Sabato 13 Dicembre 2025
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Stando ai dati pubblicati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 22 settembre, nei mesi di gennaio-agosto del 2025 la Turchia ha accolto 35.481.223 visitatori stranieri, con un calo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Nei primi otto mesi del 2025, Istanbul ha registrato il 34,86% dei visitatori stranieri (12.367.851 presenze), seguita da Antalya con il 30,87% (10.951.307 presenze) ed Edirne con l’8,68% (3.078.815 presenze).
In termini di provenienza geografica, nei primi otto mesi dell’anno i turisti russi si sono collocati al primo posto con 4.554.395 presenze (12,84% del totale), seguiti dai tedeschi (4.400.592), e dagli inglesi (3.002.928).
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nei mesi di gennaio-agosto 2025 invece sono stati 548.736 (1,55% del totale), con un marcato incremento del 18,85% rispetto ai primi otto mesi del 2024.
Müberra Eresin, presidente dell’Associazione degli Albergatori Turchi (TÜROB), commentando i dati relativi ai mesi gennaio-agosto 2025, ha osservato che i flussi turistici si sono spostati, anche in Turchia, più avanti nell’anno, in parte a causa dell’incertezza economica, e che la domanda ha iniziato a crescere a partire da metà luglio. Eresin ha aggiunto che, mentre gli arrivi dal Medio Oriente sono diminuiti negli ultimi anni, i mercati europei stanno registrando una crescita significativa e i visitatori cinesi risultano in aumento.
Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Abdulkadir Uraloğlu, ha annunciato lo scorso 30 settembre che entro la fine dell’anno sarà pubblicato il bando di gara per il nuovo collegamento ferroviario a nord di Istanbul.
L’opera, concepita come infrastruttura strategica, prevede la realizzazione di una linea ferroviaria ad alta capacità, destinato in particolare al trasporto merci.
In merito all’opera, il Ministro Uraloğlu ha sottolineato l’importanza strategica della nuova linea ferroviaria alla luce delle recenti tensioni geopolitiche e dei cambiamenti climatici, che incidono sempre più sulle catene di approvvigionamento e sul funzionamento dei principali corridoi di trasporto internazionali.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei mesi di gennaio-settembre 2025 l’interscambio è stato pari a USD 21,521 mld, con un decremento del 7,2% rispetto allo stesso intervallo del 2024. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia si sono contratte del 15,4% (USD 11,686 mld), mentre le importazioni sono aumentate del 4,9% attestandosi a USD 9,384 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 1,852 mld. Le esportazioni italiane costituiscono il 4,4% delle importazioni totali turche, mentre le esportazioni turche destinate all’Italia rappresentano il 4,9% delle esportazioni complessive della Turchia.
Nel periodo di riferimento, l’Italia si conferma al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Cina, Russia, Germania e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania, Regno Unito e Stati Uniti).
All’interno dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al secondo posto per volume di interscambio con la Turchia, preceduta solo dalla Germania (USD 38,825 mld) e seguita da Francia (USD 17,560 mld) e Spagna (USD 15,067 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Tra gennaio e settembre 2025, le esportazioni italiane sono state trainate dalle vendite di “prodotti farmaceutici” (in crescita del 38,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, per un volume complessivo pari a USD 316,3 mln) e di “combustibili minerali e oli” (+11,3%, per un volume pari a USD 272,3 mln). In calo, invece, l’export di “pietre preziose e semipreziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria”, (-46,8% per un volume pari a USD 2,1 mld) superato dalle nostre vendite di “Macchinari e apparecchiature meccaniche” (USD 2.2 mld), prima voce merceologica del nostro export. Gli “autoveicoli, trattori, e parti di ricambio” – terza voce delle nostre vendite – hanno registrato un calo del 3,2% (USD 867,7). Si rileva inoltre una contrazione del 31,8% negli acquisti turchi di “ferro e acciaio”.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento nelle voci “rame e articoli in rame” (+54,8%), “macchinari e apparecchiature meccaniche” (+14,2%) e “materie plastiche” (+12,5%). In calo gli acquisti italiani di “tessile e abbigliamento” che si sono contratti del 3,2%. Gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 2,140 mld e volumi diminuiti del 4,5%.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)