Danimarca: divario salariale tra uomo e donna

Danimarca: divario salariale tra uomo e donna
Venerdì 15 Dicembre 2023

Danimarca: divario salariale tra uomo e donna

Cenni storici

In fatto di uguaglianza di genere la Danimarca è uno dei paesi più all’avanguardia sia a livello culturale che a livello legislativo. 

Già nel 1814, infatti, era stata introdotta la prima legge sull’istruzione primaria universale dove si affermava l’obbligo di educare sia i ragazzi che le ragazze, un evento, questo, considerato una delle pietre miliari nel processo per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel Paese.

Un secolo dopo, nel 1915, era stato introdotto il suffragio universale, ed anche la possibilità, per le donne, di entrare in politica e candidarsi alle elezioni parlamentari. Ciò spianò la strada ad una rappresentazione egualitaria della società danese in politica, infatti, Il Parlamento danese, il Folketing, oggi conta circa il 40% di donne.

Un altro momento significativo per l’uguaglianza di genere avvenne nel 1999, quando venne creato il ministero l’uguaglianza di genere, con a capo il ministro Jytte Andersen, responsabile di garantire la parità di retribuzione fra i generi. Infine, nel 2011 entrò in carica la prima donna Primo ministro danese, Helle Thorning-Schmidt.

Attualità

Nonostante questo impegno storicamente dimostrato, la Danimarca non è ancora riuscita a colmare il divario di genere quando si tratta di parità retributiva.

Gli uomini danesi oggi guadagnano ancora il 12,3% in più rispetto alle donne. Questo è ciò che mostrano i dati di Danmarks Statistik, l'istituto di statistica governativo del Paese, mentre altri istituti statistici mostrano un divario ancora più grande.

Secondo gli studi di Danmarks Statistik, ogni volta che un uomo guadagna 100 DKK, una donna ne guadagna solamente 87, dimostrando, quindi, ancora un’accentuata disparità.

Per protestare contro questo inspiegabile divario è stato organizzato da Birgitte Baadegaard e Noell Elise una manifestazione rappresentata dall’hashtag #16novdk a Christiansborg (Copenaghen) il 16 novembre. Il giorno è stato scelto per spiegare e ricordare che, poiché le donne guadagnano il 12,3% in meno rispetto agli uomini, ciò comporta che dal 16 novembre 2023 alla fine dell’anno 2023 le donne non guadagneranno più nulla ed è come se lavorassero gratis.

La differenza di salario è solo però la punta dell’iceberg. Birgitte Baadegaard, una delle organizzatrici dell’evento #16novdk afferma che «A differenziare gli uomini dalle donne non c’è solo quanto guadagnano, ma c’è anche solitamente una pensione più piccola per le donne, un tasso di interesse più alto quando le donne contraggono prestiti e mancanza di finanziamenti alle donne come imprenditrici» (le donne ricevono solo tra l’1 e il 2% dei finanziamenti totali).

Considerazioni finali

La legislazione danese è però chiara sull’argomento salari. Il Testo Unico sulla parità retributiva tra uomini e donne, introdotto nell’ agosto del 2006, garantisce che donne e uomini ricevano la stessa retribuzione per lo svolgimento dello stesso lavoro.

Quindi se si vuole colmare il divario salariale tra uomini e donne, è necessario un cambiamento non legislativo, ma culturale nelle aziende danesi.

L’attuale ministro per l’uguaglianza di genere Marie Bjerre afferma: «Penso che sia necessario che le aziende si assumano la responsabilità di promuovere l'uguaglianza dal basso. Ciò significa che uomini e donne devono essere trattati allo stesso modo durante il processo di assunzione e, quando si pensa alle promozioni sul posto di lavoro, si deve giudicare in maniera egualitaria il potenziale sia delle donne che degli uomini».

Ottenere una giusta retribuzione per il lavoro svolto non è solo un diritto di tutte le donne, ma è anche un vantaggio per l’intera nazione: aiuterebbe a creare una maggiore uguaglianza di genere, ridurrebbe la povertà e sarebbe uno stimolo all’economia. Per esempio, l’Unione Europea ha indicato come, riducendo anche solo di un punto percentuale il divario retributivo di genere, si otterrebbe un aumento del PIL dello 0,1%.

 

Fonte: https://www.europarl.europa.eu/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 15 Dicembre 2023