Germania: cambia il governo ma la difesa per l’ambiente resta tra le priorità

Germania: cambia il governo ma la difesa per l’ambiente resta tra le priorità
Giovedì 23 Dicembre 2021

Germania: cambia il governo ma la difesa per l’ambiente resta tra le priorità

Al via i colloqui per la formazione del nuovo governo tedesco. In seguito alle elezioni del parlamento tedesco del 26 settembre 2021, 22 gruppi di lavoro tematici si incontreranno nelle prossime settimane per varare l’esecutivo entro i primi giorni di dicembre. Le tre coalizioni interessate sono SPD, FDP e i Verdi che cercheranno un’intesa su molteplici temi al fine di dare inizio al nuovo governo. Tra i temi, salario minimo, età elettorale e limite di velocità autostradale, che in Germania è 130km/h per il 70% dei tratti autostradali. Accordo comune vi è sulla protezione del clima e dell’ambiente, digitalizzazione e formazione. Tema discusso è l’innalzamento delle tasse. Un punto certo è la volontà di voler puntare su energie rinnovabili e avvicinare al 2038 la deadline già preannunciata per il definitivo declino del carbone nel Paese.

La cancelliera Merkel proprio prima di lasciare le redini del governo al futuro cancelliere, Olaf Scholz, ha rappresentato la Germania al summit G20 a Roma e presso la conferenza sul clima di Glasgow. Due appuntamenti di massima importanza per ribadire “l’importanza di reagire prima del declino”, posizione che sembra essere condivisa anche dal governo ancora in embrione. La cancelliera ha ricordato che gli stessi Paesi partecipanti al G20 emettono in totale il 75% delle emissioni di CO2 e non tutti hanno ratificato il trattato di Parigi sull’inquinamento climatico. È infatti fondamentale che si avvii velocemente il processo di trasformazione energetica verso un sempre più ampio utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

 Recenti analisi del Segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) mostrano un grande divario tra i contributi nazionali determinati (NDC) presentati finora e gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima. Un non rispetto delle leggi approvate dagli stati porterebbe a un innalzamento totale delle temperature di 2,7°C. L’implementazione da parte degli stati di ciò che è stato stabilito nel trattato di Parigi invece porterebbe a una diminuzione della temperatura di 2,2°C entro la fine del secolo. In ogni caso, molte organizzazioni ed enti internazionali si mostrano molto rigidi su questo tema, poiché come osservato dall’UNEP, gli annunci fatti finora per il 2030 dovrebbero essere sette volte superiori a quelli precedenti per limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C entro la fine del secolo.

La “nuova Germania” di Scholz si appresta a condividere tutte queste posizioni, come già affermato in una conferenza stampa da Annalena Baerbock, la leader dei Verdi. L’impegno della Germania affianco a una Europa sempre più verde, sostenibile e a impatto zero sembra dunque continuare senza dubbio, mentre i grandi produttori dell’est sembrano non volere arrestare il loro passo in nome di qualcosa di molto più prezioso: la vita del nostro pianeta.

Fonti: https://bit.ly/3mmSAbi; https://bit.ly/3efkfWX; https://bit.ly/32aVYz7; https://bit.ly/3mpGmP6; https://bit.ly/3ssknee    

  

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021