Mercoledì 9 Luglio 2025
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La Polonia si conferma nel 2025 come uno dei mercati più solidi e dinamici dell’Europa centro-orientale. Forte di un’economia in espansione, una popolazione di oltre 37 milioni di abitanti e una posizione geografica strategica, il Paese rappresenta una piattaforma ideale per le imprese italiane interessate a sviluppare il proprio business nella regione.
Un partner commerciale di primo piano per l’Italia
Il commercio tra Italia e Polonia continua a registrare numeri importanti. L’Italia è il quarto fornitore della Polonia e il suo quinto mercato di destinazione per l’export. Nel 2024, le esportazioni polacche hanno raggiunto i 377 miliardi di euro, con una crescita del 6,5% rispetto all’anno precedente. I settori trainanti restano automotive, macchinari industriali, elettronica e prodotti agroalimentari, tutti comparti in cui il know-how italiano è altamente riconosciuto e apprezzato.
Per le aziende italiane, si aprono spazi in ambito meccanico, manifatturiero, packaging, componentistica e trasformazione alimentare, con possibilità sia di export diretto che di accordi industriali e distributivi.
Industria e costruzioni: investimenti e innovazione
L’industria continua a rappresentare oltre il 22% del PIL nazionale, con importanti investimenti in automazione, digitalizzazione e ricerca. Crescono le opportunità per le imprese italiane attive nella fornitura di macchinari, linee produttive automatizzate e soluzioni di efficientamento.
Il settore edilizio, in leggera ripresa, beneficia di progetti infrastrutturali pubblici finanziati anche attraverso fondi europei. In questo contesto, le imprese italiane del comparto costruzioni, edilizia scolastica e ospedaliera, prefabbricazione e logistica possono trovare nuovi sbocchi, partecipando a bandi e partenariati locali.
Agroalimentare: una domanda interna in crescita
Il settore agroalimentare polacco, pur essendo molto sviluppato, mostra una crescente apertura verso prodotti importati di alta qualità. Il Made in Italy gode di una percezione particolarmente positiva, soprattutto per quanto riguarda pasta, conserve, formaggi, olio e vino.
Le imprese italiane del food & beverage possono cogliere opportunità su più fronti: posizionamento nella GDO, espansione nel canale HoReCa, sviluppo di private label, fornitura di ingredienti premium per l’industria locale e collaborazione in attività di co-packing o trasformazione.
Digitalizzazione, sostenibilità, servizi
Il piano nazionale di ripresa e resilienza (KPO) e i fondi europei continuano a spingere investimenti in digitalizzazione, efficienza energetica e innovazione tecnologica. Le aree più dinamiche includono la modernizzazione della pubblica amministrazione, l’adozione di software cloud e servizi di cybersecurity, nonché lo sviluppo di energie rinnovabili e sistemi di accumulo.
Aziende italiane che offrono soluzioni IT, software gestionali, tecnologie green o servizi di consulenza energetica possono trovare un mercato in espansione, ricettivo e incentivato da contributi pubblici.
Opportunità settoriali per le aziende italiane
Conclusioni
La Polonia si presenta nel 2025 come un mercato stabile, competitivo e in trasformazione. Per le imprese italiane che vogliono espandere la propria presenza in Europa centro-orientale, si tratta di un momento favorevole, grazie a una domanda interna in crescita, a importanti programmi pubblici di investimento e a una consolidata collaborazione economica tra i due Paesi.
Fonte: Główny Urząd Statystyczny (GUS)
La Polonia sta vivendo un’accelerazione significativa nell’attuazione del proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (KPO), finanziato con fondi europei. Solo nella giornata del 3 luglio, sono stati erogati oltre 362,5 milioni di złoty (circa 83 milioni di euro) per progetti strategici in tutto il Paese. A comunicarlo è stata la ministra dei fondi europei, Katarzyna Pełczyńska-Nałęcz, sottolineando come il ritmo di spesa stia diventando “vertiginoso”.
Dove stanno andando i fondi?
I fondi erogati in un solo giorno sono stati destinati a settori chiave per lo sviluppo del Paese:
Numeri che danno un’idea chiara: il PNRR europeo è entrato in piena operatività in Polonia, con benefici concreti e visibili.
Il quadro generale
Fino ad oggi, sono già stati contrattualizzati 123 miliardi di złoty (circa 28 miliardi di euro), di cui ben 80 miliardi solo nel 2025. Il budget totale del KPO polacco è di circa 255 miliardi di złoty (quasi 60 miliardi di euro), divisi tra 25 miliardi in sovvenzioni e oltre 34 miliardi in prestiti agevolati.
I settori interessati spaziano dall’edilizia pubblica all’energia, dai trasporti alla digitalizzazione della scuola, con risultati già tangibili:
E le imprese italiane?
Questo contesto rappresenta un’importante finestra di opportunità per le aziende italiane che operano – o intendono operare – in Polonia.
In particolare, i settori più promettenti sono:
Tutte le aziende italiane che offrono soluzioni innovative, sostenibili e tecnologicamente avanzate possono trovare spazi concreti di collaborazione, sia attraverso partnership locali sia partecipando a gare pubbliche.
