Calano le offerte di lavoro in Regno Unito

Calano le offerte di lavoro in Regno Unito
Giovedì 16 Marzo 2023

Calano le offerte di lavoro in Regno Unito

Il numero di posti di lavoro vacanti tra dicembre e febbraio in UK è diminuito di 51.000 unità rispetto ai tre mesi precedenti. Nonostante il calo, il numero di posti di lavoro disponibili rimane elevato stabilendosi a 1,1 milioni, con 328.000 posti in più rispetto al periodo pre-pandemia (tra gennaio e marzo 2020).

Il tasso di inattività economica – ovvero le persone di età compresa tra 16 e 64 anni che non lavorano e non cercano lavoro - è sceso al 21,3% tra novembre e gennaio. Ci sono, tuttavia, ancora nove milioni di britannici economicamente inattivi che non fanno parte della forza lavoro in quanto studenti, pensionati o malati, e quindi non disponibili a lavorare.

James Reed, presidente della società di reclutamento Reed, ha affermato che questo calo non è motivo di panico: “Ci sono oltre 300.000 posti vacanti in più rispetto al periodo pre-pandemico di tre anni fa. Il mercato del lavoro è ancora piuttosto vivace”.

L'occupazione è nuovamente aumentata, ma questa volta trainata dai lavoratori part-time e da quelli autonomi. I salari hanno subito un aumento rispetto allo scorso anno, ma sono ancora ben al di sotto del tasso di inflazione: su base mensile vi sono alcuni dati che indicano come la crescita salariale stia iniziando a bloccarsi. Con i tassi di disoccupazione ancora molto bassi rispetto agli standard internazionali, il mercato del lavoro rimane tuttavia un punto di forza del Regno Unito.

Nonostante il sistema finanziario globale stia mostrando una certa fragilità dopo i crolli delle banche negli Stati Uniti, la Bank of England potrebbe decidere di sospendere ulteriori aumenti dei tassi previsti la prossima settimana. La crescita salariale sembra essere comunque in una fase di stallo, come riportato dall'Office for National Statistics. Lo stipendio medio settimanale in UK, esclusi i bonus, a gennaio era di 589 sterline, in aumento di 1 sterlina rispetto al mese precedente.

Darren Morgan, direttore delle statistiche economiche presso l'ONS, ha dichiarato: "Sebbene il tasso di inflazione sia leggermente diminuito, resta ancora più alto della crescita salariale: questo significa che la retribuzione reale continua a diminuire".

 

Fonte: https://bbc.in/40azJ4x

 

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Marzo 2023