La corsa ai vertici dello SMI nell'era Sanchez causa la perdita di oltre 200.000 posti di lavoro in Spagna

Martedì 20 Dicembre 2022

La corsa ai vertici dello SMI nell'era Sanchez causa la perdita di oltre 200.000 posti di lavoro in Spagna

Uno studio di Cepyme stima che gli aumenti del salario minimo interprofessionale (SMI) effettuati dal 2018 hanno portato alla scomparsa di 217.500 posti di lavoro, di cui 71.600 corrisponderebbero a perdite di posti di lavoro e 145.900 a posti di lavoro che non sarebbero più stati creati a causa dell'aumento del costo del lavoro per le aziende. L'ISM è passato da 735,9 euro al mese nel 2018, anno in cui Pedro Sánchez è diventato primo ministro spagnolo, agli attuali 1.000 euro al mese, con un aumento del 35,9% in cinque anni.

Secondo l'associazione dei datori di lavoro delle piccole e medie imprese, ciò ha comportato un aumento delle basi contributive minime di quasi il 40%.

Attualmente lo SMI è pari a circa il 56% del salario medio, ma l'obiettivo del governo è di portarlo al 60% entro il 2023, come raccomandato dalla Carta sociale europea.

Fonte: https://bit.ly/3HPOF21

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

 

Ultima modifica: Mercoledì 21 Dicembre 2022