La Serbia intende stanziare 15 miliardi di euro per investimenti prioritari nel settore energetico

La Serbia intende stanziare 15 miliardi di euro per investimenti prioritari nel settore energetico
Giovedì 11 Maggio 2023

La Serbia intende stanziare 15 miliardi di euro per investimenti prioritari nel settore energetico

Il ministro Dubravka Đedović ha dichiarato il 9 maggio, all'apertura del Forum energetico di Belgrado 2023 (BEF), che la Serbia deve soddisfare la crescente domanda industriale di energia elettrica, così come le esigenze dei cittadini, attingendo dalle fonti nazionali.

Ha annunciato che il governo adotterà un piano di investimenti prioritari nel settore dell'energia per un valore di un minimo di 15 miliardi di euro. Di questi, dieci miliardi saranno stanziati per le nuove infrastrutture, mentre i restanti fondi saranno investiti nel settore della trasmissione e della distribuzione di elettricità, petrolio e gas.

Đedović ha delineato puntualmente il progetto delle centrali solari autobilanciate con una potenza totale di 1 GW, nonché quello della centrale idroelettrica reversibile di Bistrica. Secondo il Ministro, si sta valutando la fattibilità e la redditività economica relativa al progetto dell'impianto idroelettrico reversibile Đerdap 3.

L'obiettivo è che la Serbia abbandoni il carbone al più tardi entro il 2050, ha dichiarato. Aggiungendo che "non esiste una bacchetta magica" o soluzioni rapide, ma è necessaria una pianificazione scrupolosa. I Paesi dell'UE che affrontano le stesse sfide sanno quante risorse sono necessarie per raggiungere l’obiettivo, ha precisato Đedović aggiungendo che la Romania ha dovuto prendere decisioni difficili da un giorno all'altro.

I membri della Comunità Energetica dovrebbero lavorare per garantire un'esenzione dalla tassa transfrontaliera sulla CO2, altrimenti le entrate andranno all'esterno, all'UE, e la Serbia perderà i fondi necessari per la transizione energetica, ha avvertito il direttore del Segretariato della Comunità dell'energia Artur Lorkowski.

Gli esportatori di elettricità potranno essere esentati fino al 2030 solo se i mercati dell'elettricità della regione saranno integrati con l'UE sotto forma di fusione di mercato, ha spiegato. Inoltre, i membri della Comunità Energetica dovrebbero sviluppare sistemi di scambio di emissioni pienamente funzionali entro il 2030, ha aggiunto Lorkowski. La Comunità Energetica sostiene i Balcani occidentali nella creazione di un meccanismo regionale che consenta di equiparare il prezzo delle emissioni di CO2 a quello dell'UE.

Sulla scorta di quanto ha affermato, la tassa transfrontaliera dovrebbe incoraggiare i Paesi della regione a compiere quei passi fondamentali, che avrebbero dovuto essere compiuti diversi anni fa, verso la transizione verde. Inoltre, ha sottolineato, che quest’ultima rafforzerà la regione e ne aumenterà la competitività in Europa.

La due giorni del BEF 2023, organizzata dal portale Balkan Green Energy News e dalla Camera di Commercio serba, ha riunito a Belgrado i rappresentanti dei governi e delle maggiori aziende per discutere della transizione energetica nell'Europa sudorientale. Alla più grande conferenza sull'energia della regione hanno partecipato 400 persone provenienti da 28 Paesi, compresi i rappresentanti di organizzazioni internazionali.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023