Da Copenaghen a Roma per innovare la gestione dei rifiuti

Da Copenaghen a Roma per innovare la gestione dei rifiuti
Venerdì 15 Marzo 2024

Da Copenaghen a Roma per innovare la gestione dei rifiuti

Nel mondo della gestione dei rifiuti urbani, l'innovazione e la sostenibilità sono diventati imperativi cruciali. Recentemente, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato in visita presso il termovalorizzatore di Copenaghen, uno degli esempi di innovazione in questo settore. Questa visita non è stata solo un'opportunità per apprezzare una best practice, ma anche un’ispirazione per il futuro della capitale italiana.

Il termovalorizzatore di Copenhagen, celebrato come esempio di modernità, efficienza e sostenibilità, si prevede sia il modello per il progetto che prenderà vita a Santa Palomba, Roma, la cui inaugurazione è prevista nel 2026. Gualtieri ha espresso fiducia nel fatto che questa nuova struttura, in linea con il suo predecessore danese, non solo solleverà la pressione sulla gestione dei rifiuti di Roma, ma contribuirà anche alla trasformazione dell'area circostante.

Tra i principali vantaggi del termovalorizzatore della Capitale Danese, infatti, vi è il suo impatto positivo sull'ambiente e sulla comunità. Non solo gestisce i rifiuti indifferenziati, riducendo così il ricorso alle discariche e mitigando i danni all'ambiente, ma produce anche energia e calore che possono essere utilizzati per riscaldare le case e alimentare le infrastrutture della città. Inoltre, il recupero di materiali, come metalli dalle ceneri pesanti, mostra un impegno verso l'economia circolare ed il riciclo, riducendo l'impatto complessivo sulla produzione di nuove risorse.

Come funziona un termovalorizzatore?

Il funzionamento di un termovalorizzatore è un processo complesso ma efficace. I rifiuti non riciclabili vengono conferiti all’inceneritore e scaricati nella vasca di raccolta e miscelazione. In seguito, vengono inceneriti a temperature estremamente alte, generando vapore ad alta pressione, che viene immesso in un turbogeneratore per essere convertito in energia elettrica e, successivamente, utilizzato per scaldare l’acqua che alimenta la rete del teleriscaldamento della città. I gas prodotti vengono quindi depurati per ridurre le emissioni nocive nell'atmosfera. In uscita dal circuito della caldaia, arrivano a un sistema di depurazione e filtrazione, che trattiene i microinquinanti, tra cui metalli pesanti, diossine e furani.

Connessioni tra Italia e Danimarca nella gestione dei rifiuti

L'Italia affronta ancora sfide significative nella gestione dei rifiuti. Secondo Utilitalia, mancano impianti per trattare oltre 5,7 milioni di tonnellate di spazzatura all'anno, con una grave carenza di impianti, soprattutto nel Centro e nel Sud del paese. Questo porta a una dipendenza eccessiva dalle discariche, un problema che deve essere risolto entro i prossimi anni per rispettare gli obiettivi di riciclaggio dell'UE e ridurre l'impatto ambientale complessivo.

In Italia, i termovalorizzatori sono concentrati principalmente nel Nord del paese, con pochi impianti nel Centro e nel Sud. Questa disparità geografica riflette le differenze nella gestione dei rifiuti tra le regioni italiane, con alcune che si affidano pesantemente agli inceneritori per la loro soluzione di smaltimento. I principali inceneritori in Italia sono quelli di Acerra e Brescia. Il primo, è di proprietà della Regione Campania ed è considerato tra le più all’avanguardia in Europa, grazie alle tecnologie con le quali è stato progettato e realizzato. Il termovalorizzatore di Acerra riesce a trattare più di 732mila tonnellate di rifiuti all’anno e a produrre energia equivalente al fabbisogno di 239mila famiglie. Si stima che l’impianto abbia consentito di evitare oltre 15 discariche da un milione di tonnellate di rifiuti, per una superficie equivalente a 210 campi da calcio.

A causa del livello di saturazione delle discariche, intere regioni inviano gran parte dei rifiuti in Danimarca, dove vengono sottoposti al processo di incenerimento. Questo comporta un aumento notevole dei costi di gestione dei rifiuti che, nel lungo periodo va a gravare considerevolmente nelle tasche dei cittadini.

In conclusione, è evidente come, nonostante i progressi, ci sono ancora sfide da affrontare. La gestione dei rifiuti rimane una questione complessa che richiede un impegno continuo da parte delle autorità e della comunità nella prevenzione alla produzione di rifiuti non riciclabili. Infine, è necessario che la ricerca e la sperimentazione della cattura della CO2 prodotta da questi impianti continui. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile alla gestione dei rifiuti possiamo sperare di garantire un futuro più pulito e più sano per le generazioni a venire.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 15 Marzo 2024