Nearshoring: aumento degli investimenti diretti in Unione Europea

Nearshoring: aumento degli investimenti diretti in Unione Europea
Martedì 12 Dicembre 2023

Nearshoring: aumento degli investimenti diretti in Unione Europea

Secondo i dati pubblicati dalla BCE, gli ultimi decenni hanno visto un incremento sostanziale degli investimenti all’estero a livello globale; si è passati difatti dal 22% del PIL globale a inizio millennio, al 35% nel 2016. Il trend si è mantenuto in crescita anche per gli anni successivi.

Vi sono diverse motivazioni per cui un’azienda decide di attuare degli investimenti diretti all’estero: l’ingresso facilitato nei mercati esteri, la disponibilità di manodopera qualificata e di risorse naturali assenti o scarse nel Paese di origine dell’investitore; infine, essi permettono l’accesso a tecnologie più avanzate. È proprio l’aspetto tecnologico a giocare un ruolo centrale nell’ambito degli investimenti diretti all’interno dell’Unione Europea. Quali vantaggi offre l’allocazione di capitale in un mercato estero? I principali sono la riduzione dei costi di produzione e manodopera, soprattutto in relazione all’aspetto energetico; l’accesso alle agevolazioni fiscali offerte dalle Zone Economiche Speciali (ZES) e dalle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) e la vicinanza a clienti e fornitori.

Gli investimenti diretti tra Italia e Germania

I rapporti commerciali dei due paesi sono tradizionalmente molto stretti; la Germania resta il primo partner commerciale dell’Italia, sia per quanto riguarda l’import che per l’export. Anche l’Italia si posiziona tra i primi partner commerciali della Germania. Ciò si riflette anche a livello degli investimenti diretti esteri (IDE), infatti, l’Italia rientra tra i primi dieci Paesi di origine degli investimenti esteri in Germania e, a sua volta, è tra i primi dieci Paesi nei quali gli investitori tedeschi decidono di allocare capitale. Secondo i dati pubblicati da Banca d’Italia, gli investimenti diretti tra i due paesi crescono in continuazione: nell’ultimo decennio, si è verificato un incremento del 76% degli investimenti diretti tedeschi in Italia. Per quanto riguarda gli investimenti italiani in Germania, la quota ammontava a 33MLD/€ nel 2013, mentre nel 2021 essa ha raggiunto i 36MLD/€: la crescita è stata perciò pari al 7,7%.

Come dimostrato dai dati pubblicati dalla Banca Centrale Tedesca, alla fine del 2021 la quota degli investimenti tedeschi diretti all’estero corrispondeva a oltre 1,4 MLD/€: questo dato rappresenta una crescita di oltre 120MLD/€ rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti d’America, da soli, hanno ricevuto investimenti per circa 409 MLD/€, il 29% del totale, confermandosi al primo posto. Considerando il capitale investito in entrata in Germania, nel 2021, la quota ammontava a 609 MLD/€: la maggior parte di esso, circa il 78%, proveniva dall’Unione Europea. A essere maggiormente coinvolti sono stati i settori IT, quello chimico e il bancario-assicurativo: è proprio quest’ultimo ambito a raccogliere la maggior parte degli IDE relativi alla Germania, sia in entrata che in uscita.

L’attrattività dell’Italia in continua crescita

Secondo il rapporto del 2022 di EY Europe Attractiveness 2022, l’Italia risulta essere il Paese europeo con il maggiore incremento di investimenti diretti in Europa. Infatti, nel 2022, sono stati 243 i progetti di IDE in Italia: ciò rappresenta una crescita del 17% rispetto all’anno precedente. L’Italia si posiziona tra i primi dieci Paesi europei destinatari di investimenti diretti per la prima volta dopo diversi anni, mentre la Germania, con una quota pari all’11% sul totale, continua a collocarsi tra i primissimi paesi di provenienza degli IDE diretti in Italia. Il settore trainante in Italia per gli investimenti diretti è il settore IT, seguito dal Retail e dai servizi B2B alle aziende.

 

Fonti: http://tinyurl.com/mwrh24jd; http://tinyurl.com/523dpycs; http://tinyurl.com/3kp2kdse; http://tinyurl.com/mws4wjax; http://tinyurl.com/2es6jfa4; http://tinyurl.com/8b6y8592      

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Martedì 12 Dicembre 2023