E ora?
Il governo polacco prevede di ricevere un nuovo esborso da 26,3 miliardi di złoty già ad agosto 2025, e ha negoziato con Bruxelles la possibilità di utilizzare i fondi anche oltre la scadenza ufficiale di agosto 2026. È il momento ideale per strutturare una presenza, farsi conoscere e inserirsi in questo ecosistema di investimento europeo.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Polonia sta attraversando una fase di profonda trasformazione economica e sociale, in cui il mercato del lavoro si configura come uno dei principali motori di crescita e innovazione. Il recente report pubblicato da PARP (Agenzia Polacca per lo Sviluppo delle Imprese) fornisce un quadro dettagliato delle dinamiche attuali e future, offrendo importanti spunti per le aziende italiane interessate ad operare nel paese.
I PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI E OCCUPAZIONALI
Il tasso di occupazione nella fascia 15–64 anni ha raggiunto il 73,2%, un valore superiore alla media UE. Questo dato riflette la capacità del mercato polacco di assorbire forza lavoro in modo stabile, con un tasso di disoccupazione molto basso (2,9%), tra i più contenuti in Europa. Il numero complessivo della popolazione attiva si attesta attorno ai 17,4 milioni di persone.
Un elemento significativo è la presenza crescente di lavoratori stranieri: nel 2024 si contavano oltre 1 milione di lavoratori non polacchi, in prevalenza provenienti da Ucraina, Bielorussia e Georgia, ma anche da paesi asiatici come India e Filippine. Questo fenomeno risponde a un fabbisogno strutturale di manodopera in molti settori e rappresenta una componente stabile della forza lavoro.
In media, i polacchi lavorano 40,4 ore settimanali, una delle medie più alte dell’UE, segno di un mercato ancora fortemente orientato a logiche produttive tradizionali ma in fase di transizione.
SETTORI TRAINANTI E PROFILI PROFESSIONALI PIÙ RICERCATI
Il report individua chiaramente i comparti più dinamici in termini occupazionali e di investimento:
1. Industria e manifattura: la produzione industriale cresce sostenuta da investimenti esteri e pubblici. Le imprese lamentano la difficoltà a trovare operai specializzati, tecnici manutentori, saldatori, elettricisti e operai CNC.
Opportunità per l'Italia: le aziende italiane specializzate in automazione, meccanica di precisione, robotica e tecnologie per l’industria 4.0 possono posizionarsi come partner tecnologici di valore per le imprese polacche, sia attraverso investimenti diretti sia come fornitori di soluzioni e formazione.
2. ICT e tecnologie digitali: la carenza di programmatori, sviluppatori, esperti in cybersecurity e analisti di dati rappresenta un ostacolo alla trasformazione digitale delle imprese.
Opportunità per l'Italia: software house italiane, start-up innovative e provider di soluzioni cloud possono entrare nel mercato polacco offrendo servizi in outsourcing, progetti pilota e collaborazioni con hub tecnologici locali.
3. Costruzioni: settore in forte espansione, trainato da fondi UE e progetti infrastrutturali come il CPK.
Opportunità per l'Italia: imprese italiane attive nell’edilizia, ingegneria civile, impiantistica, sicurezza nei cantieri e fornitura di materiali possono avviare joint venture o entrare in gare pubbliche attraverso consorzi locali.
4. Sanità: le carenze strutturali del sistema sanitario si traducono in alta domanda di personale medico e infermieristico.
Opportunità per l'Italia: aziende italiane attive in dispositivi medici, tecnologie per la telemedicina, formazione sanitaria e servizi per la salute mentale possono inserirsi con proposte innovative ad alto valore aggiunto.
5. Logistica e trasporti: forte sviluppo del commercio elettronico e dei servizi intermodali.
Opportunità per l'Italia: produttori di soluzioni per logistica automatizzata, magazzini intelligenti, software di gestione flotte e tecnologie per la cold chain trovano terreno fertile per collaborazioni e forniture.
CAPITALE UMANO: COMPETENZE DA RAFFORZARE
Una delle maggiori sfide è rappresentata dal gap di competenze:
Opportunità per l'Italia: enti di formazione, camere di commercio, agenzie HR e imprese italiane con esperienza nella formazione tecnica e manageriale possono offrire servizi altamente richiesti, anche in partnership con scuole tecniche e politecnici polacchi.
TENDENZE ORGANIZZATIVE: IL LAVORO IBRIDO AVANZA
Il 37% delle imprese polacche adotta modelli di lavoro ibrido, con un impatto significativo su organizzazione, strumenti e spazi.
Opportunità per l'Italia: aziende italiane specializzate in arredi per home office, software per la gestione HR, benessere organizzativo, cyber security per ambienti remoti possono accedere a un mercato in rapida espansione e ancora in fase di consolidamento.
SFIDE DEMOGRAFICHE: IL RUOLO DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE
La previsione di un calo della popolazione in età lavorativa (-10% entro il 2035) impone una crescente apertura all’immigrazione economica e alla mobilità del lavoro.
