Investimenti all’estero: la Francia rimane in testa davanti al Regno Unito e alla Germania (ma deve creare più posti di lavoro)

Investimenti all’estero: la Francia rimane in testa davanti al Regno Unito e alla Germania (ma deve creare più posti di lavoro)
Lunedì 26 Giugno 2023

Investimenti all’estero: la Francia rimane in testa davanti al Regno Unito e alla Germania (ma deve creare più posti di lavoro)

Secondo EY, società di revisione finanziarie e consulenza di fama mondiale, per il quarto anno consecutivo sarà la Francia il principale Paese europeo di destinazione per le aziende straniere.

Nel 2022 sono stati 1259 i progetti di investimento in territorio francese riportati nel barometro annuale di attrattività delle economie europee dei EY. Si parla del numero più alto dal 2010, con un aumento del 3% rispetto al 2021 e il doppio del 2017.

La Francia rimane la locomotiva dei Paesi europei per quanto riguarda gli investimenti esteri, confermando un tasso positivo al contrario di altre economie che hanno subito una retrocessione, come il Regno Unito (-6%) e la Germania (-1%). Le regioni francesi più attrattive sono state l’Île-de-France con un +12% rispetto all’anno precedente; l’Hauts-de-France che registra un +24% e la Nouvelle Aquitaine con un +28%.

I punti di forza della Francia risultano essere la disponibilità di energia decarbonizzata, la mano d’opera qualificata e la qualità di vita, inoltre, il Paese è “campione europeo di innovazione” con 144 centri di ricerca e sviluppo.

Tuttavia, nonostante la Francia stia recuperando terreno dopo anni di sotto-investimento rispetto ai suoi vicini, il Paese fatica ad attirare i quartieri generali delle aziende estere. Solo il 10% dei dirigenti stranieri intervistati ha affermato infatti di voler impiantare o estendere i centri decisionali in territorio francese, rendendo i progetti esteri contenuti in termini di importanza e creazione di posti di lavoro. A tal proposito, EY ha calcolato che ogni progetto estero in Francia, per lo più ampliamenti di aziende e non creazione di nuove attività, crei in media 30 posti di lavoro (contro i 50 del Regno Unito e i 120 della Spagna). Le riforme attuate per ridurre gli oneri sociali per i salari bassi e le riforme al diritto del lavoro hanno permesso di risanare alcuni problemi che limitavano la competitività e l’attrattività francese; tuttavia, non sono sufficienti per creare nuovi posti di lavoro. Inoltre, il costo orario del lavoro (41.80 €) rimane il più elevato rispetto ai principali Paesi concorrenti.

Fonte: https://tinyurl.com/2fdyvda8

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

Ultima modifica: Lunedì 26 Giugno 2023