Martedì 9 Settembre 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Nel periodo di 12 mesi conclusosi a giugno 2025, il mercato totale del vino negli Stati Uniti ha registrato una crescita del 3,6%, raggiungendo un valore di $ 112 miliardi. È quanto emerge dai dati preliminari diffusi dalla società di ricerche di mercato bw166.
Le importazioni hanno messo a segno un incremento significativo, pari a quasi il 14%, attestandosi a $ 34 miliardi. Al contrario, la spesa dei consumatori per il vino di produzione nazionale è rimasta stabile rispetto all’anno precedente, a quota $80 miliardi.
Dal punto di vista dei volumi complessivi, il mercato ha subito un calo dell’1%, fermandosi a 381 milioni di casse. In particolare, il segmento del vino da tavola domestico ha registrato una contrazione superiore al 4%, scendendo a 205 milioni di casse.
Secondo bw166, le spedizioni di vino importato sul mercato statunitense si sono mantenute per tutto l’anno dall’8% al 10% superiori rispetto al 2024. Parte di questa crescita sarebbe dovuta alla strategia degli operatori di anticipare l’arrivo delle merci in previsione di nuovi dazi doganali, ormai quasi certi alla luce dell’accordo commerciale recentemente raggiunto tra Unione Europea e Stati Uniti.
Nel mese di maggio, l'economia statunitense ha mostrato segnali di tenuta nonostante le tensioni crescenti legate alla guerra commerciale globale. Sebbene il PIL del primo trimestre 2025 abbia registrato un calo dello 0,2% — principalmente a causa di un aumento anticipato delle importazioni per evitare i dazi — i principali indicatori macroeconomici restano stabili.
Il mercato del lavoro non ha evidenziato impatti rilevanti: disoccupazione, partecipazione alla forza lavoro e tassi di assunzione sono rimasti pressoché invariati. Tuttavia, gli indici di fiducia raccontano un'altra storia: la fiducia dei consumatori, secondo l'Università del Michigan, è rimasta su livelli storicamente bassi e le aspettative di assunzione da parte delle imprese sono in calo, segno di preoccupazioni diffuse.
Anche i mercati finanziari risentono delle politiche fiscali e commerciali: il rendimento dei titoli di Stato decennali è salito di oltre 25 punti base a maggio. Tra i fattori chiave: un aumento del debito pubblico stimato in 4.3 trilioni di dollari nei prossimi dieci anni, pressioni inflazionistiche legate ai dazi e minore fiducia degli investitori stranieri. L'aumento dei tassi di interesse potrebbe frenare ulteriormente la spesa di famiglie e imprese.
(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)