Work-life balance: l’esempio della Danimarca

Work-life balance: l’esempio della Danimarca
Venerdì 5 Marzo 2021

Work-life balance: l’esempio della Danimarca

Secondo un’indagine sull’employer branding, condotta nel 2020 da Randstad, il work-life balance è in cima alla classifica dei fattori più importanti che un’azienda dovrebbe offrire ai propri dipendenti (Randstad, 2020). A tal proposito, la Danimarca rappresenta un ottimo esempio da cui prendere spunto.

Con il concetto di work-life balance si intende, generalmente, l'accettazione e il rispetto del diritto di un individuo di godere di una vita soddisfacente all'interno e all’esterno dell’ambiente di lavoro (Eurwork 2017 in Pegoraro, 2018). Questo concetto viene considerato sempre di più dai singoli come uno dei parametri più importanti per il raggiungimento del benessere all’interno del nucleo familiare (ibid.).

La Danimarca, in relazione al work-life balance, ricopre infatti una delle prime posizioni nella classifica stilata dall’Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) - Better Life Index - che analizza indici diversi di benessere dei Paesi membri (OECD, 2019). Infatti, i dati suggeriscono che in Danimarca l’equilibrio tra vita privata e quella lavorativa è reso possibile da uno sviluppato sistema di welfare pubblico (Pegoraro, 2018).

Un aspetto indicativo dell’equilibrio tra lavoro e vita privata è la quantità di tempo trascorso sul posto di lavoro (Ranstad, 2020). Orari di lavoro estesi possono danneggiare la salute personale, creando affaticamento, sbalzi d'umore, irritabilità e diminuzione delle prestazioni lavorative (Forbes, 2018). Se, all’interno degli Stati membri dell’OECD, l’11% dei professionisti ha dei turni di lavoro più lunghi rispetto alla media, in Danimarca questo dato scende al 2%. Nel 2019, le ore medie annue effettivamente lavorate per dipendente si attestavano mediamente a 1380, quasi 350 ore in meno rispetto all’Italia (OECD, 2019).

Nella società danese è presente un forte interesse nel godere della propria vita familiare, integrando così la propria sfera affettiva a quella lavorativa (Business Insider, 2021). È molto frequente, infatti, avere degli orari di lavoro flessibili. I lavoratori in Danimarca, secondo i dati OECD più recenti, lavorano una media di 32,5 ore la settimana (MGMT Magazine, 2021). La giornata media lavorativa comincia alle 8 e finisce alle 16 (dal lunedì al venerdì).

La flessibilità oraria, tratto distintivo dell’organizzazione del lavoro in Danimarca, trova le sue basi nel senso di fiducia che i datori di lavoro hanno nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. L’importante non è, infatti, quando viene svolta una determinata attività: l’importante è che vengano raggiunti gli obiettivi prefissati, in maniera efficiente (ibid.).

L’esempio dello Stato danese suggerisce quindi, ove possibile, che l’ottenimento di ottimi risultati è raggiungibile anche attraverso una diversa gestione del tempo. La quantità e la qualità dello stesso sono importanti per il benessere dei lavoratori e possono generare concreti benefici per la salute fisica e mentale (OECD, Better Life Index).

Fonte: http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/13834/842044-1223783.pdf?sequence=2

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021