Venerdì 20 Giugno 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Tra gennaio e marzo 2025, le esportazioni di beni del Portogallo hanno raggiunto 21,2 miliardi di euro, con un aumento di 1,5 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, corrispondente a una crescita tendenziale del 7,7%. Le importazioni sono cresciute del 7%, attestandosi a 27,4 miliardi di euro. Nonostante l’aumento del deficit della bilancia commerciale a 6,2 miliardi di euro, il tasso di copertura delle importazioni con le esportazioni è migliorato, raggiungendo il 77,3%, secondo i dati dell’Istituto Nazioale di Statistica (INE).
L’Unione Europea ha concentrato il 73% delle esportazioni nazionali, con particolare rilievo per la Spagna (25,4% del totale), la Germania (16,2%) e la Francia (11,8%). Le esportazioni verso i paesi extra-UE sono rimaste sostanzialmente stabili, con Stati Uniti e Regno Unito come principali mercati extra-comunitari. Tuttavia, la quota degli Stati Uniti è diminuita di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2024.
Tra i prodotti più esportati si segnalano Macchinari e Apparecchi (14,7%), Prodotti Chimici (12,9%) e Veicoli e Materiale di Trasporto (12,3%). Le esportazioni di prodotti chimici sono raddoppiate (+100,9%), trainate principalmente dai farmaceutici, mentre anche i settori dei macchinari e dei minerali hanno registrato aumenti significativi. La Germania è stato il paese che ha maggiormente contribuito alla crescita complessiva delle esportazioni, con una variazione del +51,8%.
Secondo i dati diffusi a maggio dall'Istituto Nazionale di Statistica (INE), nel primo trimestre del 2025 il Prodotto Interno Lordo (PIL) del Portogallo è cresciuto dell’1,6% in termini reali rispetto allo stesso periodo del 2024, segnando però un rallentamento rispetto al +2,8% registrato nel trimestre precedente.
Confrontando invece il primo trimestre del 2025 con il quarto trimestre del 2024, il PIL ha subito una contrazione dello 0,5% in volume, dopo un aumento dell’1,4% nel trimestre precedente.
Nel primo trimestre del 2025, il 24,2% delle persone che risultavano disoccupate nel quarto trimestre del 2024 è riuscito a reinserirsi nel mercato del lavoro, corrispondente a circa 89.200 individui. La quota maggioritaria, pari al 59,4%, è rimasta in stato di disoccupazione, mentre il 16,4% è passato all’inattività. L’analisi per genere evidenzia una maggiore incidenza della transizione verso l’occupazione tra gli uomini (27,0%) rispetto alle donne (21,5%).
Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE), il 31,1% dei disoccupati di breve durata ha trovato un impiego, così come il 18,0% degli inattivi appartenenti alla cosiddetta “forza lavoro potenziale”. Si è inoltre registrata una dinamica significativa all’interno del mercato del lavoro: il 24,3% dei lavoratori con contratto a termine ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato, mentre il 21,6% dei disoccupati è divenuto lavoratore dipendente. Tra i giovani NEET (non impegnati in attività lavorative, formative o scolastiche), il 23,8% ha avviato un’attività lavorativa, indicando segnali positivi di miglioramento nell’integrazione professionale di questa fascia di popolazione.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)