Fabbisogno energetico: collaborazione tra Italia e Germania per produzione e importazione di idrogeno

Fabbisogno energetico: collaborazione tra Italia e Germania per produzione e importazione di idrogeno
Venerdì 28 Luglio 2023

Fabbisogno energetico: collaborazione tra Italia e Germania per produzione e importazione di idrogeno

Il settore energetico Italia-Germania

Nel settore energetico Italia e Germania affrontano problematiche simili legate alle priorità di politica estera, alle fonti energetiche alternative e agli investimenti nell’ambito del Next Generation EU. La dipendenza dei due Paesi dalle importazioni di gas è cresciuta nel corso degli anni a causa della riduzione della produzione energetica nazionale (dovuta, ad esempio, alla decisione della Germania di eliminare il nucleare e il carbone entro il 2035 e alla rinuncia al nucleare da parte dell'Italia). L'importazione di gas è cresciuta in modo esponenziale dal 2015 in poi, sostenuta da nuove infrastrutture e dall’avvicinamento a fornitori alternativi alla Russia (in particolare Africa settentrionale e Medio Oriente).

Dipendenza energetica di Germania e Italia da Paesi terzi

Nonostante nel 2022 il consumo di gas della Germania sia diminuito del 14% rispetto al 2021, lo scorso anno il Paese ha importato 1.449 TWh di gas naturale (1.652 TWh nel 2021), proveniente, per la maggior parte, dalla Norvegia (33%) e dalla Russia (22%, contro il 52% nel 2021).

L’importazione di gas dalla Russia è diminuita, a causa della guerra in Ucraina, anche in Italia. Se infatti fino al 2021 la Russia è stata la prima esportatrice di gas metano in Italia (38% del fabbisogno), nel 2022, il 35% del gas è arrivato dall’Algeria (+12% rispetto al 2021), che è diventata il primo fornitore del Paese.

Produzione di idrogeno: un’opportunità per una maggiore indipendenza

Ogni anno nel mondo vengono prodotti 65 milioni di tonnellate di idrogeno: il 96% tramite steam reforming del gas naturale, il 4% tramite elettrolisi dell'acqua. L'idrogeno è meno conveniente rispetto ai suoi concorrenti fossili ed è quindi economicamente redditizio solo in nicchie. Gli esperti ritengono che la situazione potrebbe cambiare in futuro e vedono nell'idrogeno verde la possibilità di ovviare ai problemi di approvvigionamento.

Sia Italia che Germania potrebbero giovare di questa risorsa e sono partner ideali per una cooperazione nel campo dell’idrogeno verde. L'Italia dispone di molte risorse per la produzione di energia rinnovabile e, di conseguenza, di idrogeno verde. Inoltre, grazie al piano di ricostruzione del PNRR, sono in corso grandi investimenti nel settore dell'idrogeno. Sul piano ambientale, la diffusione dell’idrogeno come fonte energetica genererebbe entro il 2050 una riduzione di 97 milioni di tonnellate di CO2, ovvero del 28% delle emissioni registrate nel 2018.

Con la sua strategia nazionale per l'idrogeno (“The National Hydrogen Strategy”), la Germania si concentra invece sull'espansione delle tecnologie, della produzione, dello stoccaggio, delle infrastrutture e delle applicazioni, compresa la logistica. A maggio 2021 sono stati lanciate 62 grandi opere tedesche con oltre 8 miliardi di euro di finanziamenti federali e statali.  In Germania, la produzione su larga scala di idrogeno tramite elettrolisi e il suo utilizzo nel sistema energetico e industriale, insieme all'accoppiamento dei settori, aprirebbero la strada alla terza fase della transizione energetica. Affinché questo avvenga, tuttavia, i convertitori di energia devono essere pronti per l'applicazione e il lancio sul mercato in Germania al più tardi entro il 2025.

Prospettive future di collaborazione tra Italia e Germania nel settore

Nel maggio 2023 i ministeri dell'Energia di Italia, Austria e Germania hanno firmato una lettera congiunta in cui hanno espresso il loro sostegno allo sviluppo di un "corridoio meridionale dell'idrogeno" nell'Unione Europea

Grazie alla sua posizione geografica, l’Italia rappresenta un importante punto di passaggio per il trasporto di idrogeno dal Nord Africa all'Europa centrale; per questo motivo il consorzio composto dall'italiana Snam, la tedesca Bayernet (controllata del gruppo Bayerngas), Trans Austria Gasleitung (Tag) e SeaCorridor, joint venture tra Snam ed Eni, responsabile dei gasdotti tra l’Italia e l’Algeria, nonché Gas Connect Austria (partecipata sia da Snam che da Allianz), ha manifestato l’intenzione di sviluppare il Corridoio SoutH2. Il SoutH2 sarà un corridoio di condutture a idrogeno che collegherà il Nord Africa all'Europa centrale (Algeria e Tunisia alla Baviera attraverso l'Italia e l'Austria). La rete di gasdotti trasporterà l'idrogeno verde prodotto nel Mediterraneo meridionale ai consumatori europei. L’idrogenodotto avrà una lunghezza di 3.300 km entrerà in funzione nel 2030.

Con il suo sviluppo, le aziende e i governi partecipanti vogliono garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di idrogeno. Si tratterebbe di un progetto chiave per la creazione di una dorsale dell'idrogeno interconnessa e diversificata in Europa.

 

Fonte: https://tinyurl.com/2p8wdwfj

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 28 Luglio 2023