L'industria automobilistica e i rischi Brexit

L'industria automobilistica e i rischi Brexit
Martedì 23 Maggio 2023

L'industria automobilistica e i rischi Brexit

Il primo ministro britannico ha ricevuto numerose richieste per rinegoziare l'accordo sulla Brexit, arrivate soprattutto dall'industria automobilistica, a seguito delle nuove minacce che stanno mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. La società automobilistica Stellantis, ha dichiarato che non sarà in grado di mantenere l'impegno sulla produzione di veicoli elettrici in UK se non ci saranno modifiche dell’accordo commerciale e di cooperazione (TCA) con l'Unione europea. L’azienda - che possiede anche i marchi Citroen, Peugeot e Fiat - impiega oltre 5.000 persone come manodopera in Regno Unito, ma i loro investimenti nel paese saranno in bilico a causa dei termini dell'accordo commerciale post Brexit.

In base al TCA, dal prossimo anno il 45% del valore di un'auto elettrica dovrà provenire da UK o dall'UE, per poter beneficiare di un commercio senza tariffe - i requisiti sono più elevati per le batterie. Se non si rispettano questi parametri, le auto prodotte nel Regno Unito dovranno affrontare una maggiorazione tariffaria del 10%, rendendo la produzione interna e le esportazioni non competitive con le auto costruite in UE o in paesi asiatici come Giappone e Corea del Sud.

Come riportato da Stellantis, l'aumento del costo delle materie prime durante la pandemia e la crisi energetica hanno reso “impossibile soddisfare queste regole di origine": con le tariffe aumentate del 10%, i produttori "non continueranno a investire" e saranno costretti a trasferirsi. "Per rafforzare la sostenibilità dei nostri impianti di produzione, il Regno Unito dovrà riconsiderare i suoi accordi commerciali con l'Europa", ha detto l’azienda, riportando la chiusura del sito di Honda a Swindon e gli investimenti negli Stati Uniti come esempi.

Se non siamo in grado di fare affidamento su un numero sufficiente di batterie britanniche o europee, ci troveremo in grave svantaggio competitivo in particolare contro le importazioni asiatiche", ha affermato la società. "Dobbiamo rafforzare la competitività del Regno Unito stabilendo la produzione di batterie nel paese".

Le auto elettriche e le batterie facevano parte dell'accordo Brexit concordato tra l'allora primo ministro britannico Boris Johnson e il presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen nel 2020. Un portavoce del governo ha dichiarato: “Il segretario agli affari e al commercio UK ha sollevato la questione con l'Unione Europea ed è determinato a garantire che il paese rimanga uno dei migliori luoghi al mondo per la produzione automobilistica, soprattutto nella transizione ai veicoli elettrici. Stiamo supportando l'industria attraverso l'Automotive Transformation Fund e l'Advanced Propulsion Center per sviluppare una catena di fornitura automobilistica elettrificata end-to-end di alto valore e supportare tecnologie automobilistiche all'avanguardia. Nei prossimi mesi, il governo garantirà futuri investimenti nella produzione di veicoli a zero emissioni".

Fonte: https://bit.ly/3MxUDFM

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 23 Maggio 2023