L’Italia scende nuovamente in campo per una collaborazione con Ankara post-terremoto

L’Italia scende nuovamente in campo per una collaborazione con Ankara post-terremoto
Martedì 16 Maggio 2023

L’Italia scende nuovamente in campo per una collaborazione con Ankara post-terremoto

Si torna lentamente ad una certa “normalità” in alcuni dei distretti colpiti dai devastanti sismi del 6 febbraio scorso come quelli di Nurdağı e Islahiye della provincia meridionale di Gaziantep, che oggi ospita l'85% dei 7.020 container necessari per offrire un riparo ai sopravvissuti al terremoto. Sono infatti 6.175 i container già installati, con il numero complessivo di sfollati che ha trovato riparo in un container giunto a quota 20 mila; un numero destinato a crescere nelle prossime settimane riducendo quelle persone che ancora vivono nelle tendopoli. Anche il commercio internazionale sta riprendendo nelle 11 province gravemente colpite, facendo registrare esportazioni per circa 1,6 miliardi di dollari ad aprile con un aumento del 63,3% rispetto al mese precedente secondo i dati resi noti dall'Assemblea degli esportatori turchi (TİM). Il Ministro del Commercio, Mehmet Muş, ha affermato che l'impatto negativo dei sismi sul commercio internazionale nelle aree terremotate indubbiamente continua, ma la sua intensità si sta gradualmente attenuando.

Dopo l’importante aiuto prestato in occasione delle prime, drammatiche, fasi dell’emergenza attraverso le squadre di ricerca e soccorso e l’ospedale da campo del villaggio di Defne, l’Italia continua a collaborare intensamente con la Turchia. Una delegazione tecnico scientifica coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile, si è recata nella Capitale turca dal 24 al 26 aprile, allo scopo di avviare contatti per una più stretta collaborazione scientifica. La missione italiana ha coinvolto i rappresentanti ad alto livello della DPC e del Ministero della Cultura e di diversi enti ed istituzioni scientifiche come la Fondazione EUCENTRE, il Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e Strutturale (ReLUIS), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’Istituto di Geologia Ambientale e Geo-ingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IGAG).

L'obiettivo è stato quello di condividere con le controparti turche, tra cui il CNR turco (Tubitak), il Ministero dei Trasporti, la Protezione Civile turca (AFAD) e le Università di Ankara METU e TED, le principali esperienze acquisite durante i sismi che hanno colpito nel recente passato entrambi i Paesi e stringere alcuni primi contatti utili alla formazione di partenariati duraturi al fine di accrescere le capacità di prevenzione.

Nel corso degli incontri è emersa la volontà di instaurare dei Gruppi di lavoro e di una visita congiunta ad Antiochia, particolarmente colpita dai sismi del 6 febbraio e individuata per le sue particolari caratteristiche storico culturali, per l'avvio di un progetto pilota per il recupero dei beni culturali danneggiati. Tra le aree di potenziali collaborazioni, ne sono emerse alcune come l’analisi delle scosse di assestamento e la valutazione delle capacità strutturali degli edifici nonché le tecniche ingegneristiche per la ricostruzione che potrebbero vedere coinvolte le aziende italiane. Tra gli altri temi toccati, va sottolineato quello di sviluppare ulteriormente la rete internazionale di condivisione di informazioni geologiche e sismologiche utili per la prevenzione e mitigazione del rischio sismico nei Paesi del Sud Europa e lo sviluppo delle conoscenze ingegneristiche utili alla progettazione di strutture capaci di resistere alle scosse telluriche e l’accessibilità ai fondi e programmi europei.

Il 25 aprile si è anche svolta una particolare cerimonia in onore delle squadre di soccorso turche e straniere presso il Palazzo Presidenziale. In tale occasione il Presidente Erdogan, ringraziando solennemente le squadre di ricerca e soccorso turche e internazionali, ha ricordato che i sismi del 6 febbraio scorso hanno causato più di 50.000 vittime, danneggiato migliaia di edifici e lasciato senza casa decine di migliaia di persone, sottolineando che più di 11 mila sono state le formazioni di soccorso provenienti da 90 Paesi. Il Presidente ha poi consegnato una speciale targa di ringraziamento all’Ambasciatore d’Italia in Turchia e ad un rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Martedì 16 Maggio 2023