La Danimarca: un Paese ideale per le start-up

La Danimarca: un Paese ideale per le start-up
Martedì 28 Marzo 2023

La Danimarca: un Paese ideale per le start-up

Non è un mistero che la Danimarca sia uno dei Paesi europei dov’è più semplice fare business, al punto che la Banca Mondiale l’ha posizionata al primo posto in Europa e al quarto nel mondo nell’edizione 2020 del suo “Ease of doing business index”. È facile dunque dedurre che l’ambiente danese sia altrettanto favorevole per le startup tecnologiche: Copenaghen, in particolare, ha visto la nascita di diversi unicorn (imprese che hanno raggiunto il valore di 1 miliardo di dollari), tra cui ZendeskTrustpilot e Pleo. Al 2021, la Danimarca aveva raggiunto il numero, ragguardevole date le ridotte dimensioni del Paese, di 4300 startups e 30 investitori venture capital attivi.

In questo articolo, elencheremo i diversi fattori che hanno determinato il successo del florido ecosistema danese e, in particolare, di quello copenaghense per le startup.

Un Paese altamente digitale

Secondo il Digital Economy and Society Index della Commissione Europea, la Danimarca è, insieme alla Finlandia, il Paese leader in Europa per quanto riguarda la connettività a banda larga e al terzo posto per copertura dei very high capacity network (vale a dire, fibra ottica o 5G). L’infrastruttura tecnologica danese è dunque di alto livello.

Inoltre, l’impegno del governo danese ad un approccio “digital by default”, con l’utilizzo della carta come mero strumento di ultima istanza, coniugato ad un avvicinamento stringente sul tema della cybersicurezza e della privacy (con, ad esempio, un utilizzo particolarmente diffuso dell’autenticazione a due fattori per transazioni finanziarie e altri importanti servizi), fa sì che si possa aprire un business direttamente online e renderlo operativo in appena 24 ore.

Forte rete di cluster per imprenditori tech

La presenza di un cospicuo numero di cluster tecnologici nel paese è fonte indiscutibile di attrazione per le imprese di oggi e di domani. Infatti, la Danimarca con il programma Health Tech Hub Copenhagen è una delle nazioni europee in più rapida crescita per gli investimenti nel settore delle biotecnologie, con una comunità e uno spazio di coworking per le principali startup Health-tech. Qui, dal BioInnovazition Institute viene gestito uno dei principali incubatori nel campo delle Life Science, con programmi di ampia risonanza nell’ambito delle ricerche di terapie contro il cancro (IO Biotech).

Sullo stesso piano si collocano i cluster relativi ai campi delle “Advanced Manufacturing & Robotics”. La città di Odense, infatti, racchiude uno dei principali hub di robotica in Europa, che ospita circa 175 startup e scaleups, 40 programmi di istruzione superiore e 10 istituti di ricerca. Per dare un esempio dell’importanza di questi cluster tecnologici, si pensi solo che la Blue Ocean Robotics ha raccolto 335 milioni di corone danesi nel solo gennaio del 2022.

Forza lavoro altamente qualificata

Il succitato Digital Economy and Society Index della Commissione Europea evidenzia come la Danimarca si piazzi al quinto posto in Europa per la qualità del suo capitale umano nell’ambito della digital economy. L’ecosistema di start-up può godere, infatti, di una delle forze lavoro più qualificate nell’intera area UE: questo dipende dalla presenza di università specializzate come la IT University of Copenhagen e la Danish Technical University (DTU).

Politiche e organizzazioni di supporto

Per il governo danese la presenza di imprenditori stranieri in Danimarca crea crescita economica, occupazione e connessioni alla rete globale di startup, reinventano le industrie, creano posti di lavoro e aumentano la competitività della Danimarca. Consci di questi valori aggiunti, il governo danese predispone percorsi incoraggianti per chi avvia una startup nel paese, con permessi di soggiorno e di lavoro permanenti di due anni e con ulteriore estensione di tre anni se l’azienda è in regola. Il paese poi, già in partenza, presenta una situazione liberale in termini di affari e questo si riflette nel contesto normativo con un’assenza di restrizioni sugli investimenti, capitali e utili liberamente rimpatriabili e un’aliquota dell’imposta societaria al 28%.

Fonte: https://bit.ly/3Kczssw

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Martedì 28 Marzo 2023