Work – Life Balance in Danimarca

Work – Life Balance in Danimarca
Venerdì 15 Dicembre 2023

Work – Life Balance in Danimarca

Il contesto

Il popolo danese ha ben chiaro il concetto di work-life balance. In generale, i danesi sono orgogliosi del loro lavoro e soddisfatti della loro carriera lavorativa, ma non sentono la necessità di dedicare al lavoro più delle ore concordate dai contratti lavorativi, a scapito della vita personale.

Sono numerosi gli studi che dimostrano come lunghe giornate di lavoro e troppo stress collegato all’ambito lavorativo facciano stare male fisicamente e mentalmente. Questo i lavoratori ed i datori di lavoro danesi l’hanno capito da diverso tempo. Secondo l’OCSE - l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – infatti, in Danimarca solo il 2% dei dipendenti ha orari di lavoro prolungati, mentre la media degli altri Paesi è dell’11%. Nonostante ciò, la Danimarca ha uno dei tassi di produttività più alti al mondo.

Lavorare meno ore non significa “fare meno”. Anzi, l’OCSE ha dimostrato che lunghi orari di lavoro, a lungo termine riducono la produttività anziché aumentarla.

In aggiunta, il lavoro part-time è ampiamente diffuso in Danimarca, tanto che secondo le statistiche di Eurostat, il Paese si posiziona tra i primi cinque in Europa per la percentuale di persone impiegate in modalità non full-time.

Nuove tendenze

L’orario di lavoro settimanale danese è sancito dai contratti collettivi, cioè quegli accordi stipulati tra sindacati e le organizzazioni di imprenditori o ditte singole. Nel 1990 i contratti collettivi hanno sancito 37 ore di lavoro settimanali, ma negli ultimi anni i danesi hanno scelto di ridurre queste ore. Da un’analisi realizzata da KL, un’associazione che riunisce gli interessi di 98 municipalità danesi, è apparso che la settimana lavorativa media dei danesi è diminuita da 32.3 ore settimanali nel 2000 a 30.7 ore nel 2021. Inoltre, i danesi lavorano 1.380 ore all’anno, un numero di ore limitato rispetto ad altri Paesi europei.

Il Primo Ministro Mette Frederiksen ha analizzato il trend e, preoccupata di questa tendenza, ha indirizzato diverse sue conferenze ai lavoratori danesi. In una di queste, afferma «I danesi sono uno dei popoli con la più alta frequenza lavorativa al mondo ed è questa la linea che dovrebbero continuare a seguire. Negli ultimi anni si possono però notare tendenze opposte. È l’elevata etica al lavoro che ha creato prosperità e opportunità: è questo che ha creato la Danimarca». In un altro discorso, il Primo Ministro continua citando Thorvald Stauning, politico danese e Primo Ministro danese da 1924 al 1926 e dal 1929 al 1942: «L'ozio e la pigrizia sono nemici dell'uomo. Attraverso la diligenza e il lavoro, gli individui progrediscono. E ogni individuo contribuisce a creare una società che possa offrire una vita dignitosa». 

C’è sicuramente un desiderio comune da parte dei politici: una società che lavori di più per continuare a mantenere lo stile di vita ed il welfare raggiunto negli anni. Statistics Denmark raffigura però che i danesi non sono d’accordo ed 1 su 6, nonché il 17% degli occupati di età compresa tra 15 e 64 anni, vuole lavorare di meno.

Considerazioni finali

In Danimarca i cittadini dedicano il 66% della giornata alla cura personale e al tempo libero, una percentuale ben al di sopra della media calcolata da OCSE.

Dato la scelta dei danesi di voler lavorare meno ore e avere più tempo libero per i loro interessi e le loro famiglie, una possibile soluzione per invertire la tendenza temuta dal Primo Ministro, è lavorare di più sulla possibilità di offrire maggiore flessibilità e migliori condizioni lavorative.

Ma è anche vero che, per uno Stato, è difficile sia accogliere richieste di orari lavorativi più brevi e maggiore libertà, e sia, allo stesso tempo, garantire il progredire del welfare statale in risposta alle esigenze dei cittadini. 

Fonte: https://www.dr.dk/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 15 Dicembre 2023