Conseguenze del conflitto in Ucraina, Inflazione, Tasso di Occupazione ed Export: Germania e Italia a confronto

Conseguenze del conflitto in Ucraina, Inflazione, Tasso di Occupazione ed Export: Germania e Italia a confronto
Venerdì 29 Aprile 2022

Conseguenze del conflitto in Ucraina, Inflazione, Tasso di Occupazione ed Export: Germania e Italia a confronto

Il mese di aprile in Germania è stato duramente segnato da un lato dall’allentamento delle misure anti-Covid, e dall’altro dalle conseguenze economiche dello scoppio del conflitto in Ucraina. Infatti, il presidente della federazione dell’industria tedesca Siegfried Russwarm ha dichiarato alla Deutsche Presse-Agentur che le prospettive economiche per il paese sono piuttosto cupe, aggiungendo inoltre che l’allentamento delle restrizioni anti-Covid non sta provocando la crescita prevista. Tuttavia, il BMWK ha sottolineato che è ancora difficile poter prevedere gli effetti che il conflitto effettivamente avrà sull’economia tedesca poiché dipenderà dalla durata e dall’intensità di questo. Per quanto riguarda le conseguenze della guerra sull’economia italiana, il Rapporto di primavera del Centro studi di Confindustria ha reso noto che le imprese vedranno crescere i propri costi a causa dei rincari di petrolio, gas, e carboneInoltre, ipotizzando che il conflitto finisca a luglio, il Centro studi stima una crescita del Pil 2022 al +1,9%, la metà rispetto alle stime dello scorso ottobre. Nel caso in cui il conflitto si estenda invece fino a dicembre 2022, gli economisti di Confindustria hanno previsto un aumento non solo dei prezzi dei beni energetici, ma anche delle pesanti conseguenze sul commercio internazionale, sulla fiducia degli operatori economici e sui mercati finanziari.

La BDI ha d’altra parte previsto che le conseguenze dello scoppio del conflitto, assieme alle sanzioni sulla Russia, avranno un notevole impatto sull’industria tedesca, in modo particolare frenando le esportazioni. Le esportazioni italiane, invece, come segnalato dalla Congiuntura Flash dell’Ufficio Studi Confindustria, a seguito di un leggero stop nel mese di febbraio, sono tornate a crescere già a marzo (+2,5%); le prospettive per i prossimi mesi sono positive, come dimostra il miglioramento degli ordini esteri manifatturieri che hanno superato i livelli precrisi.  

La situazione non grava però solamente sulle spalle delle aziende, ma anche su quelle dei consumatori privati: il potere d’acquisto dei consumatori tedeschi ha infatti già subito un calo significativo a causa dell’inflazione al 7,3%. D’altra parte, fonti dell'ISTAT rivelano che nonostante l'aumento dell'inflazione, calcolata al 5,2%, l’economia italiana potrebbe invece continuare a vivere una situazione favorevole grazie ai tassi di investimento e una propensione al risparmio ancora elevata.

In Italia, secondo quanto riportato dall’ISTAT, a febbraio 2022 c’è stato un aumento dell’occupazione (+0,4%), portando il tasso di occupazione al 59,6%; allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione è sceso all´8,5% nel complesso e al 24,2% tra i giovani. In Germania, dopo un lieve aumento a inizio 2022, alla fine del primo trimestre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1% nel complesso e al 4,9% tra i giovani. Il tasso di occupazione rimane ancora ai livelli pre-Covid: infatti, a febbraio 2022 il tasso di occupazione era del 45,3 % e gli occupati erano solamente lo 0,2% in meno rispetto a febbraio 2020. Dunque, il mercato del lavoro dei due paesi non è stato finora intaccato dalla guerra in Ucraina, le cui conseguenze si manifesteranno solo con un certo ritardo.

 

Fonti: https://bit.ly/36XISHF; https://bit.ly/3OLisKo; https://bit.ly/3vrSYtL; https://bit.ly/38DDJFn; https://bit.ly/3KA87he; https://bit.ly/3MAgoTC; https://bit.ly/3KmxKBS; https://bit.ly/3OLLx8l; https://bit.ly/3OPg9WS     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 4 Maggio 2022