Mercoledì 17 Dicembre 2025
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Il Rio de Janeiro sta consolidando una posizione di rilievo sulla mappa industriale del Brasile, grazie a un potenziale di investimenti nel settore della petrochemica e dei fertilizzanti che, secondo la quarta edizione dello studio “Petroquímica e Fertilizantes no Rio de Janeiro 2025” pubblicato dalla Firjan SENAI SESI, potrebbe superare i 25 miliardi di reais entro il 2030. Realizzato con il contributo di istituzioni chiave quali Petrobras, Braskem, BNDES, Porto do Açu, ICONIC, il Ministero dell’Agricoltura e l’Embrapa, il rapporto pone l’accento sul ruolo centrale dello stato come hub per la reindustrializzazione e per la sicurezza energetica e alimentare del paese.
Il principale elemento competitivo, sottolinea l’indagine, è l’espansione dell’uso del gas naturale estratto dal pre-sal, la cui capacità di esporto è stata potenziata dal gasdotto Rota 3 e dall’Unità di Processo di Gas Naturale (UPGN) nel Complesso di Energie Boaventura a Itaboraí. Questo approvvigionamento energetico robusto non solo rafforza la base della petrochemica esistente, ma motiva nuovi progetti di fertilizzanti integrati alla catena produttiva. Tra i progetti di maggiore impatto figura Trasforma Rio di Braskem, un investimento di circa R$ 4,3 miliardi per la costruzione di un nuovo “cracker” per l’etano e l’espansione della produzione di polietilene a Duque de Caxias, con un aumento di capacità di 230 mila tonnellate all’anno e la creazione di migliaia di posti di lavoro nella fase di costruzione.
Petrobras, nel medesimo contesto, conferma un ruolo significativo con un piano di investimenti di 15,8 miliardi di dollari nel segmento raffinazione, trasporto e commercializzazione per il quinquennio 2026–2030, mantenendo una quota rilevante delle risorse totali destinate allo stato del Rio de Janeiro. Ulteriori investimenti tecnologici in progetti come il Craqueamento Catalítico Fluido (FCC) dimostrano l’impegno della compagnia petrolifera nell’innovazione e nella decarbonizzazione nei processi industriali.
La dimensione dei fertilizzanti emerge come un capitolo cruciale della transizione verso maggiore autonomia produttiva nazionale. Il rapporto evidenzia la forte dipendenza del Brasile dalle importazioni, con oltre l’85% della domanda soddisfatta dall’estero e la totale importazione di ureia, esponendo il settore agricolo a rischi geopolitici e alla volatilità dei cambi. Il Piano Nazionale dei Fertilizzanti mira a ridurre tale dipendenza al 45–50% entro il 2050, e il Rio de Janeiro si propone come nodo strategico con iniziative logistiche e produttive come l’unità di fertilizzanti nitrogenati al Porto do Açu, con capacità produttiva prevista di oltre un milione di tonnellate annue di ureia e ammoniaca, e la prospettiva di un’ulteriore fabbrica a Macaé.
Accanto alle produzioni tradizionali, prendono forma progetti orientati alla sostenibilità, tra cui la produzione di fertilizzanti a basso tenore di carbonio come l’ammoniaca verde, ottenuta tramite elettrolisi dell’acqua, e l’istituzione di un Centro di Eccellenza in Fertilizzanti e Nutrizione delle Piante presso il Parco Tecnologico dell’Università Federale di Rio de Janeiro, destinato a fungere da ponte tra ricerca, industria e agricoltura.
Infine, per la prima volta lo studio include l’analisi del mercato dei lubrificanti, in crescita nel 2025 e rilevante per la transizione energetica, oltre a evidenziare il ruolo delle linee di finanziamento del BNDES per sostenere progetti di decarbonizzazione e innovazione tecnologica nel settore.
Fonte: Firjan
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)