Venerdì 12 Settembre 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Il calo drastico dei turisti cinesi, che rappresentavano il 70% della clientela, insieme all’aumento dei costi operativi, ha compromesso la stabilità del modello di business di King Power, colosso thailandese del duty-free. Tra gennaio e maggio 2025 i visitatori cinesi sono diminuiti di quasi un terzo, riducendo drasticamente i ricavi. Per questo, l’azienda è stata costretta a chiudere diversi punti vendita (a Samut Prakan, Pattaya, Mahanakhon e a Bangkok), valutando anche nuove ristrutturazioni.
Oltre al calo del turismo cinese, King Power è colpito anche dal cambiamento delle abitudini dei viaggiatori: i negozi duty-free non esercitano più l’attrattiva di un tempo, superati da nuove forme di acquisto online più convenienti e da stili di viaggio diversi. L’azienda ha persino chiesto di rinegoziare i contratti con Airports of Thailand per i negozi duty-free negli aeroporti principali, segnale che anche queste attività non sono più redditizie, cosa che ha sorpreso e preoccupato gli investitori.
Il CEO Nitinai Sirismatthakarn ammette che l’azienda deve ripensarsi, pur ribadendo che il core business resterà il duty-free.King Power sta puntando a diversificare le proprie attività, esplorando mercati specifici e sviluppando nuove collaborazioni e soluzioni innovative. Un piano strategico rivisto sarà presentato entro pochi mesi.
In sintesi, King Power si trova a un bivio: o riuscirà a reinventarsi adattandosi alle nuove condizioni globali, oppure rischierà di perdere il ruolo di leader nel travel retail thailandese. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se rimarrà il “Re del Duty Free” o se verrà superata da nuovi concorrenti.
Anutin Charnvirakul è diventato il nuovo primo ministro della Thailandia dopo la rimozione di Paetongtarn Shinawatra, ex leader della coalizione di governo. La sua ascesa politica è stata lunga e strategica: negli ultimi anni Anutin ha consolidato il suo potere attraverso il partito Bhumjaithai, radicato nelle comunità agricole del nord-est del paese. Pur avendo ottenuto solo 70 seggi su 500 nelle elezioni, il partito ha giocato un ruolo chiave nelle alleanze di governo, bloccando l’ascesa del Partito Move Forward e partecipando a diversi governi di coalizione.
La notorietà di Anutin è cresciuta grazie al suo ruolo di ministro della salute, sia per la gestione della pandemia di COVID-19 sia per aver promosso la legalizzazione della cannabis nel 2022, che gli ha conferito un’immagine di politico innovativo e pragmatico. Proveniente da una famiglia influente, con studi in ingegneria negli Stati Uniti e una carriera nel settore imprenditoriale come presidente della società di costruzioni di famiglia, Anutin unisce competenze manageriali e connessioni politiche.
Ora, come primo ministro, dovrà affrontare sfide importanti: una crescita economica rallentata, tensioni con la vicina Cambogia dopo un recente conflitto al confine e la possibile instabilità politica interna. La sua esperienza e la rete di alleanze costruita nel tempo saranno determinanti per guidare la Thailandia in questo periodo delicato.
(Contributo editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)