L'economia brasiliana ha davanti a sé un anno impegnativo

L'economia brasiliana ha davanti a sé un anno impegnativo
Mercoledì 26 Gennaio 2022

L'economia brasiliana ha davanti a sé un anno impegnativo

L’inflazione brasiliana ha raggiunto le due cifre – il che non accadeva dal 2015 – chiudendo il 2021 con il 10,06%, molto più rispetto al 4,52% registrato nel 2020. Anche i numeri relativi al PIL del Paese possono ancora migliorare, anche se, secondo il mercato, nel caso ci fosse davvero una crescita, questa sarebbe trascurabile. 

Il giornale di Minas Gerais “Diário do Comércio” ha intervistato tre economisti per esaminare il contesto economico nazionale e le sue ripercussioni nella vita dei cittadini. I tre esperti hanno analizzato con visioni differenti: i numeri previsti per il 2022, la performance dell’economia di Minas rispetto a quella del Paese, la pressione inflazionaria, i tassi di interesse e i loro effetti sul consumo delle famiglie e i possibili riverberi delle elezioni politiche di quest’anno. 

Il primo dei tre economisti, Paulo Paiva, professore della Fondazione Dom Cabral ed ex ministro, ha affermato che l’inflazione in queste prime settimane del 2022 appare significativamente inferiore rispetto al 10% dell’anno appena trascorso, “un calo compatibile con la riduzione dello sviluppo economico”. Secondo Paiva, saranno i fattori macroeconomici – inflazione, tassi di interesse e tassi di cambio – ad essere determinanti per la ripresa economica. 

L’inflazione sarà soggetta a due diverse tendenze: da un lato, la bassa crescita dell’economia, l’alta disoccupazione e il reddito in calo dei lavoratori, associati a tassi d’interesse alti e alla riduzione del credito, agiranno per contenere l’espansione inflazionaria; dall’altro, “le incertezze nel processo politico, la volatilità del cambio e la mancanza di fiducia nell’economia faranno lievitare i prezzi”, afferma Paiva. I tassi d’interesse elevati intaccheranno invece il consumo delle famiglie, contenendo la domanda e riducendo la pressione sui prezzi. Tuttavia, per il professore Paiva il peggio non è ancora passato: ci sono infatti fattori che impediscono lo sviluppo economico (la bassa produttività, l’alto grado di disuguaglianza nel reddito e il forte squilibrio fiscale) e che non si possono risolvere in un anno poiché dipendono da riforme economiche profonde e dall’appoggio della società al Paese; in più, il processo elettorale influenzerà il comportamento delle principali variabili economiche, dettando il cammino che il Brasile intraprenderà in futuro. 

Anche il professore di Storia Economica e di Economia Aziendale dell’Assemblea Legislativa di Minas Gerais (ALMG), Paulo Roberto Bretas, non è ottimista riguardo l’economia brasiliana, che senza investimenti e con una riduzione del consumo rimarrà depressa anche nel 2022. 

In relazione all’economia dello stato di Minas, ne riconosce l’opportunità di slegarsi dall’insoddisfacente contesto nazionale attraverso l’attività di estrazione di minerali – che ha un peso rilevante nel PIL dello Stato – e l’attività agropastorale, entrambe orientate all’esportazione. Per questo motivo, le prestazioni economiche dello Stato brasiliano dipenderanno fortemente anche dalla ripresa delle economie cinesi, europee e statunitensi. 

Secondo Bretas, è necessario riqualificare Minas Gerais riducendo gli sprechi non necessari, in parte incentivati dai periodi elettorali che generano instabilità e incertezza: “Stiamo per attraversare – afferma Breatas – un periodo elettorale nel bel mezzo di una crisi economica recessiva e inflazionaria e di una pandemia che non è stata ancora debellata”. L’esperto sottolinea inoltre che in un paese come il Brasile, in cui la disoccupazione è alta, la povertà quasi endemica, la disindustrializzazione precoce e la produttività è bassa, è fondamentale non attaccarsi alle ideologie perché queste non portano ad alcuna soluzione. Affinché l’economia possa espandersi, serve uno “stato capace di investire nelle iniziative private, di fornire credito alle attività da incentivare. Il Brasile ha bisogno di un patto solidale tra classi sociali” ha evidenziato Bretas. 

Il terzo economista, Cleyton Izidoro, professore universitario con un master in economia e finanza, è il più ottimista tra i tre intervistati dal giornale brasiliano: “In questo momento noi brasiliani abbiamo bisogno di calma e di pianificazione. Il peggio è già passato e ciò che rimane da fare è aggiustare i conti e recuperare l’economia del Paese tra il 2022 il 2023”. Anche se con qualche sforzo, e nonostante la pandemia, secondo Izidoro Minas Gerais è in ripresa grazie alle attività mineraria, siderurgica e dell’agribusiness, che influenzano positivamente il PIL dello Stato.

Secondo lui, in questo contesto, l’aumento dei tassi di interesse andrà a controllare la pressione inflazionaria. Infatti, gli interessi elevati hanno un impatto diretto nel consumo delle famiglie, che cambiano le loro abitudini dando priorità ai beni di prima necessità e lasciando in secondo piano quelli di lusso.

Come per Bretas e Paiva, anche per Izidoro l’economia risentirà della questione politica, principalmente per le aspettative che i cambiamenti elettorali generano. “L’economia è fatta di persone e la ripresa economica sta nelle mani della popolazione. I politici sono scelti da noi, perciò abbiamo l’obbligo di scegliere i migliori”, ha concluso.

Fonte: https://bit.ly/3rV7Cqm

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

 

Ultima modifica: Mercoledì 26 Gennaio 2022