Aggiornamento al 13 febbraio 2023 dei flussi in entrata degli investimenti esteri in Turchia

Aggiornamento al 13 febbraio 2023 dei flussi in entrata degli investimenti esteri in Turchia
Giovedì 9 Marzo 2023

Aggiornamento al 13 febbraio 2023 dei flussi in entrata degli investimenti esteri in Turchia

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 13 febbraio dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che nel 2022 gli IDE totali sono stati pari a 13 miliardi di dollari tra “equity capital” (6,5 miliardi di dollari), ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari (6,3 miliardi) e 0,8 miliardi per strumenti di debito (ossia crediti e depositi commerciali, sottoscrizioni di titoli obbligazionari e prestiti). I disinvestimenti segnano invece il livello più basso degli IDE e si attestano a 0,6 miliardi di dollari.

Nello specifico, nel mese di dicembre 2022, lo stock di investimenti in entrata si è attestato a circa 1 miliardo di dollari. I saldi negativi degli IDE hanno rappresentato nel il 27% del deficit del conto corrente su 12 mesi. Nel complesso, il 2022 ha registrato un -2,4% rispetto al 2021 nonostante i buoni risultati degli IDE cd “greenfield”.

Nel 2022, il settore “servizi”, in particolare bancario e assicurativo, hanno fornito il più grande contributo agli IDE in entrata nel 2022 (28% del totale), seguito da quello delle “vendite all’ingrosso e commercio al dettaglio” (25%) mentre a distanza, al terzo posto, si è piazzato il settore manifatturiero e del “food & beverage e tobacco”.

Nel 2022, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito i più importanti investitori in Turchia, detenendo la quota di maggioranza pari al 70% degli IDE totali in entrata nel Paese, registrando una crescita del 12%. Il blocco UE più Regno Unito è seguito dagli altri Paesi dell’Europa (+7%) grazie anche alla eccezionale performance della Svizzera (+9%), da quelli dell’Asia orientale, delle Americhe e del Medio Oriente.

A livello di Paesi, nel rank riferito al 2022, l’Italia si piazza alla nona posizione con una quota del 4% dopo aver ricoperto le prime 4 posizioni nel corso dell’anno a seguito delle acquisizioni di quote e fusioni di primarie aziende turche. La Spagna che ha grandi investimenti anche nel settore bancario (Garanti Bank BBVA), consolida la prima posizione con un incremento del 19% e 1,6 miliardi di dollari, seguita da Olanda (13%), Svizzera (11%), e Germania (11%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Giovedì 9 Marzo 2023