti e promuovendo una maggiore efficienza nella produzione di carne e latte.
Il regolamento recentemente approvato include un nuovo modello di Certificato Veterinario Internazionale (CVI), che stabilisce le condizioni per l'importazione di embrioni bovini in vivo e in vitro. Tale certificato garantisce che gli embrioni provengano da donatrici vaccinate contro la febbre aftosa o, nel caso degli embrioni in vitro, da donatrici non vaccinate contro questa malattia. Inoltre, il regolamento richiede che il seme utilizzato per l'inseminazione provenga da paesi autorizzati dall'UE, garantendo la qualità e la sicurezza dei processi riproduttivi.
Si tratta di un'opportunità cruciale per l'Italia, non solo perché favorirà la diversificazione genetica delle mandrie italiane, ma anche perché contribuirà a rafforzare il settore zootecnico del paese, promuovendo una maggiore competitività e sostenibilità nell'industria lattiero-casearia e nella carne bovina.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)