Gli investimenti diretti esteri mostrano un aumento nel 2021, l’investitore cerca materie prime brasiliane

Gli investimenti diretti esteri mostrano un aumento nel 2021, l’investitore cerca materie prime brasiliane
Venerdì 6 Maggio 2022

Gli investimenti diretti esteri mostrano un aumento nel 2021, l’investitore cerca materie prime brasiliane

La Banca Centrale del Brasile ha riferito che gli investimenti diretti esteri nell’economia brasiliana sono stati pari a 46,441 miliardi di dollari nel 2021. Il risultato rappresenta un aumento del 22,9% rispetto al 2020, quando gli investimenti esteri in Brasile sono stati pari a 37,786 miliardi di dollari. (G1)

Gli investimenti diretti esteri (IDE) sono, in un senso più ampio, il movimento di capitali internazionali per scopi di investimento specifici, quando società o individui all’estero creano o acquisiscono operazioni in un altro paese. L’IDE comprende “fusioni e acquisizioni, costruzione di nuove strutture, reinvestimento degli utili realizzati in operazioni all’estero e prestiti interaziendali (tra società dello stesso gruppo economico)”. (Apex)

Fernando Rocha, capo del dipartimento di statistica della Banca Centrale, osserva che “gli investimenti diretti non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemia”. (G1)

Secondo lui, il risultato del 2021 è dovuto all’aumento della partecipazione al capitale delle aziende, sia per creare nuove società, acquistare società brasiliane o anche per espandere la capacità produttiva di aziende già installate nel Paese.

Nonostante il risultato fosse positivo rispetto al 2020, il mese scorso il BC ha stimato che gli investimenti diretti esteri nel Paese sarebbero stati 52 miliardi di dollari, quindi il risultato è stato al di sotto delle aspettative.

A dicembre dello scorso anno, secondo la BC, gli investimenti diretti esteri nel Paese erano negativi per 3.935 miliardi di dollari. In altre parole: a dicembre c’è stato più ritorno che afflusso di risorse. (G1)

Secondo i dati ufficiali, gli investimenti esteri dell’anno scorso sono stati sufficienti a coprire il disavanzo dei conti con l’estero.

Quando il deficit non è “coperto” da investimenti esteri, il Paese deve fare affidamento su altri flussi, come l’afflusso di risorse per investimenti finanziari, o prestiti all’estero, per chiudere i conti.

Secondo lui, il risultato del 2021 è dovuto all’aumento della partecipazione al capitale delle aziende, sia per creare nuove società, acquistare società brasiliane o anche per espandere la capacità produttiva di aziende già installate nel Paese.

Secondo Rocha, l’aumento delle rimesse di utili e dividendi dello scorso anno è correlato all’aumento dell’attività domestica e alla conseguente crescita della redditività delle società che operano in Brasile. (G1)

 

L’afflusso di denaro estero alla borsa brasiliana ha raggiunto il record nel primo trimestre del 2022

Ci sono già 71,063 miliardi di R$ quest’anno, superando la cifra dell’intero anno scorso, di 70,785 miliardi di R$, che è un record. (InfoMoney)

Il Brasile sta attraversando un momento economico delicato, con inflazione in accelerazione, disoccupazione persistentemente elevata e prospettive del PIL scarse. È anche alla vigilia di un’elezione che si preannuncia complicata e il mondo sta vivendo una guerra che minaccia l’intero funzionamento dell’economia globale. Tutto questo, però, non sembra essere un problema per gli investitori esteri.

Dall’inizio dell’anno fino a mercoledì scorso (cioè 68 giorni) il saldo dei capitali esteri in Borsa ha raggiunto i 71,063 miliardi di R$, superando il numero dell’intero anno precedente, record nella serie storica, di R$ 71,063 miliardi $ 70,785 miliardi.

Cosa spiega questo movimento? Per gli analisti, una delle cause principali è il fatto che il mercato brasiliano è fortemente legato alle commodities, che erano già su una traiettoria al rialzo e si sono rafforzate ulteriormente con l’invasione russa dell’Ucraina.

In un report, la banca americana Goldman Sachs ha evidenziato che, dato lo scenario attuale, la sua preferenza per gli investimenti è in Medio Oriente, Nord Africa e Brasile, visto il profilo dell’export di materie prime in queste regioni. “Questi paesi offrono una protezione tattica contro la preoccupante combinazione di crescita più debole e maggiore inflazione [nel mondo]”.

L’intenso afflusso di investimenti ha fatto scendere il tasso del dollaro in Brasile, nonostante tutte le turbolenze economiche globali. Venerdì (11) la valuta americana ha chiuso quotata a R$ 5,0541. All’inizio dell’anno era scambiato a circa R$ 5,60.

Un dollaro più conveniente aiuta a contenere l’inflazione, sebbene, nello scenario attuale, ciò abbia avuto scarsi effetti. Il rischio, secondo gli analisti, è che questo capitale arrivato in Brasile abbia un profilo molto speculativo. Quindi può andare via molto rapidamente se le condizioni si fanno difficili. (InfoMoney)

Fonte: https://bit.ly/3sgAnz5

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

 

Ultima modifica: Venerdì 6 Maggio 2022