Danimarca - Pari opportunità e diritti umani

Danimarca - Pari opportunità e diritti umani
Mercoledì 12 Luglio 2023

Danimarca - Pari opportunità e diritti umani

Le Donne Danesi e la Leadership Aziendale

Sono passati 161 anni da che il governo danese ha istituito il Danish Trade Act, garantendo, così, alle donne danesi non sposate di lavorare alle stesse condizioni degli uomini. D’allora molto è cambiato, oggi le donne hanno preso il loro posto in tutti i settori lavorativi, dal campo delle costruzioni, alla finanza, al management.

Negli anni, i numerosi studi internazionali e nazionali hanno dimostrato come la diversità all’interno delle aziende sia in grado di rafforzare e consolidare il risultato economico, di migliorarne l’aspetto decisionale e di aumentarne le capacità a innovare. Avere una governance aziendale con diversità ed equilibrio di genere può quindi migliorare le performance aziendali.

In Danimarca, e più propriamente a partire dalle file che compongono lo stesso parlamento danese, le donne rappresentano attualmente il 43% dei suoi membri e il 35% dell’attuale governo ma, ciononostante, la percentuale di rappresentanza femminile in ruoli aziendali di primo piano pare essere ancora molto inferiore.

Nelle aziende danesi, infatti, i consigli di amministrazione continuano ad essere a maggioranza maschile, con percentuali rimaste stabili nell’arco temporale 2014 - 2021. Secondo Denmark Statistics, se noi guardiamo al solo settore produttivo, la proporzione di donne nei consigli di amministrazione è superiore nelle aziende con più di 250 dipendenti, specialmente nelle aziende ad alto contenuto tecnologico dove la loro presenza si attestava al 28% al 2021. Nelle piccole e medie imprese, invece, si registrano i più bassi livelli egualitari tra donne e uomini che ricoprono tali ruoli.

Gender Balance

L’introduzione di una quota di genere in Danimarca ha aumentato il numero di donne all’interno dei consigli di amministrazione. Già nel 2012, la Danimarca aveva introdotto una nuova legislazione volta a spingere le grandi aziende danesi a puntare all’obiettivo del 40% di assunzioni per il "genere sotto rappresentato" all’interno dei loro consigli di amministrazione; legge, questa, che ha creato un’improvvisa richiesta di più donne nei consigli di amministrazione con conseguente raddoppiato delle posizioni femminili dopo la riforma.

Tuttavia, oggi la Danimarca si colloca solamente al centoduesimo posto secondo il World Economic Forum per quanto riguarda l’uguaglianza di genere e, soprattutto, la presenza delle donne nei vertici aziendali.

Consigli di Amministrazione femminili e legami familiari

Se è vero che l’introduzione di una quota rosa in Danimarca abbia portato ad un maggior reclutamento delle assunzioni femminili in posizioni aziendali apicali, allo stesso tempo, uno studio condotto dal Department of Economics in UCPH ha mappato la presenza delle donne nei consigli di amministrazione e le connessioni tra loro ed eventuali legami di natura familiare. Le donne, infatti, con legami familiari con direttori e amministratori delegati in carica hanno più del doppio delle probabilità di entrare in un consiglio di amministrazione.

In conclusione, il sopracitato studio mette in dubbio gli effetti reali di queste norme, concludendo che la legge, anziché sostenere una più ampia diversità basata sul merito e facilitare l'accesso ai consigli di amministrazione per tutte le donne qualificate, possa aver spianato la strada a nomine legate alla famiglia.

La Danimarca e la comunità LGBT+

La Danimarca si configura come uno dei maggiori paesi friendly per la comunità LGBT+. Il paese è, infatti, uno dei primi ad aver introdotto nel 1989 il diritto per le coppie omosessuali di contrarre in matrimonio; nel 2023 la Danimarca si è qualificata come il terzo paese in Europa per apertura e grado di protezione legale riconosciuto alle persone LGBT+. Quest’apertura e le sue forme di tutela hanno fatto della Danimarca un paese riconosciuto come liberale e dalle larghe vedute.

Tuttavia, le statistiche mostrano come ancora le persone LGBT+ subiscano discriminazioni e sfide, tant’è che una persona su tre nel paese, si stima subisca discriminazioni basate sulla propria identità di genere. Ciò dimostra come si debba continuare a lavorare sulle loro tutele e a livello culturale.

Un’ulteriore vittoria per tale comunità è stato il Marriage Act del 2012 che ha riconosciuto l’opportunità per le coppie omosessuali consacrare le proprie unioni all’interno della stessa chiesa evangelico-luterana con pari diritti delle coppie eterosessuali.

Migliori diritti per le famiglie arcobaleno

Negli ultimi anni, in Danimarca si sono registrati dei progressi per quanto riguarda le famiglie arcobaleno. Per esempio, nel 2022 il Parlamento danese ha approvato una legge che prevede che le coppie lesbiche non debbano più dimostrare come è stato concepito il loro bambino. E la partner femminile della donna incinta diventerà automaticamente co-madre e quindi genitore legale del bambino. Inoltre, sono state approvate nuove regole per il congedo parentale delle famiglie arcobaleno. A partire da gennaio 2024, la normativa prevede accordi flessibili per le famiglie LGBT+, in cui fino a quattro genitori - i due genitori legali e i due genitori sociali - possono condividere una parte del congedo parentale.

«Credo che la Danimarca sia il primo Paese al mondo in cui è possibile dividere il congedo parentale tra le famiglie in questo modo. È un riconoscimento storico per le famiglie arcobaleno il fatto che ora sia possibile condividere il congedo parentale tra più di due genitori», afferma l'amministratore delegato di LGBT+ Denmark, Susanne Branner Jespersen.

Conclusioni

Se sul fronte della parità di genere la Danimarca, come il resto dei paesi europei, ha sicuramente ancora tanta strada da fare, sul fronte dei diritti civili l’ago della bilancia pende verso un’importante prospettiva liberale che, nell’attuale contesto mondiale, la portano a qualificarsi come uno dei paesi con le più ampie vedute, in cui le persone di qualunque orientamento possono trovare un ambiente integrativo e proattivo.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 12 Luglio 2023