Martedì 30 Dicembre 2025
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Secondo i dati diffusi lo scorso 27 novembre da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di ottobre 2025 le esportazioni turche sono ammontate a USD 23,9 mld, con un incremento del 2% rispetto allo stesso mese del 2024. Le importazioni hanno invece raggiunto USD 31,5 mld, con una crescita del 7,2% su base annua.
Nei primi dieci mesi del 2025, le esportazioni hanno totalizzato USD 224,47 mld, segnando un aumento del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni, nello stesso intervallo, si sono attestate a USD 299,15 mld, in crescita del 6,1%. Il deficit commerciale è salito a USD 74,68 mld (+13,3% rispetto ai mesi gennaio-ottobre 2024).
Nel medesimo periodo, i principali mercati di destinazione dell’export turco sono stati: Germania (USD 18,55 mld), Regno Unito (13,81 mld), Stati Uniti (13,42 mld), Italia (10,98 mld) e Iraq (9,88 mld), che insieme hanno rappresentato il 29,7% del totale delle esportazioni turche.
Per quanto riguarda le importazioni, i principali Paesi fornitori sono stati: Cina (USD 40,73 mld), Federazione Russa (35,50 mld), Germania (24,59 mld), Stati Uniti (14,57 mld) e Italia (12,88 mld).
Per quanto attiene invece ai primi dati preliminari sull’export turco relativi ai mesi gennaio-novembre 2025, presentati lo scorso 4 dicembre dal Ministro del Commercio Ömer Bolat, le esportazioni sono ammontate a USD 247,2 mld, con un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il disavanzo commerciale della Turchia si è assestato a USD 82,5 mld, in aumento del 12,4%. Nonostante il dato sul disavanzo, Bolat ha osservato che le esportazioni della Turchia a novembre scorso hanno registrato il più alto livello di sempre, contribuendo al record di USD 270,6 mld di esportazioni negli ultimi dodici mesi. Bolat ha poi riferito che le esportazioni di servizi dovrebbero raggiungere USD 122,55 mld nel periodo gennaio-novembre 2025, con un incremento di USD 5,1 mld rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I dati diffusi dal Ministero del Commercio mostrano infine che per “gruppi di Paesi” il blocco dell’Unione Europea è risultato il principale mercato di sbocco per l’export di Ankara, con quasi USD 10 mld, seguito dai Paesi del Vicino e Medio Oriente con USD 3,54 mld.
Secondo i dati diffusi il 12 dicembre scorso dall’associazione non governativa degli Investitori Internazionali (YASED), il valore netto degli investimenti diretti esteri (IDE) nel Paese nei primi dieci mesi del 2025 è stato pari a USD 11,6 mld, con un marcato incremento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il dato relativo agli IDE comprende USD 8,6 mld di capitale azionario, USD 2,6 mld in strumenti di debito e USD 1,8 mld derivanti da vendite immobiliari a residenti stranieri. Contestualmente, si è registrato un disinvestimento pari a USD 1,5 mld.
Nei primi dieci mesi dell’anno il settore del commercio al dettaglio e all’ingrosso ha attirato USD 2,813 mld, collocandosi al primo posto seguìto dai settori agroalimentare e ICT.
Nel periodo gennaio-ottobre 2025 i Paesi Bassi si posizionano al primo posto tra i dieci principali Paesi di origine degli IDE in Turchia, precedendo Kazakhstan, Lussemburgo, Germania e Stati Uniti.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei mesi di gennaio-ottobre 2025 l’interscambio tra Italia e Turchia è stato pari a USD 23,873 mld, con un decremento dell’8,6% rispetto allo stesso intervallo del 2024. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia si sono contratte del 17,3% (USD 12,886 mld), mentre le importazioni sono aumentate del 4,3% attestandosi a USD 10,987 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 1,889 mld. Le esportazioni italiane costituiscono il 4,3% delle importazioni totali turche, mentre le esportazioni turche destinate all’Italia rappresentano il 4,9% delle esportazioni complessive della Turchia.
Nel periodo di riferimento, l’Italia si conferma al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Cina, Russia, Germania e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania, Regno Unito e Stati Uniti).
All’interno dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al secondo posto per volume di interscambio con la Turchia, preceduta solo dalla Germania (USD 43,153 mld) e seguita da Francia (USD 19,395 mld) e Spagna (USD 16,910 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Tra gennaio e ottobre 2025, le esportazioni italiane sono state trainate dalle vendite di “prodotti farmaceutici” (in crescita del 36% rispetto allo stesso periodo del 2024, per un volume complessivo pari a USD 360 mln) e di “combustibili minerali e oli” (+5,6%, per un volume pari a USD 309,68 mln). In calo, invece, l’export di “pietre preziose e semipreziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria”, (-51,7% per un volume pari a USD 2,213 mld) superato dalle nostre vendite di “macchinari e apparecchiature meccaniche” (USD 2,445 mld), prima voce merceologica del nostro export. Gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio”, terza voce delle nostre vendite, hanno registrato un calo del 2,3% (USD 969,17 mln). Si rileva inoltre una contrazione del 31,9% negli acquisti turchi di “ferro e acciaio” e del 21,6% di “articoli in ferro e acciaio”.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento nelle voci “rame e articoli in rame” (+52,1%), “pietre preziose e semipreziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria” (+40,7%), e “macchinari e apparecchiature meccaniche” (+14,5%). In calo gli acquisti italiani di “frutta”, che si sono contratti del 6,2%. Gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, per un valore di USD 2,428 mld, con volumi diminuiti del 3,1%.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)