Mercoledì 11 Dicembre 2024
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 11 gennaio dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che nei primi undici mesi del 2022 gli IDE totali in sono stati pari a 11,5 miliardi di dollari tra ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari (49,1% del totale), acquisizione di partecipazioni azionarie e crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari, facendo registrare un leggero aumento rispetto all’analogo periodo del 2021. Più in dettaglio, nel mese di novembre 2022, lo stock di investimenti in entrata si è attestato a poco più di 1 miliardo di dollari divisi tra “equity capital”, proventi provenienti dalle vendite di proprietà immobiliari e titoli di debito.
Secondo i dati del mese di novembre 2022, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito i più importanti investitori in Turchia, detenendo la quota di maggioranza pari all’84% degli IDE totali in entrata nel Paese. l’Italia nel mese in esame passa dalla nona alla quarta posizione con una quota dell’8% dopo le acquisizioni di quote e fusioni di primarie aziende turche nei mesi passati preceduta da Germania (15%), Paesi Bassi (21%) e Irlanda che nel mese in considerazione ha investito nel Paese 236 milioni di dollari pari al 25%. Nel rank riferito ai primi 11 mesi del 2022 la Spagna resta il maggiore investitore con 1,6 miliardi (acquisizioni nel settore bancario) distaccando i Paesi Bassi (819 milioni) e Svizzera e Germania rispettivamente con 688 e 642 milioni di dollari (dati che escludono gli IDE nel settore immobiliare).
I dati, tuttavia, riferiti agli IDE in entrata in Turchia risentono molto anche delle “triangolazioni” effettuate da altri Stati attraverso intermediari bancari svizzeri, olandesi e lussemburghesi. La Turchia si conferma tra i primi cinque Paesi più attraenti per gli afflussi di IDE provenienti da aziende europee. I settori dove le aziende europee investono di più sono il tessile, la chimica di base ed il settore automobilistico. La Turchia si piazzerebbe invece tra i primi dieci mercati per il c.d. fenomeno del “reshoring” tra le prime 30 destinazioni al mondo per attrazione di investimenti esteri.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)