Lunedì 17 Febbraio 2025
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Nei primi quattro mesi del 2024 la Turchia ha accolto 10,6 milioni di stranieri, con un incremento dell’11,75% sull’analogo periodo del 2023. Sono i dati pubblicati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 24 maggio.
Nei mesi tra gennaio e marzo 2024, Istanbul ha accolto il 49% dei visitatori stranieri, pari a 5,24 milioni, seguita da Antalya (1,84 milioni, pari al 16,89%) e Edirne (1,23 milioni).
In termini di provenienza geografica, nell’arco temporale considerato, i turisti tedeschi si sono collocati al primo posto (1.122.930), seguiti dai russi (1.078.294) e dagli iraniani (946.437). In aumento le presenze di bulgari (+7,5%) e di inglesi (+24%).
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nei mesi gennaio-aprile 2024 sono stati invece 143mila (1,34% sul totale), con un aumento di circa il 30% rispetto all’analogo intervallo del 2023.
A questo ritmo, la Turchia punta a chiudere l'anno con un dato di presenze pari a 60 milioni di visitatori stranieri, con entrate che potrebbero arrivare a toccare i 60 miliardi di USD.
Nel complesso architettonico progettato negli anni ’30 dall’architetto Caccia Dominioni si sono raccolti attorno alla bandiera italiana numerosi rappresentanti turchi, tra cui una nutrita delegazione della Grande Assemblea Nazionale, oltre ad esponenti di altissimo profilo del mondo economico, accademico, culturale e della stampa.
Una cerimonia nel segno dell’enogastronomia, del design, della meccanica e dell’industria italiana, declinati attraverso innovazione e stile: queste le coordinate dello sforzo promozionale profuso dai 40 sponsor presenti, tra cui le maggiori aziende impegnate quotidianamente nel rafforzamento del legame economico tra i due Paesi. A ciascun sostenitore è stata dedicata una targa al termine del segmento istituzionale.
Rivolgendosi agli ospiti, l’Ambasciatore Marrapodi ha sottolineato il delicato momento vissuto dal sistema internazionale - tra sfide epocali e incertezza - riaffermando il chiaro impegno dell’Italia a garantirne la stabilità, anche attraverso la Presidenza G7 e grazie al coinvolgimento di partner come la Turchia. Il Vice Ministro degli Esteri Mehmet Kemal Bozay ha rimarcato da parte sua il forte legame che unisce le due Nazioni e lodato l’eccezionale rapporto bilaterale, su cui i due Leader, nella ultima telefonata di pochi giorni fa, hanno ribadito il comune interesse a investire.
I partecipanti (in numeri record) hanno potuto apprezzare prodotti italiani famosi in tutta la Turchia e visitare, nei locali interni della Residenza, una mostra di giovani artisti dedicata a esaltare e valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato italiano in Turchia, tra Palazzo di Venezia a Istanbul e il compound ad Ankara. Protagonisti dei segmenti musicali, anche in occasione di un concerto tenutosi la sera precedente all’evento presso il Teatro dell’Opera di Ankara, i solisti vincitori del Concorso lirico “Tullio Serafin”, direttamente dal Festival Vicenza in Lirica.
Il successo dell’evento è stato reso possibile anche grazie al fondamentale contributo di tutti gli sponsor di questa edizione, qui di seguito elencati, che ringraziamo nuovamente per il supporto:
Grande anche il successo delle Feste nazionali organizzate dal Consolato Generale a Istanbul e dal Consolato a Izmir, dove si è registrata una presenza numerosa di importanti esponenti della comunità diplomatica, imprenditoriale, della cultura e della collettività italiana. Elevato il numero anche in questo caso degli sponsor commerciali che hanno deciso di sostenere l’organizzazione delle celebrazioni, contribuendo a realizzare così degli eventi di grande successo e di promozione delle eccellenze italiane in Turchia.
L’Ambasciatore Giorgio Marrapodi ha ospitato lo scorso 13 maggio a Istanbul nella prestigiosa Residenza di Palazzo di Venezia, il Segretario Generale Aggiunto dell'Unione per il Mediterraneo, Grammenos Mastrojeni, e la Professoressa di Sociologia dell'Università di Scienze Sociali di Ankara Şebnem Akçapar per il nuovo appuntamento di “Meetürkitaly”.
L’evento, dedicato alla lotta al cambiamento climatico nel Mediterraneo, in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), è stato moderato da Armando Guastella, Associate Partner di Bain & Company. L’incontro, il terzo del 2024 dell’originale formato di incontri di Meetürkitaly, ha rappresentato l’occasione per presentare le sfide e le opportunità che uniscono Italia e Turchia nella tutela del Mar Mediterraneo nella lotta ai cambiamenti climatici.