Opportunità per l'Italia: agenzie di collocamento italiane, società di consulenza in ambito lavoro, cooperative sociali, enti formativi possono strutturare percorsi di migrazione qualificata, programmi di integrazione e progetti di scambio lavorativo tra Italia e Polonia.
CONCLUSIONI: UNA POLONIA CHE GUARDA ALL’ITALIA
Il mercato del lavoro polacco del 2025 presenta un quadro di grande vitalità, ma anche vulnerabilità su cui le imprese italiane possono intervenire in modo competitivo e sostenibile. Le sinergie possibili sono numerose:
La Polonia ha bisogno di competenze, tecnologia, affidabilità e visione: l’Italia ha tutte le carte in regola per essere un partner strategico.
Fonte: Rynek pracy, edukacja, kompetencje. Aktualne trendy i wyniki badań (kwiecień 2025)
Introduzione
Il report "Global Entrepreneurship Monitor (GEM) Poland 2024" è il più importante strumento di analisi dell'ecosistema imprenditoriale in Polonia. Elaborato dalla Polish Agency for Enterprise Development (PARP) in collaborazione con l'Università di Economia di Katowice, esso raccoglie dati da sondaggi nazionali e valutazioni di esperti, fornendo un quadro completo dell'attitudine all'imprenditorialità, delle condizioni di contesto e delle principali sfide per la nascita e lo sviluppo di imprese.
Questa sintesi analizza i risultati principali del report evidenziando le implicazioni per le imprese italiane, con particolare attenzione alle filiere coinvolte e alle opportunità di collaborazione e investimento.
1. Attività Imprenditoriale: Uno Sguardo Generale
Nel 2023 il tasso TEA (Total Early-stage Entrepreneurial Activity) in Polonia si è attestato all'8,7%, inferiore alla media globale (12,5%) ma con segnali di ripresa rispetto agli anni della pandemia. Il 6,5% della popolazione adulta gestisce imprese consolidate attive da oltre 3,5 anni.
Questi dati segnalano un tessuto imprenditoriale maturo, sebbene meno dinamico nella creazione di nuove imprese rispetto ad altri Paesi europei.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: servizi professionali, consulenza strategica, incubatori, venture capital.
2. Percezioni e Ostacoli all’Imprenditorialità
Il 43% dei polacchi considera l'imprenditorialità una valida scelta professionale, valore in netto calo rispetto al pre-pandemia. La paura del fallimento rimane alta (52%) e solo il 48% dichiara di possedere le competenze necessarie per avviare un'impresa.
C'è inoltre una scarsa presenza nei media di contenuti che valorizzino la figura dell'imprenditore, limitando l'effetto ispirazionale per i giovani.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: formazione professionale, coaching, HR, editoria e media digitali.
3. Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica
Le nuove imprese polacche mostrano un'adozione crescente di tecnologie digitali: il 57% le considera indispensabili. Le tecnologie più adottate includono soluzioni cloud, e-commerce, AI e automazione dei processi.
La pandemia ha accelerato la digitalizzazione, soprattutto tra le imprese fondate dopo il 2020.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: ICT, software gestionale, e-commerce, automazione industriale, logistica.
4. Educazione Imprenditoriale e Capitale Umano
L'offerta formativa imprenditoriale è valida a livello universitario, ma risultano ancora carenti i programmi per le scuole primarie e secondarie. Esiste un forte interesse per corsi pratici, esperienziali e modelli di apprendimento innovativi.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: formazione, EdTech, cooperazione internazionale, risorse umane.
5. Sostenibilità e Responsabilità Sociale
L'87% delle nuove imprese e il 90% di quelle consolidate dichiarano attenzione alle tematiche ESG. Tuttavia, l'effettiva attuazione è più frequente tra le imprese mature (77%) rispetto a quelle giovani (52%).
C'è un crescente interesse verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG ONU), soprattutto tra le aziende consolidate.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: green tech, energie rinnovabili, certificazione ambientale, consulenza ESG.
6. Ecosistema Start-up e Normativa
Le start-up polacche si concentrano su IT, software e innovazione. Gli ostacoli principali sono legati a fiscalità, burocrazia, incertezza normativa e difficoltà di accesso al capitale.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: private equity, servizi legali, consulenza finanziaria, tecnologia, manifatturiero avanzato.
7. Imprenditorialità Femminile e Giovanile
Le donne rappresentano circa il 40% degli imprenditori early-stage. Le giovani generazioni mostrano grande interesse per l'innovazione ma faticano a reperire risorse e mentoring adeguati.
Opportunità per le aziende italiane:
Filiere coinvolte: microfinanza, empowerment, formazione, CSR.
Conclusioni
Il contesto imprenditoriale polacco si sta evolvendo verso una maggiore apertura all'innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Nonostante alcune criticità strutturali (burocrazia, accesso al credito, cultura del rischio), la Polonia rappresenta un terreno fertile per le aziende italiane che vogliono esportare competenze, tecnologie e modelli imprenditoriali.
Agire come partner, fornitori o investitori può portare benefici concreti, creando un ecosistema integrato e sinergico tra Italia e Polonia, con impatto positivo su entrambe le economie.
Fonte dei dati: GEM Poland 2024 Report, Polish Agency for Enterprise Development
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)