L’Ambasciatore Marrapodi, nell’introdurre la serata, ha ricordato come la tutela del Mediterraneo contro il cambiamento climatico rappresenti una sfida e un'opportunità che uniscono Italia e Turchia. "L'Italia su questo tema è in prima linea: basti pensare agli sforzi che hanno permesso nel 2023 di ridurre le emissioni di gas serra del 6,2% rispetto all'anno precedente nel nostro Paese", ha poi concluso l’Ambasciatore Marrapodi.
Nei loro interventi i relatori Mastrojeni e Akçapar hanno evidenziato le conseguenze sociali ed economiche che il cambiamento climatico comporta nella regione mediterranea, sottolineando come la cooperazione ad ogni livello rappresenti lo strumento più importante ed efficace per farvi fronte.
Secondo i dati diffusi il 13 maggio scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE nel primo trimestre del 2024 è stato pari a USD 1,5 mld; afflussi che hanno rappresentato il 14% del deficit di parte corrente pari a USD 10,8 mld.
Il dato degli IDE in Turchia nell’intervallo in esame comprende USD 1,218 mld in capitale azionario, USD 796 mln da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 112 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 424 mln.
Nei mesi gennaio-marzo 2024, con una quota pari al 58% del totale degli IDE, i Paesi UE complessivamente considerati si sono confermati i principali investitori in Turchia.
Per quanto riguarda i singoli Paesi, al primo posto si piazza l’Olanda (25% del totale degli IDE) seguita da Stati Uniti (21%) e Germania (12%). Nel primo trimestre del 2024 l’Italia si colloca al settimo posto con una quota sul totale dei flussi IDE in Turchia pari al 4% preceduta da Regno Unito e Spagna.
Secondo i dati diffusi il 30 maggio scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi quattro mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 82,8 mld e USD 113,1 mld. In rapporto allo stesso intervallo in esame del 2023, per le prime si è registrata una crescita del 2,7% per le seconde l’aumento è stato del 4%.
Nei mesi gennaio-aprile 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 30,3 mld, in diminuzione del 30,5% se comparato agli analoghi mesi del 2023.
A livello geografico, nel quadrimestre in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 6,7 mld), USA (USD 4,9 mld), Regno Unito (USD 4,4 mld), Italia (USD 4,3 mld) e Iraq (USD 4,2 mld).
Relativamente alle importazioni, a gennaio-aprile 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Russia (USD 15,3 mld), Cina (USD 13,9 mld), Germania (USD 8,5 mld), Italia (USD 6,6 mld) e Stati Uniti (USD 5,4 mld).
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi quattro mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 10,9 mld, ha registrato un incremento del 23,1% rispetto a gennaio-aprile 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 39,9% (USD 6,6 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 5,2% e si sono attestate a USD 4,3 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 2,3 mld.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quarto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quarto fornitore (dopo Russia, Cina e Germania) e il quarto cliente (dopo Germania, Stati Uniti e Regno Unito). Le esportazioni italiane costituiscono il 5,9% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 5,2% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 15,2 mld) e seguita da Parigi (USD 7,5 mld) e Madrid (USD 6,2 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi quattro mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria” (+383,9%); in calo, invece, l’export di “materie plastiche” (-13,6%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export è stata delle quella delle “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria” (USD 1,3 mld), voce che scavalca i “macchinari e apparecchiature meccaniche”, ancora in calo del 5.7% rispetto ai primi quattro mesi del 2023, con un valore di USD 786,3 mln.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento della voce “frutta commestibili, scorze di agrumi o meloni” (+44,4%) e di quella relativa a “ferro e acciaio” (+40,4%); in calo gli acquisti italiani di “rame” e articoli in rame” (-22,9%) e degli “indumenti ed accessori di abbigliamento, a maglia” che si sono contratti del 19,9%; gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 1,01 mld.
Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Germania sono diminuite del 2,3% mentre quelle della Francia sono cresciute del 13,7%; l’export britannico ha registrato un aumento del 4,8%.
Nel periodo in osservazione, nel confronto con i principali Paesi fornitori della Turchia, l’aumento delle esportazioni dell’Italia (+39,9%) è nettamente superiore agli incrementi fatti registrare da Stati Uniti (+14,2%) e Francia (+13,7%). l’Italia guadagna inoltre quote importanti nei confronti dei nostri tre principali concorrenti dell’UE.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)